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Autore: FairySweet    27/09/2015    1 recensioni
Non era quello suo padre, non era da quell'uomo che aveva imparato il rispetto, l'onore, l'amore per la guerra. Indossava l'uniforme per proteggere se stessa ma le parole di suo padre avevano lo strano potere di oltrepassare quella barriera così, tutto quello che provava, tutte le incertezze, le debolezze, le paure, tutto era lì, alla luce del sole, perfino quell'amore sofferto che aveva lasciato cicatrici immense nel suo giovane cuore ...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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          Un attimo sospeso nel Silenzio





Non sapeva nemmeno lui che diavolo stava facendo, le era corso dietro con la speranza di poterla fermare, di poterle parlare di nuovo come prima ma c'era qualcosa di diverso in lei, qualcosa nel suo sguardo che non le era mai appartenuto.
Aveva pensato a cosa dirle, si era preparato un discorso quanto meno decente ma ora, davanti a quegli occhi sfiniti, ogni parola sembrava svanire nel nulla, tutti i buoni propositi sembravano scomparsi lasciando solo un silenzioso imbarazzo a dividere i loro cuori.
“Perché sei qui?” “Sei scappata” “Non è la prima volta che lo faccio” sussurrò chiudendosi la porta alle spalle.
Era stanca, stanca per i troppi giorni a cavallo, stanca per il peso di quella piccola vita che rubava da lei ogni sua energia, stanca di lottare per qualcosa che nemmeno capiva.
Lo leggeva nel suo sguardo, in quel pallore leggero che le sfiorava il volto, nel modo che aveva di proteggersi da lui chiudendosi in un silenzio che molte volte aveva odiato da morire.
Avrebbe voluto abbracciarla, stringerla tra le braccia dividendo assieme a lei quella gioia immensa che aveva nel cuore ma era troppo lontana da lui, troppo spaventata e arrabbiata per concedergli anche solo il piacere di pensare una cosa del genere.
Fece un bel respiro perdendosi nel suo sguardo “Non puoi più farlo Oscar, non puoi lasciarmi solo” “Tu mi hai lasciata sola per mesi” una stoccata violenta in pieno petto, parole cariche di rancore e d'ironia, parole gelide che mai aveva sentito dalle sue labbra e che ora uscivano solo ed esclusivamente per difenderla “Hai colpito tuo padre” “Sei qui per dirmi cose ovvie?” “Sono qui per capire cosa stai facendo” “Mi hai rinfacciato per anni interi il mio essere troppo succube a lui ed ora, vieni qui a dirmi che ho sbagliato?” “Non ho detto questo” “E allora cosa ...” “Voglio solo capire cosa striamo facendo Oscar perché ci provo, ci provo con tutte le forze a lasciarti libera di scegliere, resto in disparte senza costringerti a nulla perché so che altrimenti scapperesti da me ...” sorrise nascondendo il nervosismo dietro a quell'espressione che lei ormai ben conosceva “ … sei sempre stata così, sei forte e decisa e determinata. Non c'è niente che riesca a piegarti Oscar, ogni volta che la vita ti ha colpito tu le hai riso in faccia e ti sei rialzata da sola ma ora ...” “Non è cambiato niente” “ … ora sei diversa. Non combatti più e non sono nemmeno sicuro che tu voglia farlo amore mio. Lasci che la vita ti distrugga con le sue scelte, hai perso qualcuno, hai scoperto di custodire in te qualcuno e questo fa paura” la vide tremare leggermente stringendosi nelle spalle, le braccia avvolte attorno alla vita sottile, lo stesso gesto che faceva da bambina quando il buio la spaventava.
Era come se in quell'abbraccio con sé stessa fosse al sicuro, protetta dai mostri della notte e dalle paure del giorno “Credimi Oscar, io lo so bene. Ho una paura folle di perderti, di perdere nostro figlio per una scelta che temo sarà nel tuo futuro” “Non lo so nemmeno io cos'accadrà. Come puoi saperlo tu?” domandò confusa studiando il suo volto “Io sono solo ...” fece un bel respiro cercndo di allineare parole sensate ma averla così vicino non era esattamente il tipo di aiuto che avrebbe chiesto al cielo “ … sono stanco Oscar. Sono stanco di soffrire, sono stanco di combattere per noi lasciandoti libera di cambiare di nuovo tutto il mio mondo. Non posso più farlo amore mio, non posso stare ad aspettarti per giorni interi pregando che tu stia bene, non posso restare ore fuori da una casa per sciocche regole che non mi permettono nemmeno di vederti” “Lo sapevi Andrè, sapevi che sarebbe stato difficile, ho scelto te, l'ho fatto con il cuore e non mi pento nemmeno per un secondo di quella scelta” “Ma non la comprendi” “Non è vero” “Non comprendi come mai hai lasciato che la donna scegliesse per amore, come mai sei stata così debole da innamorarti” sollevò una mano sfiorandole il volto ma lei si sottrasse a quella carezza lasciando solo aria gelida sotto le dita “Sei la cosa più preziosa che ho Oscar, sei la mia ragione di vita lo sai. Ucciderei per te, darei la vita per te ma ho bisogno di sapere che resterai al mio fianco, che quel bambino avrà una madre e un padre e che non crescerà lontano da me perché sarebbe la punizione più atroce di tutte” “Io non ...” Andrè sorrise abbassando lo sguardo qualche secondo “Ti amo, ti amo da morire Oscar. Ti amo dal primo giorno che ti ho visto e continuerò ad amarti qualsiasi cosa tu scelga ma ti prego ...” si avvicinò a lei di un passo sospirando “ … ti prego amore mio rifletti sulle mie parole, rifletti su te stessa e sulla vita che desideri perché c'è di più in questo mondo Oscar, non esiste solo la rabbia, il rancore o il pianto, non si perdono solo persone care né si obbedisce agli ordini per tutta la vita” “Sono grande per le prediche Andrè” “Lo so” mormorò “Lo sei sempre stata” l'aria era gelida, troppo fredda per il suo cuore, troppo fredda per quegli occhi ma forse era solo suggestione, forse, non poterla toccare provocava in lui quel brivido gelido che aveva sempre odiato.
