Autore: EclipseOfHeart
Titolo: Mi chiedo spesso se tu sei felice come Me
Fandom: Fairy
Tail
Pairing: Gray/Lluvia
Lunghezza: Flashfic
Genere: Fluff, romantico
Rating: Verde
Note: questa
fanfiction partecipa al The Itten Challenge, indetto da Edelvais.
La raccolta è ambientata nel
periodo dei 6 mesi di convivenza di Gray e Lluvia, dopo la saga di Tartaros,
quando la gilda si era sciolta.
{The
Itten Challenge
Tabella: Blu ~ Ghiaccio}
Mi
chiedo spesso se tu sei felice come Me
«Lluvia, vieni. Devo sperimentare un nuovo attacco!»
«Arrivo!»
Ogni mattina e ogni pomeriggio, tranne quando devono lavorare per guadagnare, Lluvia e Gray si allenano, aumentando la loro forza e sperimentando nuove tecniche.
Il potere che mettono entrambi è ridotto rispetto al loro effettivo potenziale, specialmente quello del mago, ma il loro è solo un allenamento e sicuramente non vuole rischiare di ferire Lluvia, per quanto lei diventi sempre più abile e brava nel prevedere le sue mosse.
Lo stile di combattimento di lei, invece, come è del resto Lluvia nella vita, è del tutto imprevedibile e spesso Gray non riesce a capire in anticipo che tipo di attacco la maga intende volgergli contro.
Quel giorno vuole sperimentare delle speciali Saette ghiacciate, che dovrebbero girare e ferire il nemico anche mortalmente, con la loro velocità e forza.
Lluvia le schiva tutte con fatica e quelle poche che non riesce ad evitare, il potere di Gray le ferma immediatamente.
Proseguono per tutto il pomeriggio, finché la luce del tramonto non fa capolinea nel cielo, decretando anche la fine di quella giornata.
«Direi che può bastare, Lluvia.»
La maga annuisce, con un sorriso tirato e si dirige subito verso la casa.
«Lluvia si è un po’ stancata, vado a farmi un bagno e poi preparo la cena.»
«Posso fare io qualcosa.»
Le volte che Gray ha proposto quell’alternativa, Lluvia ha sempre rifiutato con decisione, quindi il mago si stupisce quando la vede annuire, ringraziandolo.
Pensa subito che forse quel giorno l’ha fatta lavorare troppo e prova subito a pensare a cosa potrebbe cucinare per far recuperare le energie a entrambi.
Lluvia, raggiunto il bagno, si libera dell’ennesimo vestito pieno di tagli e graffi e lo butta nel cesto, dove provvederà a vedere se può ricucirlo, per poi aprire l’acqua in quella vasca che hanno improvvisato appena giunti in quella casa. Collegata direttamente al pozzo là vicino, in realtà manderebbe soltanto acqua fredda, ma un tocco della magia di Lluvia è sufficiente per riscaldarla e portarla alla temperatura perfetta.
Stringe i denti mentre si piega nella vasca, costatando che la ferita che si è fatta potrebbe volere più di un bagno ristoratore per guarire.
La verità era che, mentre si allenavano, una delle saette di Gray-sama le aveva colpito il fianco molto più in profondità delle altre: aveva evitato con la magia di far scorrere troppo sangue, poiché non voleva sembrare debole ai suoi occhi poiché sapeva benissimo che Gray riduceva di molto la sua forza e poi non voleva che si preoccupasse per lei o si sentisse a disagio per averla ferita.
Pensava che un semplice bagno nel suo elemento, azione che solitamente le leniva ogni tipo di dolore, sarebbe stato sufficiente, ma evidentemente le sarebbe servito qualche giorno e qualche benda per riprendersi totalmente.
Esce dall’acqua decisamente più riposata e si applica una garza, mettendo sopra un vestitino e facendo in modo che non si noti.
Gray-sama, quando esce, è seduto nel divano, dopo essersi rinfrescato nella doccia che hanno installato fuori e sulla tavola ci sono due bistecche che volevano essere leggermente cotte, ma sono uscite quasi al sangue.
Lluvia sorride intenerita e gli dice di sedersi al tavolo, mentre consumano la loro cena.
«Ti senti meglio?» chiede Gray, all’improvviso, rischiando di far strozzare la povera Lluvia.
