Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: marl_vt    21/09/2015    0 recensioni
-Il Torneo Tremaghi è il torneo che vede sfidarsi le tre principali scuole della Gran Bretagna: Inghilterra, Irlanda e Scozia. Dopo duecento anni, Hogwarts avrà l'onore di ospitare questo grande evento. Harry Potter, insieme ai suoi grandi amici Ron Weasley e Draco Malfoy, sono studenti irlandesi. Hermione Granger è una studentessa di Hogwarts. Due caratteri incompatibili entreranno involontariamente in contatto, nello scenario di un Torneo decisamente pericoloso.- Una storia a cui sto dedicando tempo (da tempo) e inventiva, ho deciso di pubblicarla nonostante la stia ancora revisionando e completando, perchè ho capito che senza le vostre recensioni e (perchè no) consigli non so se il lavoro che sto facendo è buono o meno. Spero vivamente possa piacervi! Attendo impaziente commenti e note..:) Enjoy! marl_vt
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2. AMBIENTARSI AD HOGWARTS.

 

 

 

 

 

 

“Quando vogliamo mettere i nostri nomi nel Calice? Vorrei li mettessimo tutti e tre insieme..” Draco e Harry si stavano dirigendo alla loro prima lezione, Difesa Contro le Arti Oscure, insieme ad altri Grifondoro che si erano gentilmente proposti di accompagnarli. Ron, probabilmente, era già arrivato a destinazione insieme a una bionda dall'aria stralunata.

 

“Non lo so, Draco.. Credo che un giorno valga l'altro.” Rispose Harry disinteressato.

 

“Il tuo entusiasmo mi ucciderà!”

 

Una volta entrati, si misero a sedere a fianco a Ron colpendolo più volte per non averli aspettati. “Sei proprio un coglione! Questa la pagherai.”Ron provò a difendersi, facendo ridere diversi studenti di Hogwarts affianco a loro. Mancavano ancora dieci minuti all'inizio della lezione, e l'aula si stava ancora riempiendo. Avevano aggiunto diversi banchi da tre posti per permettere agli studenti delle altre due scuole di poter seguire comodamente le lezioni.

 

Harry si guardò in giro: notò che i Grifondoro scozzesi erano poco meno di quelli irlandesi, e se ne stavano molto per gli affari loro. Gli irlandesi invece erano già perfettamente mischiati con gli inglesi. Fermò il suo sguardo sulla ragazza seduta a qualche banco di distanza da loro, più avanti. Stava chiacchierando e ridendo serenamente con le sue compagne di tavolo. Anche se quel giorno aveva i suoi lunghi capelli mossi raccolti in uno chignon, Harry non ci mise molto a riconoscerla.

 

La lezione passò lentissima, essendo il primo giorno il professore perse molto tempo a dire le classiche cose di circostanza, soprattutto per i nuovi studenti. Si alzarono tutti in massa, pronti a dirigersi verso la prossima aula. Harry e Draco uscirono parlando, e si resero conto di aver perso nuovamente Ron. Si guardarono un po' in giro e alla fine lo videro: li stava cercando a sua volta. I due si avvicinarono e notarono che non era solo.

 

“Oh eccovi, finalmente! Lei è Luna Lovegood, è stata essenziale per me stamattina..” Ron la presentò, e Harry e Draco lo fecero a loro volta. Cominciarono insieme ad avviarsi verso l'aula di Pozioni, che a detta di Luna si trovava nei sotterranei. Chissà mai perchè.

 

“Allora, che ne pensate di Hogwarts?” Chiese Luna, ma venne subito interrotta dal richiamo di alcune sue amiche che li raggiunsero. Harry notò con una punta di fastidio, che c'era anche la ragazza che aveva scontrato la sera prima. Si sarebbe divertito un po' almeno.

 

Draco non attese neanche un attimo per presentarsi. La sua innata simpatia, che lo accomunava a Ron, gli permise di conquistarle subito tutte. Harry invece, più introverso e taciturno, si presentò per ultimo. Chissà perchè, però, sembrava quello che tutte aspettavano di più. Tutte tranne una, ovviamente.

