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Autore: Laura_Black    14/02/2009    8 recensioni
"Harry, ti senti bene?", chiese Hermione preoccupata. La gente intorno a loro osservava la scena con attenzione.
"Harry?", fece Ginny.
Ma prima che Harry potesse dire qualsiasi cosa ebbe un conato di vomito e l'ultima cosa che sentì prima di svenire fu il grido d'aiuto di Hermione e il movimento attorno a lui.
E se questa volta non bastassero le pozioni?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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IL CASO POTTER
Un mago in corsia


"Ah, mi sento la nausea", si lamentò Ron uscendo dall'aeroporto, "Dovevamo per forza viaggiare con quell'aria-qualcosa?"
"Aeroplano, Ron", lo corresse subito Hermione.
"Dai, è stato divertente!", esclamò Ginny, "E poi l'hai sentito papà: non era possibile portare una Passaporta qui"
"C'era la polvere volante come alternativa", disse Ron con lo stesso tono lamentoso.
"Non ci sono camini appositi in America", spiegò Harry.
"Almeno sappiamo dove siamo?", chiese burbero l'amico.
"Princeton. E' un posto bellissimo, fidati!", esclamò gioviale Hermione, "Dobbiamo trovare un albergo per sistemare le valigie. Poi potremo dare un'occhiata in giro"
La cosa non si rivelò semplice. Si rivolsero a parecchi passanti prima di capire che il loro problema era la mancanza di una mappa. Ne trovarono una all'aeroporto, dove in un chiosco vendevano cartine e souvenir. Solo così riuscirono ad orientarsi meglio.
Scelsero un albergo economico e si sistemarono in due stanze: in una ci avrebbero dormito Harry e Ron, nell'altra Hermione e Ginny. Decisero di ritrovarsi nella hall dopo aver sistemato le loro cose nelle stanze.
"Vi siete decise a scendere! Non ci speravo più", decretò Ron con un pizzico di risentimento.
"Noi ragazze abbiamo più cose da sistemare e soprattutto siamo più ordinate di voi, in particolare di te e Harry", disse Hermione.
I tre si accorsero che Harry non aveva accolto la provocazione. Aveva cominciato a tossire e si teneva una mano allo stomaco. Ed era più pallido del solito.
"Harry, ti senti bene?", chiese Hermione preoccupata. La gente intorno a loro osservava la scena con attenzione.
"Harry?", fece eco Ginny.
Ma prima che Harry potesse dire qualsiasi cosa ebbe un conato di vomito e l'ultima cosa che sentì prima di svenire fu il grido d'aiuto di Hermione e il movimento attorno a lui.

"Potrebbe essere solo un'intossicazione alimentare. I ragazzi amano rimpizarsi di robaccia inutile e dannosa"
"Gli amici dicono che aveva bevuto dell'acqua, ma non aveva mangiato nulla"
"Sarebbe meglio se aspettassimo House prima di formulare altre ipotesi!"
"Certo! E cosa pensi che dirà? Che si droga, che ha una malattia venerea, che è colpa del ragazzo e che bisogna rispedirlo a casa"
"O che sei un grandissimo idiota", disse House facendo il suo ingresso nello studio, "Che cosa abbiamo?"
"Ragazzo, 18 anni, è appena arrivato dall'Inghilterra. E' svenuto dopo aver vomitato e adesso ha la febbre", disse la dottoressa Cameron.
"Pensi sia allergico agli Stati Uniti?", domandò sarcasticamente House mentre scriveva alla sua lavagna, "L'anamnesi?"
"Non ha i genitori", spiegò Cameron, "Sono morti quando aveva un anno".
"E quando abbiamo cercato di chiedere di altri parenti ha ricominciato a vomitare", completò Foreman.
"Fategli un'endoscopia. Vediamo che ha nello stomaco", ordinò House.
"E se dovesse ricominciare a vomitare?", chiese Cameron.
"Santo cielo, chi vi ha dato la laurea? Dategli un antiemetico!"
E uscì dallo studio a fare chissà cosa, probabilmente ficcare il naso nella vita di Wilson.

