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Autore: truppappa    24/09/2015    6 recensioni
[Klaine][AU]
Dove Kurt trascorre due settimane in Grecia con i suoi amici per festeggiare il diploma.
Dove Blaine è semplicemente un timido pescatore greco.
Dove tutto sembra semplice, ma non lo è.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Hunter Clarington, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti/e!
Ebbene si, sono in perfetto orario e non vi ho fatto aspettare così tanto, no?
*schiva i pomodori/le uova/qualsiasi altra cosa*
Come già preannunciato queso è l'epilogo di questa storiella.
Che dire? Mi viene sempre difficile dire addio e devo dire che ci tengo parecchio a questo mio piccolo lavoro perchè è nato in poco tempo, si è scritto da solo e, ovviamente è stato ispirato anche da Darren che al Giffoni ha cantato Something.
*Sospiro sognante*
Eeeeeeeeeee...niente, questo è tutto.

Vi ringrazio di cuore.
Siete stati moooolto pazienti ad aspettare.

Alla prossima 
Ale

PS: al solito, la pagina autore che condivido con AmonAmarth https://www.facebook.com/TruppappaAmonAmarth-1583456885252296/timeline/?ref=hl
 







**

QUATTRO MESI DOPO


Il sole sta ormai tramontando quando Blaine circonda la vita di Kurt con le sue braccia e «Se non metti un'esca non riuscirai mai a pescare niente» sussurra con un sorriso intenerito dipinto sul suo viso.
Il castano si imbroncia leggermente, ma si lascia cullare dalla presenza del suo ragazzo alle sue spalle.
«Fra quanto torniamo a casa?» chiede poi.
Blaine gli lascia un bacio sul retro del collo e «Adesso» mormora con le labbra appoggiate sulla sua pelle «ho davvero bisogno di averti nudo sotto di me»
Kurt ridacchia, le guance arrossate come ogni volta in cui Blaine se ne esce con una frase del genere.

**

SEI MESI DOPO

Kurt si siede sul divano -quello che lui e Blaine hanno comprato una settimana prima in un delizioso mercatino-, apre lo schermo del suo portatile mentre Blaine è in bagno a farsi una doccia.
Cerca di coprirsi alla bell'e meglio -alzando il colletto della sua polo celeste- il succhiotto che il moro ha ben pensato di fargli solo qualche minuto prima e fa partire una chiamata su Skype.
Il faccione di suo padre compare qualche secondo più tardi, un sorriso luminoso che compare sul suo volto appena vede il viso di Kurt.
«Figliolo!» esclama l'uomo sbracciandosi dall'altra parte del computer.
«Papà! Come stai? Come stanno tutti?» chiede Kurt.
«Tutto bene, niente di emozionante da queste parti...uhm...si, a parte che Rachel ha lasciato Finn»
«Cosa?!» esclama allibito Kurt. Di certo non si aspettava una notizia del genere.
«Beh...sai, quando Rachel è andata a New York Finn si è sentito un po'...uhm...dimenticato? Abbandonato? E ha cominciato a comportarsi in modo un po' strano...e...Rachel...Rachel la conosci meglio di me. L'ha lasciato dicendogli che non poteva continuare una relazione del genere, che era solo una distrazione»
Kurt apre la bocca, ma nessuna parola fuoriesce perchè, insomma, cosa dovrebbe dire esattamente? 
«Si, lo so, è una notizia abbastanza incredibile» dice per lui Burt, notando la sua bocca spalancata «pensavo che quei due si sarebbero sposati»
«Già...anche perchè non credo che nessun altro ragazzo riuscirà mai a sopportare Rachel» scherza Kurt, facendo ridere suo padre.
Burt racconta a Kurt ancora qualche aneddoto divertente che è successo in officina nell'ultima settimana, dopodichè con un sospiro lo saluta e Kurt spegne il computer.
«Ti manca, non è vero?» gli chiede Blaine che, a quanto pare, era alle sue spalle. Chissà da quanto.
«Un po'» ammette Kurt senza alcun timore perchè lo sa che con Blaine può essere sincero e non c'è bisogno di fingere. Mai.
Forse è per questo che la loro relazione continua ad andare a gonfie vele: perchè sono onesti l'uno con l'altro.
«Fra pochi mesi tornerai da lui e da tutti i tuoi amici» dice allora Blaine con un sorriso triste sulle labbra.
«Già...» sussurra Kurt, senza avere il coraggio di chiedergli "e cosa ne sarà di noi?" perchè è ancora troppo presto per parlarne seriamente.
«Comunque Rachel ha lasciato Finn» aggiunge poi, mentre Blaine si siede di fianco a lui e poggia la testa sulla sua spalla.
«Posso dire che Rachel non mi va troppo a genio? Insomma, in questi mesi ti ha chiamato solo una volta e non ti ha chiesto nemmeno come stavi» borbotta il moro.
«Lo so che l'unica persona che ti piace tra i miei amici è Santana» ridacchia allora Kurt.
«Dio, quella ragazza è uno spasso! Come potrei non amarla?»
«Beh...spero che il tuo amore per lei non superi il tuo amore per me»
Blaine alza la testa e in meno di due secondi si siede a cavalcioni su Kurt, spostando velocemente il computer che era ancora sulle sue cosce.
«A Santana manca qualcosina tra le gambe...» sussurra il moro con tono malizioso.
«Ah, quindi mi ami solo per quello che ho tra le gambe?» chiede Kurt fintamente offeso.
Blaine si sporge, bacia il naso di Kurt e «Amo tutto di te» soffia spostandosi sulle sue labbra.
«Amo i tuoi capelli arruffati appena ti svegli, amo quando mi sorridi con quel tuo sorriso senza denti mentre credi che io non ti stia guardando, amo la tua pelle pallida, amo le lentiggini che ti sono spuntate a furia di stare al sole, amo il fatto che non sei ancora in grado di togliere le spine al pesce e quindi devo farlo io per te, amo quando ti arrabbi e metti su quel piccolo broncio adorabile. Amo tutto di te. Pregi e difetti»
Gli occhi di Kurt si inumidiscono e vorrebbe essere in grado di uscirsene con qualche frase sdolcinata, ma la realtà è che Blaine riesce ad emozionarlo così tanto da lasciarlo senza fiato e senza parole.

