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Autore: fede_rica19    22/09/2015    1 recensioni
FanFiction sulla nuova generazione! Un TEEN DRAMA! Amori,tradimenti,amicizie e feste da sogno...ma soprattutto il ritorno del TORNEO TRE MAGHI AD HOGWARTS!
Dal primo capitolo:James Sirius Potter, alto e muscoloso, occhi nocciola e con capelli lunghi e corvini che ricadevano morbidi e scomposti sul collo, quasi fino alle spalle. Sorriso malandrino ed un caratterino troppo strafottente per essere davvero il figlio del Salvatore del Mondo Magico. Oppure forse la celebrità e la ricchezza nelle quali sin da piccolo era stato avvolto, lo rendevano così sprezzante, menefreghista ed arrogante. Sapeva di essere una celebrità appena ebbe messo piede sull’Espresso di Hogwarts, sei anni fa ormai.
Una ff sulla new generation con personaggi di mia fantasia e reali! Dimenticate la Hogwarts diligente e seriosa... fate spazio ad incontri lussuriosi, feste clandestine, a sentimenti non espressi, ed ad amicizie vere!
Vi va di seguirmi in questa avventura? Spero di vincere questa sfida con me stessa e scrivere una bella storia sulla nuova generazione!
Coppie: James Sirius/nuovo personaggio; Rose/Scorpius e tante altre...
Nuovi personaggi: Bart Mclaggen, Octo Thomas, Florinda Jordan e Calliope Rosier (cognomi importanti)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Nuova generazione, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Orgoglio&Pregiudizio'
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Capitolo 25
“Torna da lui!”
 
1 mese e mezzo dopo…
 
Erano stati sulla bocca di tutti. C’era stata gente che, quando solo avevano cominciato ad essere amici aveva, scommesso che prima o poi sarebbero finiti per essere una coppia. Le prime settimane in cui Sirius e Florinda camminavano mano nella mano, si scambiavano baci e sorridevano complici, chiunque a scuola parlava di loro. Sirius ovviamente non era nuovo a quelle attenzioni, sommate poi al fatto di essere già una celebrità per aver vinto quasi due mesi prima il Torneo Tre Maghi. Ora però non poteva più fare un passo senza che qualche matricola o qualche scolaretta sognante non gli mettesse i bastoni fra le ruote. Se tutta questa popolarità mesi prima non gli sarebbe dispiaciuta, ora invece lo mandava in bestia. E chi era vicino a James Sirius Potter lo poteva gridare ai quattro venti che si, era proprio cambiato, tutta un’ altra persona. Posato, diligente, riflessivo e…serio. Ci sono cose che non puoi perdere del tutto come il senso dell’umorismo, la voglia di fare qualche scherzo o un’uscita notturna per una birra clandestina con gli amici, ma ormai le marachelle che sfociavano in risse o punizioni erano finite per sempre. La storia con Florinda era delicata, dolce e piena di complicità. Ogni giorno scopriva un lato di se stesso nuovo. E come quel pomeriggio lei lo aiutava a studiare e a prendere voti decenti in vista delle ultime verifiche.

-Freddy piantala di disturbare Sirius…finita la sua pergamena di Antiche Rune potrete andare a giocare fuori!- si prese gioco di loro Florinda vedendoli farsi le linguacce, esausti dallo studio. Si voltò verso il suo tomo di Pozioni per richiuderlo e con la coda dell’occhio vide Octo entrare in Biblioteca. Quest’ultimo non appena la vide sbiancò in viso e fece per voltarsi e andarsene.
-OCTO!- lo chiamò urlando Freddy, beccandosi un’occhiataccia dalla bibliotecaria e da metà degli studenti che erano li in cerca di silenzio per poter studiare in pace. Allora il ragazzo fu costretto a raggiungerli.
-Buon pomeriggio!- li salutò bivaccandosi annoiato nella sedia accanto a Freddy e di fronte a Sirius. evitando accuratamente di guardarla come faceva ormai da settimane e settimane. Anche il rapporto tra Sirius e Octo si era raffreddato ma tra maschi si sa, è diverso. In un modo o nell’altro riuscivano ad andare d’accordo in gruppo, e Sirius sembrava ignorare il cambiamento di Octo, che lo facesse senza saperlo o che lo ignorasse volutamente questo Florinda non lo sapeva.
-Ti aspettavo un ora fa per finire insieme questa relazione di Erbologia!- lo rimbrottò offeso Freddy per aver fatto tutto il lavoro da solo.
-Scusami ho avuto un imprevisto!- Florinda inarcò un sopracciglio perché aveva intuito che quella era solo una scusa. Si capiva lontano un miglio che aveva cercato di ritardare sperando che lei fosse già andata via. Sebbene Octo sopportava la presenza di Sirius, quella sua proprio non gli andava giù. Decise allora di togliere il disturbo.
-Sirius promettimi che se adesso io me ne vado non finite per sputarvi addosso palline di carta e sputo, ma che finirai la pergamena per domattina!- il ragazzo gli sorrise sfoggiando la sua espressione più innocente ed annuì. Così Flo si chinò su di lui baciandolo a fior di labbra e poté giurare di aver sentito su di lei gli occhi di Octo fenderla come lame. Ignorò quella sensazione e li salutò con un “ciao” collettivo.
 
