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Autore: AliceMiao    23/09/2015    2 recensioni
Il mio nome è Julie. Credevo che la mia vita sarebbe stata semplice,ma mi sbagliavo. Da quando un vampiro mi ha catturata per ottenere qualcosa dai miei genitori, qualcosa della quale ovviamente nessuno mi aveva messo al corrente, la mia vita ha subito una svolta improvvisa. E ormai, per quanto pensi a loro, mamma e papà, sono consapevole che indietro non si può tornare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Mi stava osservando come si ammira un trofeo appena vinto. Ero solo un trofeo per lui? Solo un premio vinto? Mi sembrava proprio che fosse così. Per lui non contavo nulla da umana e sicuramente non avrei contato nulla nemmeno da vampira.
“Sei contenta? Staremo insieme per un bel po’ di anni. Un bel po’”. Sorrise. Si stava impegnando per rovinare la mia vita!
“Perché dovrei? Sei solo un mostro”.
Rise. “Beh, mia cara ora lo sei anche tu. Sei anche tu una vampira”.
“Non intendevo che sei un mostro perché sei un vampiro. Intendevo che lo sei per quello che fai”.
“Mi fa piacere che mi reputi così. Vuol dire che interpreto bene la mia persona”.
Avevo voglia di tirargli uno schiaffo. E lo feci infatti. Ma lui si infuriò. Mi fece girare sulla schiena e mi tirò indietro le braccia, tenendole per i polsi. Sentii il suo respiro sul collo. Era freddo.
“Come ti sei permessa? Come?!”.
Non risposi. Non volevo farlo. Tanto qualsiasi cosa gli avessi detto lo avrebbe solo fatto arrabbiare di più. All’improvviso senti un forte dolore alla schiena.
“Ti fa male? Rispondi!”.
“Sì!”. Stavo per piangere, lo sentivo. Il dolore alla schiena divenne più sopportabile. Mi lasciò e i polsi e si mise in piedi davanti a me. In mano aveva un ramo di legno sporco di sangue.
“Fallo ancora e questo” indicò il ramo “finirà esattamente qui”, Lo posò sul mio cuore. “Ci siamo capiti?”.
Io annuii, spaventata.
“Molto bene. Accidenti devo cambiare il divano, me l’hai sporcato di sangue”.
Ah io l’avevo sporcato. Era colpa mia se sanguinavo quando qualcuno mi conficcava un ramo nella schiena.
“Forza vattene. Torna nella tua stanza che poi ti raggiungo”.
Come? Che mi raggiungesse era l’ultima cosa che volevo!
Con mia grande sorpresa la ferita alla schiena era guarita quasi del tutto.
Mi alzai e mi diressi il più in fretta possibile nella mia stanza. Mi feci una doccia e indossai dei vestiti puliti. Nell’attesa che lui arrivasse mi misi a dipingere. Ma i miei pensieri tornavano sempre a Emma e alla mia famiglia.

(Emma)

Immaginai che il mio avversario fosse Elliott e tirai un calcio potente addosso a Logan, che finì a terra.
“Però sei brava!”.
“Grazie!”.
Sentimmo dei rumori provenire dal piano di sopra. Ci stavamo allenando in cantina. Salimmo e lì vi trovammo il casino più totale. Dei vampiri erano entrati in casa nostra e ci stavano attaccando!
“È ora di mettere in pratica quello che ti ho insegnato”.
Annuii e ci buttammo nella mischia. I nostri genitori combattevano molto bene, ma un vampiro riuscì a scendere nei sotterranei.
“Ho preso la coppa!”, disse dopo alcuni minuti.
Tutto si fermò. Tutti si fermarono. Il vampiro fuggì a gambe levate così come gli altri. Io e Logan li seguimmo. Ci avrebbero portato da Elliott e da mia sorella. Anche se non eravamo abbastanza forti lo avremmo battuto.
Li seguimmo fino ad un palazzo fuori città. Era in mezzo al bosco, quindi era molto nascosto da occhi indiscreti.
“E ora? Come facciamo ad entrare?”.
“Guarda! Quella finestra è aperta!”.
In effetti era così, ma dubitavo che non ci fosse nessuno di guardia. Tuttavia valeva la pena tentare.
Ci arrampicammo fino al balcone. La portafinestra era aperta e all’interno della stanza vidi l’ultima persona che avrei pensato di vedere: mia sorella.
Era di spalle, ma sapevo che era lei.
“Julie?”, la chiamai. Lei si voltò e lasciò cadere il pennello che aveva in mano.
“Emma”. Venne verso di noi e mi abbracciò. “Pensavo che non ti avrei mai più rivisto. Ma come mai sei qui?”.
“Stasera dei vampiri hanno attaccato casa nostra e hanno preso la coppa che Elliott voleva che i nostri genitori gli dessero in cambio di te”.
Sul suo viso si dipinse un’espressione di sorpresa e tristezza. “Vieni via con noi intanto che nessuno ci vede”.
“Non posso. Non posso allontanarmi da Elliott”.
Solo allora notai i canini e gli occhi rossi. Era diventata una di loro. In quel momento delle guardie comparvero e ci circondarono. La guardai e i suoi occhi divennero lucidi.

(Julie)

Il piano di Elliott stava funzionando. Lo sentii arrivare da dietro di me e posare una mano sulla mia spalla.
“Bel lavoro Julie”.
“Cosa?! Eri d’accordo con lui?!”.
“Mi dispiace…”. Iniziai a piangere.
“Portateli nei sotterranei”. E così fecero.
Avevo tradito mia sorella, consegnandola nelle mani di un vampiro spietato. Ma non avevo avuto scelta. Se non l’avessi fatto avrebbe ucciso i miei amici, la mia famiglia, tutte le persone che conoscevo.
Mi abbracciò. Non mi mossi e lo lasciai fare.
Mi sentivo malissimo. Avevo appena tradito l’unica persona che mi era stata vicina e che mi aveva sostenuto da sempre. Avevo tradito mia sorella.

Note: ecco una svolta!
Baci AliceMiao

   
 
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