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Autore: Vanex23    27/09/2015    1 recensioni
"Mi hanno sempre insegnato che nella vita o hai culo o te lo fanno. Il problema è che se nasci sfigato, muori sfigato, indipendentemente dal fatto che tu possa essere o no una brava persona. E se si potesse cambiare all'improvviso ogni singola molecola di un corpo, ogni singola mattonella del nostro fato, come andrebbe a finire la cosa? Chi si ricorderà di noi? E con quali ricordi? Chi dirà alla fine 'ne valeva la pena dopo tutto?' Alla fine, il destino è un qualcosa che ci creiamo noi, possiamo distruggerlo come ci pare e piace, quando e come vogliamo, tanto quanto premere un tasto e resettare ogni cosa. O no?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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                                                                                                                Capitolo 17
07 Maggio
Pov Jasmine

Oggi sarebbe stato il fatidico giorno quasi per tutti noi: ultimo test di matematica dell'anno scolastico. Per alcuni non avrebbe creato alcun tipo di problema e quegli "alcuni" ovviamente sarebbero stati Luke, Cecile e Calum. Avevano la media più alta, tutti i compiti con i massimi voti o quasi e potevano tranquillamente svolgere gli esercizi anche ad occhi chiusi.
Per quanto riguardava me, la mia media era molto altanelante. Avevo avuto una B- e un'A in quest'ultimo periodo, e ciò voleva dire mettersi sotto per quest'ultimo compito e riuscire a prendere anche un'A- per far sì che le media restasse invariata.
Micheal era sicuramente quello con la media più stramba di tutti. Era partito con una sfilza di A- assurda e negli ultimi due compiti si era ritrovato per ben due volte B- quindi anche lui, come nel mio caso, doveva sperare in un'A- meno e il gioco sarebbe stato fatto.
Ashton.. Beh, Ashton sapevamo tutti quanto potesse essere affranto per questo compito. Recuperare un'F con una C non era il massimo e per recuperare definitivamente doveva sperare vivamente in una A piena, cosa che lui stesso riteneva impossibile.
Negli ultimi giorni lo avevamo aiutato in qualsiasi modo, avevamo studiato tutti insieme, avevamo progettato qualsiasi tipo di piano per copiare e passare il compito in suo favore. 
Era arrivata la così tanta attesa seconda ora e stavamo decidendo i posti per sederci e vedere come attuare il piano A.
"Io mi siedo al secondo banco lato muro, così appena volto lo sguardo, Luke puoi rispondermi." Disse Calum facendo una prova col banco mentre cercava di individuare Luke negli ultimi posti.
"Non va così, davanti a noi ci sono Will e Thomas, quelli si prendono le cose che passiamo e sicuramente tu nemmeno mi capisci. Scegli un altro posto." Constatò Luke notando gli altri studenti entrare.
"Possibilmente entro oggi che non voglio restare senza posto per colpa tua." Disse Micheal pensando su che banco prendere.
"Vieni tu avanti." Indicò Calum a Luke due posti al terzo banco.
"Ma che sei pazzo? Se prova a passarmi il compito lo vedono subito e addio mia speranza." Si intromise Ashton prendendo il terzo posto.
"Perfetto, questo posto mi piace, io mi metto qui con te." Disse Micheal sedendosi accanto all'amico.
"Allora io mi metto al quarto banco dietro Ashton e Micheal, così quando mi giro e ti guardo nessuno può intercettare le informazioni." Si illuminò Calum sedendosi al suo posto e girandosi con le spalle appoggiate al muro.
"Perfetto, tu sei di fronte a me e Cecile di fronte a Jasmine. Poi Ashton dovrebbe girarsi senza problemi sia verso me che verso Calum." Approvò Luke sistemandosi sul banco.