Odiava quella situazione. Odiava che Freddy avesse avuto ragione sin dall’inizio, odiava che il suo rapporto con uno dei suoi migliori amici era così freddo, odiava che Sirius faceva finta di non notarlo, odiava vedere come lui e Florinda erano felici. Odiava se stesso perché non era riuscito a restare al di fuori di quella situazione e che ancora non riusciva a dimenticarla. La loro storia seppur fresca e magari ancora traballante per via della diversità dei due ragazzi sembrava perfetta. E lui? Lui nemmeno più provava la tecnica chiodo scaccia chiodo visto che in quelle settimane nessuna ragazza era riuscita a togliergli dalla mente Florinda Jordan. Ascoltava distrattamente quello che Freddy gli stava dicendo riguardo la relazione di erbologia e quando quello finì, lui annuì distrattamente.
-Stasera almeno dagli una lettura, altrimenti stavolta Paciock ti boccia amico mio!- disse Freddy dandogli un colpo in testa con la relazione stessa. Octo ridacchiò e si alzò per andarsene. Captando la tensione nell’aria Freddy guardo prima lui e poi Sirius stranamente così preso dallo studio. –Beh allora stasera è confermato, stanza delle necessità a mezzanotte per un giro di Vodka incendiaria?- finalmente Sirius sollevò gli occhi dai suoi fogli.
-Si…siamo tutti?- e a quella domandò guardò Octo. Gli occhi dei due ragazzi si incrociarono per una frazione di secondo ed il primo ad abbassarli fu proprio Octo. Nonostante soffrisse a causa di Sirius si sentiva comunque in torto lui perché stava nascondendo il suo malessere al suo migliore amico.
-Si ci sarò! A più tardi!- rispose girando i tacchi ed uscendo a passo svelto dalla Biblioteca. Non sapeva se sarebbe riuscito a resistere fino a mezzanotte prima di farsi un bicchierino di qualsiasi cosa, purché fosse alcol, che gli facesse dimenticare per un attimo quella situazione. Decise di prendere una boccata d’aria, così si diresse verso il Lago Nero, le giornate di giugno erano arrivate calde e solo lì sulle rive del lago di Hogwarts, poteva respirarsi un pò d’aria fresca. Magari era quello che gli ci voleva.

-> https://www.youtube.com/watch?v=wh8qKh7KLmI
-Oh ma è una condanna?!- sbottò non riuscendo a trattenersi e rompendo il silenzio forzato che durava da settimane, appena vide lì seduta Florinda.
-Per le mutande di Merlino, non posso di certo diventare invisibile perché non mi sopporti!- gli ululò contro Flo, alzandosi dal ceppo sul quale stava leggendo uno dei suoi libri babbani. Octo non sapeva cosa dirle. –Argh…- ruggì Flo avvilita, -me ne vado, tranquillo!- chiuse il libro e a grandi falcate fece per andar via ma di fronte a lui Octo la bloccò serrandole il polso e facendola arrossire.
-No, tranquilla vado via io! Non voglio essere un disturbo per la tua felicità!- rispose acido e assottigliando gli occhi blu.
-Ma cosa stai dicendo?! Che centra adesso la felicità?! Ma ti senti come sei melodrammatico?!- protestò divincolandosi dalla presa.
-Io?! A me risulta che la reginetta dei melodrammi sia tu! La ragazza che prima fa l’amichetta e poi tesse trame alle mie spalle!-
-Si può sapere di cosa stai parlando?!- abbaiò lei fuori di sé.

*Oh, oggi sono solo una goccia d'acqua e sto correndo giù per la montagna,
venite domani sarò in mare, sarò in aumento con la marea del mattino…*


-Del fatto che un giorno prima siamo culo e camicia ed il giorno dopo nemmeno mi vieni a dire che hai coronato il tuo sogno d’amore!- gli urlò in faccia Octo.
-SCUSAMI!- sbraitò lei -è tutto qui?! Ok ho sbagliato…ma pensavo non ce ne fosse bisogno!-
-Si come no… tutto quello che riesci ad inventarti è questo?! Dopo mesi quest’anno di assistere ai vostri tira e molla, secondo te essere aggiornato non era necessario?! Falla finita…puoi prendere in giro te stessa ma non me!- la accusò il ragazzo con occhi duri.
-Ora sei così coraggioso e così eloquente! Perché non venivi a farmi la predica il giorno in cui l’hai scoperto?- protestò la riccia.
-Ah…secondo te toccava a me venire da te?!-
-Perché no?! Dicevi sempre di essere lì per me in ogni momento!- borbottò lei.
-MA NO A FARE DA TERZO INCOMODO ALLA COPPIA FELICE!- urlò Octo avvilito.
-TI HO CHIESTO SCUSA! COS’ALTRO POSSO FARE PER RIMEDIARE!- oramai urlavano e pregavano che nessuno li potesse sentire.
-Nulla! Voglio che tu ti goda la tua storia d’amore…e…buona fortuna…-

*C'è un fantasma sulla brughiera stanotte, ora è in casa nostra…
camminava nella stanza in quel momento e sembrava come il sole appena sorto!*


-Tutto qui? Era questo che ti tenevi dentro? E il tuo coraggio che fine ha fatto?- i suoi occhi si erano riempiti di lacrime ed Octo si sentiva confuso, spaesato. Ora cosa pretendeva da lui? Cosa gli stava domandando? –Scusami, lascia perdere ti prego…- borbottò la ragazza con tono triste.
-Perché piangi adesso?- domandò facendo un passo verso di lei. Flo si asciugò frettolosamente con il dorso della mano una lacrima timida.
-Non sto piangendo!- mormorò e ad Octo scappò un risolino. Lei lo guardò offesa.
-Davvero?- la stuzzicò lambendogli con dolcezza la guancia umida per via della lacrima. La sentì tremare sotto il suo tocco.
-io non sono mai stata un tipo coraggioso…non ho mai saputo affrontare queste situazioni complicate…-

