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Autore: Diana Abigail    13/02/2009    7 recensioni
“Sana…Mi dispiace sul serio. Se lo avessi saputo prima non avrei accettato l’invito di Asuka” disse lui innocentemente. Asuka. Asuka. CHI DIAVOLO ERA ASUKA? “C-chi è Asuka?” chiesi io con la voce un po’ roca. “E’ una ragazza che ho conosciuto a scuola” disse lui. “E ci esci il primo giorno scusa? Abbandoni i tuoi amici per una ragazza?” chiesi io istericamente. “Sana non c’è nulla di male. Non è che sei gelosa?” chiese lui indignato-soddisfatto. “Si, certo che lo sono. Non voglio essere messa in secondo piano da una di nome Asuka. Sai, Akito, non so se ti perdonerò” dissi io fintamente offesa. “E dai Sana, sai benissimo che sei più importante tu, però è ora che ognuno abbia le sue esperienze. Ti saluto, sennò non uscirà nessuno dei due perché siamo troppo impegnati al telefono. Ciao Sana”. Finì lui.
Ciao! Questa è la mia prima fanfiction su Kodocha! Spero vi piaccia =) Erika <3
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stavo tornando a casa da scuola, avevo preso il bus perché Rei non era più disponibile da quando aveva incontrato Rina, quando tutto ciò cambiò la mia vita

Destino

 

Stavo tornando a casa da scuola, avevo preso il bus perché Rei non era più disponibile da quando aveva incontrato Rina, quando tutto ciò cambiò la mia vita.

Scesi alla fermata più vicina da casa mia, cioè due chilometri e mezzo all’incirca, e mi preparai alla lunga camminata che mi avrebbe aspettata di lì a poco. Peccato che quel giorno Fuka era stata assente, farsi tutta quella strada da soli non era proprio il massimo, ma ci rinunciai e iniziai. Non faceva molto freddo, per fortuna, in fondo era solo ottobre, il sedici per essere precisi, perciò avevo solamente la mia giacchettina che bastava per coprirmi.

Per il primo chilometro pensai solamente a Fuka e Ieyoshi che, dopo qualche uscita nelle settimane precedenti, iniziarono a fare coppia fissa: infatti era molto che non uscivo più con i miei amici. Anche se cercavano inutilmente di convincermi ad uscire con loro, io declinavo ogni loro proposta, l’ultima cosa che volevo era proprio sentirmi in più, non tanto per i miei amici, ma più che altro per me stessa. Eh si, ero proprio egoista.

Mentre camminavo persa nei miei pensieri qualcuno sbucò da un violetto lì vicino.

Alzai lo sguardo e mi si raggelò il sangue. Poteva essere chiunque, ma non doveva essere lui.

Akito.

Lui si voltò e mi vide. In effetti rimase un po’ scioccato, come me d’altronde.

Era stato il fato? Uno scherzo del destino? Eppure io non ci credevo più a queste cose. Coincidenza. Pura e semplice coincidenza.

Il mio cuore batteva all’impazzata, per giorni e giorni quegli occhi color miele e quei capelli biondi li avevo visti solo in foto, ma in quel momento era lì ed era vero.

Nessuno dei due osava muoversi, ma non potevamo rimanere lì come delle statue, perciò abbassai lo sguardo imbarazzata, chiusi gli occhi e sospirai.

Con molta, ma davvero molta, concentrazione iniziai a camminare e alzai lo sguardo. Lui non si muoveva e mi guardava ancora stupito: era bello come non mai.

Mi avvicinai a lui e lui sbatté le palpebre: ormai eravamo l’uno di fronte all’altra.

“Ciao, Akito” gli dissi io cercando di mantenere la calma. Lui si schiarì la gola.

Ciao Sana” mi disse. Mi era mancata la sua voce.

Cosa potevo dirgli? Cosa dovevo dirgli? Non lo sapevo proprio. Il mio cervello era di nuovo in modalità off, ma non potevo rischiare di lasciare il corpo agli istinti, senza ragione, altrimenti gli sarei saltata addosso. Dovevo stare calma. Quel silenzio era imbarazzante, ma non si poteva farne a meno.

C-come stai?” mi chiese lui imbarazzato.

“Bene…Si, almeno credo. Nulla di particolare” gli risposi io sorridendo. Non mi interessava che avessimo bisticciato, per me era sempre Akito.

“Ah, bene…” prendeva tempo, voleva chiedermi qualcosa.

“Già! E tu, come stai?” chiesi io con finta disinvoltura. Santa professione, esisteva? A me serviva sempre.

“Tutto bene, grazie…Mmm…Sana?” mi disse titubante.

“Dimmi…” gli dissi io.

Facciamo la strada insieme?” mi disse indicandomi la via davanti a noi.

Non ci potevo credere, che bello significava che alla fine voleva parlarmi!

Si certo” gli dissi iniziando a camminare, lui mi seguii un po’ più sollevato.

“Allora, novità? È passato un lungo mese da quando…Beh…” dissi io pentendomi.

