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Autore: Paloma    28/09/2015    1 recensioni
Draco/Nuovo Personaggio (Isobel Victoria Lovett)
"Io e l'amore non siamo compatibili, perché io e Draco lo siamo di più."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 25
Per me, per sempre

Draco mi fissava come si fissa un galeone trovato per caso nella tasca di un vecchio mantello, mentre Blaise continuava a restare impalato dietro di noi, confuso e alquanto nervoso. 
“Ricordi tutto?” biascicò sottovoce Draco, il respiro ancora corto.
Gli sorrisi di sghembo e annuì impercettibilmente. Non volevo che Blaise si rendesse conto di quello che era appena successo.
“Izzie, che succede?” lo sentì infatti domandare.
“Stavo solo salutando Draco prima di andare” risposi continuando a dargli le spalle.
“Draco, lasciala andare” chiosò allora Blaise avvicinandosi a noi. “Fattene una ragione” sentenziò acidamente ormai a pochi passi di distanza. Poi una mano salda mi afferrò un polso, cercando di trascinarmi dalla parte opposta dalla qualche eravamo venuti. Blaise stava marcando il territorio e Draco, per il momento, non poteva fare alcunché. 
Non volevo che l'incresciosa situazione di evolvesse in un duello tra i due, in cui sicuramente Draco avrebbe avuto la meglio e Blaise avrebbe passato il resto della sua vita a volersi vendicare. Decisi perciò di seguirlo senza fare storie. Non c'era bisogno di comunicare nulla a Draco, sapeva che prima o poi l'avrei contattato io.

