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Autore: galvanix    24/09/2015    5 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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                           CAPITOLO DICIOTTESIMO
                                    Ritornare alla Vita

           








Il Principe non poteva credere ai suoi occhi.
Si sentì circondare improvvisamente da una luce calda ed accecante che lo stordì non poco.
In quel frangente non riuscì a comprendere cosa stesse realmente accadendo, non solo perché sconvolto dalla tragica fine della figlia, ma soprattutto perché stupito della situazione che stava vivendo al momento.
Quando la luce che lo circondava scomparve, si guardò intorno per riuscire a capire da dove provenisse, ma la sua attenzione venne catturata da un oggetto che conosceva sin troppo bene.
Fissò attentamente il ciondolo che la bambina portava al collo, e che lui stesso gli aveva regalato, illuminarsi intensamente.
Fu in quell’istante che intuì ogni cosa.
Era stata la collana ad emanare quel fascio di luce che aveva avvolto lui e la piccola, ma ci fu una cosa che non comprese.
Perché si era illuminato?
Bra, purtroppo, non dava segni di vita e ora non ne capiva l’utilità.
Aveva bisogno di quel disperato miracolo prima e non ora che non ne aveva più necessità.
Non riusciva davvero a comprendere il motivo per cui si fosse illuminato e sinceramente, in quel momento, non volle neanche pensarci.
Era stanco il saiyan, esausto per una missione che credeva di poter vincere.
Non pensava minimamente di poter perdere una tra le persone più importanti della sua vita e probabilmente non lo avrebbe mai accettato.
L’uomo si ritrovò a riflettere e arrivò alla conclusione che non aveva fallito soltanto come guerriero, ma soprattutto come padre.
Non aveva protetto Bra nel giusto modo e forse aveva peccato di superbia.
Credeva di poter riportare a casa la bambina sana e salva, invece aveva sottovalutato le potenzialità di quella strega e l’unica a rimetterci la vita era stata proprio sua figlia.
Aveva commesso un grave sbaglio e ora ne stava pagando le conseguenze.
Così, preso da una forte ed immensa malinconia, strinse ancora più a sé la piccola, come se non volesse lasciarla più andare e, non riuscendo a trattenersi, sfuggì al suo controllo una velocissima lacrima che si depositò sul viso della bimba.
Fu un attimo e il saiyan udì debolmente una voce che lo fece rabbrividire all’istante. Non poteva essere vero…

“Papà, perché stai piangendo? Mi stai bagnando tutto il viso”

Il Principe aveva paura ad alzare lo sguardo perché pensava di essersi immaginato tutto e probabilmente era proprio così. Malgrado ciò, quando udì nuovamente chiamare il suo nome, alzò di scatto il capo e poté osservare la sua immagine negli splendidi occhi blu della sua dolce bambina.
Il saiyan non poteva davvero credere a ciò che stava vedendo…sua figlia era viva e gli stava parlando, seppur fievolmente.
In quel momento fu attraversato da mille emozioni, difficile da spiegare.
In un frangente era passato dalla rabbia, paura, tristezza, delusione, sconforto allo stupore, alla gioia e la felicità più pura. Sentire quella voce fece ricominciare a battere il suo cuore in un modo davvero indescrivibile.
Tuttavia, si chiedeva, come era possibile un fatto simile…
La bimba era così fredda pochi minuti prima ed ora si era come riaccesa una fiamma in lei.
Non era più così pallida, infatti il suo viso stava ricominciando a riappropriarsi del suo colorito originale.
Le gote si stavano colorando di un rosa tenue, così come le sue labbra, non più cianotiche, mentre tutti i lividi presenti sul suo corpo erano come spariti.
Bra stava ritornando ad essere la sua piccola saiyan…stava tornando lentamente a vivere sotto lo sguardo perplesso dell’uomo.
Quello doveva essere decisamente un sogno oppure un vero e proprio miracolo.
Propense più per la seconda, quando i suoi pensieri furono ancora piacevolmente interrotti dalla tenera voce della bambina:

“Papà perché mi stai abbracciando così forte? Se continui così mi soffochi”.
Vegeta allentò un pochino la presa e, guardandola negli occhi, le disse:
“Io non so come tutto questo sia diventato possibile,  ma non lasciarmi più piccola peste, intesi?” asserì lui con finto distacco.
“Ma cosa dici, papà?” domandò confusa la piccola.
“Niente ha più importanza, ora” asserì deciso il Principe.
“Cos’è successo?” aggiunse lei come stordita.
“Qual è il tuo ultimo ricordo?”
“Non lo so, ora ho solo tanto mal di testa”
“Non fa niente, ricorderai. Ora è meglio che riposi…io nel frattempo vado ad avvertire tua madre e Trunks.
Non muoverti di qui, intesi?” la informò alzandosi in piedi.
“Va bene, papà”.

Il saiyan, prima di andarsene, lasciò un lungo bacio sulla fronte della figlia.
Questo bacio era differente dagli altri e aveva un sapore assolutamente diverso, forse perché sapeva decisamente di rinascita…un vero ritorno alla vita, non solo per lei, ma anche per la sua famiglia.
Una volta uscito, si recò nella stanza da letto che condivideva con la compagna perché era lì che aveva percepito la sua aura.
Aprì lentamente la porta e il buio lo inghiottì all’istante.
Tuttavia riuscì ad intravedere la sagoma della donna sdraiata sul letto che gli dava le spalle.
Non si udiva alcun suono, se non il pianto disperato della scienziata.
Per il saiyan era una pugnalata al cuore saperla così addolorata e soprattutto non poter fare niente per cambiare il corso degli eventi, ma questa volta sarebbe andata diversamente.
Con questo pensiero le si avvicinò a e le si sdraiò accanto, abbracciandola da dietro.
Non pronunciò una singola parola perché fu anticipato dalla compagna che, percependo la sua presenza, gli rivelò tra le lacrime e stringendo a sé il peluche della figlia:
 
“Io non posso farcela Vegeta…non posso immaginare di vivere senza la mia bambina, è troppo, per me, da sopportare.
Mi si spezza il cuore il solo pensare di non rivederla più in giro per la casa e sentire la sua voce.
È un dolore lacerante che sono sicura mi farà impazzire”.
“Shhhhh, non aggiungere altro Bulma” rispose l’uomo, con tono prodondo, cercando di consolarla.
“Lo so che anche tu stai soffrendo molto e forse questo mio atteggiamento è un po’ egoista, ma è più forte di me. Ti prego, perdonami” asserì lei piangendo.
“Non devi farmi le tue scuse perché non hanno senso, ma c’è una cosa che devo farti vedere…vieni con me, donna” sussurrò lui con tono autorevole.
“Vegeta, ora non ho neanche la forza per potermi muovere.
Possiamo rimandare?”
“No, devi vederla ora” ribatté determinato il saiyan prendendo la compagna in braccio.

La scienziata non aveva la forza necessaria per ribellarsi,  in quanto il dolore l’aveva prosciugata di ogni sua energia.
Così, rassegnata, si lasciò condurre dal Principe appoggiando il capo sulla sua spalla.

Uno volta arrivati a destinazione, Vegeta aprì la porta della stanza, dove si trovava la figlia, e lentamente si avvicinarono al lettino dove lei era coricata.
La donna, seduta accanto alla piccola, la guardò  teneramente non sapendo che stesse solo dormendo.
La madre l’accarezzò dolcemente i capelli, sotto lo sguardo attento del compagno, e con voce tremante aggiunse:

“Sembra quasi stia dormendo”.
“Lei sta dormendo” ribadì lui seriamente.
“Vorrei tanto crederlo”.
“Ma è così, donna, e ora te lo mostrerò” disse il saiyan sotto lo sguardo perplesso della scienziata.
“Bra, svegliati” pronunciò il padre toccandole un braccio per ridestarla.
A quel contatto la piccola mugugnò qualcosa di incomprensibile e, qualche istante dopo, sussurrò:
“Papà, che succede?”
“Qualcuno sta morendo dalla voglia di salutarti” replicò il Principe indicando Bulma alle spalle della bambina.
La piccola si voltò e, non appena scorse sua madre, si tuffò tra le sue braccia urlandole:
“Mamma!”

