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Autore: marl_vt    21/09/2015    3 recensioni
-Il Torneo Tremaghi è il torneo che vede sfidarsi le tre principali scuole della Gran Bretagna: Inghilterra, Irlanda e Scozia. Dopo duecento anni, Hogwarts avrà l'onore di ospitare questo grande evento. Harry Potter, insieme ai suoi grandi amici Ron Weasley e Draco Malfoy, sono studenti irlandesi. Hermione Granger è una studentessa di Hogwarts. Due caratteri incompatibili entreranno involontariamente in contatto, nello scenario di un Torneo decisamente pericoloso.- Una storia a cui sto dedicando tempo (da tempo) e inventiva, ho deciso di pubblicarla nonostante la stia ancora revisionando e completando, perchè ho capito che senza le vostre recensioni e (perchè no) consigli non so se il lavoro che sto facendo è buono o meno. Spero vivamente possa piacervi! Attendo impaziente commenti e note..:) Enjoy! marl_vt
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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1. UN NUOVO ANNO SCOLASTICO.

 

 

 

 

 

Il cielo brillava di stelle, quella sera. Quel caldo umido era parecchio strano per Dublino: ormai agosto era in chiusura, ma pur essendo mezzanotte si sudava semplicemente stando fermi.

 

“Non è affatto normale.. Non vedo l'ora che arrivi settembre, a questo punto.” Il ragazzo che aveva appena parlato si alzò la maglietta sventolandosi, e fece un sorso di birra ghiacciata. I due amici lo guardarono senza far troppo caso a ciò che aveva detto, infondo lo ripeteva da due mesi almeno cinque volte al giorno.

 

“La settimana prossima verrai accontentato finalmente, Ron.” Il ragazzo biondo si alzò per rientrare al bar e gli diede uno schiaffetto sulla testa.

 

“Perchè lui non soffre come me?!” Chiese Ron all'amico rimasto li seduto con lui.

 

“Sai bene che Draco soffre il freddo, non è come me e te.. Vorrei essere già in Inghilterra! Sono sicuro che a Londra si sta da dio come temperatura.” Si passò una mano nei capelli neri corvini, scompigliandoli ancora di più.

 

“Cavolo Harry, assurdo pensare che passeremo l'intero anno in un'altra scuola, non è vero? Per altro a Hogwarts, che dicono sia la migliore dell'intera Gran Bretagna.” Harry e Ron sospirarono insieme. Non erano affatto contenti di dover lasciare la loro scuola li in Irlanda, ma non avevano avuto scelta. Tutti gli studenti del Settimo anno di tutte e quattro le Case avrebbero passato l'anno nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, in Inghilterra. La stessa cosa valeva per gli studenti della Scozia.

 

C'era solo una domanda che balenava in tutte le menti di tutti quegli studenti chiamati a raccolta. Perchè? Ma nessuno sapeva, o voleva, rispondere. Tutto ciò che sapevano era che avrebbero passato l'intero anno, l'ultimo per altro, ad Hogwarts.

 

“Potrebbe essere proprio questo il motivo, se ci pensi. Ci mandano tutti la a fare l'ultimo anno perchè tra le tre scuole della Gran Bretagna è la migliore.” Disse Ron pensoso. Harry scrollò le spalle, si era arreso da tempo ormai: avrebbero scoperto la verità una volta arrivati in quella scuola.

 

“La cosa buona è che incontreremo un sacco di ragazze nuove..” Continuò Ron, stavolta sorridendo, alzando la bottiglia in direzione di Harry. “Praticamente quelle della nostra scuola ce le siamo fatte tutte.”

 

“Come sei esagerato..” Rise Harry scuotendo la testa.

 

“Ma stai zitto, che tu sei il peggiore.” La conversazione venne interrotta dall'arrivo di una loro amica, che li richiamava ad entrare con tutti gli altri.

 

“Lindsay, è vero che Harry è un caso disperato? Non trova mai una ragazza fissa..” Ron adorava prenderlo in giro. Harry alzò gli occhi al cielo, sperando che Lindsay evitasse di rispondere.

 

“Probabilmente non la trova perchè ne cambia una alla settimana, chissà..” Disse la ragazza, contenta di infastidire un po' Harry.

 

“Va be, continuate pure. Io entro.. Magari mi trovo pure quella di questa settimana!” Disse Harry alzandosi e facendo ridere i due amici. Il metodo migliore per farli smettere era quello di stare al gioco, lo aveva imparato ormai da tempo.