 
Due mesi dopo

Ci eravamo trasferiti da qualche parte in Scozia. Non mi era importato granché del luogo, il mio unico pensiero, varcata la soglia di una vecchia casa di famiglia di Blaise, era stato quello di organizzare un piano perfetto per vedere Draco, di nuovo e per sempre. 
Quella sera mi trovavo con Blaise e la sua nuova cerchia di amici purosangue nel pub poco distante da casa. Sorseggiavo distratta il mio Whisky Incendiario, tenendo d'occhio la vecchia porta d'ingresso. 
“Tutto bene, tesoro?” mi domandò Blaise, posandomi una mano sulla gamba per attirare la mia attenzione. 
Mi voltai e gli sorrisi melliflua, annuendo. Si sporse per darmi un bacio a fior di labbra, che ricambiai con il solito conato di vomito e di senso di colpa, che si era annodato nella bocca dello stomaco da quando avevo lasciato Draco solo sul quel prato. 
Blaise sembrava non aver sospettato mai nulla, continuava a volermi per sé allo stesso modo, e forse di più, in cui mi voleva quando sgattaiolava nella mia stanza per curarmi. Ed io avrei voluto Schiantarlo ogni maledetto secondo della mia vita insieme a lui, in quella maledetta Scozia, in quella maledetta casa, maledettamente lontana da Draco. 
All'improvviso dalla porta fece capolino una figura incappucciata e mi bastò osservare la sua andatura altezzosa per capire che sotto quel mantello si celava la persona che stavo aspettando. Mi defilai fuori dal locale con una scusa frettolosa, Blaise annuì distratto, continuando a chiacchierare animatamente. 
L'aria era gelida e mi colpì in pieno viso impietosa. Mi incamminai veloce lungo la strada, poi sterzai bruscamente a destra in un minuscolo vicolo cieco. Un'altra figura incappucciata mi stava aspettando. 
L'alone del mio respiro andava condensandosi in nuvole di fumo; il cuore mi batteva all'impazzata e il sangue stava affluendo troppo velocemente alla testa. Con coraggio mossi alcuni passi verso il fondo, per raggiungere il muro che occludeva quella strettoia asfissiante. La figura si era accorta della mia presenza fin dall'inizio; dal suo arrivo non aveva staccato un attimo gli occhi dall'imbocco del vicolo. Man mano che avanzavo lasciavo la luce alle mie spalle per inoltrarmi in un antro buio e invisibile dall'esterno e, a pochi passi di distanza, sentii che finalmente avrei smesso di soffrire. 
Draco si calò il cappuccio sulle spalle e mi guardò come se volesse mangiarmi. Il suo volto era decisamente più scavato dell'ultima volta che ci eravamo visti. Non aveva un'aria sana e se ne stava addossato al muro come se fosse l'unica cosa che riuscisse a tenerlo in piedi. Ciò nonostante riuscì a staccarsi a fatica, fece qualche passo in avanti e, con una velocità che non mi aspettavo data l'entità della sua salute, mi afferrò per le spalle sbattendomi alla parete, sovrastandomi e nascondendo totalmente il mio corpo alla vista di qualcuno. 
Sentii le sue labbra fredde sul mio orecchio. “Chi sono?” mi domandò con voce sicura.
All'inizio non capii, poi percepì il suo nervosismo trapelare dal leggero tremolio delle mani.
“Sei Draco Malfoy” gli risposi tranquilla. Ma non gli bastò e lo sentii rafforzare la presa sulle braccia per incitarmi a continuare. “Sei il mio Draco Malfoy” conclusi allora sorridendo nel buio. 
Tutta la tensione accumulata in quel lungo periodo di tempo sembrò sciogliersi per entrambi. Draco fece scendere le sue mani sui miei fianchi, intrappolandomi ancora di più tra il muro e il suo corpo.
“Vorrei ucciderti per quello che mi hai fatto” lo sentii sussurrarmi, mentre staccava le labbra dal mio orecchio e mi guardava fisso negli occhi. 
Mi scappò un sorriso divertito, ma tornai seria quando vidi che sul suo volto non c'era alcuna traccia di ironia. Estrassi una mano dalla tasca del cappotto e la infilai nei suoi capelli, scompigliandoli e stringendoli poi forte, tanto da fargli piegare la testa indietro. 
“Scommetto che invece hai voglia di farmi dell'altro, non è così, Malfoy?” gli domandai sarcastica.
In uno scatto fulmineo Draco si liberò dalla presa e afferrandomi sotto il ginocchio mi sollevò una gamba, facendo scontrare i nostri bacini.
“Potrei fare entrambi” mi propose con voce gelida. Nel tono della sua voce, al contrario dei suoi gesti, non c'era malizia.
Sospirai arrendevole. “Mi dispiace di averti fatto aspettare così tanto” ammisi alla fine con un nodo in gola. 
Attesi un momento che sembrò una vita. 
“Ti voglio, Izzie” disse alla fine “Ti voglio per me... per me, per sempre” concluse sollevandomi il mento con le dita per far sì che lo guardassi.
Il mio cuore ricominciò a battere forte nel petto e lasciai che le farfalle nel mio stomaco sciogliessero con pazienza quel maledetto nodo.
Mi baciò come aveva fatto tante altre volte, ma questa volta sembrava non volermi più lasciare andare. Mi fece allacciare entrambe le gambe alla sua vita, tenendomi sollevata contro di lui. Potevo sentire la sua erezione anche attraverso la stoffa dei pantaloni; potevo sentirlo trattenere i gemiti mentre affondava il viso nell'incavo del mio seno, inspirando il mio odore. 
Stavo letteralmente impazzendo per lui, intrappolata in quel vicolo cieco. Sollevai gli occhi al cielo, mentre Draco risalì con la bocca per baciare e  mordermi il collo con foga, e mi lasciai andare ad un sospiro tremolate di desiderio. Strinsi forte il labbro inferiore tra i denti fino a sentire il sapore del sangue, quando una sua mano andò a frugare sotto il mio vestito, accarezzandomi da sopra i collant. 
“Voglio un posto dove poterti sentire urlare, Izzie” mi disse con voce roca, mentre andava a leccare via le gocce di sangue che mi stavano colando lungo il collo. 
A quelle parole una scarica di adrenalina e torpore prese fuoco dall'interno e mi mozzò il respiro... una scia di scintille verdi illuminò per un attimo una porzione di cielo nero sopra di noi. 
“Cazzo!” imprecò Draco, lasciandomi andare. “Dobbiamo andarcene subito, Izzie. Blaise sa che siamo qui” spiegò più scocciato che spaventato.
Lo guardai confusa. “Sono stata riservatissima, Draco. Non ho fatto nessun passo falso in questi...”
“Non è stata colpa tua, ma di quel coglione di Theo” mi interruppe mentre con forza mi aveva afferrato per un braccio, portandomi via. “Gli avevo esplicitamente vietato di mostrarsi in volto in quel dannato pub” continuò arrabbiato.
All'imbocco del vicolo diede un'occhiata a destra e sinistra prima di trascinarmi correndo lungo la via, offuscata dalla nebbia e dal gelo. Non capivo perché non ci fossimo già Smaterializzati.
“Draco, perché...” provai a chiedergli.
“Se conosco bene Blaise, Izzie, ha messo una Traccia su di te fin dal primo giorno di convivenza” mi anticipò con amarezza.
Il suo discorso non faceva una piega, Blaise sarebbe stato capacissimo di farlo.
Continuammo a correre alla cieca, serpeggiando tra le stradine e le i palazzi, voltandoci di tanto in tanto ansiosi.
“Mi troverà comunque, Draco” gli dissi con il fiatone.
“Lo so, sto solo prendendo tempo” mi spiegò pratico, svoltando veloce a sinistra verso una piazza fin troppo allo scoperto. All'improvviso uno scalpitio frenetico di passi ruppe in silenzio dietro di noi e sapemmo, senza aver bisogno di voltarci, che Blaise ci aveva scovati e ci stava inseguendo con la sua banda.
Non avemmo il tempo di formulare un qualche incantesimo d'invisibilità, il capannello di ragazzi si stagliava minaccioso a un centinaio di metri da noi.
“Lasciale andare, Draco, e nessuno si farà male” sentimmo gridare Blaise. 
Non potei fare a meno di pensare, anche in una situazione simile, che Zabini riuscisse ad essere sempre banale, scontato e irrimediabilmente prevedibile. E fu proprio questa consapevolezza a farmi balenare in testa un'idea per uscire indenni. 
“Ti fidi di me?” chiesi a Draco. Lui mi guardò stranito, ma annuì.
Nei due mesi passati con Blaise avevo più volte fatto i conti con la sua gelosia e sapevo che l'unico modo che avevamo per distrarlo era scatenare la sua furia  contro di noi. 
Mi avvicinai a Draco e, bacchetta pronta alla mano, nascosi le braccia attorno alla sua vita dentro il mantello. 
“Mi devi volere adesso, Draco” gli dissi sicura. “Devi baciarmi adesso come se fosse l'ultimo giorno sulla terra in cui puoi farlo.”
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Torno dopo due anni. Chi scrive Fan Fiction sa quanto sia facile avere un'idea e quanto sia difficile portare a termine ciò che si scrive. Perché nelle nostre storie si riflettono i nostri sentimenti, le nostre emozioni e le persone che siamo. Capita di perdersi nella vita, così come nelle storie.
Spero possiate perdonarmi per l'assenza e soprattutto spero possiate comprendere.
Al prossimo capitolo.
Paloma 
  
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