Qualcosina…Ma nulla di che” mi disse. Mi preoccupai, cosa c’era di nuovo? Improvvisamente morivo dalla voglia di saperlo.

Ma no, dai, racconta. Abbiamo ancora un chilometro davanti a noi!” gli dissi io ridendo. Mi sentivo beatamente bene, ma sapevo che non avrei dovuto.

“Beh, ti ricordi Asuka?” mi chiese lui. Il mio stomaco si contorse. Ecco, lo sapevo, perché non mi ascolto mai?

“Si, certo che me la ricordo” dissi io cercando di nascondere la delusione.

“È diventata la mia ragazza a tutti gli effetti” mi disse lui tutto d’un fiato.

Panico.

Avevo ragione.

Facevano davvero coppia fissa, non ero così stupida, alla fine.

No. No. No.

Perché???

“Ah…Bene! Cioè, per voi, dico” riuscii a fermarmi perché stavo iniziando a blaterare.

“Si, a parte questo, niente di che” mi disse lui un po’ agitato. Delusione era poco. Distruzione, ecco si, questa parola andava bene, mi rappresentava in quel momento. Lui si era dato da fare, Fuka si era data da fare, tutti si erano dati da fare tranne me. Certo l’unica stupida che viveva nelle illusioni di un amore che non si sarebbe più evoluto perché mancava la materia prima: i due innamorati. Cercai di tornare nel presente e sorrisi. Dovevo fingere, mancava poco all’arrivo a casa.

E tu? Novità?” mi chiese lui più agitato e curioso di prima.

Mmm…Sì!” dissi sorridendo. Lui sbiancò e si voltò verso di me. Centro. Nonostante tutto voleva sapere se anche io avevo un ragazzo. Perché Akito? Perché era così maledettamente ambiguo?

Attendeva un continuo da parte mia.

“Rei, qualche tempo fa, mi aveva trovato un ingaggio per qualche pubblicità e ho girato già le prime due. La prima andrà in onda proprio domani sera! Mi guarderai?” gli chiesi io fingendo entusiasmo assoluto.

Lui mi guardava, se avesse potuto mi avrebbe uccisa. Si aspettava che io gli raccontassi del mio fantomatico ragazzo, magari un divo della tv. Sicuramente. Comunque, dopo pochi istanti di ripresa, sospirò e mi sorrise. Non capivo a che punto volesse arrivare.

“Certo che ti guarderò, non ricordo un giorno in cui non l’ho fatto” mi disse lui più tranquillo.

Mi ricordava tanto lo stesso Akito che era stato quando io e lui stavamo insieme.

“Grazie” gli dissi sorridendo.

Mi accorsi che le nostre strade dovevano dividersi se volevamo prendere la scorciatoia, e io lo volevo. Per quel giorno era anche troppo.

Akito, io vado di là” gli dissi fermandomi e indicando la strada.

“Certo…Allora, ciao Sana” mi disse lui.

“Ciao Akito” gli dissi abbassando per un momento lo sguardo.

Mi allontanai da lui, ma lui mi mise una mano sulla spalla. Mi fermai e, esitando in un primo momento, mi voltai.

Mi si avvicinò e poi mi abbracciò. Rimasi un po’ spiazzata per un momento, ma poi lo abbracciai anche io. Non ci potevo credere, era di nuovo tra le mie braccia e mi sentivo leggera leggera. Il suo profumo, la forza con cui mi stringeva il suo petto contro il mio.

“Mi sei mancata. Tantissimo” mi sussurrò.

Anche tu. Non so proprio come ho fatto” gli dissi sinceramente. Mi ero stufata di nascondere sempre i miei sentimenti, era ora che sapesse, di nuovo, cosa pensavo e provavo.

All’improvviso mi torna in mente una ragazza bionda, con due occhioni grandi e verdi, una lieve tendenza all’imbarazzo e timidezza. Asuka.

Lascio andare Akito e mi oppongo alle sue braccia: l’ultima cosa che voglio fare è proprio l’amante.

“Ciao Akito” gli dico voltandomi e scappando via. Stava diventando un’abitudine quella dello scappare, non andava bene.

Arrivai a casa col fiatone e Mama mi chiese se stavo bene, riuscii a liberarmi del peso del mangiare dicendo che mi ero fermata a mangiare qualcosa per strada, in fondo con Akito lo avevo recuperato qualche minuto.

Andai in camera mia e mi buttai sul letto. Ci ero cascata, di nuovo. Con Akito era sempre così, ero debole e avrei fatto qualsiasi cosa per lui, sarei arrivata anche a fare cose impossibili.

Rimasi lì ferma e mi addormentai per qualche ora. Fui svegliata dal suono del campanello e dalle voci che provenivano dalla porta.

Sentii dei passi avvicinarsi alla porta di camera mia e poi sentii bussare.

“Avanti” dissi io senza muovermi dalla posizione in cui mi trovavo. Probabilmente mi dovevano dire che c’era qualcuno alla porta per me.