 

“Ciao, piacere. Harry Potter.” Harry tese la mano a tutte quante.

 

“Cho Chang.”

 

“Calì Patil, piacere.”

 

“Padma Patil.”

 

“Hanna Abbott.”

 

Harry aveva già dimenticato tutti i nomi, come al suo solito. Avrebbe sicuramente preso ripetizioni da Ron.

 

“Io e te ci conosciamo già invece. Ma non ricordo se il tuo nome è Cordialità o Accoglienza. Di certo non è Simpatia.” Disse Harry mettendosi le mani in tasca e affiancandosi all'ultima ragazza rimasta. Tutti li guardarono senza capire.

 

“Io ricordo perfettamente il tuo, invece. Mister non-guardo-mai-dove-vado.” Hermione continuò a camminare guardando avanti, Harry scosse la testa sorridendo.

 

Hermione Granger, si chiamava così. Lo aveva sentito mentre si presentava a Draco. Quel nome se lo ricordava, chissà perchè.

 

“Ehm.. C'è qualcosa che dovremmo sapere?” Chiese Luna, impaziente di capire.

 

“No, Luna, tranquilla. Il qui presente Potter ieri sera mi ha semplicemente scontrata facendo cadere tutto ciò che avevo in mano.” Disse Hermione, secca. Ron e Draco risero.

 

“Sei sempre il solito coglione!”. Dissero praticamente in coro.

 

“Però almeno il mio cognome te lo ricordi.. E' un buon inizio.” Harry continuava a schernirla.

 

“Ed è anche un'ottima fine.” Hermione accelerò il passo e si buttò nei sotterranei, odiava arrivare in ritardo alle lezioni. Soprattutto per un deficiente pompato al massimo.

 

“Uuuuuu.. Finalmente l'abbiamo trovata!!” Disse Ron dando il cinque a Draco. Harry non chiese niente, perchè sapeva benissimo a cosa si riferivano. Intendevano che avevano trovato una ragazza che non sarebbe riuscito a portarsi a letto.

 

“Eh si, mi sa che l'avete proprio trovata.” Rise Harry. Anche perchè non aveva alcuna intenzione di perdere del tempo con una frigida del genere.

 

 

In tutta la giornata, i tre amici cominciarono a capire meglio il castello. Era davvero grandissimo, molto più grande del St. Patrick. Avevano voglia di scoprirne tutti i passaggi segreti, tutte le stanze sconosciute: sicuramente, quel posto, ne aveva a migliaia.

 

A fine lezioni si buttarono nel campo da Quidditch con altri loro compagni e alcuni ragazzi di Hogwarts.

 

“Dice Madama Bumb che si formerà una nuova squadra di Grifondoro, anche voi potrete partecipare. Faremo le audizioni a giorni e si formerà una squadra con i migliori inglesi, irlandesi e scozzesi, con anche le riserve. Una figata, no?” Disse Seamus Finnigan, un ragazzo davvero simpatico di Grifondoro.

 

“Dobbiamo farle per forza le audizioni! Speriamo di passare.. Mi mancherebbe troppo giocare a Quidditch tutto l'anno se no.” Ron continuò a camminare nel campo. Harry era più che sicuro che l'avrebbero preso, era il portiere migliore di tutta St. Patrick e scommetteva che lo era anche di tutta Hogwarts. Il Quidditch era nel suo sangue.

 

“Se giochi come voli..” Disse Neville Paciock, riferendosi all'ingresso fatto da Ron la sera prima “Non avrai davvero alcun problema!”

 

 

Le audizioni per tutte e quattro le squadre si fecero all'inizio della settimana successiva. Harry, Ron e Draco non ebbero neanche un momento per allenarsi, se non un'ora durante la domenica.

 

“Mettiamo il nome nel Calice il giorno delle audizioni di Quidditch, d'accordo?” Disse Ron dando la mano ai suoi due amici. “E speriamo che almeno una delle due cose possa andarci bene!”

