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Autore: TheSensitiveGirl94    27/09/2015    0 recensioni
Non mi interessa cosa pensa la gente di me. Chi sono loro per dirmi come dovrei vestirmi, come dovrei comportarmi, chi dovrei amare, chi dovrei essere.
Mi chiamo Ash, una ragazza diversa dalle altre, un po' maschiaccio, una tomboy.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
 

Il giorno dopo incrociai il mio sguardo con quello di Sadie all'ingresso. Stavo aspettando che quei due pelandroni di Jake ed Ham si sbrigassero, così saremmo entrati insieme.
La guardai e rimasi in silenzio però e non proferii parola. Ero comunque una ragazza timida, nonostante facessi la dura fuori, vi pare che facessi la prima mossa? Ovvio che no! 
Lei comunque si avviò verso l'aula di inglese e io la segui con lo sguardo. Non capivo cosa mi stesse succedendo, non mi ero mai sentita così prima con una ragazza, diciamo che non mi sono mai veramente innamorata, a parte le prime cotte per ragazze etero alle medie.
Poco dopo arrivarono finalmente Jake ed Hamilton ed entrammo insieme e ci dirigemmo agli armadietti.

"Che ne dici di parlarle?" esordì ridendo Ham.
"Eh, cosa?" dissi con la testa altrove. 
"Terra chiama Ash, scenda dal pianeta Sadie!" rispose Jake.
"Ma che dite?" dissi ancora confusa. 
"Guarda che abbiamo visto come la guardavi all'entrata!" rispose Ham dandomi una gomitata.
"Ah bene... ora mi spiate!" dissi fingendomi permalosa.
"Eravamo arrivati da cinque minuti ma appena abbiamo visto Sadie e come la guardavi ci siamo fermati a guardare la scena di nascosto" risponde Jake sorridendo. 
"Sì ma che le dico? Non posso mica sbucare così dal nulla..." dissi.
"Non so...invitala al ballo!"azzardò Ham.
"Dai Ham, prima deve conoscerla" rispose Jake rivolto ad Ham.
"Perché non cominci avvicinadoti parlando del più e del meno, chiedile di lei..perché ha cambiato scuola..insomma diventate prima amiche" suggerì Jake.
"Hai ragione, amico!" disse Ham.
"Ok, ci proverò!" dissi e dopo aver preso preso i nostri libri dagli armadietti ci dirigiamo in classe.

Oggi era seduta anche lei in fondo, ma due bancate più in là rispetto a noi. Questa volta non le vedevo solo la schiena, ma anche il profilo. La osservavo furtivamente. Cavolo, i miei occhi erano catturati dalle sue labbra carnose e sporgenti. Oggi indossava uno snapback della New York rosso, una giacca sportiva con la cerniera nera copriva la sua t- shirt acrilica rossastra stile da basket con un 69 bianco davanti e poi dei jeans chiari strappati alle ginocchia. Era dannatamente attraente. Poco dopo si voltò verso di me e immediamente distolsi lo sguardo. Con la coda dell'occhio però la vidi sorridere nella mia direzione, così ripresi a guardarla e questa volta eravamo occhi negli occhi. Che occhioni, avrei voluto vederli da più vicino per capirne il colore, da lontano non capivo se erano azzurri o verdi. La vidi prendere una penna e un foglietto e scrivere. Poi alzò il foglietto e me lo mostrò:

Pranziamo insieme a ricreazione o preferisci continuare a guardarci da lontano?

Sul mio volto si disegnò un sorriso ebete e poco dopo annuii con il capo. Ancora non potevo crederci. E io che ero spaventata nel fare la prima mossa per avvicinarla. 
Poi sentii una gomitata alla mia destra che mi riportò sulla Terra. 
"Allora a pranzo ci abbandoni, eh?" disse Jake scherzando con sguardo provocante.
"Eh già... mi dispiace ragazzi." risposi dispiaciuta, dato che avevamo sempre pranzato insieme.
"Tranquilla... Così finalmente le parli e smetti di morirle dietro!" disse Hamilton ridendo.
"Non le muoio dietro... - mi soffermai un attimo - È proprio così evidente?" risposi dubbiosa e con un pizzico di sconcerto.
"Noo... - dissero in coro guardandosi Jake ed Ham - Sì!" concludere sempre a tempo. 
"È arrivata da neanche un giorno e già sono messa così male? Mamma mia..." risposi colpita da me stessa.
"Beh non è il mio tipo, ma non passa inosservata!" disse Ham.
"Sono d'accordo!" annuì Jake.

La guardai di nuovo mentre buttava lo sguardo fuori dalla finestra.

"Già, è bellissima..." dissi tra me e me.

Le ore sembravano passare così lentamente e io non vedevo l'ora di conoscere Sadie. 
Fortunatamente l'ora di chimica era l'ultima è la campanella aveva appena risuonato in aula e nei corridoi. Mi alzai insieme a Jake ed Ham e ci dirigemmo agli armadietti. Poco dopo mi raggiunse Sadie.

"Ciao..." esordì sorridendo. 
"Ciao, loro sono i miei migliori amici Jake ed Ham" dissi presentandoli e balbettando leggermente. Perché mi faceva questo effetto, perché sentivo le mani sudate? Non mi era mai successo prima.
"Piacere, Sadie - strinse loro le mani - il tuo nome invece qual è?" chiese.
"Giusto, che idiota, non mi sono ancora presentata... Io sono Ashley, ma chiamami Ash, lo preferisco..." risposi schiaffeggiandomi la fronte e stringendo la sua mano tatuata.
"Allora pranziamo insieme?"chiese aggiustando si lo zaino di pelle sulla spalla destra.
"Certo... - le risposi- ci vediamo più tardi ragazzi" dissi rivolta ai miei due amici.