L'organizzazione sembrava perfetta, e ormai la classe si era riempita e tutti gli studenti avevano escogitato dei piani per poter copiare o passare i compiti e sembrava davvero il primo passo vittorioso della giornata se non fosse stato per il sospetto del prof nel vedere che tutti gli studenti avevano cambiato posto, tranne io e Luke e Ashton e Micheal.
"Cos'è questo cambio di posti improvviso di quasi tutta la classe?" Commentò sorridendo come se avesse capito tutto.
Tutta la classe si scambiò degli sguardi misti tra il panico e il passare indifferente e cercava di far finta di nulla, ma lui proprio non demordeva.
"Essendo l'ultimo compito, credo che apporterò qualche modifica. La professoressa Shelley vi lasciava molto più liberi, ma ci sono io a sorvegliare oggi, quindi vediamo un po' come sistemare la cosa." Cominciò girando per i banchi.
Noi sei ci guardammo un po' sconvolti e preoccupati, non sapendo che mossa avrebbe potuto fare il prof.
"Hemmings e compagna, voi siete rimasti fedeli ai vostri posti, credo che per oggi dobbiate cambiare." Ci riprese. Io e Luke ci guardammo quasi esterrefatti e Ashton ci rivolse uno sguardo disperato.
"Ma come? Proprio noi che siamo rimasti fedeli?" Fece Luke sorridendo.
"Primo banco al posto di Matt e Caroline." Sentenziò facendoci scambiare di posto.
Entrambi ci alzammo contrariati e Luke si buttò quasi a peso morto sulla sedia, lato rigorosamente dalla finestra.
"Irwin e compagno, pure voi, passate avanti, secondo banco dietro loro due." Riprese il prof.
Ashton sembrava essere rinato a quell'affermazione ma ciò avrebbe significato avere problemi in più per passare il compito.
"Signorino Hood come mai è barricato così lontano oggi?" Domandò stupito a Calum.
"Sono arrivato un po' più tardi e non ho trovato posti decenti." Disse schiarendosi la voce.
"Balle." Sputò fuori Will dalla terza fila.
"Perché non passate tutti e quattro avanti? E mi riferisco a Hood, Donny, e compagni di banco." Fece cenno con la mano il prof mentre indicava i posti in cui sedersi. Primo banco per Calum e Cecile nella fila accanto alla nostra e secondo banco per gli altri due.
"Adesso come cazzo faccio a parlare con Luke?!" Borbottò Calum mentre passava davanti con Cecile.
"Dovremmo inventarci altro." Suggerii io quando mi giraii verso Micheal e Ashton.
"Noi due teniamoci d'occhio." Mi suggerì Micheal. Io annuii solamente.
"Micheal!" - Iniziò Calum chiamandolo. "Tu ed io, occhio." Disse facendo il gesto con le dita. - "Qualsiasi informazione da Luke, in questo giro, deve passare."
"Bene adesso basta con la caciara, questa classe è troppo movimentata." - Cominciò Harvey attirando l'attenzione su di sé. - "Questo è il test, si può svolgere esattamente in 90 minuti e forse anche qualcosa di meno se si sa veramente come fare, altrimenti ovviamente si cade nella tentazione di dover copiare per passare l'anno, e mi riferisco a qualcuno di voi in particolar modo." - Disse mentre distribuiva i test per i banchi. - "E niente strani oggetti spacciandoli per altro, vero signor Donny?"
"Sono pulito prof!" Rispose Will alzandosi in piedi.
"Vedremo dopo il test se il suo compito sarà valido oppure no." Rispose ritornando alla cattedra.
"Se hai bisogno puoi anche chiedermi, cercherò di rispondere." Mi disse Luke notando la differenza dei test tra file.
"Grazie, ma cercherò di farlo da sola, per quanto possa riuscirci." Risposi un po' angosciata.
"Il tempo parte da ora." Riprese il prof e tutti iniziammo a scrivere.