*Sono un atomo in un mare di nulla, in cerca di un altro atomo a cui unirmi.
Forse potremmo essere l'inizio di qualcosa, essere insieme all'inizio del tempo…*


-Di cosa stai parlando?- gli chiese dolcemente Octo facendo scendere la sua mano, carezzandole la spalla e poi il braccio sino ad afferrarle nuovamente il polso delicatamente stavolta.
-Lo sai di cosa sto parlando…non te lo sei immaginato ciò che…ciò che c’era fra me e te ultimamente…io, io non ho avuto il coraggio di dirti di me e Sirius per questo…- abbassò gli occhi imbarazzata. Octo con due dita glielo risollevò. E non sapeva quanto Florinda annegasse nel blu dei suoi occhi.
-Perché mi chiedi di essere coraggioso? Cosa dovrei fare secondo te adesso?- Flo posò i suoi occhi lucidi sulle labbra di Octo e lui la baciò. Un bacio prima delicato e dolce, a fior di labbra, poi prepotente, lascivo, intimo. Lui le strinse le spalle per avvicinarla a sé. La sentì tremare contro il suo corpo e tra le sue braccia. E nulla attorno a loro aveva importanza. C’erano solo loro due e quel bacio. Flo affondò le sue dita tra i ricci appena accennati di lui, li strinse forte e lo tirò ancora di più a sé. La danza di lingue, denti e saliva, dei loro corpi caldi l’uno contro l’altro, era una scena ipnotizzante, era sbagliato forse si, ma così dannatamente piacevole.
-È un errore…e qualcuno potrebbe vederci…- soffiò Flo sulle labbra del ragazzo mentre teneva ancora gli occhi chiusi. Lui sospirò staccandosi da lei.
-Lo so!- ammise sciogliendo pian piano il loro abbraccio. Restarono l’uno davanti all’altro a guardarsi negli occhi. Ci sarebbero state un milione di cose da dirsi, altri baci da darsi e nuove emozioni da scoprire insieme, ma lei sorrise amaramente e lasciandogli una carezza sul viso se ne andò lasciandolo da solo sulle rive del lago nero.

*E il giorno è chiaro, la mia voce è solo un sussurro…
più forte delle urla che senti, ed è come il sole appena sorto (The start of time; Gabrielle Aplin)*

 
*

Calliope Rosier dal giorno della festa in onore della fine del Torneo Tre Maghi aveva fatto una promessa a se stessa. Dopo quasi due mesi stava mantenendo quella promessa ovvero non tentare più di giocare con i sentimenti di nessuno. Specialmente i suoi. Aveva vissuto una giostra di emozioni per quasi tutto il suo sesto anno ad Hogwarts. Notti insonni, pomeriggi passati con lo sguardo perso nel vuoto e serate sprecate a tenere il broncio, più che a Pierre, alla situazione stessa che le era piombata addosso. Se rifletteva non riusciva neanche a ricordare il momento in cui aveva smesso di essere innamorata di Pierre, ma di una cosa invece era certa la sera della festa, che si sarebbe impegnata a ricostruire quel sentimento perduto. Ricordava i mesi in cui l’aveva corteggiata e lei si era fatta desiderare. Tutto per gioco, perché anche lei era cotta di lui. Un quinto anno tra tira e molla giocosi, di una ragazzina capricciosa e infine un’estate d’ amore, di giochi in spiaggia, in piscina, di feste serpeverde che finivano per terminare con lunghi baci sotto la luna dopo essere sgattaiolati via. Cosa era accaduto poi non sapeva spiegarselo ma ora che la scuola stava finendo e finalmente poteva andarsene e scappare dalla persona che aveva innescato il suo cambiamento interno, poteva tentare di godersi l’estate e di ricostruire i suoi sentimenti per Pierre. Oramai erano fidanzati ufficialmente e dopo il loro settimo anno si sarebbe tenuto il loro matrimonio, doveva provarci a tutti i costi, altrimenti sarebbe rimasta per sempre una purosangue incastrata in un matrimonio senza amore. Grazie anche alle attività che il comitato studentesco gli aveva affidato, si teneva impegnata organizzando la festa di fine anno che sarebbe stata fra tre giorni. L’indomani della festa finalmente l’Espresso l’avrebbe riportata a casa.

-Credi che questi addobbi vadano bene?- le domandò Pam mostrandole dei nastri blue-argento in un sacchetto e dei palloncini del medesimo colore in un altro sacchetto.
-Si quei corvacci saranno contenti di aver vinto la coppa delle case!- commentò Callie stizzita. –spero solo che almeno la coppa del Quidditch sarà vinta dai noi serpeverde!!-
-Ehm ehm…con la squadra che vi ritrovate quest’anno avete poco da sperare contro di noi mia cara Rosier!!- rispose a tono Pam sistemandosi gli occhiali per bene. Decise di ignorarla sfoggiando un sorrisetto ironico. Non è che poi a lei era mai fregato tanto del quidditch. Andava alle partite solo per far contento Pierre.
 