Mentre Ruby era già avanti, mi girai verso Jake ed Ham sorridendo e mi mimarono con le labbra un Buona fortuna. Poi mi affiancai a Sadie. 
Era così sicura di sé, decisa. Mi piaceva questo di lei.
Tra i tavolini liberi all'aperto ne trovammo uno appartato che scelse lei.

"Qui potremmo stare tranquille.. non mi piace stare troppo insieme alle persone..." esordì mentre ci mettevano a sedere. 
"Anche a me..."sorrisi.

Tirò fuori il suo pranzo, un'insalata di pomodori e lattuga in un contenitore e delle carote lessate affettate e con un po' d'olio in un altro. La guardai un po' colpita perché io con quel pranzo non sarei sopravvissuta tutto il pomeriggio. Se ne accorse e mi disse sorridendo che era vegetariana. Io invece avevo un hamburger ripieno con carne, insalata, pomodori e maionese con un po'di patatine. Sì, ci andavo giù pesante anche se dal mio fisico magro non lo avreste detto.

"Allora qual buon vento ti porta nel West Side?" chiesi dando un morso al mio hamburger.
"Diciamo che io abitavo dall'altra parte di Los Angeles, poi i miei si sono separati e ora vivo con mio padre qui nel West Side di Los Angeles... e poi avevo anche dei problemi a scuola.." rispose a sguardo basso mangiando la sua insalata.
"Che tipo di problemi? Se posso chiedere, ovviamente..." domandai, avendo notato che il suo sguardo si era fatto scuro. 
"Diciamo che, come nella maggior parte dei fottuti licei, c'erano i soliti bulletti...aggredivano non solo fisicamente, ma anche verbalmente e ne erano solo ragazzi." rispose cercando di minimizzare l'accaduto.
"Mi dispiace... ti capisco. A me è successo un paio di volte qualche anno fa qui... solo perché mi vesto diversamente da tutte le ragazze una stronzetta, Charlotte che è in classe con noi, mandava i suoi mastini senza cervello a picchiarmi." dissi ricordando con disprezzo quei momenti. 
"Ah e come hai risolto?" chiese curiosa.
"Ho cominciato a picchiarli duro anch'io e a rispondergli...Ho minacciato di metterlo sotto con la moto...insomma, ho dimostrato che con me non si scherza e che se lo avrebbero fatto ancora sarebbe finita davvero male". risposi soddisfatta di me.
"Wow hai fatto bene...sei una dura! Dovrei imparare da te quanto a forza d'animo e fisica." disse addentando un pomodoro della sua insalata. 
"Vedrai, diventeremo grandi amiche, me lo sento! Posso insegnarti quello che vuoi... Puoi unirti al nostro gruppo, saremo un quartetto perfetto!"dissi presa dall'entusiasmo. Non potevo credere che avesse detto di voler imparare qualcosa da me.
"Grazie, sareste i primi amici che riesco a farmi...ammetto che sono un po' solitaria..." sorrise.
"Tranquilla, anch'io lo sono a volte... - risi cercando di farla sentire a suo agio - I bulli della tua scuola invece avevano un motivo per prendersela con te?" chiesi.

Nel suo sguardo lessi tentennamento, quasi avesse paura di aprirsi troppo per paura mi allontanassi da lei.

"Era pura omofobia... sì, da qualche mese ho fatto coming out come lesbica e alcune ragazze hanno iniziato a chiamarmi lecca fighe, malata di figa e altro che ti lascio immaginare. Il più delle volte erano loro i mandanti dei ragazzi che mi picchiavano contro gli armadietti... vedi? - mi mostrò una cicatrice di un taglio di 5 cm sul lato destre della fronte - questo me lo hanno fatti proprio loro... " rispose tirando un sospiro.
" Cavolo che cattiveria... non sopporto questa gente ignorante che pensa si risolvere tutto con la violenza... Io diciamo che ho fatto coming out solo con Jake ed Hamilton e con i miei genitori...Nessun altro lo sa." dissi sottovoce avvicinandomi a lei.

Il suo sguardo si illuminò, come se quello che avevo appena detto le aveva dato speranza. In un certo senso ero contenta che si fosse aperta con me e mi avesse raccontato la sua storia. E poi il fatto che anche lei fosse lesbica aveva dato speranza anche a me.

Poco dopo si avvicinò un ragazzo a noi con dei volantini

"Ragazze verrete al prom? Posso lasciarvi dei volantini? Per i biglietti rivolgetemi a me e non dimeticate di votarmi come Re del Ballo." disse andandosene senza lasciarci il tempo di rispondere.

Scoppiammo a ridere per quanto bizzarro fosse quel tipo, il classico nerd che provava a partecipare a questi eventi per integrarsi nella società: capelli e occhi neri, lentiggini, carnagione chiara, zaino a tracolla, camminata rimbalzante sulle punte.

"Tu andrai al prom?" le chiesi con aria vaga.
"Non saprei... con chi ci andrei? Non conosco nessuno..." rispose quasi rassegnata. 
"Beh ci sono io... Cara Sadie McCoy, vuoi venire al prom con me?" le chiesi sorridendo e lei altrettanto sorpresa e contenta mi disse  è mi abbracciò.

_____________

NOTA DELL'AUTRICE:
Heey bellezze! Eccomi con un nuovo capitolo! Il rapporto tra Ash e Sadie si sta evolvendo pian piano. Siete curiose di vederle al prom? ;)
Spero vi sia piaciuto questo capitolo e non esitate a lasciarmi una recensioncina qui sotto! ;)
Al prossimo capitolo! ♥
Un bacio,
Erica ♥

   
 
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