Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: lilarose    27/09/2015    4 recensioni
Discleaimer:Questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprieta di R. Ikeda.La storia è scritta senza scopo di lucro.
È la prima volta che provo a scrivere.Cerco di ispirarmi all'anime,al manga e al gaiden di Andrè,per riempire i vuoti e colmarli con ciò che io avrei voluto che accadesse.Il raccontoè scritto in prima persona e a seconda del personaggio.
"Ti guardo, non posso fare a meno di vederti bella, di vederti donna, di vederti anche tanto triste, tanto innamorata.
Mi dai le spalle, mentre alla vetrata guardi un tramonto che ti illumina il viso candido e regala ai tuoi capelli riflessi ambrati.Lui è stato qui oggi, non vi ho persi di vista un solo istante
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Hans Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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André mi ha chiesto di esercitarci con la spada, perché teme di trovarsi impreparato, adesso che vede con un solo occhio, se dovesse esserci necessità di battersi. Sono ben lieta di farlo. In effetti i suoi movimenti sono più lenti e incerti a volte mi sembra distratto e infatti dopo un paio di affondi perde l'equilibrio e cade verso la fontana. "Fine del duello, ahahah ! !" "Fersen voi qui!" "Sì Oscar, vi rivedo con piacere è passato così tanto tempo che ho pensato di farvi visita. " "Mi fa piacere, siete il benvenuto." Entriamo in casa e chiamo subito la cameriera perché ci porti da bere in salotto, mentre André si occupa di riporre le spade. Ho chiesto di portarci del cognac, qualcosa di forte che mi annebbi un po', perché temo la sua presenza, temo il suo sguardo. Dal ballo fino ad oggi l'ho evitato con scaltrezza, per la prima volta in vita mia mi sento vigliacca, sento i suoi occhi indagatori, cercano il mio di sguardo, per assenso, conferma. Invece i mie si perdono nel bicchiere che ho tra le mani e che faccio oscillare sapientemente per creare vortici al liquido al suo interno. Ma devo in qualche modo spezzare il silenzio e condurre la conversazione su un piano neutro. "Quali novità mi raccontate Fersen?" "Non ho molte cose da raccontarvi,né cose tristi né cose liete" "Capisco." "In verità ci sarebbe una cosa,mi è capitato qualche mese fa di danzare a un ballo con una donna bellissima." A queste parole mi irrigidisco,mi sento veramente disarmata, spero che il suo discorso prenda un'altra piega, invece si avvicina e mi prende un polso. "Ecco Oscar io ho pensato che solo voi potevate essere quella donna". Vorrei controbattere, negare, invece non riesco nemmeno a guardarlo e proprio come quella sera fuggo. Sono una furia, dietro di me il tavolino rovesciato e i bicchieri infranti. Infinite schegge di luce, come lacrime cadute, giacciono sul pavimento . Sento la sua presenza alle mie spalle, non ho il coraggio di voltarmi, i pugni serrati e le lacrime calde sul viso. "Oscar se io avessi saputo da subito che donna siete..." "Non aggiungete altro ve ne prego, ho già cancellato certi sentimenti dal mio cuore. L'amore può portare a due cose: alla felicità completa o a una lenta e triste agonia. " "No Oscar,per quanto ne so io l'amore porta solo a una lenta e triste agonia." Sento la sua voce incrinata dal pianto, vorrei che almeno lui non provasse tutta questa sofferenza in quanto il suo è un amore impossibile ma ricambiato. "Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato Fersen,ma non avrei voluto che finisse la nostra amicizia,ma è la fine, questo è un addio." "Non dovete mai dimenticare che voi siete stata il migliore amico che io abbia mai avuto, e che io ho fatto del mio meglio per essere il vostro migliore amico." "No, non lo dimenticherò." "Addio per sempre,Oscar. " Sento che sta andando via e finalmente ho il coraggio di voltarmi, mi sento più donna stasera che in quel vestito, mi sento vulnerabile, disarmata, debole. Se ne sta andando, sale sul suo cavallo e sparisce nel buio. Con passo lento ritorno in salotto. C'è André sulla porta, credo abbia visto tutto o quasi. Mi chino a raccogliere i resti dei bicchieri, non è un compito che mi compete ma nn voglio dare spiegazioni né impartire ordini chiamando la cameriera, voglio stare sola e raccogliere il dolore, tagliente e graffiante, poi gettarlo via. Non ci sono frammenti di cristallo qui terra ma il mio cuore, la donna di stasera e quella del ballo. "Posso aiutarti in qualcosa Oscar?" La voce di André spezza i pensieri, ho gli occhi pieni di lacrime. "NO." Vorrei aggiungere che non ho bisogno di niente e di nessuno, che sono un uomo e non una donna e che so cavarmela da sola. Ma non ho la forza di aggiungere una sola parola. Mi voltò di nuovo: André Non c'è più.
   
 
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