 

Quel lunedì mattina tutte le lezioni erano state annullate, causa audizioni Quidditch. Alcuni professori erano furibondi, ma tanti altri non vedevano l'ora di assistere alla creazione di squadre miste. Era davvero importante creare una cooperazione del genere tra le tre scuole: non poteva creare altro che unione.

 

“Questa divisa è veramente bella! Credevo che la nostra del St. Patrick fosse la migliore, ma credo che questa la batta.” Draco stava ammirando la sua divisa rossa e oro mentre faceva colazione. Ogni giocatore che si proponeva per il provino aveva scritto dietro il cognome e il ruolo per il quale giocava.

 

“Sapete cosa pensavo? Che siamo tre ruoli riversi, c'è pure la possibilità che entriamo tutti e tre in squadra.. Anche se la vedo molto difficile.” Disse Ron spostando il piatto da davanti agli occhi.

 

Malfoy, Cacciatore.

 

Weasley, Portiere.

 

Potter, Cercatore.

 

Luna lesse ad alta voce ciò che vedeva scritto nelle schiene dei ragazzi con la divisa dei Grifondoro. “Sono davvero tanti, questa cosa è troppo bella! E' stata un'idea geniale..”

 

“Si, è vero.. Sarebbe ancora più bello se i 7 giocatori titolari fossero tutti di Hogwarts.” Disse Corman McLaggen sedendosi tra Hermione e Luna. Era Cacciatore di Grifondoro da 4 anni, e questa cosa del mischiare le squadre con gli studenti nuovi non gli piaceva affatto.

 

“E dai, invece è una cosa bella se ci pensi.” Disse Hermione mettendogli a posto la divisa.

 

“Mmm.. Verrai a fare il tifo per me?” Cormac appoggiò la sua testa alla spalla di lei, e provò a baciarle il collo. Ma Hermione lo spostò delicatamente.

 

“Certo che verrò! E andrà tutto bene..” Gli diede un casto bacio sulla guancia e si alzò con le sua amiche, dirigendosi verso il campo da Quidditch. Dovevano prendere i posti migliori.

 

“Quand'è che ti lascerai andare con Cormac? Non capisco.. Lui stravede per te e fate ancora gli amici.” Chiese Cho, spazientita. Hermione alzò gli occhi al cielo e non rispose, non le andava di intraprendere nuovamente il discorso su di lui.

 

Andarono tutti negli spogliatoi della propria squadra. Grifondoro era la terza Casa in lista per le audizioni, i primi a cominciare furono i Tassorosso. Harry cominciò a guardarsi in giro, cercando di capire contro quanti Cercatori avrebbe dovuto battersi. Capì che erano più o meno una trentina. I Cacciatori erano decisamente di più, poco meno i Battitori. Portieri e Cacciatori erano più o meno uguali.

 

Una volta formata la squadra di Tassorosso (sia titolari, sia riserve) toccò ai Serpeverde. Per questa Casa, furono scelti tre Cacciatori su tre e un Battitore dell'Irlanda.

 

“Accidenti.. Addirittura quattro giocatori titolari dei nostri. Ma lo sapevo, i nostri Cacciatori Serpeverde sono sempre stati fuoriclasse.” Disse Ron, cercando di smorzare la tensione.

 

Quando toccò a loro entrare, dovettero dividersi da subito. Si diedero l'in bocca al lupo con lo sguardo, montarono sulle loro scope e sfrecciarono in campo. Un boato dal pubblico di Grifondoro si levò ruggendo, e li caricò ancora di più.

 

“Si comincia dai Cacciatori!” Scesero tutti a terra, tranne i più di cinquanta Cacciatori. Erano dal secondo anno in su e appartenevano a tutte e tre le scuole. Vennero divisi in più squadre e gli venne chiesto di fare diverse azioni. Azioni che Draco conosceva a memoria: infatti non sbagliò neanche un colpo, al contrario di molti altri.

 

Una volta finito, fu la volta dei Battitori. Quando toccò ai Portieri, Ron si librò in volo destreggiandosi come meglio sapeva fare sulla scopa.

 

“Non fare l'esibizionista..Concentrati.” Disse Harry tra se e se. Ma così come Draco, Ron non mancò neanche un colpo.

