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Autore: __granger    12/02/2009    2 recensioni
Avevo caldo, sotto le coperte, raggomitolata su un fianco accanto a lui, rinfrescata solo dal suo respiro ghiacciato che mi solleticava la fronte, spostando impercettibilmente i miei capelli.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clair de lune


Note dell'autrice: Bè, in realtà nessuna nota. Metterei solo dei credits alla Disney, perchè questo è un capitolo ispirato dalle grandi storie d'amori dei cartoni, Immortali secondo me<3... e anche a Veronica Mars per lo spunto da Logan/Veronica...

Ah, già, volevo anche avvisarvi che questo è forse una delle cose più orribili che abbia mai scritto, lo odio, non mi piace proprio, anche se l'ho riscritto treo quattro volte... spero siate clementi però ^-^
filosofia(*): mmh, inventato alla grande; a quanto ne so non studiano filosofia ad Hogwarts. Mi spiace per loro :)
Dedicato a Stella e Alice.

Era buio fuori, pochi studenti girovagavano per il cortile con mattoni di libri tra le mani, correndo su e giù per andare nei rispettivi dormitori.
Era buio, ma era ancora presto, saranno state si e no le sei; il coprifuoco era alle sette.
Lily camminava attonita, e le gambe sembravano andare per conto loro; di sicuro il cervello non era abbastanza pronto e sveglio per comandare a qualsiasi parte del suo corpo di muoversi.
‘Non toccarmi’ lui aveva dtto a Loren. ‘Non osare parlarle così’.
Lily non aveva mai avuto molta memoria al contrario dei suoi fratelli, ma quelle parole erano intatte nella sua mente, la voce di Scorpius sembrava parlarle, nella sua testa.
Cavolo!, pensò. Lui ha difeso me!
Probabilmente non ce n’era bisogno, sogghignò il biondino guardando con la coda dell’occhio la ragazza che dietro di lui sembrava in piedi per miracolo.
Era bello sapere che lui era riuscito a sconvolgerla, nessuno mai riusciva a sorprenderla, e saperla intontita dal gesto che lui aveva appena fatto lo compiaceva.
A proposito, pensò, devo trovare il modo di farla pagare a… pensò, ma fu interrotto.
-Do-dove andiamo?- la voce di Lily era ancora impastata ma acquistava la naturale sicurezza ad ogni parola.
-In un posto migliore…-
-Inquietante come risposta.- ridacchiò nervosa lei. Avevano rallentato, e Lily si accorse che erano ad una specie di radura che dava sul lago.
Era nella sponda opposta alla scuola, dove erano ancorate le barche.
-Bè?-
Scorpius si era chinato, mezzo sdraiato sull’erba e guardava il cielo buio con gli occhi socchiusi, i libri dietro la testa.
Lily sospirò, rannicchiandosi sulle ginocchia.
Lui aprì gli occhi, illuminati da un lampo di intelligenza, come se un’idea l’avesse percosso dal torpore.
La cosa la preoccupò un po’, ma si sentì arrossire vedendo il suo sguardo indugiare sul suo volto e sui suoi occhi, prima di sorriderle, con un sorriso che la lasciò senza fiato.
-Ripeto: bè?- biascicò Lily. –Che cos’è quel sorrisetto?!- Lily socchiuse sospettosa gli occhi.
-Ti va di fare una cosa con me?-
Ecco, pensò Lily, io cerco di sopprimerla il più possibile ma con lui la parte più maliziosa di me prende il sopravvento!
-Dipende, cosa vu..- iniziò lei.
Scorpius scattò in piedi la prese per mano e la trascinò lungo il ponticciolo di legno.
-Ehi, ma dove mi stai portando? Oh no, nononono!- aggiunse la rossa.
Scorpius infatti era salito su una barca, che nonostante fosse la più grande, bastava a malapena per quattro persone; il ragazzo aveva mollato gli ormeggi, o meglio, il singolo nodo di corda e adesso tendeva speranzoso la mano verso Lily che scuoteva velocemente la testa.
-Scordatelo! Io non andrò mai in acqua, io ho la fobia e..- iniziò ansimando.
-Ti fidi di me?-
Copione pensò Lily.
Aladin era sempre stato il cartone babbano preferito di Scorpius, anche se in effetti era l’unico che gli era mai capitato di vedere. Diciamo che i Malfoy non amavano la Disney.
-Ti fidi di me?- ripetè. I suoi occhi luccicavano argentei e speranzosi.
Lily, imbambolata non riusciva a resistere ad occhi così sinceri, ingenui, come quelli di un bambino.
-S-si.-
Allungò piano la mano e sfiorò quella del biondino, raggiante nel semi buio che oramai li avvolgeva.
Un lontano tramonto violaceo incorniciava la barchetta; il Lago Nero non sembrava più tanto spaventoso, ora che erano in due.

