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Autore: fra_eater    29/09/2015    4 recensioni
per chi passa la vita solcando le onde non può non amare il mare, eppure tutti sanno che, oltre che amato, esso può essere molto odiata, specialmente se inghiotte persone e le riporta alla riva private i qualcosa.
Eccomi con una long su ZoroXTashigi, con accenni a Franky XRobin e RufyXNami
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Tashiji, Z
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sanji aveva preparato i più sontuosi manicaretti per la loro nuova compagna, pardon, ospite, e serviva allegramente, piroettando più del solito e regalando un sorriso anche agli uomini. Era incredibile come la presenza di un altro membro del gentil sesso potesse rendere il suo umore così solare; non attaccava briga neppure con Zoro, anzi, serviva tranquillamente il sakè quando l’altro lo richiedeva senza chiamarlo testa muschiata neppure una volta.
“Allora, Tashigi” Usopp si servì di un’altra abbondante porzione di purè “Cos’è l’ultima cosa che ricordi prima che loro ti trovassero?”
La ragazza masticò lentamente il suo boccone di insalata mentre rifletteva “Veramente ho i ricordi un po’ confusi” ammise “Ricordo chiaramente il mio primo giorno all’accademia militare, gli allenamenti, il mio primo incontro con il capitan … volevo dire, con il  viceammiraglio Smoker”
Nessuno parve prestare molta attenzione al discorso tra i due che erano posti uno di fronte all’altra. Rufy era troppo impegnato a trangugiare enormi quantità di carne, approfittando del buono umore del cuoco, Zoro e Nami facevano a gara a chi beveva più velocemente da diversi boccali di birra, Chopper assisteva emozionato e al tempo stesso preoccupato alla disputa tra spadaccino e navigatore e a quella tra Franky e Brook che si sfidavano a braccio di ferro, lo scheletro aiutato da Robin con il suo potere per compensare il deficit di questi che mancava di muscoli, essendo tutt’ossa.
“E più recenti?” chiese ancora il cecchino, curioso di sapere cosa si provasse a stare senza ricordi “Non ricordi nulla?”
Tashigi chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Pensò a Kevin che l’aveva trovata sulla spiaggia, a quanto quel mattino il sole bruciava,alla sabbia sotto le dita, alla sua sorpresa di non trovare la sua fida spada al fianco e alla sua paura di averla persa per mare; si concentrò ulteriormente e ricordò le onde alte, gli abissi profondi e gente che urlava disperata il suo nome, poi dei bambini, tanti bambini, muffin, caffè, giochi, neve, una schiena calda, spade che si incrociano, pianti, gas viola, acqua, mare, guerra, morti, le sue ginocchia sul del suolo freddo, le spalle di Smoker, la consapevolezza della giustizia persa, poi sabbia, caldo, dune, cammelli, altri morti, altre spade, occhi rossi, occhi azzurri, una bomba, un cappello di paglia, spade, pioggia, tanta pioggia e una lotta, spada contro due spade, le spalle al muro, due occhi inquisitori, lo sfrigolio delle lame, la rabbia, uomini, occhiali rotti, una mano, un sorriso, un lavoro, soldi, spade, un braccio teso e una spada che lo sfiora…  
“Ho dei ricordi confusi” ammise la ragazza per poi voltarsi verso la navigatrice e il suo avversario. Tashigi piegò il capo “Io … io mi ricordo di lui” e nella sala, dapprima rumorosa, cadde il silenzio.
Gli occhi di tutti erano puntati sui due ragazzi.
Franky, con in mano il braccio di Brook, disse “Ti ricordi di Zoro?”
Lo spadaccino,sentendo il suo nome, interruppe la bevuta ed aprì l’unico occhio sano, studiando con la coda dell’occhio la situazione e inarcando un sopracciglio.
Tashigi si alzò dal suo posto, imbarazzatissima “Io …” biascicò “Io… credo di essermi ricordata di lui, ho qualche frammento di ricordo che sento essere associata a lui e quindi…”
“Ma cosa ti ricordi?” chiese Rufy, portandosi alle spalle del suo compagno e cominciando a toccargli il corpo “I capelli come la lattuga? I muscoli da scaricatore ? La pancetta alcolica? L’occhio guercio?”
“Ehi! Lasciami stare!” urlò Zoro, scrollandosi di dosso le mani del capitano.
“Di certo non il carattere amorevole o l’intelligenza” commentò sarcastico Sanji, guadagnandosi un’occhiata in cagnesco.
Tashigi portò una mano al viso “La puzza” rispose.
“La puzza?”
Lei annuì “La puzza di sudore e sakè” specificò seria.
Inutile dire che fu solo questione di pochi attimi prima che tutti scoppiassero a ridere dando ragione alla ragazza.
 “Niente riuscirebbe a rappresentare meglio Zoro!” singhiozzò Usopp tra una risata e l’altra.
Zoro si sentì deriso, mentre Tashigi sembrava sul punto di sprofondare.
Per liberarsi dall’impiccio, lo spadaccino si alzò e le risate si interruppero non appena si avvicinò alla ragazza, prendendole il mento tra due dita per costringerla ad alzare il volto e guardarlo negli occhi “Ciò vuol dire che ho lasciato il segno” commentò, con un sorriso beffardo per poi allontanarsi.
“Dove stai andando?” chiese Franky ma il ragazzo non rispose.
“Secondo me, a farsi una doccia” la battuta di Usopp scatenò una nuova serie di risate e Zoro ringraziò che nessuno potesse vederlo, dato che era rosso per l’imbarazzo di essere strato scoperto.
 