 

 

 

L'Espresso per Hogwarts sul binario 9 e tre quarti fischiò forte per l'ultima volta, e lasciò la stazione di King's Cross alle 11 in punto. La notizia che le altre due scuole di Magia e Stregoneria della Gran Bretagna, la St. Patrick d'Irlanda e la Hamiltons di Scozia, cedevano tutti gli studenti del Settimo anno ad Hogwarts era assolutamente Top Secret.

 

Infatti, tutto il treno ne stava parlando.

 

“E' assolutamente assurdo. Dev'esserci per forza una spiegazione logica, sono sicura che al nostro arrivo sarà la prima cosa che Silente ci dirà.” La ragazza incrociò le braccia dopo aver parlato, con l'aria di chi aveva detto la cosa più giusta del mondo.

 

“Herm, io lo trovo eccitante! Ma ci pensi? Incontreremo un sacco di gente nuova.. Un sacco di ragazzi!”

 

Hermione alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. “Luna ti prego, adesso parli come Cho e Calì.”

 

“Ei!” Dissero in coro le due amiche, sentitesi chiamate nel discorso. Hermione sorrise facendo la linguaccia.

 

“Fanno bene a chiamarti la Principessa di Ghiaccio!” Luna tirò un giornale ad Hermione ridendo. Lei lo schivò, guardandola offesa per averla chiamata in quel modo. Lo odiava quel soprannome: gliel'aveva affibbiato un deficiente di Tassorosso l'anno prima, solo perchè erano usciti per un po' e lei aveva rifiutato di andarci a letto.

 

“Questo sarà sicuramente un anno da ricordare, me lo sento. Non solo perchè è il nostro ultimo anno, ma anche perchè sarà tutto diverso..” Squittì Cho, entusiasta.

 

La notizia delle altre due scuole aveva praticamente mandato in subbuglio l'intero corpo studentesco, facendo facilmente trapelare la voce che la super notizia top secret era stata scoperta.

 

Il professor Silente, non appena saputo, sorrise tranquillo. “Era ovvio che lo avrebbero scoperto, mia cara professoressa McGranitt. I nostri studenti sono molto svegli. E poi, a dirla tutta, meglio così. Meno fatica per me!”

 

Non appena tutti gli studenti si furono sistemati nei tavoli della loro rispettiva Casa nella Sala Grande, Silente si alzò e si mise al posto dove solitamente parlava agli studenti. Tutti tacquero all'istante, ansiosi di sapere la verità.

 

“Miei cari ragazzi, benvenuti e bentornati ad un altro anno ad Hogwarts! Prima di procedere con la cerimonia dello smistamento per i nostri nuovi studenti, c'è una cosa che so per certo non vedete l'ora si sapere.” Cominciò a scrutare da sopra i suoi occhiali a mezzaluna quanti più sguardi possibili. “Già sapete dell'imminente arrivo dei vostri colleghi del Settimo anno delle altre due scuole della Gran Bretagna, e questo mi rincuora: mi evita mezzo discorso. Ora, ovviamente, volete sapere il perchè.” Sorrise e scese dalla postazione, si mise a camminare lentamente avanti e indietro.

 

“Hogwarts è stata scelta quest'anno, dopo esattamente duecento anni, per il Torneo Tremaghi!” Si alzarono diversi brusii di eccitazione, dubbio e entusiasmo dai tavoli della Sala Grande. “Come sicuramente molti di voi già sanno, il Torneo Tremaghi si disputa da migliaia di anni in Gran Bretagna e vede gareggiare le tre scuole di Magia e Stregoneria: la St. Patrick per l'Irlanda, la Hamiltons per la Scozia e Hogwarts per l'Inghilterra. Un solo studente, chiaramente maggiorenne, verrà scelto come legittimo campione per il Torneo. Come verrà scelto? Attraverso questo.” Con un colpo di bacchetta fece apparire proprio al suo fianco un grande calice con una fiamma alta e blu che scoppiettava al suo interno. “Il Calice di Fuoco. Ma prima delle dovute spiegazioni, vorrei accogliere con il calore che solo Hogwarts sa dare i nostri ospiti.”

 

Un brivido di curiosità ed eccitazione attraversò tutti gli studenti della Sala Grande, che si voltarono verso la porta d'ingresso ancora chiusa. “Gli studenti della scuola Hamiltons di Scozia!” Al richiamo di Silente, le porte della Sala Grande si spalancarono.