____


Erano passati 30 minuti e ancora ero ferma al secondo esercizio sui sette totali. La matematica non sarebbe mai stata il mio mestiere. Maledetta trigonometria che mi impedisce di poter continuare il mio percorso matematico senza problemi. Ogni tanto guardavo Luke mentre faceva gli esercizi, era velocissimo, sembrava che fosse la cosa più naturale del mondo. Era arrivato al quarto esercizio, era un'equazione coi numeri razionali, andava completamente sicuro e riusciva subito a finire.
Ogni tanto riuscivo a collaborare con Micheal, e anche lui più o meno sembrava farcela, era fermo al terzo esercizio e mi aveva passato metà del secondo. Ora toccava a me lavorare però.
Avevo fatto due passaggi che erano giusti ma dopo quei due ero rimasta totalmente bloccata, non riuscivo a trovare il seno, e l'essermi bloccata proprio su questo mi impediva di poter andare avanti col resto.
Sbuffai sonoramente, anche se ciò lo feci involontariamente e Luke si girò di scatto verso di me.
"Problemi?" Mi sussurrò sbirciando sul mio foglio.
"Non riesco a trovare il seno." Dissi affranta.
Luke ne approfittò della lontananza del prof per scrivermi il procedimento a matita sul foglio così che io potessi ricopiarlo in bella senza problemi e ritornò sul suo foglio come se niente fosse continuando il suo esercizio.
Era un alieno.
Iniziai a scrivere il procedimento e dopo nemmeno 10 minuti avevo finito pure il secondo esercizio, ciò mi rallegrò molto in quel momento.
"Calum!" Sussurò Micheal chiamando Calum.
"Eh?" Chiese lui girandosi piano.
"Il quattro." Rispose.
"Il quattro, nel primo passaggio sarebbe (3x + 6x - 12x), devi raccogliere." Disse Calum mimando anche ciò che diceva.
"Eh fino a lì ci ero arrivato anche io, ma dopo? Dopo il terzo passaggio, quanto ti viene?" Continuò Micheal tenendo il foglio alto.
"Hai razionalizato il termine noto?" Chiese Calum ovvio.
"No.. Ho solo fatto la prima parte." Rispose Micheal appuntandosi la cosa. 
A me l'informazione serviva quindi appuntai tutto su un foglio che mi sarebbe servito in seguito, dopo aver completato il terzo esercizio.
"E allora cosa volevi fare senza razionalizzare?" Chiese ridendo Calum.
"Hood quando crede di dover fare il compito in classe al posto di scherzare mi faccia un fischio." Si insierì nella discussione Harvey mentre stava tornando dal fondo della classe alla cattedra.
Calum si girò serio e si scambiò uno sguardo di intesa con Luke, mentre quest'ultimo trattenne una risata.