Smoker fissava il mare, sospirando nervoso. Era trascorsa una settimana da quando le acque avevano portato via il suo braccio destro e lui non riusciva a capacitarsi di quel che era accaduto, di come non fosse riuscito a salvarla.
Avrebbe dovuto fare al più presto rapporto ai suoi superiori, dichiarando il decesso della sua sottoposta, ma non voleva farlo, non voleva credere che Tashigi fosse morta, lei era una dura e non sarebbero state due gocce a  distruggere la sua tempra, ma la mancanza di notizie non presagiva nulla di  buono.
“Viceammiraglio!”
Smoker spostò i due sigari da un lato all’altro della bocca, infastidito che il marinaio brizzolato avesse interrotto il suo meditare “Che vuoi?” sbottò.
“C’è un gabbiano, signore!”
Smoker si massaggiò le tempie, possibile che fossero così stupidi? “Dove hai passato tutto questo tempo? Su una nave o in una caverna? Siamo vicini alla terraferma, è normale che ci siano gabbiani!”
“No, signore” il militare parve inquieto “Il gabbiano ha una lettera per lei”
Smoker si sorprese da questa affermazione e intimò all’uomo di fargli strada mentre lui lo seguiva a grandi falcate.
Era vero. Un gabbiano era appollaiato sul parapetto della nave e portava una busta da lettera appesa al collo su cui era scritto, con una calligrafia molto disordinata Per il fumoso.
Smoker la strappò dall’uccello che strepitò infastidito.
L’uomo aprì la lettera e cominciò a leggerla velocemente-
Ciao fumoso, come te la passi?
È da parecchio che non ci vediamo, ma è meglio così, significa che la marina non ci ha ancora preso.fufufufu.
Ti scrivo questa lettera perché Robin mi ha detto che era carino informarti per dirti che abbiamo trovato la donna spadaccino che sta sempre con te su una piccola isola e abbiamo deciso di riportartela.
Però ti avviso che ha una ammmensia, lamnesia, ha perso la memoria.
Noi la faremo tornare prima del nostro incontro.
Ricordati la carne.
Monkey D.Rufy”
Smoker rilesse la missiva più volte per cercare di comprendere alcuni punti. Cosa c’entrava la carne? Avevano effettivamente trovato Tashigi? Cosa le era accaduto? Dove dovevano trovarsi?
Mentre cercava di capire qualcosa, si accorse che dalla busta era scivolata un altro foglio di carta bianca, l’uomo la prese e notò una scrittura molto più elegante rispetto alla prima.
Immagino che dalla lettera del mio capitano non si sia capito nulla,le spiego io.
Ieri siamo sbarcati in una piccola isola per fare rifornimenti, e lì, per puro caso, ci siamo imbattuti nella vostra sottoposta, Tashigi, che non parve minimante a conoscenza della nostra identità.
Il nostro medico l’ha visita e il suo responso è un’amnesia retrograda dovuta a uno shock. Riteniamo che sia giusto che siate voi della marina ad occuparvi di lei, pertanto vi invitiamo ad inviarci le vostre coordinate per potervi raggiungere. È sottointeso che vogliamo l’immunità per questo favore. Siamo pur sempre pirati e nessuno ci vieta di uccidere la vostra sottoposta, quindi niente scherzi al nostro arrivo.
Il capitano vorrebbe della carne come compenso per il recupero di Tashigi-san, noi ci accontentiamo di non essere toccati (io vorrei del denaro), ma il capitano è lui e va assecondato. Quindi chiediamo dieci milioni di berry per il riscatto.
Il gabbiano ha avuto istruzioni di attendere una vostra risposta prima di abbandonare la  nave.
Non credo  che voi vogliate che la principessa del G-5 resti tra le mani di 9 sporchi pirati.
A voi la scelta.
Nami”
Smoker si fermò a soppesare le parole lette e non riuscì a trattenere un sorriso. Tashigi era viva.
“Portatemi carta e penna!” esclamò “E chiamate il navigatore! Voglio le coordinate dell’isola più vicina”
Vedendo che nessuno si muoveva, Smoker urlò “MUOVETEVI!”, dopo che fu accontentato, mentre era concentrato nello scrivere, un marinaio si avvicinò al superiore “Possiamo chiedervi cosa conteneva la lettera?”
Smoker aspirò a lungo dai suoi sigari, disegnando dei cerchi di fumo nel cielo “Tashigi è viva” annunciò,scatenando lo stupore e la gioia mal celati tra i suoi uomini “E dei pirati ce la riporteranno”.
 