«Come?»
«Eri stanca.»
«Oh. Sì, Lluvia sta molto meglio!» esclama, contenta e pimpante per l’interessamento dimostrato dal mago.
Si alza, allegra e pronta a fare i piatti, quando una nuova fitta la coglie impreparata, facendole sfuggire un sospiro di dolore.
«Ehi, che hai?» le chiede subito Gray, alzandosi e accostandosi a lei.
«Niente, niente.»
Tuttavia la ferita tradisce le sue parole poiché inizia a sanguinare più forte, inzuppando la benda e sporcando anche il vestito.
«Stai sanguinando!» le dice Gray, incredulo e preoccupato, giacché Lluvia sembrava stare bene e invece deve avere qualche taglio profondo nel fianco che non capisce come si sia procurata.
Finché un flash lo coglie.
«Sono state le mie Saette, vero?» le dice poi, strappando di colpo il pezzo di tessuto insanguinato e facendo arrossire Lluvia a dismisura per quel gesto.
«Fammi vedere.»
Gray le ripulisce la ferita in fretta, mentre il viso di Lluvia sta letteralmente bollendo per la piega che ha preso la situazione e sente che sta per svenire – se per il sangue o Gray-sama non lo sa neanche lei.
Una volta che le ha applicato una nuova benda, Lluvia corre in bagno per cambiarsi e far calmare il ritmo del suo cuore.
Sa benissimo che Gray-sama ha solamente agito per controllare la sua ferita, irruento come al solito, ma non può fare a meno di dipingere milioni di scenari dove i vestiti glieli toglie per ben altri motivi.
Quando esce dal bagno, Gray la guarda con sguardo corrucciato, senza però dirle niente.
La serata passa nel silenzio più totale ed è ormai ora di dormire, quando Lluvia si avvicina al letto vicino alla finestra.
Gray-sama, fin dal primo giorno, si è rifiutato di dormire con lei, dicendo di preferire di gran lunga il divano, su cui passa tutte le notti.
Vari e vani sono stati i tentativi della maga, poiché la volontà del mago di mantenere il suo proposito si era dimostrata irremovibile.
«Buonanotte, Gray-sama.» gli dice, prima di coricarsi.
Spesso lui neanche le risponde, se non con un mugugno o un rapido ‘notte’, ma quella sera altre parole le giungono alle orecchie.
«Mi dispiace.»
«Per cosa? Il taglio? Non è stata colpa tua, Gray-sama.»
«Tecnicamente è stata colpa delle mie Saette di Ghiaccio, quindi è stata colpa mia.»
«Lluvia è stata troppo lenta nello schivarle.»
«No, sei molto veloce, invece. Ho caricato troppo alla fine.»
«Lluvia non è d’accordo.»
«Perché non me lo hai detto?» chiede poi, dopo alcuni minuti di silenzio.
«Non era grave, Gray-sama. Non c’era bisogno di preoccuparsi.»
«Non importa. Se ricapita, dimmelo.» borbotta lui.
«Okay.»
«Non voglio segreti tra di noi.» le dice, infine, in un sussurro.
Lluvia arrossisce, nel buio della stanza, e stringe forte il cuscino tra le mani.
«Neanche Lluvia li vuole.»
«Bene, allora non ne avremo.» le promette, neppure immaginando la piega che gli eventi prenderanno e quello che sarà obbligato a fare.
«Buonanotte, Lluvia.»
E quella serata si chiude così, in quei buonanotte sussurrati, che fanno battere il cuore di Lluvia e, ormai, un po’ anche quello di Gray.
Fine!
L’idea per questa fic mi è venuta giusto stamattina mentre viaggiavo sull’aliscafo
(devo ammettere che le idee mi vengono nei posti più disparati) e onestamente
non l’avevo progettata così lunga.
Ma, si sa, una parola tira
l’altra! *_*
Non c’è molto da dire, se
non il riferimento finale al manga, poiché Gray, alla fine, avrà un grande
segreto con Lluvia, spezzando questa immaginaria promessa che si son fatti
nella mia fic.
Ringrazio i lettori e chi
ha inserito la storia nelle seguite e Roby_chan che
mi lascia sempre la sua opinione, ti adoro <3
Un bacio,
EclipseOfHeart
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