E difatti anche quella volta si ritrovava seduta sugli spalti, avvolta nella sua sciarpa estiva verde-argento, con uno stendardo da sventolare dei medesimi colori in una mano. Anche quello faceva parte della sua promessa, fatta a sé stessa. Avrebbe sostenuto Pierre, sarebbe stato un piccolo primo passo verso di lui, verso il loro rapporto. Non importava chi fosse l’altro cercatore con il quale Pierre si sarebbe scontrato. Non le sarebbe importato se l’altro cercatore avrebbe perso, o peggio si sarebbe infortunato. Lei avrebbe tifato e gioito per lui, per Pierre.
Non appena Madama Bum aprì il baule il bagliore dorato sfuggì dalla vista collettiva. Mentre della pluffa si impadronì immediatamente la squadra Serpeverde. Dopo un quarto d’ora si ritrovavano Grifondoro e Serpeverde quasi in parità, quando il cronista attirò l’attenzione di tutti.
-Ed ecco che Nott ha appena compiuto una virata pericolosissima con la sua firebolt3000 e sfreccia come un bolide inferocito verso quello che sembra essere proprio il boccino.- Un “oho” di meraviglia mista a preoccupazione, si sprigionò dagli spalti, mentre Pierre si esibiva in una volata in picchiata da brividi. –Ecco che Potter lo raggiunge…che sfida avvincente miei cari compagni! Chi avrà la meglio? Potter che è anche il campione del Tre Maghi o Nott, il miglior cercatore verde-argento degli ultimi cinquant’anni?!- Callie era terrorizzata. Da un lato non voleva che Pierre si facesse male per riuscire a dimostrare qualcosa o per battere Sirius. Dall’altro invece sperava che lui riuscisse in questa impresa. Sapeva quanto per lui fosse importante. E se voleva dimostrare di tenere ancora lui, doveva credere in quel ragazzo, nel suo ragazzo.

-> https://www.youtube.com/watch?v=7Pp-kPe8Xo8
-FORZA PIERRE! AFFERRA QUEL BOCCINO!!!- allora urlò a squarciagola. Capì che Pierre l’aveva appena sentita perché il ragazzo riuscì a chinarsi in avanti ancora di più, quasi distendendosi sul suo manico di scopa, riducendo la resistenza dell’aria e così acquisendo maggior velocità rispetto a Sirius, che in quello stesso istante si voltò per incrociare i suoi occhi. Fu un attimo fugace, ma Callie giurò di aver letto delusione in quegli occhi. Non poteva esserne certa ma oramai non aveva più alcuna importanza. Entrambi si erano legati a persone che provavano affetto per loro. Le loro strade si erano divise.
-NOTT HA AFFERRATO IL BOCCINO! SERPEVERDE VINCE PER 400 PUNTI SU GRIFONDORO!! LA COPPA DEL QUIDDITCH È VERDE ARGENTO QUEST’ANNO MIA CARA HOGWARTS!!- proclamò il cronista al microfono, seguito da un fragoroso applauso serpeverde e da cori in onore della squadra vincente. La festa presto dal campo di Quidditch si spostò nella loro Sala Comune, dove festoni e palloncini addobbavano la stanza, e i cori e i balli erano più chiassosi che mai. Vincere era fantastico ma se poi lo si faceva contro i Grifondoro che avevano vinto la coppa per due anni di fila, era sublime.

*…Il dolore è nella mia anima perchè sembra che quel che è sbagliato ami davvero la mia compagnia…
Lui è più di un uomo e questo è più che amore, è la ragione per cui il cielo è blu,
ma le nuvole stanno arrivando perchè sono andata via di nuovo
e con lui non riesco ad essere sincera…*


-Sc…scusate!- un Pierre visibilmente alticcio e sudato, vestito solo dei pantaloni da cercatore ed una camicia verde argento sbottonata e sudaticcia, era appena salito su uno dei tavolini in marmo nero del salotto. –Vorrei avere la vostra attenzione per un attimo!- aggiunse barcollando un pochino e facendo ridere tutti nella sala comune, persino Callie che lo trovò buffo e tenero allo stesso tempo. –Vorrei dedicare questa vittoria alla mia splendida fidanzata, nonché futura sposa!- e così posò i suoi occhi cerulei ed innamorati su di lei. –Ti amo tesoro!- aggiunse e quelle parole ferirono come una lama nel cuore perché non sapeva cosa rispondere. Sorrise a Pierre, cercando di sembrare il più genuina possibile. Doveva sforzarsi. Doveva riuscirci.

*E io so che lui sa che io sono infedele e questo lo uccide dentro
sapere che io sono felice con qualche altro ragazzo ed io lo vedo morire dentro…
Non voglio più ferirlo, non voglio strappargli la vita,
non voglio essere... un'assassina.*


-Anch’io…ma adesso scendi prima di romperti l’osso del collo, ubriaco come sei di vodka incendiaria!- inscenò così la parte della fidanzatina apprensiva e lo aiutò a scendere dal tavolino. Pian piano riuscì a sorreggerlo fino alla sua stanza da Prefetto, quella accanto alla sua. Aprì senza problemi conoscendo la parola d’ordine, come ogni mese, e lo fece adagiare sul letto a baldacchino. Sorrise al faccino tenero ed assonnato del ragazzo già in dormiveglia sulle lenzuola fresche di seta. Facendo piano lo lasciò riposare e fece per uscire dalla stanza in punta di piedi.
-Aspetta Callie…- la fermò sul posto. Così la ragazza lo raggiunse e sedendosi sul ciglio del letto cominciò a lambirgli dolcemente una guancia e poi i capelli biondissimi. –Lo so che non sei felice, ma io ti amo e farò di tutto per renderti la ragazza più fortunata del mondo…- farfugliò nel sonno e ancora alticcio. Calliope si sentì gelare il sangue e pregò che domani avesse rimosso ciò che aveva detto. Sarebbe stata comunque certa che dentro di sé Pierre sapesse già del suo malessere di quei mesi. Lo vide addormentarsi pochi attimi dopo ma decise di non andare via, bensì di rannicchiarsi accanto a lui e addormentarsi osservandolo. Doveva riuscirci.