**

OTTO MESI DOPO

Blaine è distrutto.
Ha passato tutta la giornata sulla sua barca e non è riuscito a pescare praticamente niente.
Entra in casa e sbatte la porta con forza dietro di sè.
Vorrebbe prendere a pugni il muro, o qualsiasi altra cosa, perchè è da più di una settimana che gli affari non girano bene.
Sembra che i pesci stiano facendo una rivoluzione contro di lui e in più i ragazzi che compravano il suo pesce hanno deciso di cercare fortuna lontani dalla Grecia.
Blaine grugnisce arrabbiato e frustrato mentre pensa che di questo passo non riuscirà mai a mettere da parte abbastanza soldi per potersi comprare un biglietto aereo per New York e accompagnare Kurt al provino della NYADA.
Il moro si lascia cadere a peso morto sul divano e sospira.
Fra due mesi Kurt se ne andrà e lui non sa che pesci pigliare. 
"Pessimo gioco di parole" pensa tra sè e sè.
Sbuffa sonoramente e si accoccola in posizione fetale mentre pensa che Kurt merita di entrare in quella scuola, merita tutto il successo del mondo senza doversi portare dietro un peso morto come lui, un misero pescatore che abita troppo distante.
«Blaine?» lo richiama in quel momento l'oggetto dei suoi pensieri, che esce dalla porta del bagno con i capelli umidi e solo un asciugamano legato in vita.
«Hey» sussurra il riccio alzando una mano che Kurt, avvicinandosi, afferra prontamente.
«Com'è andata?» 
«Uno schifo» ammette Blaine mordendosi un labbro e distogliendo lo sguardo.
Kurt si siede ai piedi del divano, la mano ancora intrecciata a quella di Blaine, e «Domani andrà meglio» dice.
E Blaine vorrebbe crederci. Vorrebbe crederci veramente, ma...Ma oggi è uno di quei giorni dove sembra andare tutto storto.
L'unica cosa che è al suo posto è Kurt. Peccato che non sarà per sempre così.

