Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: FairySweet    23/09/2015    2 recensioni
Non era quello suo padre, non era da quell'uomo che aveva imparato il rispetto, l'onore, l'amore per la guerra. Indossava l'uniforme per proteggere se stessa ma le parole di suo padre avevano lo strano potere di oltrepassare quella barriera così, tutto quello che provava, tutte le incertezze, le debolezze, le paure, tutto era lì, alla luce del sole, perfino quell'amore sofferto che aveva lasciato cicatrici immense nel suo giovane cuore ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era più nemmeno certo di respirare ancora, tutto quello che riusciva a vedere erano le use labbra che si muovevano, probabilmente ne uscivano parole ma più si sforzava di capirlo e più tutto diventava confuso.
“Sei … tu sei ...” “Aspetto un bambino” sussurrò stringendosi dolcemente nelle spalle “E sono terrorizzata André perché non so cosa devo fare, non so come muovermi o cosa dire per ...” “Oscar” “Mio padre è così arrabbiato con me! Fa fatica perfino a guardarmi e vedo nei suoi occhi la delusione, la paura e l'amore e se non mi ha ancora ucciso è solo perché sto … perché sono così maledettamente debole!” “Oscar!” la strinse violentemente per le spalle, i suoi occhi spauriti così vicino, così puri “È vero?” “Cosa?” “Guardami negli occhi e dimmi che è vero” ma quel silenzio bastò come risposta “Oddio amore tu sei ...” “Una delusione, sono una delusione per moi padre, per Christian, per i miei uomini!” “Io non ti basto!” urlò spingendola contro il tronco della quercia.
Tremava, sentiva il suo respiro accelerare, i suoi occhi si riempivano di terrore mentre la presa attono alle spalle diventava sempre più forte “Non ti basto più Oscar?” “Lasciami andare” “No!” la strinse più forte costringendola a sollevare lo sguardo “No, non ti lascio andare da nessuna parte, non puoi scappare perché adesso non puoi più scegliere da sola!” “Lasciami! Mi fai male Andrè!” “Per questo sei svenuta? Da quanto lo sai?” “Questo non cambia niente” “Da quanto lo sai!” silenzio, solo uno sciocco silenzio che lo faceva arrabbiare più di ogni stupida parola “Non mi hai detto niente” “Non potevo farlo” mormorò terrorizzata “Non potevi? Questa non è una sciocca scelta su quali vestiti indossare o cosa fare durante il giorno. Questo è nostro figlio, il nostro amore che diventa carne e fiato e invece che parlare con me, sei scappata e ...” “Cosa sarebbe cambiato!” “La mia vita!” urlò mentre le lacrime esplodevano violente “Se tu me ne avessi parlato ora di tuo padre, delle sue decisioni, di questa guerra non me ne fregherebbe niente! Ti avrei protetta, ti avrei tenuto il più lontano possibile da questo dolore e non ti avrei permesso di piangere di nuovo” “ Costringendomi a dimenticare?” “Credi davvero a quello che dici?” “Non so più cosa credere, non so chi ascoltare o come … sono stanca Andrè, sono sfinita e sopravvivo cercando di trovare il mio posto nel mondo, provo a mettere ordine ma ogni volta che faccio una scelta accade qualcosa e tutto si confonde più di prima!” “Non è difficile Oscar” sussurrò cercando il suo sguardo “Mi ami?” “Cosa?” “Mi ami o no!” “Andrè io non … ti prego, ti prego lasciami” “Ti ho chiesto se mi ami ancora!” sentì quel tremito violento sotto le mani, il corpo della giovane che si abbandonava dolcemente nel vuoto.
Le mani scivolarono sui suoi fianchi tirandola verso di sé, la testa si reclinò dolcemente indietro, le braccia abbandonate nel vuoto.
“Guardami, ti prego apri gli occhi” scivolò sull'erba stringendola tra le braccia, sfiorava il suo volto con le dita, era freddo e terribilmente pallido, gli occhi chiusi e quel respiro leggero che accompagnava il silenzio “Oscar” le labbra si posarono leggere sulle sue mentre il cuore batteva all'impazzata, non sapeva cosa fare, come toccarla o muoversi perché era debole, più debole di quanto avesse potuto immaginare “Oscar ti prego, apri gli occhi” le ciglia si mossero leggermente e quell'azzurro stupendo gli diede il benvenuto “Ehi” le sorrise giocando con i suoi capelli “Avanti, guardami amore mio” “Cos'è …” “Sei svenuta” “È già accaduto” “Si, ma ora vedremo il medico” strinse le mani attorno ai suoi fianchi alzandosi da terra “Come va? Come ti senti?” “Confusa” sussurrò aggrappandosi alle sue spalle “Non sforzarti, ti porto io” la sollevò da terra stringendola ancora più forte, avrebbero visto il medico e l'avrebbero fatto subito perché ora, aveva un motivo in più per vivere di lei.
  
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