*Il nostro amore, la sua fiducia, potrei benissimo prendere una pistola e puntarla alla sua testa,
andare a fondo alla questione ma non voglio farlo più, mai più… (Unfaithful; Rihanna)

 
*

-Come mai non ti hanno smistata a Corvonero?-
-Ma che diamine di domande sono Scorpius?!-
-Beh di solito tutti i secchioni frigidi finiscono lì!- rispose rilanciandogli il libro che un attimo prima Rose gli aveva tirato in testa- Tutto ciò perché si era distratto mentre lei gli stava riassumendo l’ultimo argomento di Trasfigurazione fatto a lezione.
-Ah ah…- disse Rose trucidandolo con lo sguardo –sarà perché sono un tipo coraggioso, leale e solare, no?- rispose risistemando definitivamente il libro nella sua tracolla floreale. La biblioteca si era quasi svuotata, e l’ora di cena era arrivata. Avrebbe avuto solo il tempo di posare i suoi libri nella torre e riscendere in Sala Grande, e di corsa se voleva trovare ancora un pò di patate.
-Sai che il cappello era indeciso se smistarmi a Serpeverde o a Corvonero?- la informò il ragazzo camminando di fianco a lei, verso le scale.
-Ma dai, il principe delle serpi che poteva essere un corvo secchione?! Non ci credo affatto!-
-Si sul serio, solo che appunto l’ho supplicato di non diventare un secchione irritante come te, che nonostante tutto sei grifondoro, e lasciarmi entrare in serpeverde!- raccontò il biondo.
-Oppure il cappello ti ha dato un’occhiata più approfondita al cervellino piccino piccò che ti ritrovi e ha capito che l’unica casa che poteva sacrificarsi ad ospitarti era quella delle serpi!- Scorpius ridacchiò e Rose si fece contagiare. Ormai erano settimane che uscivano insieme o in comitiva con Romeo e suo fratello Albus, appena vi era un pò di tempo libero, e Scorpius inoltre l’aveva supplicata di aiutarlo a prendere un buon voto nell’ultima verifica di Trasfigurazione di domani. Nonostante non sapevano parlare senza punzecchiarsi e prendersi in giro, riuscivano ormai a farlo ridendo l’uno con l’altro e non l’uno dell’altro, perciò la loro nuova amicizia stava crescendo e se molti erano ancora i dubbiosi in quella scuola, loro due erano certi che avrebbe funzionato. Rose aveva capito che quella del freddo nobile era solo una maschera e che in realtà quel ragazzo era proprio come Romeo, gentile e sbruffone in senso buono. Scorpius aveva invece scoperto una ragazza altruista e sensibile che non perdeva occasione di fare qualche gaff e divertirlo.
-Oh che noia! Guarda stanno ancora attaccando palloncini qua e là per il ballo di sabato…- argomentò ad un tratto Scorpius una volta giunti al Salone d’Ingresso. –Tu ci andrai? Intendo…al ballo?- le domandò a bruciapelo.
-Ecco, all’inizio dell’anno ti avrei risposto di no e che il ballo di fine anno è solo un’altra occasione frivola e inutile per gli studenti di Hogwarts che vogliono trovare un modo per distrarsi dallo studio…ma si da il caso che abbia un cavaliere stavolta e perciò si ci andrò!- cinguettò felice, facendo per staccarsi da lui e correre a posare i libri nella suo dormitorio.
-Aspetta un attimo… tu, tu hai un cavaliere per il ballo?!- sbottò il ragazzo incredulo.
-EHI! Sono davvero così sfigata secondo te che è così incredibile che io ne abbia uno?!- protestò Rose offesa.
-No, no non è questo, è che credevo che…niente lascia stare!- farfugliò lui.
-Cosa?- lo esortò curiosa Rose.
-Niente ma non volevo dire quello che hai pensato tu, ok? E chi sarebbe il “fortunato”?- ironizzò il serpeverde.
-Anthony Finn, Tassorosso del settimo anno!- lo informò di nuovo emozionata Rose.
-Davvero? Davvero Finn? Ti piacciono spilungoni e con gli occhi giganti da cerbiatto?! È una mezza calzettaquello li!- commentò con espressione schifata.
-Pensa per te e all’ochetta tutta risolini, tette e culo che ti porterai dietro! Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace, nessuno te l’ha detto mai?!- protestò paonazza in viso.
-Bah… contenta tu!- e schioccò la lingua sul palato stizzito.
-Ti auguro una buona cena cupido dei miei stivali!!- e stavolta gli voltò davvero le spalle sforzandosi di ironizzare sulla faccenda. Non sapeva però che quelle parole avevano turbato Scorpius Malfoy.
 