 

“Adesso, tutti i Cercatori in volo per favore!” Harry diede una piccola spinta alla sua Firebolt, che si alzò in volo esattamente come il suo padrone voleva. Mentre ancora saliva, si mise i guanti e si sistemò il mantello. Non voleva assolutamente impedimenti durante la prova.

 

“Oh guarda, eccolo! Ecco Harry..” Disse una ragazza irlandese proprio affianco a Hermione.

 

“Sono sicura che ce la farà, è fortissimo. E poi mi ha giurato che se entrava in squadra mi portava a bere qualcosa.” Rise come un oca giuliva, e Hermione si dovette trattenere da urlare di stare zitta. Solo con quel tipo di donna poteva uscire uno come Harry Potter. Ma non appena la prova cominciò, Hermione inconsciamente seguì proprio lui con lo sguardo. Per tutto il tempo.

 

Erano stati divisi in tre gruppi da dieci, e dovevano trovare il Boccino d'Oro in un tempo massimo di quindici minuti. Caso mai nessuno dei tre gruppi avesse trovato il Boccino, si sarebbe ripetuto da capo.

 

Il primo gruppo fallì, mentre nel secondo gruppo un Cercatore di Hogwarts lo trovò proprio sullo scadere del tempo. Tutti esultavano felici, come se la vittoria gli fosse già in tasca. Er una prova molto difficile, è vero. Ma non di certo impossibile.

 

Harry era nel terzo gruppo, e non appena Madama Bumb fischiò decretando l'inizio dei quindici minuti, si librò molto in alto. Tutti sfrecciavano a destra e a sinistra, come un gruppo di disperati. Harry invece vagava piano, osservando attentamente tutto il campo. Cercava di non farsi distrarre da tutto quel casino che stavano facendo gli altri appetibili Cercatori, e poi finalmente lo vide. Passava veloce sopra la testa di tutti, come a schernirli. Harry sorrise, quando adorava quella piccola pallina impertinente.

 

Non la perse di vista, e piano piano scese. Quando fu abbastanza vicino, scattò in avanti a una velocità impressionante. Il Boccino se ne accorse e prese a scappare più veloce che poteva. Ma Harry non lo perse: una volta che vedeva il Boccino, non lo perdeva mai di vista. Tutti gli altri ragazzi se ne accorsero e gli si pararono dietro. Ma la Firebolt di Harry era decisamente troppo per le loro scope, e non lo raggiunsero mai.

 

Si fiondò in picchiata, e quando tutti frenarono per riprendere quota, lui continuò la discesa. A pochissimi metri da terra, afferrò il Boccino e si rimise perfettamente dritto. Si sedette con entrambe la gambe da un lato sulla scopa e fece il giro dello stadio con il suo piccolo trofeo in mano. Aveva preso il Boccino in poco più di sei minuti. Il pubblico era a dir poco in subbuglio; inutile dirlo, soprattutto quello femminile.

 

Mentre Madama Bumb si confrontava con altri tre professori che avevano fatto da giuria, Harry raggiunse i suoi amici che lo accolsero con pacche sulle spalle e complimenti. “Siamo stati bravi tutti, ragazzi. Vedrete che avranno difficoltà a formare la squadra!” Disse harry, entusiasta.

 

In effetti ci misero molto più tempo rispetto alle altre due Case precedenti, ma alla fine arrivarono a un verdetto. Madama Bumb si mise davanti a tutti i possibili giocatori Grifondoro, e con la voce amplificata magicamente tuonò: “Ecco a voi la nuova squadra di riserva di Grifondoro!” Disse una serie di nomi, ma Harry Ron e Draco non vennero nominati. Soltanto un irlandese venne messo tra le riserve.

 

“Passiamo alla squadra titolare!” Continuà la professoressa di volo, e tutto lo stadio tacque all'istante. La tensione si poteva tagliare con un coltello. “Portiere: Ronald Weasley.”

 

Ron scattò in aria felice come un bambino. Tutti lo abbracciarono e si congratularono, poi lo lasciarono librarsi in volo e mettersi nella posizione della squadra titolare.