_____
 
"Ragazzi, avete ancora 20 minuti di tempo." Precisò il prof mentre stava davanti alla porta.
Io ero ancora al quinto esercizio, era un'equazione e la stavo pure finendo. Queste erano molto più semplici, si svolgevano quasi subito e non creavano molti problemi. Luke aveva quasi finito, era già all'ultimo esercizio, ma faceva finta di andare piano per poter restare ancora in classe e aiutare noi. Ogni tanto riusciva a passare qualcosa ad Ashton, ma il più delle volte questi veniva richiamato dal prof e ciò era stato inutile.
Io, Micheal e Calum continuavamo a comunicare ogni tanto, eravamo più o meno entrambi allo stesso punto, Calum stava svolgendo il sesto esercizio e ci aveva passato l'inizio del quinto.
Ogni tanto mi giravo pure verso Cecile, che a sua volta quando poteva, comunicava con Luke, erano entrambi allo stesso punto. Erano gli ultimi venti minuti ed era una crisi continua.
Cominciai a scrivere più veloce e avevo finito anche il quinto, il meno di 20 minuti dovevo fare gli ultimi due esercizi e ciò pareva peggio della guerra di Troia.
Mi buttai a capo fitto sul compito concentrandomi come meglio credevo. I primi passaggi erano andati benissimo, pensavo addirittura di poterlo finire subito ma poi rimasi bloccata alla fine su un passaggio che non riuscivo proprio a fare. 
"Quale esercizio ti serve?" Sentì chiedere a Luke per Ashton mentre faceva finta di scrivere ancora.
"Gli ultimi due." Rispose Ashton.
Luke alzò piano il foglio spostandolo lateralmente verso di me, facendo finta di leggere il compito per vedere se aveva commesso qualche errore, ossimoro per antonomasia in questo caso, visto che Luke Hemmings e la matematica andavano fin troppo d'accordo.
"Hemmings se ha finito può anche uscire, lo stesso discorso vale per Hood." Disse il prof indicando i due ragazzi.
"Prof io sto ancora scrivendo!" Rispose Calum stranito.
"E' stato a parlare per tutto il compito, ho pensato che avesse finito subito." Gli fece notare Harvey.
"Magari." Rispose solamente il moro.
Luke continuò a tenere il foglio alzato cosiché Ashton potesse continuare a copiare ed io nel frattempo restavo a scervellarmi su questo esercizio, e mi mancavano solo gli ultimi passaggi.
"Ti serve aiuto?" Mi domandò Luke guardando sul mio foglio.
"Sto pensando a come continuare." - Risposi osservando il foglio. - "Ma credo di aver sbagliato, non può venirmi 4-3 = V1"
"In realtà è giusto. Viene 1, la radice sparisce." Mi disse indicando il risultato.
"Non ci credo, ho passato 10 minuti ferma su questo esercizio per niente?" Domandai rivolgendomi a lui.
"Credo di sì." Mi rispose ridendo.
Mi buttai subito sul settimo esercizio sperando di poterlo fare in 10 minuti e cominciai a scrivere più veloce di Bolt che corre alle olimpiadi, cercando di potercela fare. Il settimo esercizio era il più facile di tutti, non pensavo che potesse mettere almeno un esercizio stupido in tutto un compito fatto di archingegni matematici assurdi.
"Adesso sì che ho finito e posso consegnare, per sua grande gioia." Disse Calum portando il compito al prof.
"Vedo che siamo entrambi contenti." Rispose lui prendendo il suo compito e Calum uscì dalla classe lanciando uno sguardo a Luke.
"Grazie Luke." Disse Ashton posando la penna.
"Tu come sei messa?" Mi chiese Luke posando il suo compito.
"Ho finito. Sto consegnando." Risposi, alzandomi dalla sedia.
Sia io che lui consegnammo il compito e uscimmo dalla stanza.

**
"Grazie ragazzi, grazie a tutti, vi voglio bene, vi amo." Ci abbracciò uno ad uno Ashton mentre eravamo in mensa.
"Ashton aspetta il voto prima ci abbracciarci così, non vorrei che poi il 'ti amo', si trasformassi in 'ti odio'." Rispose Calum ridendo.
"No ragazzi non mi importa del voto, mi avete passato il compito nonostante quello, come sempre, abbia fatto lo stronzo." Commentò Ashton cercando di mangiare un qualcosa in quel piatto che mai mi sarei sognata di sapere cosa fosse.
"Io non lo mangerei, fossi in te." Disse Micheal disgustato tanto quasi quanto me.
"Anche oggi morirò di fame." Commentò Calum spostando il cibo e allontanandolo da me.
"Io credo che mangerò come se non ci fosse un domani appena tornerò a casa." Commentai esausta.
"A chi lo dici." Rispose Calum contrariato.
"Non ho voglia di fare un'altra ora." Commentò Cecile stanca.
"Io ho storia, riparliamone dopo." Fu il commento di Luke a cui tutti ridemmo, sapendo la sua situazione.
"Noi due abbiamo filosofia, quindi stai sereno." Commentai indicando me e Cecile.
"Vuoi mettere chimica con storia e filosofia?" Chiese Ashton ridendo.
"Laboratorio di arte, e noi due abbiamo detto tutto." Dissero insieme Calum e Micheal.
"Ripeto: quello messo peggio di tutti qui sono io." Riprese Luke rassegnato.
Quel giorno sembrava non passare mai e la cosa peggiore era sapere che non sarebbe finito meglio dell'inizio.