*

Il fruscio delle lenzuola ancora calde lo svegliò dalla fase di dormiveglia in cui era entrato.
-Perché non resti qui stanotte?- le chiese il ragazzo.
-Resto quasi ogni notte oramai, dovrò pur tornare nel mio dormitorio prima o poi Sirius…- rispose Florinda indossando di nuovo la sua canottiera color pesca come le mutandine.
-E vorresti lasciarmi solo proprio la notte prima del ballo di fine anno? Torneremo ogni uno a casa a propria fra due giorni e poi non sarà più possibile dormire insieme…- cercò di persuaderla il ragazzo con tono suadente ed abbracciandola da dietro. Dopo le lasciò un bacio timido e caldo sulla spalla, e poi altri baci lungo il collo fino all’orecchio e ne leccò il lobo dolcemente. Fu percorsa da brividi sensuali su tutto il corpo e chiuse gli occhi inclinando indietro il capo riccio per cercare la bocca del ragazzo. Si scambiarono un bacio tenero ed umido per poi restare a guardarsi negli occhi.
-Sono stata qui tutte le notti da quando stiamo insieme, vorrei anche passare una notte con le mie amiche prima dell’estate, mi capisci?- gli soffiò sulle labbra. Sirius inspirò e poi annuì.
-Sarà strano dormire da solo dopo settimane… ma possiamo rimandare a domani notte, dopo il ballo!- e la baciò ancora stavolta un bacio a stampo, casto.
-Certo tesoro! Buona notte…- lo lasciò sonnecchiante sul letto, dopo essersi rivestita in silenzio. Quando fu nella Sala Comune si sentì una merda. Tra le braccia di Sirius, a fare l’amore, e a chiacchierare con lui stava bene, ma come faceva ad ignorare cosa provava per Octo? Come faceva a dimenticare che si erano baciati nei giardini di Hogwarts? La testa gli stava per esplodere e aveva paura di incontrare Octo in ogni istante. Ma ciò che più la spaventava era il ballo. Avrebbero di sicuro avuto il tavolo insieme, erano una comitiva, e lo erano sempre stati ed anche se ultimamente i rapporti tra Octo e Sirius si erano raffreddati, avevano comunque continuato a frequentarsi, coinvolti sempre da Bart e Freddy, amici in comune. Beandosi della tarda ora, non incontrò nessuno in Sala comune se non qualche primino intento a giocare a sparaschiocco in un angolo. Entrò nel dormitorio e Selene, Gilda e Rose dormivano già. Così sospirò sollevata, le sue amiche avevano l’eccezionale abilità di capire quando qualcosa la turbava, specialmente quella testona di Rose. Si sedette sul bordo del cornicione interno della finestra. Il cielo era limpido e pieno di stelle estive. La luna piena si frastagliava dolcemente sul lago nero e qualche cicala friniva in lontananza. Nemmeno quel paesaggio meraviglioso e la magia di Hogwarts riuscivano a calmarla. Ed un'altra notte insonne sarebbe trascorsa.
 
*

La cena si era svolta in tranquillità. Pix aveva dato spettacolo facendo spaventare gli studenti e gli insegnanti sbucando ogni tanto qua e là dal centro dei tavoli sbatacchiando la lingua e facendo pernacchie. E mentre la musica si faceva più frizzante ed invitava i presenti a lasciarsi andare nella pista da ballo, lui tentava di non dare di matto mentre Domitilla Jhonson sproloquiava su quanto quel vestito rosso, attillato e lungo le era costato un occhio della testa. Non aveva potuto invitare la ragazza che avrebbe desiderato con tutto se stesso al suo fianco. Ma quello che più lo faceva star male era aver raggiunto la convinzione e la certezza che Florinda Jordan era la prima ragazza con cui aveva passato del tempo senza che tutto fosse sfociato nel sesso. L’unica ragazza con cui era semplice chiacchierare, e non di stupidaggini come Domitilla stava facendo da ore, ma di argomenti interessanti, intelligenti. E gli mancava il suono della sua risata, come agitava i ricci quando discutevano ed i suoi grandi occhioni color caramello mentre lo aiutava a studiare pozioni. La notte chiudendo gli occhi cercava di ricostruire il loro abbraccio e il loro bacio tra gli alberi di Hogwarts, cercando di provare ancora e ancora quell’emozione per sentirla di nuovo sua. Ed ora vederla volteggiare tra le braccia di Sirius, sorridente e seducente come solo lui l’aveva considerata dal primo giorno, era una tortura al cuore. A tavola avevano finto che l’uno non esisteva per l’altro. O almeno lui ci aveva provato, mentre lei ci era riuscita in pieno. Lo aveva fatto sentire inesistente, quello che era successo sembrava esserselo immaginato lui. Ma non riusciva ad arrabbiarsi, almeno non con lei. Ma era arrabbiato con Sirius sebbene lui non avesse fatto nulla poi. Aveva deciso da solo di star vicino a Flo e nessuno lo aveva costretto ad affezionarsi a lei in quel modo. Eppure lo detestava, un tempo erano così amici, così intimi ed ora lui sapeva che qualcosa si era spezzato ma non ne avevano parlato.

-Allora?- trillò Domitilla accanto a lui.
-Allora cosa?- biascicò per poi sorseggiare distratto un po’ di acquaviola corretta con rum.
-Non mi inviti a ballare?- protestò inacidita la Tassorosso. Octo annuì e si alzò trascinandosela dietro, in pista. Di proposito si mise di fianco alla coppia felice, e cominciò a strusciarsi a Domitilla che di certo non disdegnava. Inevitabilmente gli occhi di Flo si incontrarono con quelli suoi e si incastrarono violentemente gli uni agli altri. I suoi occhi divennero confusi e spaventati. Non voleva farla star male ma così stavano male entrambi. Forse la voleva fare ingelosire, forse la stava solo mettendo in difficoltà di fronte a Sirius, che comunque non si era accorto di nulla. E si fermò. Lo fece, non era giusto agire così ma non aveva intenzione di arrendersi e rinunciare a lei. Si morse il labbro e dopo a grandi falcate e spingendo qua e là chi era sulla sua strada, uscì dalla Sala grande. Sentiva il cuore battere a mille ed il sangue pulsargli alle tempie. Con il respiro affannoso entrò nel bagno degli uomini e diede un calcio al primo lavabo, su cui poi con entrambe le mani si appoggiò. Alzò lo sguardo e si rifletté allo specchio. Inspirò ed espirò più di una volta cercando di rallentare i battiti e calmarsi. Poi sentì la porta dei bagni aprirsi e si voltò.