La turchina rimase sconvolta da ciò che vide.
Sua figlia era viva e la stava abbracciando, ma non riusciva a capire come poteva essere possibile.
Poco prima giaceva, ormai senza vita, su quel lettino ed ora le parlava come se tale fatto non fosse mai accaduto.
La donna fissò perplessa il compagno e lui, comprendendo il suo smarrimento, le consigliò soltanto:

“Non fare domande, goditi soltanto tua figlia”.

Bulma non se lo fece ripetere due volte ed abbracciò la piccola con tutto l’affetto che solo una madre può nutrire per la propria bambina.
Non riusciva davvero a capire cosa fosse realmente successo, ma in quel frangente, non le importava perché Bra era viva e niente avrebbe potuto rovinarle quel momento di pura gioia.
Nel frattempo arrivarono persino Goku e Gohan che, avvertendo di nuovo l’aura della piccola, si erano precipitati a controllare che fossero nel giusto.
Arrivati a destinazione appurarono subito la verità.
Videro Bra abbracciare teneramente la madre e questo era lo spettacolo più bello che potessero scorgere, aprendo la porta di quella stanza.
Rimasero entrambi senza parole, ma a Goku non sfuggì lo sguardo rasserenato e disteso del Principe.
Percepiva la sua aura più tranquilla, rilassata e tale fatto lo rese davvero più sollevato.
Tuttavia c’era ancora una cosa che il Son volle chiedere all’amico e così, con tono curioso, domandò:

“Ehi Vegeta, puoi spiegarmi cos’è successo?”
“Vuoi sapere come mia figlia sia ritornata in vita?”
“La mia curiosità è lecita, non ti pare?” asserì sorridendo il più giovane.
“Sai Kakaroth, non ne sono sicuro, ma credo centri qualcosa il ciondolo che ho regalato a Bra”.
“Dici sul serio?”
“Si. Il regalo di mia madre funziona ancora, ma c’è una cosa che non mi è chiara.
Perché ha impiegato tutto questo tempo ad agire?” s’interrogò il Principe.
“Non so cosa rispondere Vegeta, ma ora l’importante è che tua figlia stia bene…il resto non conta” proferì convinto il Son.
“Già”.
“Guarda Bulma, ha ripreso a vivere e sono sicuro che sia così anche per te e Trunks. A proposito, lui dov’è?” domandò perplesso Goku.
“È quello che mi sto chiedendo anch’io” replicò serio l’altro.
“Io so dove si trova” intervenne Goten interrompendo i presenti.
“E sarebbe?” lo incalzò il Principe.
“Sta andando a cercare la strega”.
“Cosa?” proruppe angosciata la scienziata.
“Perché non lo hai fermato?” chiese il fratello maggiore.
“Ci ho provato, ma non è servito a nulla.
Ho cercato di farlo ragionare, ma quando è furioso è praticamente impossibile.
Mi ha detto che vuole vendicare Bra e poi è partito come un razzo senza darmi neanche il tempo di aprire bocca” disse dispiaciuto il ragazzo. 
“Goten, sei tornato!” urlò la piccola andando incontro al giovane e abbracciandolo.
Lui rimase senza parole e ricambiando, confuso, l’abbraccio disse:
“Allora ho sentito bene. Ho percepito di nuovo la tua aura, ma pensavo fosse solo frutto della mia immaginazione.
Com’è possibile?”
“Non era ancora arrivato il suo momento” sottolineò Goku con un sorriso.
“Sai Goten, io ti ho sentito” disse la bambina distraendolo dal padre.
“Cosa?”
“Ho sentito la tua voce, quando non riuscivo a svegliarmi” continuò la bambina riferendosi al momento in cui era gravemente ferita.
“Davvero?”
“Si e mi ricordo anche che mi hai detto una cosa…appena mi sarei svegliata avremmo giocato di nuovo insieme”.
“Si, è vero l’ho detto e intendo mantenere la mia promessa” affermò, con sincerità, il giovane.
“Grazie!”  ripose, contenta, la piccola abbracciandolo nuovamente.
Il ragazzo ricambiò il suo gesto di affetto, ma allentò la presa quando udì distintamente il padre della bambina avvisarlo:
“Ehi moccioso, non prenderti troppa confidenza”.
“Andiamo Vegeta è soltanto un abbraccio, non esagerare” intervenne prontamente Goku, sorridendo.
“Io non esagero affatto ed ora andiamo a recuperare quell’incosciente di mio figlio, prima che si cacci nei guai” asserì seccato il Principe.
“Ti somiglia, mio caro” lo informò innervosita la compagna.
“Io non sono un incosciente”.
“No, ma lui è un impulsivo...proprio come te” concluse determinata la donna.
“Non è meglio rimandare la discussione in un altro momento?” intervenne Gohan con tono imbarazzato.
“Hai ragione, dobbiamo rintracciare Trunks” rispose angosciata la turchina.
“Mi auguro che abbia almeno avuto il buon senso di non attaccare nell’immediato” proferì Vegeta con tono fermo, ma che nascondeva un velo di preoccupazione.
“Perché? In fondo la strega non è in grado di difendersi visto il modo in cui l’hai ridotta” ribatté, con tono austero, Goku.
“Infatti non è Arcadia che mi preoccupa…”
“Ti stai riferendo al mago, vero Vegeta?” replicò attentamente Gohan.
“Esattamente”.
“Andiamo amico, credi davvero che Nemesis possa far del male a Trunks, dopo il nostro trascorso?” domandò stupito il Son più anziano.
“Potrebbe essere possibile, Kakaroth.
È vero, ci ha aiutato a ritrovare Bra, ma non significa che è dalla nostra parte. Ricordati che quella donna è l’unica persona che le è rimasta del suo passato e posso garantirti che farà di tutto per proteggerla, anche dichiararci guerra” ribadì il Principe con tono autorevole.
“Beh, messa in questi termini è un po’ drammatica la situazione. Forse è il caso che ci muoviamo” concluse Goku grattandosi il capo.
“Non cambierai mai, Kakaroth” disse il saiyan un po’ irritato.
Nel frattempo la piccola, udendo i discorsi dei grandi, chiese
teneramente al giovane Son:
“Goten, il mio fratellone sta bene, vero?”
“Ma certo, Bra. Trunks è troppo in gamba per mettersi nei guai, fidati di me” replicò il ragazzo cercando di essere il più convincente possibile.
“Va bene, allora se lo dici tu ci credo” rispose allegramente la bimba.

Il giovane saiyan si fidava davvero del suo amico e credeva in ogni singola parola che aveva detto alla piccola, ma aveva paura che potesse non bastare.
Trunks era partito davvero furioso e temeva che la sua collera lo accecasse a tal punto da non rendersi conto del pericolo che poteva correre.
L’unica cosa che lo rincuorava era che presto lo avrebbero raggiunto, sperando di evitare un’altra battaglia.
Intanto il lilla sorvolava, sotto la pioggia, i cieli di Arlia cercando di scovare, grazie all’aiuto dell’aura, la strega che aveva spezzato la vita della sua dolce sorellina.
Era un dolore troppo grande da sopportare e un oltraggio che andava punito a dovere, senza alcuna pietà.
Il ragazzo era davvero accecato dalla rabbia per potersi rendere conto di una cosa alquanto fondamentale.
Non si era accorto che l’aura della piccola Bra era tornata a risplendere e, a volte, una simile distrazione può costare caro in alcune circostanze…
Malgrado ciò, mentre ispezionava i luoghi sotto di sé, avvertì delle aure alquanto familiari che provenivano da una rovina non molto lontana da dove si trovava.
Localizzato il punto esatto, scese a terra e si diresse verso il suo obiettivo.
Una volta raggiunto il posto desiderato e, sicuro di chi si trovasse all’interno di quella rovina, urlò, furioso, a pieni polmoni:

“Strega, lo so che sei lì dentro…esci fuori e combatti lealmente, se ne hai davvero il coraggio.
Io non ho paura di te!
Sei soltanto una codarda che ha giocato con la vita di una creatura innocente solo per avere la sua amata vendetta ed io ti odio per questo.
La pagherai cara per ciò che hai fatto perché, ora, ti posso assicurare che è il mio turno”.

La voce rabbiosa e rancorosa del giovane penetrò attraverso le mura, danneggiate dal tempo, del luogo che i due "nemici" avevano scoperto come rifugio provvisorio.
La donna era seduta, a terra, appoggiata ad una parete e aveva uno sguardo molto provato.
Era visibilmente sofferente, per via dei colpi ricevuti dal Principe, e con il passare dei minuti non sembrava affatto migliorare.
Il saiyan l’aveva punita severamente e, probabilmente, meritava un castigo simile per aver ucciso sua figlia.
Nemesis era molto preoccupato per lei perché temeva davvero il peggio.
Le ferite che riportava sul corpo erano diverse ed alcune anche piuttosto gravi, forse aveva persino qualche lesione interna, visto il modo in cui era ridotta.
Non sapeva davvero come aiutarla.
Prima di uscire dal castello era riuscito a prendere dell’erba curativa e qualche flacone di medicinale, ma niente di più.
Gli dispiaceva enormemente vederla in quelle condizioni, ma purtroppo, parte della responsabilità era anche sua.
L’aveva avvertita riguardo Vegeta, ma lei non aveva voluto sentire ragioni ed ora ne stava pagando le conseguenze.
Sapeva che sarebbe successo ed ora non poteva fare altro che constatarne i fatti, mentre, in sottofondo, si udiva distintamente, l’urlo di dolore del giovane figlio del saiyan.
Ascoltarono ogni singola parola e quando la voce del ragazzo cessò, il mago prese la sua definitiva decisione:

“Io vado, tu rimani qui”.
“Cosa? Neme-sis do-dove stai andando?” domandò debolmente la strega.
“Questa guerra deve finire. Hai sbagliato e sei stata giustamente punita per questo, ma ora penso possa bastare, che ne dici?” replicò, lui, con tono cupo.
“Nemesis, non andare…ti prego” gli suggerì lei fievolmente e con tono preoccupato.
“Tranquilla, tornerò sano e salvo. Non posso permettergli di farti, ancora, del male. So di non essere stato sempre d’accordo con le tue decisioni e questo ci ha allontanati, ma non posso dimenticare il legame che ci unisce.
Sei tutto ciò che mi rimane del mio passato e non permetterò a nessuno di distruggerlo” concluse, deciso, l’uomo avvicinandosi all’amica e lasciandole un bacio sul capo.
Qualche istante dopo uscì dall’edificio in mura pronto per scontrarsi con il diavolo in persona…
 


 

 


                                                                                                                                    CONTINUA…

                     
                            

              







ANGOLO DELL’AUTRICE

Salve a tutti!!!
Fortunatamente sono riuscita a postare un po’ prima e avete finalmente assistito alla rinascita della piccola Bra, anche se qualcuno sembra non essersi accorto di tale sorpresa…
Chissà cosa succederà a Trunks?
E Nemesis come si comporterà?
Ormai è rimasto poco al termine della storia e devo ammettere che un po’ mi dispiace, ma sono davvero contenta che l’abbiate apprezzata! 
Grazie davvero a tutti!!
Un Abbraccio.

GALVANIX

  
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