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Autore: Angel of Opera    28/09/2015    0 recensioni
''Sarà tragica la mia uscita di scena? Qualcuno piangerà?
Ne dubito. I paramenti neri e l'incenso saranno gli unici ad assistere al mio ultimo viaggio.''
N.B. Le parti di Sidonia sono tratte da ''Amore Disperato''
Genere: Drammatico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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You're not in Wonderland, nobody will save you from oblivion



Che cosa vuoi sapere?
E' meglio non sapere

Che cosa vuoi sapere?
E' meglio non sapere.

L'amore che mi chiedi
non può finire bene.

Ti prego Sidonia, questa volta non mi sembrava di aver chiesto tanto...
 Volevo solo che mi guardasse e lasciasse perdere quell'altra. Che le si staccasse per un po', smettendo di soffrire e di farmi soffrire.

Quell'altra non mi è mai andata a genio, Diamante piaceva a tutti. Non puoi ammaliare ogni persona che conosci, non puoi essere simpatica a tutti. Chiunque pendeva dalle sue labbra. Chiunque... Tranne me.

Sybil si era innamorata di lei in  poco tempo. La mia Sybil. Non avrei potuto vederla in mano ad altri. Lei era la mia unica gioia, l'unica stella in un cielo senza luna, quella per cui potresti lottare tutta la notte e sopravvivere. Nessuno capiva quanto dura fosse stata la mia vita, figlia non voluta di una madre che mi ripeteva continuamente quanto fossi un fallimento e senza amici con cui confidarmi, presa di mira dal gruppo di bulli della scuola perchè bisessuale e di conseguenza considerata diversa. Poi, d'un tratto, era arrivata lei.
I giorni avevano assunto una sfumatura rosea, vedevo un via di uscita a tutto questo casino. Ero diventata sua amica, sua confidente, sua ascoltatrice. Ci avevo messo del tempo, ma alla fine pensavo che adesso potessimo costruire qualcosa di più simile a una relazione.

Fino a che, sei mesi fa, la confessione.
Mi ricordo bene quel giorno, l'avevo scelto per dichiararle ciò che sentivo. Ero felice, spensierata, mi sentivo leggera. Finchè il telefono non squillò. Era lei.
 Mi disse subito che si era innamorata di Diamante. Il mio castello su una nuvola s'infranse sulle mie fragili spalle, la felicità svanì in un istante.

C'è un segno corto e chiaro
laggiù sulla tua mano
E' l'ombra del destino


Sono nata segnata dalle stelle sbagliate. Non c'è traccia di felicità tra le linee della mia mano, solo desolazione e tormento. E' per questo che posso solo parlare con te? Senza vederti, senza toccarti, una confessione silenziosa per chi troppe volte non viene ascoltato. Eppure hai sempre così ragione... Sarà tragica la mia uscita di scena? Qualcuno piangerà?
Ne dubito. I paramenti neri e l'incenso saranno gli unici ad assistere al mio ultimo viaggio.
''Cenere alla cenere''... No, non voglio un rito cattolico. Non ho mai creduto abbastanza in quella religione per mirare a un addio di questo tipo.
Sybil non verrà. Non piangerà. Si libererà del peso che sono per lei e sarà felice con Diamante. Vivrà libera, va bene così. Se il prezzo da pagare per vederla sorridere è uscire di scena, lo farò. Il telone calerà.


Il lutto di una chiesa,
Una candela accesa

Allora forse le mancherò? Di chi sarà quella candela? Forse quella del mio professore di lettere, ha sempre detto che scrivo bene. Una volta aveva senso comporre poesie, le avevo sempre dedicate a Sybil, avevo cantato il mio amore e la mia difficoltà nel dover spiegare alle persone che se provavo un sentimento simile all'amore non era per un uomo.
Senza dubbio me ne andrò in modo poetico. Ho sempre desiderato morire tra le fiamme, bruciata dalla passione di fuoco e benzina, ma chi mi troverebbe potrebbe pensare ad un omicidio e non voglio che nessun innocente finisca in mezzo a ciò che è solo mio. No, non è quello che sto preparando. Le lenzuola nere sono ricoperti da petali di rosa rossa, la lama che reciderà le mie vene giace sul comodino ad aspettarmi.

Amore disperato
Amore mai amato
Amore messo in croce

Hai ragione Sidonia, hai sempre avuto ragione. Ho amato un amore non consumato, ma ancora nella sua confezione originale.
Ho amato un'utopia lontana anni luce dal sangue che sta per colare.
Vestita di nero, il viso truccato di rosso e nero, i capelli acconciati secondo la moda degi anni quaranta, appoggio la testa sul cuscino.
La lametta corre sul polso destro prima e sul sinistro poi, ma la mia bocca non fa scappare nessun gemito di dolore.
Mentre la mia anima muore di gelosia, il mio corpo muore dissanguato.
Grondando sangue e lacrime, riesco ad avviare la riproduzione di una traccia musicale.
''Don't cry for me, Argentina''.
Un intero CD con la stessa canzone, che per l'ultima volta mi riempie le orecchie e mi riempie le lacrime.
Adesso che sto morendo vorrei solo ricurcirmi le ferite che solcano i miei polsi. Ma non posso. Forse è meglio così.
Mi dispiace solo che tu stia morendo con me, Sidonia. Sei così saggia... Il mondo potrebbe aver bisogno così. Te ne andrai per il mio egoismo. Ormai è tardi per i ripensamenti.

Addio Sidonia, addio.
Addio, Sybil, addio.
Addio me stessa, addio.

   
 
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