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Autore: Clairy93    26/09/2015    7 recensioni
Si sa, il successo dà alla testa.
Per non lasciarsi ingannare dalla seducente e pericolosa luce della fama, il Detective Sara Carter dovrà ben ponderare le sue mosse per risolvere un caso di omicidio nel quale capire chi recita e chi no sarà indispensabile.
Sara è giovane, ma è intraprendente e sicura di sé.
Forse fin troppo.
Aggrapparsi alle proprie certezze può rivelarsi controproducente. Soprattutto quando dietro l'angolo, è appostato un affascinante attore inglese, pronto a smentirle.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Be on the same pageEssere sulla stessa lunghezza d’onda


Quando raggiungo il piccolo ingresso dell’albergo, Nicholas Hoult sembra essersi volatilizzato.
Maledizione, ha già tagliato la corda!
Se fossi scesa più velocemente, lo avrei abbrancato senza nemmeno dargli il tempo di considerare la possibilità di fare marcia indietro. Furiosa con me stessa per aver mancato un’occasione d’oro, mi guardo intorno demoralizzata finché non incrocio lo sguardo dell’uomo al bancone delle reception.
Mi sorride, tenero, e mi esorta a dare un’occhiata oltre la porta a vetri.
Non appena intravedo Hoult, provo l’irrefrenabile istinto di saltare addosso a quel dolce signore e baciarlo.
Il bel biondo passeggia assorto lungo il marciapiede, le mani nascoste nelle tasche di una felpa più grande della sua taglia.
Mi fiondo in strada, incurante del fatto che fuori ci siano pochi gradi ed io non indossi nemmeno il cappotto, ma a questo punto sono disposta ad annientare chiunque s’intrometta sul mio cammino.
Nel fatidico istante in cui Hoult si accorge della mia (sgradita per lui) presenza, strabuzza gli occhi e s’irrigidisce, levandosi svelto il cappuccio.
Di primo acchito, mi fa quasi impressione.
Le borse sotto i suoi occhi sono piuttosto evidenti e ha le labbra screpolate per l’aria gelida.
Senza trucco di scena e le luci del set sparate in viso, Nicholas sembra un ragazzino smarrito, fragile, quasi dovesse crollare all’improvviso.
“Barnes scenderà tra un momento.” dico io, sforzandomi di non battere i denti per il freddo “Dovrà accontentarsi di me, signor Hoult.”
“In verità, detective, volevo parlare proprio con lei.”
Questa volta è lui che sorprende me.
Piacevolmente, s’intende.
“Sono tutto orecchie.”
“Volevo scusarmi per il mio comportamento di ieri.” il giovane si stringe nelle spalle “Non è facile separare la vita vera dal ruolo che mi ordinano di interpretare. Le sarò parso un insensibile.”
“No. Solo un cafone egocentrico e vanitoso.”
Hoult accenna una mesta risata.
“Non ha tutti i torti… Ma questo non significa che non volessi bene ad Amanda. Tenevo moltissimo a lei.”
“Ha uno strano modo per dimostrarlo, signor Hoult. Tuttavia mi sento di concederle il beneficio del dubbio. Però non capisco: è venuto fin qui, solo per scusarsi?”
“Le sembra infantile?”
“No, mi sembra un pretesto.”
Il suo sorriso sghembo convalida la mia supposizione.
“Voglio darle un consiglio, detective Carter.” il biondo si sfrega rapido i palmi per riscaldarsi “Amanda era circondata da persone meschine, schifosamente ipocrite e bugiarde fino al midollo. Le dicevano cosa lei voleva farsi sentir dire, riempiendole la testa di sciocchezze e ambizioni malsane. Non si fidi di nessuno.”
“Nemmeno di lei, quindi?” gli chiedo, sarcastica.
“Non sarei venuto ad avvertirla, non trova?”
“Potrebbe essere una strategia per sviarmi e allontanare i sospetti su di lei.”
Nicholas fa spallucce, per infilare nuovamente le mani nelle tasche.
“Potrebbe. Ma per quanto possano valere le mie parole, non è mia intenzione rallentare le indagini, soprattutto se sbatteranno in prigione il bastardo che ha ucciso Amanda…”
“Questo è il nostro principale obiettivo, Hoult.” gli garantisco, con voce ferma “Mi chiedo, però, quali ragioni avesse la signorina Seyfried per sentire il bisogno di provare l’ebrezza dell’eccesso. E' strano che la sua ex fidanzata non si fosse resa conto di cosa ci fosse in gioco...”
“Il nostro mondo, detective, è spregiudicato.” mi spiega lui, serio “Attori, modelle, siamo tutti accecati dalla fama e sfruttiamo le persone per conquistarla. Ma presto o tardi, qualcuno su cui riponi fiducia ti pugnala alle spalle. Solo che quando te ne rendi conto, è troppo tardi.”
Hoult s’interrompe, indirizzando un saluto appena accennato a qualcuno dietro di me.
Mi volto e scorgo Ben procedere verso di noi.
“Vi lascio parlare.” dico al biondo “Si riguardi, Hoult. Non si aspetterà che io acquisti il suo calendario, se nelle foto esibirà questa faccia scura!”
Finalmente colgo un lieve bagliore nei suoi occhi stanchi.
“Lo comprerà davvero?”
In fondo mi fa tenerezza. Pare un ragazzino cresciuto troppo in fretta e scaraventato in un mondo a cui non appartiene.
E non lo so se mi sto rammollendo (e nel caso, sarebbe colpa di Barnes!), ma provo apprensione per Nicholas.
“Perché no. Lei però cerchi di rimettersi in sesto.”
“Non si preoccupi per me, detective Carter. Lei faccia di tutto per dare giustizia ad Amanda.”
Ci scambiamo una breve, ma eloquente occhiata d’intesa, prima che io mi allontani.
Barnes rivolge al giovane amico un sorriso e posa le mani sulle sue spalle, per infondergli coraggio.
Poi si abbracciano, in un gesto spontaneo, sincero e ricco di calore. Celano il viso uno nel cappotto dell’altro, come volessero sancire il dolore di una perdita che entrambi stanno vivendo, ma che in questo modo potranno affrontare con più forza, insieme.