**
Erano finite tutte le lezioni per questa giornata interminabile e tremendamente odiosa.
Io e Cecile stavamo andando via, quando dall'altra classe uscì Luke e mi bloccò di botto.
"Vieni con me." Mi disse senza nemmeno aspettando una risposta.
"Dove stai andando?" Domandò Calum notando Luke dirigersi verso una classe.
"Non posso spiegare, ho abbastanza fretta." Rispose distratto, come se stesse cercando qualcuno.
"Che gli prende?" Domandai a Calum mentre lo seguivamo
"In realtà non so che dirti." Rispose lui confuso.
Seguimmo Luke mentre andava avanti, sembrava teso, i suoi muscoli erano rigidi mentre camminava e non capivo cosa gli stesse prendendo. Fin quando non si bloccò di botto ed entrò in una classe aprendo la porta di scatto.
"Sei un pezzo di merda Joey." Disse davanti a me completamente fuori di sé.
"Non credo di averti fatto nulla, quindi non capisco il tuo accanimento." Rispose quello completamente tranquillo.
"Perché non ammetti invece ciò che hai detto su Jasmine." Disse Luke schiacciandolo con tutta la forza che aveva al muro con un banco della classe.
"Luke calmati, così non respira." Lo prese Calum, ma lui sembrava più forte dell'amico.
"Luke!" Lo richiamai io e subito lo vidi abbandonare la presa e Joey mi guardava quasi rigranziandomi.
"Sei una merda." Sputò Luke fuorioso.
"Cos'hai fatto Joey?" Chiese Calum che stava iniziando ad innervosirsi tanto quanto me e Luke.
"Io non ho fatto proprio nulla, tu semmai come cazzo ti permetti a mettermi le mani addosso, stronzo." Rispose Joey alquanto seccato.
"Ti conviene finirla se non vuoi essere riappeso al muro come prima." Continuò Luke avvicinandosi di nuovo a lui.
"Va bene Luke, adesso cerca un po' di calmarti anche tu e spiega cosa è successo." Si mise in mezzo Calum facendolo calmare.
"Ti ho sentito prima, mentre parlavi con Will, nella pausa pranzo. Stavi parlando con lui di Jasmine e del fatto che entrambi sapevate ciò che le era successo e che tu volevi avere l'esclusiva per minacciarla. Sei proprio una bella faccia testa di cazzo." Disse Luke completamente furioso. Le vene della sua mano erano diventate più evidenti, si stava trattenendo dal spaccargli la faccia, mentre io mi stavo trattenendo dall'unirmi a lui.
"Ma tu chi cazzo sei in tutto ciò e che cazzo vuoi dalla mia vita?" Sbottai furiosa dopo aver sentito ciò.
"Non mi hai riconosciuto?" Chiese Joey spiazzandomi.
"Dovrei?" Domandai incredula.
"Sono il cugino di Carl e conosco Rick. Ovviamente ho sempre saputo tutta la storia dapprima che tu venissi qui." Mi spiegò ovvio.
"E ciò ti da il permesso di poter raccontare i cazzi miei in giro, voler avere l'esclusiva su ciò e addirittura attuare un piano per minacciarmi? Ma quanto sei povero di cervello? Mi chiedo solamente come sarebbe finita se non avessi bloccato Luke pochi minuti fa mentre spingeva questo manco contro la tua gabbia toracica." Dissi in modo spregevole e cattivo allo stesso tempo.
"Più che altro volevo ricordarti che era inutile continuare a comportarti come se a New York non fosse accaduto nulla, non serve a niente fare la brava ragazza qui a Sidney." Mi rispose sfrontato.
"Senti Joey, cerca di girare al largo, sia da lei, che da me e da tutti gli altri, perché alla prossima ti spacco la faccia." Rispose Luke al mio posto.
Uscimmo subito dalla classe e anche dalla scuola, ero ancora leggermente scossa ma allo stesso tempo piena di rabbia.
Portammo Calum a casa sua e dopo ci avviammo verso casa mia.
Io e Luke restammo un po' a parlare nell'entratina di casa mia su questa situazione.
"Se solo dovesse riprovarci.." Cominciò a dire.
"Tu non farai assolutamente nulla. Non è un problema oramai." Gli dissi bloccandolo.
"No Jasmine, non può passarla liscia." Continuò arrabbiato.
"Lascialo stare, fallo per me." Gli dissi guardandolo supplichevole. Non volevo creare altri problemi e non volevo che si sporcasse le mani per me, non se lo meritava.
"Come fai?" Mi chiese d'un tratto.
"Cosa?" Domandai curiosa.
"A farmi dimenticare tutto e farmi pensare solo a te." Mi rispose avvicinandosi.
"Mmh, sarà un dono." Risposi vaga, ridendo.
Anche lui sorrise a questa affermazione e dopo mi baciò.
Era bello sapere che ormai lui mi sarebbe stato accanto nonostante tutto e tutti, era bello perché non mi sentivo più sola e mi sentivo migliore. Era come se avessi saltato due anni della mia vita e avessi ripreso questi due anni passati in stop, a rivivere come se non fosse mai accaduto nulla. Mi sentivo più me stessa e ciò mi piaceva e dovevo riconoscere che era stato tutto merito suo.
Ci staccammo un attimo e ci guardammo negli occhi intensamente, avevo sempre pensato fin dal primo giorno che con quegli occhi ci avrei fatto l'amore chissà quante volte, ma sapere adesso che ciò poteva essere reale, mi spiazzava ogni volta.
"Senti.." - Cominciò a dirmi, sussurrando, mentre rimaneva appoggiato con la sua fronte sulla mia - "Io adesso non ho nulla da fare e resterò solo a casa diciamo fino a stasera, che ne diresti di farmi un po' di compagnia in quest'arco di tempo?" Domandò maliziosamente.
"Direi che è un'ottima idea." Risposi baciandolo di nuovo.
In fondo Luke era sempre stato quello di cui avevo bisogno anche prima di saperlo e rendermene conto.



