 

“Battitori: Seamus Finnigan e Jack Marvinson.” Uno di Hogwarts e uno scozzese. Gli applausi per Seamus furono decisamente più forti.

 

“Cacciatori: Cormac McLaggen, Katie Bell e Draco Malfoy.” Un triangolo davvero formidabile, i Serpeverde avrebbero avuto un gran filo da torcere. Harry aveva visto sia Cormac che Katie, entrambi di Hogwarts, al provino. Anche loro, come Draco, non avevano sbagliato un colpo. Tutti e tre raggiunsero le loro postazioni accompagnati da uno scrosciante applauso.

 

Harry chiuse gli occhi. Entrambi i suoi migliori amici erano stati presi in squadra. E lui? Ce l'avrebbe fatta?

 

“Cercatore: Harry Potter.” Aprì immediatamente gli occhi, sicuro di quello che aveva sentito. Si congratularono tutti e lui non fu neanche in grado di ringraziare. Salì sulla sua Firebolt e semplicemente alzò il pugno al cielo, raggiungendo il suo posto nella nuova e fiammante squadra dei Grifondoro.

 

“Di comune accordo, abbiamo nominato McLaggen capitano della squadra. Signore e signori, ecco a voi la squadra di Grifondoro!” Tutti e 7, con in testa Cormac, percorsero tutto lo stadio per prendersi i dovuti applausi. Una volta finito, scesero e si diressero negli spogliatoi, finalmente decisamente meno affollati, lasciando lo spazio alle audizioni di Corvonero.

 

 

Quello stesso pomeriggio, Harry Ron e Draco scrissero i loro nomi in un pezzo di pergamena strappato e si diressero nella Sala Grande, dove il Calice di Fuoco scoppiettava tranquillo. Prima di avvicinarsi ulteriormente, Harry parlò fermandoli.

 

“Questa è una cosa più grande del Quidditch, sono sicuro che questo già lo sappiate. In questo Torneo si può perdere il senno, la volontà, il coraggio. Si può perdere la vita. Se uno di noi venisse scelto, vi chiedo di restare sempre uniti. Fino alla fine.” Harry tese la mano, attendendo che Ron e Draco l'afferrassero.

 

“Parole sante amico. Fino alla fine!” Disse Ron appoggiando la sua mano su quella di Harry.

 

“Di certo non ci perderemo noi. Fino alla fine!” Anche Draco afferrò le loro mani.

 

“Bene, adesso basta con questi sentimentalismi, coglioni. Tirate fuori le palle e buttate il bigliettino in questo benedetto Calice!” Disse Ron sorridendo. Si avvicinarono tutti e tre e buttarono il bigliettino all'interno della fiamma blu e calda. Era fatta, non si tornava più indietro.

 

Hermione li stava guardando da lontano, seduta ad un tavolo ed intenta a studiare. Scosse la testa. Era estremamente contraria a quel Torneo, lo trovava senza senso: prove all'ultimo sangue solo per raggiungere la gloria eterna. Aveva letto molto sull'argomento ultimamente, e i morti erano stati così tanti che sembrava ancora più allucinante. Sapeva che anche Cormac aveva messo il nome nella coppa, ma era quasi convinta che non sarebbe stato scelto come campione.

 

Il campione doveva essere coraggioso, leale, fermo nelle sue decisioni, pronto a seguire l'istinto e con incredibile sangue freddo. Doveva non aver paura di perdere qualcosa, e doveva avere abbastanza testa per non perderla.

 

Cormac, a quel punto fortunatamente, non possedeva tutte quelle qualità insieme. E quindi questo faceva di lui un non possibile campione. Meglio così, si disse Hermione. Non avrebbe sopportato l'idea di qualcuno a lei caro in quel dannato Torneo.

 

“Mi chiedo come sia possibile studiare dopo una settimana di scuola..” Disse Harry sedendosi accanto a lei e facendola sussultare. Era immersa nei pensieri e non si era resa conto che si era avvicinato. Tirò fuori lo stesso libro di Hermione e lo aprì.

 

“Mi sono permesso di avvicinarmi perchè avrei bisogno di, come dire, una delucidazione da te.”