“Cosa ti ha detto Hoult?” chiedo a Ben poco dopo, quando mi raggiunge dall’altra parte della strada.
Lui fa una smorfia divertita.
“Sicura di volerlo sapere?”
“Ovvio!”
“Ha detto che siamo una bella coppia.”


Barnes ed io arriviamo a Londra nel tardo pomeriggio.
Scesi dal treno, gli propongo di accompagnarlo in macchina fino a casa, tuttavia Ben insiste che io vada al più presto all’agenzia investigativa per controllare i filmati dell’albergo.
Non vorrei fare l’insensibile, ma era ciò che speravo.
Mi sembra di aver sprecato già troppo tempo e, considerando la piega inaspettata che ha assunto il mio soggiorno a Brighton, fiondarmi sul lavoro appare l’opzione migliore.
Prima di separarci all’uscita di Victoria Station, Barnes prova a baciarmi ma io scosto riluttante il viso.
“Pensi che ci sia già qualcuno appostato per controllarti?” domanda lui, chiaramente divertito nel vedermi sull’attenti dopo solo cinque minuti dal nostro arrivo.
“E’ probabile. D’ora in avanti dobbiamo essere discreti, Ben.” con gesto fermo e deciso, gli offro la mano.
Credo che Barnes stia soffocando l’istinto di scoppiarmi a ridere in faccia.
“Vuoi che ci salutiamo…con una stretta di mano?”
Lui mi guarda perplesso, ma la mia inflessibile risolutezza è più che sufficiente come risposta.
“Ricevuto.” dice, laconico, afferrando con una vigorosa stretta il mio palmo.
Ci scambiamo qualche sorriso impacciato quando, provando a svincolarmi dalla sua presa, Ben mi attira a sé, baciandomi con una foga inaspettata.
Poi si allontana di scatto e, senza guardarmi, s’incammina velocemente, facendosi spazio tra la folla.
Si volta solo un attimo e strizza l’occhio, malizioso.
Io invece rimango lì, imbambolata, sensuale quanto uno stoccafisso, e con una voglia irrefrenabile di raggiungere Ben e, perché no, saltare sul primo treno e ripartire.