**

NOVE MESI DOPO

«Ho deciso cosa cantare per il mio provino!» trilla Kurt non appena Blaine varca la soglia di casa.
Il moro alza un sopracciglio e «Cosa?» chiede.
«Not the boy next door!» risponde il castano battendo le mani «Che ne pensi?»
Blaine si gratta il capo, imbarazzato da morire, e «Uhm...non so cosa sia» ammette in un sussurro.
Kurt rotea gli occhi e «Vieni con me» dice prima di afferrarlo per la mano e trascinarlo in camera da letto.
Il riccio apre la bocca quando si trova una miriade di vestiti posizionati sopra al loro letto.
«Cosa diavolo è successo qua dentro?» chiede sconvolto.
«Stavo cercando il vestito perfetto da indossare e» dice Kurt rovistando tra una pila di pantaloni e tirandone fuori un paio dorati «ho trovato questi!»
«Da dove sono usciti fuori quei pantaloni?» chiede Blaine cercando di non ridere.
«Beh...in realtà lo scorso anno avevo già pensato di cantare questa canzone al provino, ma alla fine Rachel mi ha convinto a portare "The music of the night"...e...uhm...avevo già comprato questi pantaloni, ecco»
«Okay... e perchè li hai portati qui? Insomma, non te li ho mai visti addosso»
«Uhm...non lo so. Ho portato qui praticamente tutto il mio armadio» risponde il ragazzo cominciando ad abbassarsi i jeans che indossa.
«E...c-cosa stai facendo adesso?» chiede Blaine, la voce arrochita perchè, insomma, lui è fatto di carne e Kurt non può spogliarsi davanti a lui senza un motivo.
«Beh, ti faccio sentire Not the boy next door!» dice con tutta la tranquillità del mondo l'altro ragazzo.
Blaine deglutisce sonoramente e «O-okay» mormora.
Kurt si infila quei pantaloni, quei dannatissimi pantaloni dorati che gli fasciano alla perfezione tutti i punti giusti, e comincia a girare per la camera cantando.
Ad un certo punto fa un movimento pronunciato con il bacino e Blaine non resiste più.
Semplicemente lo afferra per la vita e lo fa cadere sopra al mucchio di vestiti sul loro letto.
«Suppongo che tu abbia apprezzato la mia performance» sorride Kurt.
Blaine non gli risponde a parole, ma lo fa donandogli tutto l'amore che può con il suo corpo.

**

DIECI MESI DOPO

Kurt sente il sapore del suo stesso sangue nella sua bocca, ma non importa.
Il dolore che si sta provocando con i denti non è niente in confronto a quello che sente all'altezza del cuore.
Blaine da un'ultima spinta ben assestata, viene dentro di lui e Kurt trattiene a stento un singhiozzo.
La testa del moro si posa sul suo petto, una volta uscito da lui e il castano ci passa sopra le dita, giocherellando con una ciocca riccia.
«Perchè stai piangendo?» sussurra Blaine qualche attimo dopo.
«N-non sto piangendo» dice Kurt, nonostante si senta le guance completamente bagnate dalle sue lacrime.
«Kurt...» lo richiama dolcemente Blaine con un tono di voce che si userebbe con un bambino.
«Okay» si decide ad ammettere Kurt «sto piangendo, è forse vietato?»
Blaine alza la testa dal petto di Kurt e fissa i suoi occhi in quelli azzurri dell'altro ragazzo.
«I tuoi occhi mi ricordano il mare mosso» sussurra poi «sono così belli, vivi e-»
«Ti prego» lo interrompe Kurt, distogliendo lo sguardo «basta»
«Io-» comincia a dire Blaine, ma Kurt, di nuovo, lo blocca.
«Domani mattina a quest'ora io sarò in America» dice «scusa se ho voglia di piangere»
«Ma non devi piangere, piccolo...» mormora Blaine che, al contrario di Kurt, sta cercando di tenersi tutto dentro «il tuo grande sogno sta per avverarsi, entrerai nella scuola dei tuoi sogni e-»
«Questo era il mio sogno, lo era...ma adesso...adesso mi chiedo solo che sogno può essere se tu non sei compreso nel pacchetto?» singhiozza Kurt, senza riuscire più a trattenersi.
Blaine gli accarezza una guancia e cerca di sorridere, con scarsi risultati.
«Non ci lasceremo, Kurt» gli promette, ricacciando indietro le lacrime.
«Davvero?» chiede il castano con occhi speranzosi.
Blaine vorrebbe tuffarsi, nuotare e annegare in quegli occhi azzurri.
«Davvero» sussurra Blaine avvicinandosi alle sue labbra e soffiandogli quella parola direttamente sulla bocca.
Kurt socchiude le labbra e si lascia naufragare nuovamente tra le braccia del suo ragazzo.