Separati da aria di ghiaccio, vicini eppure troppo lontani per potersi ascoltare, troppo lontani per ogni cosa “Probabilmente hai ragione amore mio, non capisco molte cose di te, non comprendo il tuo dolore, non comprendo il vuoto immenso che in questo momento ti porti dentro ma oltre al buio e alla rabbia c'è una piccolissima scintilla di luce che fa parte di me e non … non posso continuare così” “Mi stai lasciando?” mormorò confusa cercando in quegli occhi verdi una qualche risposta sensata ma che risposte poteva darle? Sapeva appena cosa stava dicendo, come poteva farle altro male? Scosse leggermente la testa sospirando “Non vorrei mai lasciarti, mai, ma hai bisogno di pensare a te stessa per qualche momento amore mio e io sono … sono solo un'altra persona in più che prova a capirti, a cambiarti. Forse lo faccio inconsciamente o forse no ma ...” le sorrise cercando di essere il più sereno possibile “ … ma lo sto facendo e questo ti frena. Non ti voglio diversa da quella che sei perché sei perfetta così” “No” esclamò piantando gli occhi nei suoi “Non puoi farlo Andrè, non così!” “Ti prego, sto solo ...” “Mi stai lasciando sola di nuovo! Lo fai perché hai paura di ferirmi? Sono cresciuta! So affrontare i mostri che la notte porta, ho bisogno di qualche minuto per riflettere, solo qualche minuto per comprendere l'enormità di svegliarmi la notte con il suo volto tra le mani perché mi è morto davanti, perché pochi minuti prima mi sorrideva e parlava con me e … e poi ha chiuso gli occhi e se ne è andato lasciandomi sola!” “Lo so” “No, no tu non lo sai Andrè! Io ti amo, ti amo e te lo ripeterò tutta la vita se necessario ma se vuoi lasciarmi libera di respirare, se vuoi scappare ai margini della mia vita sei libero di farlo, non ti costringo a restare o a prenderti cura di questo … di questo bambino che non ha un futuro certo e che ...” “Stai scherzando?” domandò confuso “Sei venuto qui a dirmi che sei sfinito, che non puoi più lottare per qualcosa che ...” la voce tremava, i suoi occhi lottavano con forza per trattenere un pianto che forse, l'avrebbe costretta a mostrarsi ancora una volta debole “ … sono sfinita Andrè, sono sfinita da mio padre, da Christian, da questa cosa che mi sta distruggendo dentro. Vorrei essere diversa, vorrei assogmiliare a tutte le altre donne, frivola e sorridente, con poco interesse per tutto quello che di diverso esiste al mondo, forse la mia vita sarebbe più semplice ma non sono così!” “Credi mi importi?” eclamò afferrandola per le spalle, la sentì tremare mentre lo sguardo si abbassava di colpo allontanandosi da lui “Te l'ho detto, non ti voglio diversa da come sei perché è di te che mi sono innamorato, non di un'immagine riflessa! Sei perfetta amore mio” “Ma non così tanto da prendere una decisone vero?” “Smettila” fece un bel respiro sollevando lo sguardo “Vuoi questo bambino Andrè?” “E tu? Tu lo vuoi?” ma l'espressione sul volto della giovane era già di per sé una risposta.
La tirò in avanti perdendosi nella dolcezza del suo profumo, in quel bacio violento che lei non avrebbe mai permesso “Datti una risposta amore mio” sussurrò staccandola leggermente da sé “Ma fallo ora Oscar perché negi a tutti e due la dolcezza del futuro” una lacrima scivolò via dai suoi occhi costringendolo a tremare, le mani scivolarono nel vuoto, restò immobile, immobile in quel silenzio di gelo.
  
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