 

 

“Che stanno facendo, Draco? Riesci a vedere?” Chiese Ron spintonando alcuni suoi compagni per vedere l'ingresso degli scozzesi. Venne subito spinto indietro.

 

“Ma che ti frega! Tra poco dobbiamo entrare noi.. Sei pronto? Ti servono due dritte su come si vola?” Rise Harry spintonandolo. Ron gli fece il verso.

 

“Ridi ridi, tanto sono io che faccio l'ingresso sulla scopa.” Ron cercò di tirargli un calcio per scherzo, ma venne subito interrotto dallo sguardo glaciale del loro preside.

 

“Siete pronti? Weasley, tu devi entrare per primo mi raccomando. Malfoy e Potter, ecco la polvere per entrare. Sapete quando.” Diede una piccola sacca in mano a Draco. “Preparatevi, stiamo per cominciare. Facciamogli subito vedere cosa valiamo!” Si allontanò.

 

“Ma perchè ci tiene così tanto?!” Chiese Ron montando sulla sua scopa.

 

“Perchè l'Irlanda non vince questo Torne Tremaghi da più di cinquecento anni.” Harry, rispondendo, si tolse la maglia. Draco lo copiò e rimasero entrambi a torso nudo e con pantaloni molto larghi e comodi. Presero in mano le due spade e le controllarono. Si diedero un pugno d'intesa, e aspettarono il momento per entrare.

 

Mentre ancora gli applausi entusiasti degli studenti di Hogwarts per l'ingresso degli scozzesi scrosciava, Silente urlò. “E adesso, accogliamo gli studenti della scuola St. Patrick d'Irlanda!”

 

Ron entrò sfrecciando dentro la Sala Grande, facendo diverso prodezze da professionista. Non appena si mise in piedi sulla scopa, lanciò in aria fuochi d'artificio che formarono la scritta a caratteri cubitali ST. PRATICK. Il primo applauso esplose dai tavoli, ed entrarono il resto degli studenti irlandesi mostrando una coreografia eseguita e cantata perfettamente: ognuno, dalla propria bacchetta faceva uscire una miriade di stelle verde acceso. Una volta arrivati alla fine della Sala, si abbassarono tutti rimanendo immobili. In quel preciso istante, due fiamme verdi apparirono quasi accecanti non molto distanti da Silente.

 

Harry e Draco apparvero dalle fiamme: le loro spade si infuocarono completamente e cominciarono a combattere tra loro, mostrando mosse precise e ben studiate. Quando lanciarono in aria entrambe le spade, scomparvero per magia. Si misero tutti ordinatamente in fila e si inchinarono. Tutta la Sala Grande, che era rimasta a bocca aperta, scoppiò in un applauso fragoroso.

 

Silente fece magicamente allungare i due tavoli centrali, per permettere ai nuovi studenti di accomodarsi. “Molto bene, molto bene. Complimenti ad entrambe le scuole per la eccellente performance di presentazione! Siamo onorati di avervi qui. Ora, tuttavia, passiamo alla parte noiosa.” Si rimise al suo posto dietro al leggio. “Tutti gli studenti maggiorenni, e quindi frequentanti il Settimo anno, possono partecipare. Basta scrivere il proprio nome in un bigliettino e metterlo dentro il Calice di Fuoco. Sarà lui, tra esattamente due settimane, a scegliere il degno campione per ogni scuola. Pensate bene prima di mettere il vostro nome nella coppa, miei cari.. Lo studente scelto, non potrà tornare sui suoi passi. Il torneo vi sottoporrà a prove estremamente pericolose, e potrete contare solo su voi stessi.” Si mise di nuovo a scrutare tutti gli studenti, anche quelli che non appartenevano alla sua scuola.

 

“Come ben sapete, sia la scuola scozzese che quella irlandese hanno la stessa identica vostra divisione per Case. Quindi, per semplicità, gli studenti di Grifondoro andranno nella Casa di Grifondoro, quelli di Tassorosso in quella di Tassorosso e così via. Troverete le vostre sale comuni più grandi e il numero di stanze, ovviamente, raddoppiato. Da questo preciso istante, il Torneo Tremaghi è iniziato.” Un altro applauso echeggiò nella Sala Grande, interrotto soltanto dall'apparizione dell'ottimo banchetto di benvenuto.

 

 

“Ma l'avete visti? Dai.. Non possono essere veri.” Cho cercava di sporgersi per cercare quei due che avevano fatto la lotta con le spade. “Credo si siano rimessi la divisa della loro scuola. Ma perchè? Non stavano mica male..” Calì rise e la riportò a sedersi composta.

