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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    30/09/2015    4 recensioni
Eccomi con una one-shot dal tema del tutto diverso dalle altre..
*-*
Il mondo è dominato dal male, scaturito dall'odio di un re spodestato e dai draghi.
L'ultima cacciatrice di draghi potrà vendicarsi della morte della persona che le era più cara al mondo?
Potrà la vendetta rimanere la sua unica ragione di vita?
*-*
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacione ai lettori e spero di sentirvi commentare!
La vostra Mary
P.s. è una NaLu naturalmente!
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Acnologia, Altri, Lisanna, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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-Se sei in grado di pronunciare il suo nome, vuol dire che non sai niente, chiunque tu sia- disse con fare freddo la turchina stringendo la tazza dopo aver ripreso a respirare.
Natsu guardò la sua interlocutrice con uno sguardo curioso e allo stesso tempo perplesso e preoccupato, forse era stato un errore pronunciare il nome della cacciatrice?
-Perciò credo che dovrò introdurti qualcosa prima di cominciare a rispondere alle tue domande- aggiunse mentre la voce divenne leggermente tremante.
Se la sentiva davvero di rivivere tutto quello che era successo? E soprattutto poteva davvero fidarsi di Natsu? Colui che diceva di non aver strappato con forza a Gajeel delle informazioni sulla sua posizione e di come accedervi? Eppure l'idea che Gajeel venisse battuto da un Dragon Slayer non era poi così tanto surreale, dopotutto era.. no, doveva pensare ad altro, non poteva abbattersi e c'era un solo e unico modo per capire se fidarsi o meno del ragazzo.
-Però prima devo capire se posso fidarmi di te- disse Levy puntando il suo sguardo nocciola su quello del ragazzo, di scatto, con un tono molto più serio di quello di poco prima.
-Va bene, dimmi come- rispose Natsu smettendo di mangiare i biscotti e bere il tè, incrociando le braccia al petto.
-Lo sai già- disse alzandosi dalla sedia scrollandosi il vestito, se lo risistemò dato che si era tutto stropicciato, per poi camminare nella direzione del ragazzo, il quale sospirò.
-Se non c'è altra scelta.. ma ti prego, sii delicata- disse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli scombinandoli più di quanto lo fossero già.
-Non ti preoccupare di questo- disse lei abbassandosi su di lui per poi poggiare la sua fronte su quella del ragazzo constatandone il forte calore che emanava e in seguito chiudere gli occhi, seguita a ruota dal rosato.
Cominciò a dettare una serie di parole con estrema tranquillità, dal significato del tutto sconosciuto al ragazzo dai capelli rosati; con quella specie di cantilena, la turchina cominciò ad avanzare con la propria mente.
Natsu abbassò le sue difese quando sentì quella voce cristallina entrargli nella testa, accarezzandogli le orecchie con estrema delicatezza, la sentì entrare e frugare tra i suoi ricordi, i suoi pensieri e le sue sensazioni.
Cominciò con i primi ricordi che lui aveva della sua infanzia, e da quel momento una serie di immagini di quei periodi vennero riportate alla luce, stupendosi della delicatezza con la quale la ragazza era in grado di guardargli dentro senza ferirlo e procurargli dolore.
La sentì prestare attenzione a molte cose che Natsu considerava irrilevanti, come sua madre, e parve addirittura indugiarvi come se ci fosse qualcosa che non quadrava.
Passò molto tempo a sfogliare i ricordi di quella notte, come l'attacco ebbe inizio, la sua paura, la consapevolezza di aver perso la sua famiglia, l'odio che aveva provato per i domatori, cose a cui il ragazzo ormai non faceva più quasi caso.
Ma solo quando Levy arrivò al punto dove lui conobbe Lucy, la sentì sussultare.
La sentì continuare con estrema esitazione, sentì che stava provando le stesse emozioni di angoscia mista ad una strana felicità che aveva provato lui quando aveva visto la figura della cacciatrice. Percepì che Levy stava provando una grande nostalgia e per pochi secondi anche Natsu ne fu sommerso.
Con estrema cura Levy analizzò la piccola conversazione avvenuta tra di loro quando si stavano dirigendo all'accampamento e sorrise inconsapevolmente quando vide in Natsu quella spensieratezza di bambino indovinare al primo colpo il nome della bionda.
Si staccò di colpo causando una fitta di dolore lancinante al rosato, aprendo gli occhi di scatto sgranandoli mentre il fiatone prese spazio tra i suoi polmoni.