Angolo Autrice.
Sono qui e ho aggiornato come promesso, scusatemi anzi se è arrivato qualche ora più tardi ma internet oggi era molto lento.

Ad ogni modo, iniziano ad esserci altri colpi di scena e mi dispiace ammetterlo, ma resteranno solo tre capitoli e dopo credo che finirò definitivamente questa ff. Nel frattempo comunque vi avviso che ho iniziato da poco un'altra fanfiction, chissà volete andarla a leggere, si chiama: And there’s a hurricane underneath it trying to keep us apart.

Comunque sia, spero vi piaccia anche questo capitolo, fatemelo sapere, ci vediamo alla prossima (credo tra giovedì/venerdì se tutto va bene, altrimenti domenica prossima), buona lettura, xoxo, Vanex23











 

SPOILER:

 
[...]
"Ti suona il telefono." Mi disse dall'altra parte della stanza.
"Arrivo." Corsi da una stanza all'altra manco fossi stata Superman.
Presi subito il telefono in mano e senza nemmeno guardare il numero risposi, mentre Luke non faceva altro che fissarmi. Forse avrei dovuto mettere altro addosso oltre che al limitarmi con la biancheria intima.
"Complimenti." Mi sussurrò, mentre rispondevo alla chiamata.
"Smettila." - Cominciai. - "Pronto?"
"Ciao Jasmine." Sentii dall'altra parte del telefono.
Quella voce la conoscevo eccome, fin troppo bene e stava quasi per cadermi il telefono dalle mani. - "Mamma?"
[...]
  
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