Sentii che la porta si aprì e poi si richiuse. Era entrato qualcuno. Mi voltai di scatto e vidi la sagoma nel buio della mia stanza.

“Devo parlarti…” mi disse. Il mio cuore iniziò a martellare, mi tirai su e rimasi seduta sul letto.

“Vieni” gli dissi. Nel momento in cui il suo viso toccò un raggio di luce che entrava dalla porta vidi quanto era bello, anche nella penombra.

Si sedette sul letto e io mi sistemai un po’.

“Davvero non so come iniziare…” mi disse lui in imbarazzo.

“Dimmi solo quello che mi devi dire Akito…Senza preamboli, che tanto non è che portino a qualcosa” dissi io. Con la mia voce assonnata quel discorso faceva un po’ ridere.

“Hai ragione…Beh, inizio col dirti che ti ho mentito. C’è un motivo per cui l’ho fatto, perciò non giudicarmi, ti prego. Davvero no…” lo bloccai.

“Su cosa mi hai mentito?” gli chiesi io seria.

“Su Asuka. Mi ha lasciato la settimana scorsa” mi disse lui con tono triste.

Cha faccia da cucciolo bastonato. Mi fece tenerezza perciò mi spostai in modo da poterlo abbracciare.

“Mi dispiace Aktio” gli dissi io sinceramente. Non ero arrabbiata perché avevo intuito quali erano i veri motivi per cui mi aveva mentito.

“No, stai tranquilla. È meglio così credimi, non la trattavo molto bene alla fine. Mi sento in colpa, ma scusa gliel’ho già detto” mi spiegò lui.

“Ah…” non sapevo cosa dire e intanto rimanevo appoggiata alla sua spalla e lui continuava a stringermi.

“Sana…Devi sapere che…Beh, lei era solo un modo per dimenticarmi, glielo avevo promesso qualche tempo fa, ma non ci sono riuscito, in qualche modo tu ci sei sempre. Prima di incontrarti, oggi, stavo pensando proprio a te. Dimmi se questo non è destino” mi disse lui allontanandomi per guardarlo in faccia.

MmmOk, te lo concedo, ma forse esiste solo per i casi come questi. Oppure era solo coincidenza” dissi. Anche se dall’esterno non si percepiva, dentro di me ogni parte stava festeggiando a suo modo: il cuore batteva una melodia felice, il sangue e i succhi gastrici giravano ancora più velocemente e il cervello riceveva un sacco di impulsi. Tutto ciò aveva un nome, semplice, molto usato: felicità.

“Sciocca” mi disse prima di baciarmi.

E finalmente trovai di nuovo me stessa e tutto ciò che per me era sempre stato fondamentale. Serviva una sola persona per farmi tornare in me: Akito.

 

 

 

Ciaoooo!!! È finita! Nooooo!!! Non ci credo! È la prima fanfic a capitoli che porto a termine ed è anche la prima che scrivo su kodocha. Sono soddisfatta! Non è un gran che e rileggendola mi accorgo che in alcuni punti potevo evitare qualcosa, ma per essere la prima credo vada bene!^^

Spero vivamente di non avervi deluse con qualche capitolo o, proprio, con la fine! Fatemi sapere cosa ne pensate della fine della fanfiction, riceverete le mie risposte o i commenti nel primo capitolo di quella dalla parte di Akito.

Un bacio!!!

Ringraziamenti:

 

DenaDena: ma grazie! Mi fanno davvero piacere i tuoi complimenti e visto che si è avverato? Alla fine non potevano non stare insieme. Io solo una loro fan! Ahahahah!^^ un bacio!

 

Ryanforever: visto cosa è successo? È stato deludente? Spero di no! Eh già, Sana ha sempre dei sani principi morali…*____* ahahahah!!! Spero seguirai anche quella dalla parte di Akito!

 

Aki96: esatto! Questo era l’ultimo capitolo L eh vabbè, come mi ha detto una volta Babi, non possono durare all’infinito! In più, questo capitolo è un po’ più lungo degli altri! Certo, appena trovo 5 minuti te la commento!^^

 

LaBabi: ahahahah!!! Ma no dai, non farti prendere dagli infarti, altrimenti su msn mi mancheresti L xDDD sono una simpaticona oggi! Ahahah!^^ hai resistito? Fammi poi sapere! Un kissone

 

Akira 96: nooo, anche tu ti fai prendere dai malanni? Ahahahahahah!!!^^ Visto? L’ho finita!^^ sono fiera di me! Alla prossima!

 

Vi anticipo già che quella dalla parte di Akito sarà un po’ più lunga, visto che bisogna contare che c’è tutta la parte con Asuka da raccontare *____* vi dico anche che non riuscirò quasi sicuramente a seguirla come questa, perciò i capitoli non aspettateveli più da un giorno all’altro!^^ Vi saluto e vi ringrazio tutte per avermi seguito per tutta questa settimana!

Erika

   
 
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