Non appena metto piede in agenzia, sono colta da un’insolita sensazione.
Essere tornata alla normalità mi suscita uno strano effetto.
E’ come se questi due giorni in compagnia di Barnes, siano stati una sorta di limbo, una piacevole parentesi nella rigidità della mia vita. Ero così abituata al rigore della quotidianità, da dimenticare quanto fosse folle ed eccitante stravolgerla.
La prima persona ad accogliermi con un caloroso benvenuto, è il Capitano Harvey.
La sua massiccia figura procede spedita verso di me, puntandomi con uno sguardo da brividi.
“Carter, mi dica ora se devo licenziarla.”
Avverto un nodo in gola che non riesco a mandare giù.
“C-cosa?”
“Per la questione di Ben Barnes, detective. Mi sembrava di essere stata chiara a tal proposito.”
Sbianco.
Come diavolo è venuta a sapere della mia notte con Ben?!
Al momento sono indecisa se fingere un mancamento o tentare una disperata fuga dalla finestra.
Opto per quella che potrebbe rivelarsi la mia ultima, disperata mossa: totale indifferenza.
“Capitano, io non so cosa le abbiano raccontato, ma posso assicurarle…”
“Carter!” mi ferma subito, mentre rabbrividisco all’idea di udire la mia condanna “Chi avrebbe dovuto raccontarmi qualcosa, se è da lei che sto aspettando qualche esclusiva su Barnes!”
Grazie al cielo il mio cuore riprende a battere, eludendo così la probabilità di rimanere stroncata da un infarto.
“Ah! Lei si riferiva a quello…”
La Harvey mi lancia un’occhiata infastidita.
“A cos’altro, se no?”
“Niente, errore mio.” mi affretto a rispondere.
“Si sente bene, Carter? Non immaginavo che un soggiorno tanto breve a Brighton, potesse sfiancarla in questo modo! Ho bisogno che lei sia sveglia e reattiva. E voglio che prenda immediata visione delle registrazioni. Inoltre…” il Capitato mi si avvicina e il suo dolciastro profumo alla vaniglia s’insinua nelle mie narici “Dovrà svelarmi al più presto cosa ha scoperto su Barnes. E mi auguro per lei, siano notizie davvero eccezionali. Non vedo l’ora di far rosicare d’invidia le tipe del TuttePazzeperBarnes.com!
Deglutisco, abbozzando un sorriso impacciato, mentre ci dirigiamo nella piccola stanza adiacente.
Ad aspettarmi, c’è Richard, che s’illumina non appena mi vede sulla soglia.
“Piccola!” mi corre incontro, abbracciandomi con un eccessivo vigore “Poi mi racconterai cosa hai combinato insieme a quel bell’attore…” Per sua fortuna, la Harvey è troppo impegnata a smanettare sul computer per captare la frecciatina di Ric.
Ciò non m’impedisce dall’incenerirlo con lo sguardo.
“Mills!” lo chiama la donna, seccata “Si dia una mossa e faccia partire il video! Lo sa che non ci capisco niente di questi affari.” Richard si fionda come un ubbidiente soldatino alla postazione e avvia la registrazione.
Il nastro è in bianco e nero e la qualità è veramente pessima.
Qualcuno dovrebbe avvertire il Direttore B
radford che sono state inventate le telecamere in HD...
L’orario riportato segna le 22:23.
Seppur sgranato, è riconoscibile il corridoio che conduce alla suite dove è stato trovato il cadavere della Seyfried.
All’improvviso, compare la fantomatica figura incappucciata di cui Richard mi ha accennato al telefono.
E’ esile, slanciata. Cammina spedita. E prima di scomparire dall’inquadratura, alza la mano coperta da un guanto per portarla sotto il cappuccio.
“Riavvolgi il nastro, Ric.”
“Cosa hai visto?” domanda lui.
“Osserva il suo petto. E’ piuttosto…prosperoso rispetto all’esile corporatura. E vedi qui?”
Richard mette in pausa.
“Sta portando la mano sotto il cappuccio, come volesse aggiustarsi una ciocca di capelli.”
Ric si volta sorpreso verso di me.
“Il nostro assassino è una donna?”
Sollevo le spalle.
“E’ probabile. Riavvolgi ancora il nastro, per favore.”
La registrazione retrocede di troppi minuti rispetto alla sequenza di nostro interesse, eppure qualcosa cattura la mia attenzione.
Scorgo un ragazzo.
E quel folto ciuffo di capelli che scosta con gesto nervoso dal viso, mi appare familiare…
“Ferma il video!” grido.
Richard sobbalza ed esegue svelto un fermo immagine.
“Conosci quel tipo?” mi chiede.
“E' Jack…” mormoro, sbigottita.
La Harvey mi piomba subito a fianco.
“E chi sarebbe Jack?”
“…Il fratello di Ben Barnes.”




Angolino dell'Autrice: Ciao miei riccioli di crema chantilly!
Come ve la cavate? Ne approfitto per augurarvi una buona domenica e un sereno inizio settimana.
Cosa ne pensate della conclusione di questo capitolo? Esponete le vostre supposizioni, adoro leggerle e confrontarmi con voi.
Ci tengo a ringraziare di cuore tutti coloro che leggono, commentano e mi sostengono in questo progetto.
Siete la mia forza!
E ve amo 'na cifra!
Vostra Clairy 


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