**

DIECI MESI E UNA SETTIMANA DOPO

«And when I touch you
I feel happy, inside
it´s such a feeling
that my love
I can’t hide, I can't hide, I can't hide
Yeah you, got that something
I think you´ll understand
When I feel that something
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand
I wanna hold your hand
»

Kurt conclude la canzone, riaprendo gli occhi. Una lacrima vaga solitaria sulla sua guancia.
Carmen Tibideaux si schiarisce la voce mentre scribacchia qualcosa su un foglio.
«Mister Hummel» dice poi «sul foglio di presentazione che lei ha compilato c'è scritto che lei avrebbe cantato "Not the boy next door"»
«Ecco, io...ho cambiato idea all'ultimo minuto» si scusa Kurt cercando di guardare la donna al di là delle luci di scena.
«Questo non è un problema, ma vorrei saperne il motivo» chiarisce Carmen Tibideaux.
«Sono solo molto innamorato» risponde sinceramente Kurt omettendo il fatto che i Beatles sono il gruppo preferito di Blaine e che gli manca da morire, nonostante sia passata solo una settimana dall'ultima volta in cui l'ha visto.
In qualsiasi caso la donna rimane in silenzio per qualche istante e «Capisco» dice alla fine «le faremo sapere»

**

DIECI MESI E DUE SETTIMANE DOPO

«Mi fai emozionare, Blaine» bisbiglia Kurt accarezzando il monitor del computer.
Blaine sorride. Un sorriso meno radioso del solito.
«Ti amo, Kurt» sussurra poi.
«Ti amo anche io e mi manchi» pigola il castano stringendo le labbra.
Non deve piangere. Non deve piangere. Non deve piangere.

**

UN ANNO E MEZZO DOPO

Kurt cammina velocemente e senza guardare in faccia nessuno mentre cerca di raggiungere il prima possibile casa sua.
O meglio, casa sua e di Rachel.
Il telefono suona proprio in quel momento e il ragazzo sbuffa infastidito premendo il tasto verde, senza nemmeno leggere chi è il mittente della chiamata.
«Hummel!» gracchia la voce di Santana al telefono «Ti sto cercando da più di tre giorni e tu non rispondi mai al telefono. Mai!»
«Lo so, lo so!» dice Kurt «Scusami, è solo che sono stato molto impegnato in questi giorni...Cassandra non ci lascia un momento di tregua. Non riesco a capire, io mi sono iscritto in questa scuola per cantare, non per ballare!»
«Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala» ride la latina.
«Ah.Ah. Divertente, San» borbotta Kurt mentre, finalmente, entra nell'ascensore del condominio.
«Senti Kurt» comincia a dire la ragazza con tono serio, mortalmente serio, solo che Kurt non le presta molto attenzione perchè, entrando in casa, si trova davanti Brody nudo.
Nudo, seduto sulla sedia dove lui fa colazione tutte le mattine.
«Oh no...» mormora il ragazzo infuriato «Brody alzati dalla mia sedia!»
«Hey, ciao Kurt!» esclama allegro Brody.
«Racheeeeeeeel!» urla allora Kurt.
«Cazzo, Kurt! Mi hai spaccato un timpano!» si lamenta Santana al telefono «Che sta succedendo?»
«Il fidanzato di Rachel è seduto sulla mia sedia ed è nudo!» sbotta Kurt.
«E che sarà mai?» chiede la ragazza.
«Racheeeeeel!» urla di nuovo Kurt e «Che sarà mai? Non lo sopporto, non lo sopporto più! Si mangia i miei cereali, quelli con i frutti di bosco, usa il nostro bagno e lascia sempre la tavoletta alzata»
«Kurt, sembri una donna però» ridacchia Santana.
«Ma è un troglodita 'sto ragazzo! Anche io alzo la tavoletta, ma poi, per rispetto della mia odiosa coinquilina, la riabbasso!»
«Comunque io sono qui, eh» si intromette a quel punto Brody, ancora seduto sulla sedia.
«Vaffanculo!» sbotta allora Kurt «Io vado a farmi un giro e quando torno sarà meglio che tu e Rachel non siate in casa»
«Kurt? Dovresti moderare il linguaggio» dice Rachel uscendo dal bagno e incrociando le braccia al petto.
«Vaffanculo, Rachel» la liquida Kurt, sbattendosi la porta alle spalle e rientrando nell'ascensore.
Si lascia andare ad un sospiro e appoggia la schiena contro la parete dell'ascensore.
«Tutto okay?» chiede Santana con tono preoccupato.
«No» ringhia Kurt.
«Allora è meglio che io non ti dica quello che stavo per dirti» 
«Sputa il rospo» dice il ragazzo «tanto peggio di così non può andare»
«Ecco, penso che forse sia meglio-»
«Smettila, Santana!» la interrompe Kurt «Parla»
Il castano sente un sospiro pesante e profondo e «Ho sentito Blaine» sputa fuori la ragazza.
L'ascensore si ferma al piano terra proprio in quell'istante, ma Kurt non sente più le gambe e rimane immobile.
Probabilmente sentire nominare Blaine gli farà quell'effetto per tutta la vita.
«Non me ne può fregare niente di lui» si sforza di dire Kurt allora, ignorando il groppo in gola che sembra volerlo soffocare.
«Kurt, puoi mentire a Rachel, a Finn e pure a tuo padre, ma con me non attacca»
«Non sto mentendo»
«Senti, lo so che Blaine è stato un coglione»
«Appunto, è lui che mi ha lasciato quindi non c'è niente da aggiungere»
«Non voleva lasciarti!» esclama allora Santana.
«Ah! Bella questa...» mormora acidamente il castano.
«Kurt-»
«Sono passati mesi da quando ci siamo lasciati, okay? Io adesso non voglio più pensare a Blaine, anzi, sai cosa? Credo che accetterò l'invito per un caffè che mi ha fatto Adam»
«Quello con quell'accento inglese terribile?» chiede la ragazza senza riuscire a nascondere una vena di disgusto nella sua voce.
«Si, lui» risponde Kurt.
«Okay, accetta pure di uscire con quel damerino, ma sappi che Blaine sta male»
«Gli sta bene» ribatte acidamente il ragazzo.
«Kurt, sa di aver fatto una cazzata con te...ha passato mezz'ora a piagnucolare al telefono dicendo strane cose su George Harrison, i Beatles e ha detto che tu eri il suo mare e-»
«Non mi importa» la liquida in fretta Kurt «Ci sentiamo, ciao»
Kurt chiude la chiamata e si lascia scivolare per terra.
Rimane in quella posizione per non sa quanto tempo, ore forse, e si rialza solamente quando la loro vicina di casa, la signora Harrison, entra nell'ascensore con un paio di buste della spesa in mano.