-cosa credevi di fare piazzandoti lì davanti agli occhi di Sirius?-
-Oh no, non davanti ai suoi? Credi che voglia raccontargli di noi due?!-
-Noi due oddio…- chiuse gli occhi e sospirò avvilita Flo dandogli le spalle. Come un fulmine la raggiunse piazzandoglisi davanti e afferrandola per le spalle.
-Guardami!- le intimò e così lei obbedì spaventata, -noi due ci siamo baciati l’altro pomeriggio…vuoi che io lo dimentichi? Vuoi che non sia mai accaduto e far finta che non sia stato reale?- le domandò a bruciapelo con tono brusco.
-io non lo so cosa voglio in questo momento…non lo so…- ammise con i lacrimoni agli occhi ma cercando di mantenere il contatto visivo.
-Non volevo attirare l’attenzione di Sirius…volevo attirare la tua!- addolcì il tono il ragazzo ammorbidendo anche la presa sulle sue spalle, trasformandola così in un abbraccio. Lei poggiò la testa sul suo petto e Octo inspirò il profumo di shampoo alle fragole. –Volevo farti ingelosire…- ammise con un sorrisetto. Lei alzò il capo puntellando con il mento e lo guardo sorridendo.
-Ci sei riuscito…- ammise genuinamente. Così lui le lasciò un bacio dolce sulla fronte. Poi si fece forza e si liberò timidamente dall’abbraccio. –Ma anche se io non cosa fare adesso, Sirius è il mio ragazzo e non voglio farlo soffrire, ne fare soffrire te!-
-A lui non ho raccontato nulla tranquilla…se tu non vuoi che lui sappia qualcosa, io non ti importunerò più, te lo giuro!-
-Lui non sa nulla…e deve rimanere così, per ora…e ti assicuro che è già abbastanza deluso dal raffreddamento del vostro rapporto di amicizia…non si merita un’altra delusione, non da me…-
-Se volesse chiarire…-
-Cosa? Come potreste chiarirvi?! Cosa gli racconteresti?!- lo interruppe brusca –Sirius sa che in qualche modo centro io con questa faccenda fra voi due, ma ne ignora i motivi…lo so, io lo conosco bene, e anche se non ne abbiamo parlato, ho capito tutto!- gli spiegò. Octo la ascoltò senza sapere cosa ribattere. Aveva ragione, cosa poteva dire a Sirius se gli avesse chiesto perché aveva deciso di allentare i loro rapporti? –mi spiace…te l’ho detto io non sono come voi due, io non sono impulsiva, coraggiosa o incurante degli effetti collaterali che ciò che potrei dire o fare possano causare!- Flo si morse il labbro ed abbassò gli occhi. Ci fu una pausa di silenzio.
-Torna da lui.- sussurrò sconfitto Octo. Lei sollevo di nuovo i suoi occhi color nocciola, lucidi e tristi su di lui. –Ti prego…è già doloroso così…- aggiunse lui.
-mi dispiace…- sussurrò lei prima di uscire dal bagno e richiudersi la porta alle spalle.
 
*

-> https://www.youtube.com/watch?v=2vMD-qLG0Uc
Si sentiva una stupida, una stupida sfigata.

“Mi spiace Rose…ti avevo invitata solo per farla ingelosire ed ora mi ha appena chiesto di raggiungerla di sotto, nelle cucine…ci si vede in giro!”

*Le stelle brillano come le tue ossa si illuminano, il primo bacio come una droga,
sotto la tua influenza, tu mi porti su, tu sei la magia nelle mie vene…
Questo deve essere l’amore!*


Ecco cosa le aveva appena detto Anthony prima di mollarla al tavolo del ponch sola nel suo vestitino rosa pesco lungo e così scomodo. Come se una nuvola nera gli si fosse piazzata sopra la testa, cercò prima Florinda tra la folla, senza trovarla. Poco dopo individuò Romeo, ma non appena fece quattro passi per raggiungerlo si accorse che era in dolce compagnia di una biondina. Grugnì avvilita e quando ormai aveva perso le speranze e si stava dirigendo traballante a causa dei tacchi, verso il dormitorio Grifondoro vide una testolina bionda poggiata ad un pilastro. Scorpius stava osservando la festa con un bicchiere di Whisky Incendiario in mano e l’espressione seria in volto, vestito con un completo grigio gessato.

*Né argento, né oro potrebbero calzarmi cosi bene, tu sei il glitter nel buio del mio mondo,
dimmi solo cosa fare, io cadrò dritto dentro te.
Stiamo cadendo giù, getta l’incantesimo, dì soltanto la parola…
Sento il tuo amore!*


-bene bene bene…senza accompagnatrice anche tu?!- lui sussultò colto alla sprovvista ma quando la riconobbe le sorrise, un sorriso sollevato, sincero.
-Non mi aspettavo che saresti venuta da me! Dov’è Anthony?- s’informò curioso.
-Mi ha piantata! L’idea che il suo interesse nei miei confronti a Rune Antiche era perché gli piacessi era errata, in realtà voleva scopiazzare i miei appunti, perché è ancora innamorato della sua ex ed io servivo a farla ingelosire!- Scorpius sgranò gli occhi divertito e tratteneva a stento una risata. –Se vogliamo cogliere il lato positivo della faccenda, Anthony ha raggiunto il suo scopo e adesso una coppietta felice starà pomiciando in qualche aula buia!- concluse Rose rubando il whisky a Scorpius, che per poco non se lo rovesciò addosso.
-Mi piacerebbe dirti “te l’avevo detto che lui era una mezza calzetta” ma in realtà ti dirò qualcos’altro…- fece una pausa e le tolse il bicchiere dalla mano, -vuoi ballare con me?- le sussurrò con un ghigno. Rose ridacchiò e lo seguì in pista. Incuranti delle solite occhiate curiose e ancora scettiche riguardo la loro amicizia, danzarono su una canzone pop babbana a suon anche di pernacchie e prese in giro.

