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Autore: Jhonny8699    27/09/2015    1 recensioni
è un tranquillo giorno d'estate a Konoha, la gente è indaffarata nei propri mestieri, quando due ninja misteriosi appaiono alle porte del villaggio. Nessuno sa da dove provengano o quali siano le loro intenzioni, ma attorno a loro si può sentire uno strano chakra, diverso dagli altri. Chi sono questi individui, che intenzioni hanno e quali sono le loro abilità ?. A scoprirlo ci penseranno Naruto e i suoi amici, in una storia piena di azione, battaglie, rivelazioni, relazioni, simpatie ed amori.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fuu, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 31: Grande Torneo della Foglia : Il dono di un nonno.

“È da molto che non ci affrontiamo, vero Kiba !” disse Naruto incurante del fatto che l'incontro fosse cominciato già da qualche minuto, “puoi dirlo forte. Ho ancora il ricordo della tua puzza di quel giorno” rispose lui stuzzicandolo. Naruto scoppiò a ridere, “già, me lo ricordo. Stai tranquillo, questa volta non avrò bisogno di simili trucchetti. Spero che tu sia migliorato, Kiba”, “tranquillo, rimarrai sorpreso dai miei progressi” rispose lui, col petto gonfio di orgoglio. Utilizzò la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo, generando un clone, poi entrambi saltarono su Akamaru, “trasformazione combinata dello stile Inuzuka” esclamarono in coro; al posto dei tre apparve un’enorme lupo a tre teste, col pelo bianco e ispido, delle zanne affilatissime e talmente lucide da potervisi specchiare e tre paia di occhi iniettati di sangue. Naruto lo squadrò dalla testa fino alle zampe, che terminavano in affilatissimi artigli, poi disse, cercando di sovrastare il brusio della folla rimasta stupita da quella creatura, “oh ma che bel cucciolo. Hey cagnolino , vuoi che ti lanci il bastone ?”, detto questo prese da terra un rametto e lo tirò, “dai, va a prenderlo ?”. La fiera digrignò i denti, mostrando le gengive nere ed emettendo un cupo ringhio. Si slanciò contro Naruto, cominciando a ruotare su se stesso, formando una ruota di denti e artigli affilati, “zanne roteanti” urlò la voce di Kiba dall'interno di quella specie di gigantesca trottola impazzita. Il biondo vide l'attacco venirgli addosso, “ ma allora non me lo riporti il bastone, che peccato” disse Naruto con tono dispiaciuto, poi saltò verso l'alto staccandosi di una ventina di metri dal suolo. Le zanne rotanti rimbalzarono contro il muro, si schiantarono contro un altro e rimbalzarono di nuovo, dando vita ad un insolito flipper gigante. Gli urti fecero tremare lo stadio e perdere l’equilibrio alle persone in piedi. Naruto, a mezz’aria, lo sbeffeggiò, “hey amico, guarda che sono qui” disse facendogli la linguaccia e ridendo per la scena che si ritrovava davanti. Kiba, allora, deviò il colpo verso l'alto, sfruttando l’ennesimo rimbalzo, e puntò all’avversario, “questa è nuova !” commentò Naruto sorpreso. Vedendo il colpo arrivargli addosso, l'Uzumaki creò una copia di se stesso che lo prese per il braccio spostandolo e prendendo il colpo in pieno petto al posto suo.

La bestia procedette verso l'alto, poi cambiò di nuovo direzione puntando un’altra volta verso Naruto. Il chakra della volpe avvolse quest’ultimo. Le mani di chakra gli uscirono dalla schiena, afferrando quel disco tagliente. Il lupo, però, continuò nella sua corsa sfrenata, e, in men che non si dica, si schiantò a terra assieme all'avversario, sollevando una nuvola di polvere. Quando l'aria ritornò limpida e pulita, il pubblico vide Naruto ancora avvolto nel suo manto di chakra arancione, che teneva con le mani l'enorme fiera, ormai ferma. Il biondo la scagliò via, ma questa si rimise in piedi e ritornò ad osservare il suo avversario con quegli occhi feroci. Il chakra della volpe si dissolse, e Naruto si tolse la polvere che gli era rimasta sulla felpa. “Mi hai sorpreso Kiba. Devo ammettere che sei migliorato”. Il lupo esplose in una nuvola di fumo bianco, ed al suo posto tornarono il ragazzo ed il suo cane, “non mi serviva mica che me lo dicessi, sai !” rispose lui spavaldo. I due si accorsero in quel momento che il sole stava tramontando, “hey Kiba, ti va se finiamo tutto con un unico colpo. Chi atterra l'altro vince tutto. Ti va ?”. Il ragazzo dai capelli neri ci pensò per qualche secondo, poi annuì, “e va bene. Arbitro, questo sarà l'ultimo colpo, capito ?” esclamò rivolgendosi al giudice seduto in prima fila sulle tribune. Questi gli fece cenno di si. Kiba si rivolse al suo cane, “Akamaru, andiamo con la nostra specialità”. Il grosso cane bianco gli rispose abbaiando, poi si trasformò nella copia esatta del ragazzo, ed iniziarono a vorticare su loro stessi, formando due turbini taglienti che danzarono in aria l'uno attorno all'altro, per poi unirsi in un’unico e potente vortice diretto verso Naruto a tutta velocità. Il biondo prese il kunai a tre punte del quarto Hokage e lo lanciò contro l’avversario. Il pugnale rimbalzò contro quel turbine con un rumore metallico, roteando su se stesso sopra i due nemici. Il Rasengan comparve sulla mano di Naruto. Il ragazzo biondo chiuse gli occhi ed aspettò il momento giusto.