**

UN ANNO E OTTO MESI DOPO

Le cose con Adam non funzionano. E non perchè Adam abbia qualcosa che non va, anzi, è gentile e premuroso nei confronti di Kurt, ma.
Ma Blaine è ancora lì, è come uno spettro che non vuole abbandonarlo.
Kurt ci ha provato a lasciarselo alle spalle. Ha anche cancellato tutte le sue foto, le loro foto, ma niente da fare. 
Blaine è ancora lì.

**

UN ANNO E DIECI MESI DOPO

«Blaine non fa più il pescatore. L'economia fa schifo in Grecia in questo periodo, in caso tu non lo sapessi. Penso si voglia trasferire da qualche parte, ma non so dove»
Questo è ciò che gli dice Santana entrando nel suo appartamento con un trolley in mano e guardandosi intorno.
«Cosa ci fai qui?» chiede Kurt, aggrottando le sopracciglia, anche se la domanda che più gli preme è: "Perchè senti ancora Blaine sono uno stronzo Anderson?"
«Ho deciso di trasferirmi a New York e sfondare come attrice» annuncia l'amica.
«Si preannuncia una tragedia» mormora Kurt senza farsi sentire da Santana.

**

DUE ANNI DOPO

Kurt varca la soglia della NYADA con la testa che scoppia.
Non sono nemmeno le otto di mattina e Rachel e Santana l'hanno già fatto uscire fuori di testa.
La convivenza tra le due non sta andando a gonfie vele, proprio no.
Kurt si passa una mano sugli occhi e sospira, sentendo le occhiaie sotto i suoi polpastrelli.
Dio, dovrebbe trasferirsi lontano da quelle due psicopatiche.
Quando riapre gli occhi si accorge che la scuola è in fermento: ci sono ragazzi e ragazze che corrono e urlano ovunque.
«Che diavolo sta succedendo?» chiede ad alta voce, sperando che qualcuno lo senta in mezzo a quel trambusto.
«C'è un tizio, un intruso, che sta cantando nella Stanza Circolare!» gli risponde una ragazza con i capelli verdi.
«E non l'hanno ancora cacciato?» chiede.
«In realtà le guardie l'hanno preso con la forza, pronti a sbatterlo fuori, ma è intervenuta Carmen in persona e ha chiesto al ragazzo di continuare a cantare»
Kurt aggrotta le sopracciglia, una piccola ruga gli solca la fronte.
«Beh, allora andiamo a sentirlo» propone alla ragazza, che gli sorride e corre in direzione della Stanza Circolare.