 

Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato. “Ovvero?” Chiese senza la minima emozione nella voce.

 

“Visto che mi sembri una perfetta secchiona e visto che io invece faccio perfettamente schifo, ti dispiacerebbe molto spiegarmi questa parte?” Harry indicò una pagina del libro di Pozioni. La definì “questa parte” proprio perchè non aveva capito assolutamente niente di niente, e due giorni dopo doveva consegnare una relazione dettagliata a riguardo.

 

Hermione si sporse verso il suo libro e lesse velocemente le prime righe. “Questa parte, come la chiami tu, è stata spiegata per due lezioni intere da Piton. Ma probabilmente eri troppo occupato a fare dell'altro..”

 

Harry fece un sorriso finto. Moriva dalla voglia di insultarla, in realtà. “Preamboli a parte.. Puoi aiutarmi o no? Per favore..” Che fatica. Ma non aveva scelta. Per giocare nella squadra aveva bisogno di voti discreti.

 

Hermione alzò gli occhi al cielo e aprì il suo libro alla stessa pagina di quello di Harry. “Ho poco tempo però, quindi ti prego di starmi dietro.”

 

Sei tanto bella quanto antipatica, pensò Harry. Hermione cominciò a spiegare. Era così brava che Harry non ci mise assolutamente niente a starle dietro, capiva tutto ciò che diceva. Confronto a Piton, lei era una professionista nello spiegare le cose.

 

“Ci sei fin qui?” Hermione alzò lo sguardo su di lui. Aveva la testa tra le braccia sul tavolo e la guardava pendendo dalle sua labbra.

 

“Assolutamente si. E, se non ho capito male, per ottenere questa soluzione basta aggiungere.. Sangue di drago.” Harry alzò la testa, sicuro di ciò che aveva detto.

 

“Esattamente, bravo!” Hermione sorrise apertamente.

 

Il suo sorriso, se possibile, batteva tutte le cose belle che aveva. Harry avrebbe voluto dirle qualcosa a riguardo, ma non gli uscì niente. Strano, non era affatto da lui.

 

“Quindi..” Continuò Hermione. “Saprai dirmi anche che cosa ottengo se aggiungo veleno di serpente alla sostanza..”

 

“Ottieni la stessa identica cosa, non cambia niente.” Harry alzò le braccia al cielo in segno di trionfo.

 

“Esatto! E' tutto qui. Era così difficile?” Disse Hermione sorridendo ancora e chiudendo il suo libro. In mezzora gli aveva spiegato ciò che Piton non era riuscito in due giorni.

 

“Sei stata essenziale, devo sdebitarmi in qualche modo. Come posso fare?” Harry chiuse il libro e se lo mise nella borsa.

 

“Niente, tranquillo. Ma quando avrò bisogno di un favore assurdo, diciamo che sarai il primo a cui penserò.” Disse Hermione alzandosi. Lo salutò con la mano e si allontanò. Harry la seguì con lo sguardo, finché la vide incontrare Cormac che la prese sotto braccio. Poi scomparvero dietro l'angolo.

 

“Harry, Harry.. Con quella credimi che non hai nessuna speranza!” Neville si era seduto affianco a lui. “Sai come la chiamano? La Principessa di Ghiaccio.. E' davvero impenetrabile quella ragazza. Siamo molto amici, ma credimi che è fredda quanto è bella..”

 

“Sprechi fiato Neville.. Non sono minimamente interessato a lei. Non è affatto il mio tipo.” Harry lo salutò gentilmente e se ne andò via.

 

Era la pura verità. Ad Harry non importava affatto di avere una storia, non ne sarebbe stato neanche capace molto probabilmente. Era sempre stato abituato alle ragazze che venivano loro da lui, non perdeva mai tempo a seguire nessuna. E non perdeva mai troppo tempo con la stessa. Lo stufavano. Per questo Hermione non era affatto il suo tipo di ragazza.

 

Quella notte, però, il suo sorriso lo disturbò per tutta la notte. Al risveglio, fortunatamente, non si ricordò assolutamente nulla.

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: marl_vt