Il silenzio la disturbava.
Non era mai stata capace di restare ferma e muta ad annoiarsi o a riflettere, come Rose, che appena poteva si sedeva tranquilla a guardare il paesaggio vagando con i pensieri chissà dove.
No, lei si zittiva solo nei momenti veramente critici e Veronica si spaventava sempre se non la vedeva saltellare qua e là raccontando a ruota libera, commentando ogni piccola cosa.
Si, se rimaneva silenziosa, vuol dire che qualcosa non andava.
O andava troppo?
-Odio il silenzio.-
-Il silenzio... è perché?.- Scorpius si stava abituando a reagire con prontezza alle uscite di Lily.
-Perché il silenzio, soprattutto tra due persone…è inutile. Non serve a comunicare qualcosa. Odio il fatto che il silenzio tenga qualcosa, parole, pensieri chiusi dentro una persona.E poi è imbarazzante.-
-O forse lo odi perché il silenzio è sfrenato. Anche se a te riesce male,-ridacchiò.- le persone riescono in genere a controllarsi, a tener freno alla lingua. Ma il silenzio dice tutto quello che vogliamo tenere dentro. Il silenzio non si ferma. Dice tutto.-
Lo scrutò, un po’ meravigliata.
Lui la prese come un’occhiata scettica e si difese.
-Oggi abbiamo avuto filosofia*…!-
Rise.
Una risata pura, limpida, contagiosa, bellissima, piena, semplice, complessa. Tutto.
-Bè, devi essere fiero di te stesso! Hai studiato moooltissimo.-
-Excuse-moi?!!!-
- Vedi, pure il francese hai imparato, e tutto in un pomeriggio, sono o non sono una docente nata?!-
- Certo, con quelle modelle di Beuxbaton non si può non essere ansiosi di imparare le François!-
- Oddio, sempre i soliti maschio e dire che ti credevo diverso!- sbuffò Lily, con gli occhi al cielo.
Scorpius sembrò spiazzato, ma si riprese, ansioso.
- Davvero? Dai voglio saperne di più, cosa hai pensato la prima volta che mi hai visto?-.
- Che eri un arrogante Serpeverde, ma meno arrogante di molti altri, lo ammetto. E poi…- sorrise leggermente osservandolo con la coda dell’occhio, il capo chino ad osservare l’acqua scura, di un viola intenso.
-… e poi che avevi degli occhi stupendi.-
Lily sussultò quando il ragazzo le alzò delicatamente, con un dito, il mento e la fissò tanto intensamente che le bruciavano gli occhi mentre annegava nel liquido argentato degli occhi del biondino.
-Nei tuoi ci si può specchiare.- mormorò senza muoversi di un millimetro.
Rimasero in silenzio per un attimo indefinibilmente lungo. Lily deglutì, mordicchiandosi il labbro.
-E tu?.- cercò di riacquisire un po’ di controllo. – Cosa hai pensato di me la prima volta?.-


Ancora scossa dalla notizia che al primo incontro tra di loro, ovvero dopo la sua prima volata nel parchetto dietro Diagon Alley, tutta rossa e accaldata, abbia fatto pensare al ragazzo che lei era..come l’ha definita? Sexy. Fantastico.
- Dimmi, hai cambiato idea su di me?...-
- Mmh, no, sei sempre un Serpeverde arrogante, ma un po’ meni del solito.- sorrise lei. – E tu? Hai cambiato idea?.-
- No. Non ho mai cambiato il mio primo pensiero.-
La fissò indecifrabilmente, e poi si avvicinò, piano.
Sembrava di vedere tutto al rallentatore, la scena sarebbe potuta benissimo essere una cassetta preregistrata e chiunque avrebbe capito cosa stava per succedere, ma Lily in quel momento era talmente in trans che non si rese conto finchè le labbra di Scorpius non furono, leggere e dolci, sulle sue.
La stava baciando.

  
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