Kurt non riesce a vedere niente, perchè la stanza è piena di studenti e professori, ma sente.
Gli basta sentire per rendersi conto che il pazzo che è entrato alla NYADA per cantare nella Stanca Circolare è Blaine.

«Somewhere in his smile he knows 
That I don't need no other lover
»

Something. Blaine sta cantando Something e Kurt sente già le lacrime premere agli angoli degli occhi.

Quando Blaine finisce di cantare, c'è un mezzo secondo di silenzio e poi uno scrosciare di applausi. E in mezzo a tutto quel rumore Kurt si lascia andare e piange rumorosamente.
«Signor?» chiede a quel punto Carmen Tibideaux facendo calare nuovamente il silenzio intorno a lei.
«Anderson, Blaine Anderson» si presenta il riccio.
Kurt comincia a farsi spazio tra la folla, beccandosi qualche insulto a mezza voce, e lo vede.
Vede come Blaine si sta mordicchiando un labbro e come dondola sui piedi. Chiaramente non è a suo agio in mezzo a tutta quella gente che lo fissa.
«Signor Anderson,» continua poi Carmen «lo sa che ha una voce abbastanza straordinaria?»
Kurt sorride senza nemmeno rendersene conto, perchè ripensa a quando lui ha detto le stesse identiche parole a Blaine. Era quasi Natale e stava preparando la cena quando Blaine aveva cominciato a cantare contro il suo orecchio e Kurt semplicemente gli aveva detto che aveva una voce straordinaria e che alla NYADA lui non sarebbe mai stato rifiutato.
Blaine aveva riso e scrollato le spalle con indifferenza dicendo che stava bene in mezzo al mare a pescare e a cantare per i pesci.
«Uhm...qualcuno me l'ha già detto» risponde Blaine abbassando lo sguardo e riportando Kurt al presente.
«Penso che saresti un ottimo allievo qui alla NYADA» continua la donna, ma «No, no...non è per questo che sono venuto qui» si affretta a dire il riccio, stupendo non poco la donna e tutti i presenti, compreso Kurt.
«Posso sapere il motivo allora?»
«Sono solo molto innamorato» risponde Blaine alzando di nuovo lo sguardo e chiamatelo destino, chiamatelo in qualsiasi altro modo, ma i suoi occhi incrociano subito quelli di Kurt.
Carmen Tibideaux annuisce piano e «Se mai cambiasse idea» dice «la scuola è sempre aperta per lei»
Blaine però non la ascolta, troppo preso a guardare Kurt. Il suo Kurt.
Che ha perso le lentiggini perchè a New York non c'è lo stesso sole della Grecia, ma non ha perso la sua bellezza e il suo sguardo che gli ricorda il mare mosso.
Il suo amato mare.
«Scusami» mima con le labbra e Kurt gli sorride.
La folla intorno a loro comincia a lasciare l'aula e rimangono solamente loro due.
«Ti prego dimmi qualcosa» sussurra Blaine dopo qualche minuto di silenzio «dimmi che non è troppo tardi e che mi ami ancora»
«Ti sei deciso a lottare per noi» riesce a dire Kurt, la voce rotta dall'emozione.
Blaine fa un passo verso di lui -sono ancora così lontani- e allunga un braccio nella sua direzione.
«Mi dispiace di essermi arreso, solo che...avevo paura. Avevo paura di essere un peso per te»
«Non potresti mai essere un peso per me» ribatte Kurt, un passo in avanti anche lui.
«Mi dispiace così tanto» piagnucola Blaine.
«Ma sei qui adesso» dice il castano.
«Si, sono qui adesso» ripete il riccio, un piccolo sorriso si dipinge sulle labbra. Su quelle labbra carnose che tanto sono mancate a Kurt.
«Sei veramente qui» sussurra Kurt, avvicinandosi ulteriormente al ragazzo. E adesso i loro petti quasi si sfiorano.
«Sei così bello» mormora Blaine, accarezzandogli una guancia e facendogli socchiudere gli occhi.
«Mi sei mancato così tanto, sono stato un tale idiota che-» continua a parlare Blaine, ma Kurt pensa che non ci sia più bisogno delle parole -non ora, il momento di parlare arriverà dopo- e gli tappa la bocca poggiandoci la sua sopra.
Blaine sospira nel bacio, come se riemergesse dall'acqua dopo troppo tempo in apnea.
E forse è così. Forse Kurt è il mare, ma è anche l'ossigeno che lo fa respirare.



 
Fine.


 






 
  
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