"Non potremmo cercare un mago? Ce ne sarà qualcuno qua!", disse Ron sottovoce.
"E potrebbe farmi una pozione e me ne andrei da questo ospedale", finì Harry.
"Harry, non è un malanno magico. E' qualcosa di babbano e nessun mago potrebbe guarirti. Dobbiamo aspettare. Vedrai che andrà tutto bene", lo rassicurò Hermione.
"Non importa che vada tutto bene! Io sono venuto qui per rilassarmi, non per farmi rinchiudere in un ospedale!"
"Non è colpa nostra se tu stai male quindi non aggredirci!", lo rimproverò Ginny.
"Scusa", rispose Harry a testa bassa, "Ma non sono abituato a farmi mettere un tubo in gola. Non è una cosa propriamente piacevole"
Restarono in silenzio per alcuni minuti, come a voler constatare la gravità del loro caso. Avevano deciso di non dire nulla alla signora Weasley, altrimenti li avrebbe raggiunti di gran corsa. Avevano avuto una mezza idea di spedire una lettera alla McGranitt per chiederle di mandare segretamente un pozionista a Princeton, ma avevano subito accantonato l'idea. Chiedere di fare una cosa in segreto alla McGranitt era come chiedere a un troll di evocare un Patronus e oltretutto non c'erano nè gufi nè civette in zona. Non gli restava altro da fare se non sottoporsi alle cure dei medici.
"Io penso che i Guaritori siano più bravi di questi babbani", osservò Ron, "Potremmo cercare di fare una Pozione Rigenerante per farlo stare momentaneamente meglio e una Pozione per i forunculi per quelle macchie rosse sul braccio e poi potremmo tornare in Inghilterra e portarlo al San Mungo. Non fa una piega, eh?"
"Sì, Ron, sì", risposero in coro Hermione e Ginny.
"Ma ha ragione! Almeno provateci!", esclamò Harry speranzoso, "Non resisto in questo letto!"
Le ragazze si scambiarono uno sguardo esasperato e si alzarono dalle loro sedie.
"Ci proviamo, ma non è la cosa giusta da fare", ribadì Hermione.
Si avviarono alla porta. Avrebbero quantomeno tentato di trovare gli ingredienti per la Pozione Rigenerante, ma non avevano idea di dove prendere un calderone, l'Asfodelo, il Dittamo, del sangue di Vermicolo e scaglie di pelle di Girilacco. Non ci dovettero pensare molto: un uomo intralciò loro la strada. Un uomo piuttosto strano, trasandato e con un bastone per camminare che entrò nella stanza di Harry senza il minimo riguardo per le ragazze alla porta.
"E questo chi è?", chiese Ron a Harry a bassa voce.
"Sono quello che farà in modo di far tornare il vostro amico nell'elegante e nobile Inghilterra", disse quello mettendosi di fronte a Harry.
"E' un medico?", chiese Ginny.
"Accidenti! Mi hai scoperto!"
"Allora Harry se ne può andare da qui?", domandò Ron, con un moto di speranza.
"Chi è Harry?", chiese il dottore.
"Sono io", rispose Harry infastidito da tanta noncuranza da parte di un medico.
"Oh. Bene, Harry, ringrazia di avere un amico che ha a cuore la tua salute e che non vuole vederti morto per la fretta di tornare a casa", rispose costui con evidente intento derisorio, "Come sono morti i tuoi genitori?"
La tensione salì alle stelle. Cosa avrebbe dovuto dire Harry? Un mago cattivo li ha uccisi con la più terribile delle Maledizioni Senza Perdono perchè puntava a lui e loro avevano cercato di proteggerlo?
"Incidente d'auto", corse ai ripari Hermione, ripescando la storia che i Dursley per anni avevano raccontato a Harry. Lui stesso si chiese come aveva fatto a non pensarci, ma risolse che il mal di testa aveva obnubilato le sue facoltà di pensiero.
"Ehi! E tu chi sei?", chiese il dottore a Hermione.
"Chi è lei piuttosto?", chiese Ginny, "E' venuto qua senza presentarsi e oltretutto a uscire fuori storie terribili in modo insensibile! Crede di essere un'entità superiore forse?!"
Lui sorrise. "Ti ringrazio, ma sono solo il dottor House. E fossi in te non confiderei molto nelle entità superiori. Io le batto sempre. Torniamo a te, Edward..."
"Harry", precisò Hermione.
"Fa lo stesso. Come sono morti i tuoi nonni?", chiese il dottor House.
"Vecchiaia, suppongo", rispose lui. Non aveva mai visto i suoi nonni, a parte quella volta nello Specchio delle Brame, al suo primo anno a Hogwarts. Non aveva la minima idea di che voce avessero, figurarsi di come erano morti.
"Non hai altri parenti? Quanti erano nella macchina in quell'incidente?"
"Ho solo i miei zii e mio cugino, ma loro sono in perfetta salute", fu quello che riuscì a dire Harry.
Il dottore lo osservò per qualche secondo, focalizzando la sua attenzione sui rossori sul braccio.
"Da quanto hai quegli eritemi?", gli chiese mentre si avvicinava e osservava più da vicino il suo braccio.
"Non saprei, li avevo già quando mi sono risvegliato qua"
E senza dire una parola il dottore uscì dalla stanza, tra lo sbalordimento dei quattro.
"Andate a fare la pozione, resterà Ron con me"

Ecco, adesso che sono stati svelati gli altarini posso fare delle precisazioni: come vedete è una crossover tra HP e Dr. House che probabilmente non tiene conto di alcune vicende potteriane post-Hogwarts e che non tiene conto di Taub, Kutner e Tredici. Non so se me la sono cavata bene con la parte House, ma è la prima volta che scrivo di loro. Tra l'altro non è che la medicina sia il mio campo, ma farò del mio meglio. Ho deciso di lasciare Foreman, Chase e Cameron perchè li conosco meglio dal momento che sono là da cinque stagioni. Spero continuerete a leggere comunque. Io non vi anticipo niente al momento.
Vorrei ringraziare LeLia_CuLLen_95(spero potrai dare un giudizio nuovamente positivo), Pan_Tere94, (l'idea è piaciuta anche a me xD la Row è talmente inglese che se non fosse stato per Fleur e Krum non avrebbe mai comprovato l'esistenza di altre nazioni a parte Londra), erikappa(grazie mille, è un piacere!) e Marty_youchy(eh, già! Mi sa che andremmo abbastanza d'accordo su Bellatrix io e te!).
Bè, sono quasi le 4 del mattino e non riesco a dormire... Vediamo, forse ora ci riesco.
Buonanotte e arrivederci!
  
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