Natsu gemette per il dolore portandosi le mani alle tempie -Cosa è successo?- chiese con la voce spezzata dal dolore, non capendo minimamente il perché di quel gesto sentì Levy riascoltare le parole che gli sussurrò la cacciatrice tempo prima.
Subito dopo sentì la turchina posare le sue mani sul mantello scoprendo la sua sciarpa bianca. In quel momento il dolore scomparve e cercò di allontanare la ragazza dalla sua sciarpa.
-Ehi! Ma..!
-Non ci credo..- sussurrò Levy guardando con occhi sgranati la sciarpa, troncando il suo tentativo di chiedere cosa le stava succedendo.
-Cosa?- chiese incuriosito, più stava con lei e più si rendeva conto che la ragazza era pazza.
-Zitto- lo interruppe lei calmandosi, per poi prendere la sedia e sedersi davanti a lui puntando i palmi delle mani sulle ginocchia scoperte dal vestitino arancio, per poi guardare decisa dritta negli occhi smeraldini di lui
 -Ora devi stare zitto e ascoltarmi.-
Natsu mandò giù un groppo di saliva: non capiva più niente di quello che stava succedendo. All'inizio era tutta allegra e solare, quando l'aveva vista uscire dalla porta di casa sua, poi si era messa a piangere, dopo si era dimostrata diffidente per poi accoglierlo in casa con rinnovata energia, dopo aver pronunciato il nome di Satsugai-sha l'aveva vista pietrificarsi e diventare fredda come il ghiaccio, dopo di che si era mostrata gentile quando aveva frugato tra i suoi ricordi e quando era arrivata al punto in cui aveva visto per l'ultima volta la bionda, si era ritirata bruscamente per poi zittirlo con voce seria.
Era sicuro di non aver sbagliato persona? Quella ragazza sembrava preda di continui sbalzi di umore, in un certo senso aveva paura di ascoltarla perché se era diventata così seria dopo aver visto la sciarpa.. c'era qualcosa che non andava.
-Non ti potrò raccontare tutto nei minimi dettagli. Partirò subito con le presentazioni. Non farmi domande, una volta finito potrei farmene solo tre, perciò ascoltami bene e apri bene la mente, perché da quello che ho capito sbirciandoci sei duro di comprendonio- riprese lei a parlare puntandogli un dico contro.
"Chi è questa tipa? Mi da ordini e mi prende anche in giro", pensò lui incrociando le braccia al petto offeso, ma non poteva obbiettare: era la sua unica opportunità per poter capire cosa davvero stava succedendo in quella maledetta guerra.
-Prima di tutto, devi sapere che io ho più di 150 anni- disse facendo prendere un colpo al rosato, il quale sobbalzò dalla sorpresa.
-Cosa?!- esclamò alzandosi dalla sedia puntandole il dito contro -ma tu sei solo una ragazza!- esclamò per poi venir interrotto bruscamente dalla turchina.
-Zitto e siediti, ho detto niente domande- rispose lei sbuffando, quella sarebbe stata una lunga giornata.
Il ragazzo strinse un pugno con fare irritato, non gli piaceva venir preso per uno stupido, mal volentieri si sedette di nuovo sbuffando inviperito, cercando di trattenersi.
-Il motivo per cui sono così.. vecchia- disse l'ultima parola roteando gli occhi -è perché albergo in questo mondo da tanto tempo- disse attirando l'attenzione del rosato -e come me anche la cacciatrice conosce queste terre fin da quando i primi draghi solcarono il cielo- aggiunse sospirando -in origine, molto prima che la guerra ebbe inizio lei viveva con noi, con il nostro popolo e con i draghi
Natsu corrugò la fronte "Con i draghi?" pensò confuso, ma lei non era una cacciatrice? Com'era possibile che convivesse pacificamente con loro? "Aspetta un attimo... vivere, con i draghi?" fece per aprire bocca, ma la ragazza dai capelli turchini con un occhiataccia lo fermò giusto in tempo.
