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Autore: Iris_Deidaime    20/09/2015    0 recensioni
La vita dei liceali é difficile, ma quella di una liceale che si ritrova a dover salvare il mondo é un inferno. Mi presento, mi chiamo Iris e sono una ragazza molto estroversa che però si trova sempre a pensare al perché non l'ha ancora fatta finita e basta. Per fortuna, nel corso del liceo, ho conosciuto persone fantastiche che mi hanno aiutata ad andare avanti. E questa é la mia storia, anzi la nostra. Mia, di Luna, dei sei bellissimi ragazzi che mi inseguono ovunque e vostra.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi diede un bacio sulla guancia. "A domani, principessa." e se ne andò. Rimasi ferma a fissare il vuoto per cinque minuti. Fino a che mia madre non venne a scuotermi. Corsi in camera mia e mi buttai sul letto. Ero euforica ma allo stesso tempo confusa. Continuavo a ripetermi che era solo un bacio sulla guancia e che non significava nulla. Ma era la prima volta che un ragazzo si comportava cosí con me. Mi toccai la guancia. Riuscivo ancora a sentire il suo profumo. Poi però decisi di non pensarci perché avevo ben altro a cui pensare. Come ad esempio gli avvenimenti di quel pomeriggio. Mi misi seduta e mi guardai intorno. Era ancora tutto in disordine, così mi alzai per riordinare. Ma poi ebbi la strana sensazione di essere osservata. Mi girai di scatto e cacciai un urlo. Di fronte a me c'era un'ombra o qualcosa di simile. Non aveva nessuna forma precisa ma era enorme. I miei genitori entrarono di corsa e, nel tempo in cui mi girai verso di loro, l'ombra era sparita. "Che succede, Iris? Ti abbiamo sentito urlare." mia madre vide la mia faccia sconvolta e corse ad abbracciarmi. Tra le sue braccia mi sentivo al sicuro ma non avrei potuto rimanere per sempre lí. I miei passarono ore a cercare di farmi confessare cosa fosse successo ma non volevo preoccuparli piú di quanto già non fossero. Infine, dopo decine di tentativi, si arresero e mi lasciarono da sola. Andai a letto sconvolta. Non riuscii a chiudere occhio e lasciai la luce accesa per paura che comparisse un'altra ombra. Sapevo che era stata solo un'allucinazione ma mi era sembrata terribilmente reale. Il giorno dopo decisi di andare comunque a scuola nonostante non ne avessi la forza. Tutti gli studenti erano accalcati al cancello. Al posto loro sarei volentieri scappata. Non seguii le lezioni. Pensavo solo al perchè gli Shiller fossero assenti. Mi sembrava insensato che tutti e sei avessero avuto dei problemi di salute. Ad ogni modo, non avrebbe dovuto importarmi nulla di loro e invece continuavo a pensare a Nate e, soprattutto, a Lucas. Era stato così gentile da sembrare un'altra persona. Chissà cosa si celava dietro ai suoi continui cambi d'umore. Alla fine mi ritrovai con più domande che risposte. Mi venne un forte mal di testa e sperai solo che non peggiorasse. Uscita da scuola, mi incamminai verso la fermata ma qualcuno mi venne incontro. Non lo conoscevo ma mi sembrava di averlo visto il primo giorno. Mi salutò - Hey, Iris! - rimasi spiazzata per il fatto che conoscesse il mio nome, ma poi mi ripresi - Hey... Ci conosciamo? - In verità no, ma sei un mito a scuola, sai? Hai fatto fare proprio una bella figuraccia a quello Shiller. - a quanto pare le notizie a scuola si propagavano molto velocemente. - Ora capisco... bhe, avevi bisogno di qualcosa? - Ehm... veramente, non conosco nessuno a scuola e, osservandoti, mi è sembrato che fosse lo stesso anche per te... quindi pensavo che forse potremmo fare la strada insieme, tanto per conoscerci... - Era molto impacciato, doveva essere una persona molto timida, ma aveva avuto il coraggio di venirmi a chiedere una cosa del genere. Di certo era un ragazzo da ammirare. Ero lusingata per il fatto che si fosse accorto di me. E poi era carino. - Non vedo perché no. Ma prima dimmi, come ti chiami? - fece un enorme sorriso sincero - Desmos. - Abitavamo vicini quindi ci separammo solo appena scesi dell'autobus. Scoprii che era un ragazzo molto simpatico, intelligente e, soprattutto, un otaku (fan di anime - cartoni giapponesi). Ci mettemmo d'accordo sull'ora per rivederci il giorno dopo e andare insieme a scuola e ci scambiammo i numeri, per ogni evenienza. A casa sorridevo ancora come un'ebete nonostante fino a quella mattina fossi depressa più di Amleto. Non vedevo l'ora che fosse mattina, per rivedere Desmos e poter parlare con lui dei nostri interessi in comune. Al mattino, appena sveglia, mi ritrovai a passare un sacco di tempo a scegliere i vestiti da mettere. Quando fui finalmente pronta, corsi dal mio nuovo amico. Fu felice di vedermi quanto me. Parlammo di nuovo animatamente per tutto il viaggio e poi ognuno di noi andò verso la propria classe. Sorridevo ancora quando mi scontrai con Lucas alla porta. - Oh, scusami tanto, Iris! Non ti avevo vista - Fa niente, non ti preoccupare. - Era così vicino che potevo benissimo sentire il calore del suo corpo e il suo respiro solleticarmi la guancia. Arrossii violentemente perchè mi accorsi che, per non farmi cadere, mi aveva abbracciata ed io mi stavo ancora aggrappando a lui. Mi allontanai di scatto, ma inciampai su qualcosa e finii per perdere l'equilibrio. Mi preparai all'impatto ma qualcuno, quando ero ad un centimetro da terra, mi salvò.
   
 
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