*Tu sei la luce e io ti seguirò, tu mi lasci perdere la mia ombra, tu sei il sole,
l’aura brillante e tu continui a bruciarmi con tutto il tuo amore…*

 
-tu credi che io sia così cessa?- Scorpius quasi si strozzò con l’acqua mentre erano seduti su una panchina in marmo bianco, dell’atrio interno.
-No…no certo che no, ce ne sono di cesse in giro, credimi!- rispose mentre lei teneva gli occhi fissi sull’erbetta.
-Devi essere sincero, brutale oserei dire…Romeo è sempre troppo gentile per darmi consigli spassionati!- farfugliò imbarazzata e torcendosi una ciocca di capelli castani.
-Vuoi che sia sincero?- lei annuì ancora a capo chino, mentre sfuggiva allo sguardo di Scorpius. –Ok allora…se ti vestissi sempre così carina come stasera e sorridessi a tutti come fai con me, saresti una delle ragazze più popolari!- Rose sollevò il capo con sguardo furbetto.
-Mi hai appena fatto un complimento o sbaglio?!-
-Ma di che parli?!- sbottò il ragazzo arrossendo un tantino.
-Mi hai detto che stasera sono carina…- rispose Rose puntandogli l’indice contro divertita. Scorpius lo scacciò ridacchiando.
-Voi Weasley… sempre in cerca di elogi!- scherzò su.

-> https://www.youtube.com/watch?v=BPcDCaX-47I
-Si come no, svia pure belloccio dei miei stivali! A proposito ma hai piantato la tua dama alla festa stasera per essere qui con me?- si informò lei.
Scorpius ghignò alla sua domanda, -non ho invitato nessuno, Flitt per adesso è uno scapolo e ci godiamo le serate tra amici!- rispose il ragazzo atono.
-oh…-
-Se anziché arrabbiarti avresti prestato attenzione a quello che volevo dirti avresti capito cosa mi era venuto in mente di proporti l’altra sera, prima di cena…- borbottò tanto che Rose riuscì a stento a captare cosa avesse detto.
-Ovvero?- squittì curiosa facendoglisi più vicino. Scorpius si voltò e se la trovò ad un palmo di naso. Era proprio vero che i Weasley non avevano tatto ed invadevano gli spazi vitali come se fossero ungari spinati.

*Boom, clap, il suono nel mio cuore, i battiti continuano, e continuano e continuano…*

Eppure non lo infastidiva, si era solo sorpreso di averla così vicino.
-Beh io mi sono ricordato del ballo del ceppo e che tu eri andata lì con Romeo…come amici…ed io volevo invitarti…so che non sono Romeo e che lui è il tuo migliore amico da anni e quant’altro ma sarebbe stato carino…giusto?!- disse tutto d’un fiato, si sentiva imbarazzato. Nella sua testa aveva avuto senso quel discorso giorni fa, perché ora dirlo ad alta voce a Rose sembrava così stupido ed infantile?
-ma noi siamo buoni amici come lo siamo io e Romeo! E si…sarebbe stata un’idea carina ed avrei anche risparmiato un bidone da Anthony!-
-Allora non preferisci Romeo a me? Cioè…-
-Non essere sciocco e non fare il geloso!- eccola la “delicatezza” Weasley proprio come quella di un centauro imbizzarrito. –Siete entrambi miei amici e vi voglio bene…- e lei ovviamente con la sua genuinità non poteva capire che quelle tre semplici parole per Scorpius erano come oro colato, sentite dire forse solo da sua madre e che lo avevano appena scosso dentro come un uragano distrugge case ed alberi. Difatti lei gli sorrise e poi la ragazza si alzò. –Raggiungi Flitt, io me ne vado a letto, domani ci aspetta un lungo viaggio fino a casa, buona notte biondo!- sbadata com’era non si accorse nemmeno andando via che lui era rimasto impietrito e senza parole sulla panchina dell’atrio.

*Boom, clap, tu mi fai stare bene, torna a casa da me, torna a casa da me adesso.(Boom Clap; Charli XCX)*

Buon giorno a tutti/e vi ringrazio per le recensioni e per il fatto che aumentate a vista d'occhio nel seguire, preferire e ricordare la mia storia...credo che siamo agli sgoccioli e cercherò in ogni capitolo di non tralasciare nessuno dei personaggi d'ora in poi!! ;) anche se ancora non ho risolto il mio eterno dilemma se dividere la storia in due parti (la prima con questi personaggi e la seconda con la storia di Lily e altri personaggi oppure se nella seconda parte riprendere anche qualche personaggio di adesso.... uffa!! -_-
Intanto spero che questo capitolo vi sia piaciuto!! Risponderò alle recensioni, baci e a presto, rory!! PS: vi lascio con un collage dei tre protagonisti, in basso a sinistra Bart, in alto al centro Sirius e in basso a destra Octo! :) la prossima volta ne pubblicherò uno sulle ragazze! ;)

 

 
  
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