Sulle tribune il pubblico era in tensione; nessuno capiva perché Naruto non si muovesse, come se volesse farsi colpire. Tutto accadde in una frazione di secondo. Quando il colpo era a pochi centimetri dal volto di Naruto, questo scomparve. Riapparve sopra Kiba ed il suo compagni, afferrando l'arma che aveva lanciato poco prima e piantando il Rasengan sulla schiena del rivale. “Raijin volante : secondo livello” . Kiba ed il suo cane furono coinvolti nella deflagrazione, che li inchiodò a terra. In quel momento molti avrebbero giurato di aver visto il quarto Hokage al posto del ragazzo. “Ce l'ha fatta” pensò Kakashi dal suo seggio in cima allo stadio, alzandosi in piedi per vedere quella scena in tutta la sua magnificenza.

Il ragazzo ed il suo migliore amico canino vennero portati via dai paramedici. L’arbitro scese in campo ed esclamò “ il vincitore è Naruto Uzum…..”, prima che potesse finire il pubblico aveva iniziato ad applaudire il vincitore. Naruto divenne leggermente rosso, poi ritornò sugli spalti.

L’Hokage, in quel momento, si schiarì la voce e disse “grazie a tutti per aver partecipato a questo evento, e complimenti ai quattro semifinalisti che sono riusciti a passare. Dopomani si terranno le semifinali del torneo. Gli incontri si terranno al di fuori del villaggio, in un’area aperta e molto più grande. Grazie a tutti e buona serata”.
I partecipanti uscirono dopo che il pubblico se ne fu andato. Hinata e Fuu si reggevano ai loro rispettivi ragazzi, benché fossero già in grado di camminare. Sasuke era uscito illeso dallo scontro e stava mano nella mano con Sakura (NDA era stata lei a fare la prima mossa. Giusto per chiarire, eh !). Kiba era ancora dolorante a causa del Rasengan e venne aiutato da Shino, mentre Akamaru riusciva a muoversi senza eccessivi problemi. Gaara e Temari erano partiti qualche ora prima ed erano ormai distanti dal villaggio. Il gruppo si disperse ed ognuno se ne andò per la sua strada.

Naruto e Hinata procedevano a rilento. La ragazza era in grado di camminare ma si era slogata una gamba e perciò zoppicava. A quella velocità sarebbero arrivati a casa della ragazza a tarda sera. Naruto, allora, optò per un opzione più sbrigativa. Si fermò; Hinata lo guardò e, cercando di mascherare il dolore con un sorriso, chiese “che c’è Naruto-kun ?”. La ragazza si sentì sollevare e si ritrovò tra le braccia del giovane che la tenevano sotto le ginocchia e dietro la schiena; guardò il suo amato con le guance rossissime, “c…che fai Naruto-kun. È imbarazzante. Dai, mettimi giu, la gente ci potrebbe vedere”. Il biondo, incurante delle sue parole, le rispose con un semplice “tieniti forte”, poi partì rapidamente saltando sui tetti. Hinata si teneva al collo di Naruto. Era imbarazzata, ma si godette quel momento.