 

“Con la sfiga che abbiamo..” Cominciò Luna tra un boccone e un altro. “Sono di Serpeverde. Oppure sono antipatici e intrattabili, come la maggior parte degli irlandesi.”

 

“Ma che ne sai.. Dicono anche che abbiano tutti i capelli rosso fuoco, ma io ne ho visto solo uno così mi pare.” Disse Hermione. “Ma comunque, se vogliamo seguire i luoghi comuni, allora gli scozzesi sono sicuramente meglio. Sono cordiali, educati, lavoratori. Spero di averne molto con noi a Grifondoro!”

 

Luna e Padma le fecero il verso, facendola imbronciare. “Non capite niente. Vedrete che avrò ragione io.”

 

 

“Quindi saremo in Grifondoro. Bè, meglio così! Pensa se finivamo in Serpeverde.. Come minimo qui ad Hogwarts sono pure più coglioni che da noi.” Harry e Draco si erano rimessi la divisa della scuola e videro Ron che scrutava il tavolo dei Grifondoro.

 

“Come prede niente male eh, niente male davvero. Farò subito conoscenza stasera nella Sala comune. Infondo sono un povero studente straniero che non conosce la scuola, no?” Ron fece la classica faccia da cucciolo abbandonato, facendo ridere Harry e Draco. Si misero a parlare con gli altri loro compagni: alcuni non erano più così sicuri di mettere il nome nel Calice, altri non potevano essere più certi di cosi. Harry, Ron e Draco rientravano in questa seconda categoria.

 

I prefetti si premurarono, dopo cena, di dividere tutti i nuovi studenti per le quattro case. C'era parecchia confusione, e Harry si accorse che aveva una scarpa slacciata. Si fermò per allacciarsela cercando di avvisare i suoi amici, che però non lo sentirono. Facendo in fretta si rialzò di botto e diede dentro in pieno a qualcuno facendogli cadere tutto ciò che aveva in mano. “Oh, merda..” Disse Harry, mortificato, alzando lo sguardo sulla persona che aveva scontrato. Era una ragazza.

 

“Scusami, mi dispiace. Non ti avevo proprio visto.” Si accucciò per aiutarla a raccogliere le cose. Aveva i capelli lunghi e castani, erano mossi e alcuni ciuffi le cadevano sul viso, nonostante lei li spostasse più volte. Aveva gli occhi di un colore davvero particolare, ad Harry venne subito in mente la nocciola. La bocca era serrata, segno che sicuramente si era spazientita. Le sopracciglia alzate e arrabbiate le davano un aria autoritaria, smentita subito da qualche lentiggine sparsa sul viso. Harry non poté non notare, nonostante la situazione imbarazzante, che fosse davvero molto bella.

 

“Non fa niente, non ti disturbare. Sicuramente sarai molto in ritardo visto la foga con la quale ti sei alzato.” Disse Hermione prendendogli le cose che aveva raccolte dalle sue mani. Aveva i capelli nerissimi, corti e scompigliati così bene che sembravano fatti a posta. Era alto il giusto: la sua fisicità, però, era sicuramente più che giusta. Gli occhi erano di un verde così particolare che Hermione giurò di non averlo mai visto.

 

“Non c'è bisogno di scaldarsi, ho chiesto scusa.” Harry alzò un sopracciglio, se erano tutti così quelli di Hogwarts era decisamente a posto. Hermione alzò gli occhi al cielo sospirando. “Scuse accettate. Con permesso.” E se ne andò senza aggiungere altro.

 

“Con permesso.” Ripetè Harry facendole il verso, quando ormai era lontana per sentirlo. Era arrivato da cinque minuti e già non sopportava una persona. Un record.

 

Arrivò alla sala comune dei Grifondoro grazie alle indicazioni di due ragazzine del secondo anno, che non vedevano l'ora di aiutarlo. Una volta entrato, trovò Draco e Ron che avevano già fatto amicizia con metà casa Grifondoro praticamente. Gli presentarono tutti, ma Harry dopo due minuti aveva già dimenticato quasi tutti i nomi. Li avrebbe ricordati con un po' di calma e abitudine, sicuramente. In quel momento, voleva solo andare a dormire.

 

Il giorno dopo, il loro anno scolastico del tutto nuovo e sicuramente molto intenso sarebbe ufficialmente iniziato.

   
 
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