Tashigi vagava per l’enorme nave annoiata, non sapeva che fare e il rumore delle onde che si infrangevano piano contro la nave la annoiava ancora di più.
Si mise a guardare l’orizzonte, incerta sul da farsi. I pirati,invece, erano tutti affaccendati a fare le cose più disparate e lei si trovava con le mani in mano. Non riusciva a capire come facessero a essere così spensierati e chiassosi con una marine come lei libera per la nave. Poteva girare ovunque, nessuno le diceva niente e questo la rendeva molto sospettosa: che avevano in mente con lei? Volevano chiedere un riscatto? Ucciderla nel sonno? Non riusciva a darsi una risposta.
“Tashigi!”
La ragazza si voltò, era Nami a chiamarla e a correre verso di lei con un secchio in mano “Vieni a raccogliere i mandarini con me?”
Tashigi non aveva mai visto un agrumeto su una nave, anzi, non aveva mai visto tante di quelle cose che la nave di quei pirati possedeva: un acquario, un agrumeto, una biblioteca, piscina ecc.
Mentre sorreggeva la scaletta per aiutare la rossa a scegliere la frutta migliore per la torta che voleva preparare il cuoco, la mora affermò che non sapeva cosa fare
“Che fai alla marina quando ti annoi?”
“Mi alleno”
Nami ci pensò su, poi un sorrisetto diabolico si dipinse sul suo volto “Perché non chiedi a Zoro di allenarti con lui? Sono certa che sarà felicissimo di prestarti una delle sue spade”.
 
“No!” secco, diretto, senza nemmeno aprire gli occhi o scomodarsi.
Tashigi gonfiò le guancie “Perché?”
“Non lascerò mai le mie spade a una fanatica come te”
La ragazza strinse i pugni “Io tratto benissimo le spade! Al contrario di te che non usi nemmeno i detergenti giusti per la manutenzione!”
“Ah!” Zoro aprì un occhio per guardarla “Questo vuol dire che hai aperto il mio armadietto!”
Lei arrossì “N-no, ecco… io … Senti, tu maltratti quelle spade e smettila di fare il superiore!”
“Ma io sono superiore” disse l’uomo rizzando le spalle, tronfio.
“Assolutamente no!” urlò lei
“Vuoi una sfida?” il ragazzo ghignò.
“Ci sto” .
 
Nami si massaggiò le tempie cercando di non scoppiare. Era abituata ad avere a che fare con gli idioti, ma non poteva immaginare che Tashigi fosse così caparbia da non accettare di perdere contro Zoro. Si sfidavano su tutto, dalle flessioni al salire e scendere su per l’albero maestro. Erano insopportabili.  Avevano gareggiato al salto della corda in cucina, sollevamento pesi nella sale caldaie, avevano persino cominciato a sfidarsi a chi mangiava più velocemente.
Al loro ennesimo giro di corsa della nave, la navigatrice e tutti gli altri ne avevano fin sopra i capelli e gridarono all’unisono “BASTAAAA!” pietrificando i due avversari che erano sul punto di sfidarsi in una nuova gara di sollevamento pesi.
“Non ne possiamo più” urlò Usopp.
“Spaventate i pesci!” aggiunse Rufy imbronciato e con una canna da pesca in mano.
Tashigi tratteneva a male pena l’affanno “Ma non abbiamo ancora deciso chi di noi due è il migliore!” protestò guardando il suo sfidante che, al contrario di lei , sembrava fresco come una rosa, e subito cercò di controllare i suoi respiri pesanti.
“E allora farete un’ultima sfida!” esclamò Brook “Rivogliamo la nostra quiete!”
I due spadaccini si lanciarono un’occhiata, non si erano resi conto di essere stati così molesti nei confronti degli altri e annuirono.
Un’ultima sfida e si sarebbe finalmente decretato il vincitore.


Angolo dell'autrice:
La rivalità tra i due spadaccini si fa sentire in ogni cosa, chi vincerà la super sfida? 
ringrazio dede_patataparabitai,Jack83 e Lyanna74 per aver recensito lo scorso capitolo :)
Alla prossima
Fra

 
  
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