Jitzuko e Fuu procedevano nella stessa situazione dei loro amici, soltanto più spediti. “La caduta del tornado del Nanabi. Proprio quella mossa dovevi usare, lo sai cosa poteva accadere ?”, “si, ma ho rallentato apposta per non farle troppo male. Inoltre ero allo stremo e non sapevo che altro fare” rispose la ragazza. I due arrivarono a casa. Mangiarono, si lavarono e si misero dei vestiti puliti. Come aveva detto Naruto, a Jitzuko ci volle molto tempo e molto olio di gomito per togliersi la sabbia mista al sudore di dosso. Quando finalmente furono entrambi puliti, si misero a letto. Fuu era esausta, così si girò con le spalle rivolte al suo ragazzo e chiuse gli occhi cercando di prendere sonno, tirandosi il lenzuolo fin sopra le spalle. Jitzuko restò con gli occhi rivolti al soffitto e le braccia dietro la testa, immerso nei suoi pensieri. Dopo qualche minuto, Fuu si accorse di lui, si girò e gli chiese “sei preoccupato per lo scontro con Sasuke, vero ?”. Jitzuko non rispose. “È solo uno scontro amichevole, non c’è nulla di cui preoccuparsi “ aggiunse lei tentando di rassicurarlo, “lo so, ma stavo pensando all’ultima volta in cui ci siamo scontrati. Quella volta, anche se l’intenzione era quella di uccidermi, o perlomeno di mettermi definitivamente al tappeto, non ha dato il massimo, così come ho fatto io. Anche se usassi tutte le mie tecniche più potenti, non credo di poterlo battere” disse il ragazzo, abbassando gli occhi. Si sentì sfiorare la guancia destra da una mano il cui toccò era di una delicatezza quasi irreale. Si voltò e vide il viso della sua amata che gli sorrideva teneramente, “sono sicuro che vincerai. Sei la persona più forte che conosca” gli disse, baciandolo poi sulla guancia sinistra. Quel semplice gesto fece arrossire lui questa volta; un rossore lieve e quasi invisibile che solo Fuu poteva vedere vista la distanza a cui si trovava. Lui ricambiò il bacio, questa volta sulla bocca. La mano di Fuu scivolò via dalla guancia del ragazzo, e lei si girò dall'altro lato, “buonanotte amore” disse lei prima di chiudere gli occhi. Le preoccupazioni di Jitzuko erano come svanite nel nulla. Niente contava più nulla per lui, se non per quel bacio così rassicurante datogli dalla persona più importante della sua vita. L'occhio gli cadde su un oggetto all’interno del cassetto del comodino. Lo fissò a lungo, poi chiuse il cassetto e si tirò su la coperta, dando le spalle alla ragazza. Passarono circa trenta minuti, poi Fuu bisbigliò “psss …. Jitzuko “, “mmmh ?” fece lui in tutta risposta, “sei svegliò ?”, “lo sarei stato ancora per poco” , “non riesco a dormire”. Jitzuko sbuffò divertito, capendo a cosa alludesse Fuu. Si girò a pancia all'aria e si tenne con la mano destra il bicipite sinistro, come per volerlo mostrare. Fuu annuì; Jitzuko adagiò il braccio sul suo cuscino e lei vi poggiò la testa sopra. Si avvicinò a lui. Jitzuko cominciò ad accarezzare i capelli con la mano sinistra, stringendola a se come se temesse di perderla e inspirando il profumo dei suoi capelli. Si addormentarono così.

A mezzanotte Madara entrò nella camera. Vide suo nipote e la sua ragazza addormentati come la più tenera delle coppiette e sorrise ….. un sorriso che le sue labbra non avevano mai visto, un sorriso che non si era visto neanche quando con Hashirama aveva fondato il villaggio, un sorriso diverso da quello che sfoggiava di solito, quel sorriso spavaldo che intimoriva gli avversari o quel sorriso contento che aveva mostrato solo quando era nata Konoha o quello divertito che aveva quando da ragazzo stava con il suo migliore amico Hashirama. Era un sorriso totalmente diverso, che aveva qualcosa di tenero …. un sorriso commosso. Si rese conto che da morto stava diventando più umano di quanto non lo fosse stato in vita. Quel lieve sorriso scomparve quasi subito e cedette il posto ad un’espressione di sconforto. Madara aprì il cassetto del comodino e trasse il rotolo segreto che lui stesso aveva scritto. Se lo rigirò nella mano per parecchio tempo, poi lo rimise a posto e chiuse il cassetto. Si sedette sul letto, vicino al nipote. Guardò quel volto disteso, rilassato e felice. Gli ricordava quello di suo fratello Izuna. Appoggiò la guancia sul pugno, senza distogliere lo sguardo dal ragazzo, “Jitzuko” – pensò – “quanto avrei voluto starti accanto almeno da piccolo. Forse avrei potuto essere un bravo bisnonno … se solo non avessi lasciato la Foglia … Tutto ciò che sono riuscito a darti sono stati solo quei rotoli. Forse avrei potuto assisterti ed addestrarti. Mi sarebbe piaciuto molto. Molte cose sarebbero andate diversamente se fossi restato alla Foglia, molte persone sarebbero ancora vive, ma invece ho voluto mettere in atto il piano dello ‘Tsukuyomi infinito'. Non ho potuto nemmeno farti un regalo per uno dei tuoi compleanni. Forse, però, non è troppo tardi”. La sua mano si mosse verso il viso del ragazzo. Le dita scivolarono sotto la ciocca di capelli che gli copriva l'occhio sinistro. Con l’indice ed il medio aprì la palpebra e fissò l'occhio bianco ed ormai cieco, “forse posso ancora farti un regalo utile. Si, ne sono sicuro, questo ti sarà molto utile”, pensò mentre il suo occhio sinistro risplendeva di luce propria.

Nota dell’autore:

Scusate se metto solo un capitolo ma non sono stato particolarmente bene questa settimana, e in più sono andato anche via nel week-end. Mi dispiace molto.

Prossimo capitolo:                                                      

Capitolo 32: Grande Torneo della Foglia: Scontro epico tra Uchiha.
   
 
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