-Il mio popolo, quando ancora viveva senza nascondersi, era a stretto contatto con la natura, con gli umani e con i draghi, pacificamente- riprese a parlare chiudendo gli occhi cercando di immaginare i luoghi sperduti delle sue terre e quella tranquillità e quella pace che caratterizzava solamente il suo popolo -non era raro che un drago decidesse di cedere il proprio cuore a uno di noi o nascere perché sentiva di doversi legare a qualcuno, infatti fummo noi i primi a stringere il patto con i draghi- lo disse riaprendo gli occhi -e così accadde anche a lei.. un drago decise di cedere il proprio cuore, la sua anima e il suo essere, a lei- lo disse con un tono nostalgico che fece incuriosire ancora di più il ragazzo, il quale rimase molto sorpreso anche da quella rivelazione inaspettata -quando un drago e una persona formano un legame del genere, diventano una cosa sola, un tutt'uno con essi, un unico cuore, un'unica anima e un'unica mente, imparano a conoscersi e convivere con questa nuova realtà- disse abbassando lo sguardo sulle sue gambe sorridendo, era come rinascere -ma con l'avvenimento della guerra il mio popolo fu preso di mira e così fummo costretti a scappare e a nasconderci, presi di mira dal re per le nostre doti magiche; solo pochi decisero di contrastare lui e la guerra, e la cacciatrice era uno di questi, insieme al suo drago- la sua voce si fece più addolorata, ma un senso di stima si faceva largo dentro di lei: quanto aveva invidiato la cacciatrice per il suo coraggio e la sua testardaggine?
 -Ma durante la liberazione di una delle città importanti a quel tempo, il drago..- in quel momento Levy si sentì prendere da un profondo dolore, perché in un certo senso la capiva, aveva sofferto anche lei -..scomparve lasciando un enorme vuoto nel cuore della cacciatrice- Levy alzò lo sguardo per vedere Natsu, stupendosi di trovarlo serio, con le braccia incrociate al petto che la fissava con i suoi due occhi smeraldini. Sapeva che lui aveva molte domande da porle ed era gli grata per lo sforzo che stava facendo. Sicuramente aveva captato il dolore che stava provando in quel momento e proprio per quel motivo non voleva farla soffrire maggiormente con le sue domande, probabilmente invadenti. -Devi sapere che quando il legame tra un drago e una persona viene spezzato dalla morte di uno dei due, è difficile che l'altro sopravviva al dolore della perdita- aggiunse lei, portando le mani al cuore stringendo la stoffa del vestito -anche la lontananza può nuocere entrambi, nonostante siano ancora vivi, perché non possono sapere se uno dei due sia ancora vivo o meno, non possono cercarsi e parlarsi, sentire la presenza dell'altro, perché solo insieme si sentono protetti, completi e soprattutto vivi.-
Levy si girò verso il tavolo per poter prendere la sua tazza di tè, la prese e portò il bordo in ceramica alle labbra assaggiando un nuovo sorso di quella bevanda, come a voler colmare il vuoto che le parole le aveva lasciato dentro.
Natsu la osservò: era tutto vero quello che lei gli stava rivelando? Gli sembrava difficile immaginare la cacciatrice legata a un drago, però... quella ragazza sembrava sincera, la vedeva rivivere il suo dolore, perché ormai era certo, quello che lei gli stava raccontando non era altro che il suo dolore. Aveva capito che anche la turchina aveva vissuto, almeno in parte, le stesse cose che aveva vissuto la bionda.
-Però non riesco a capire- continuò lei interrompendo il flusso di pensieri del ragazzo e attirando nuovamente la sua attenzione su di sé -lei ti ha donato un qualcosa di davvero importante, da quello che ho visto- aggiunse posando la tazza sulle sue gambe -è il Ciondolo dorato di Mavis, un amuleto in grado di proteggere dalle maledizioni chiunque lo indossi, e sembra che su di te ha avuto anche un altro effetto, ma non capisco quale- disse spostando una ciocca di capelli turchini che gli era scivolata davanti il viso -probabilmente la cacciatrice te lo ha donato per proteggerti dato che credo che in qualche modo si sia affezionata a te.-
Natsu si sentì avvampare un po' e non riusciva a comprenderne il motivo, cercò di rimanere calmo e di tenere la sua temperatura corporea a livelli normali, nonostante quello strano rossore continuava a insistere sul fatto di voler comparire sulle sue gote.
-E la cosa mi preoccupa, perché senza quell'amuleto lei è più esposta, esposta a maggiori pericoli, soprattutto dopo aver perso il suo... drago- continuò lei per poi esitare nel dire l'ultima parola.
Il rosato portò una mano sotto la sua sciarpa prendendo l'oggetto dorato con estrema cura: davvero lei aveva rischiato così tanto per lui? E perché lo aveva fatto? Che motivo aveva per rischiare la propria vita solo per lui?
-Inoltre la tua sciarpa...- si lasciò sfuggire lei ma subito dopo scosse lievemente il capo come a voler scacciare via quei pensieri -no, non sarebbe possibile- sussurrò sicura che le sue supposizioni non avessero una base abbastanza solida per poter essere vere.
Il silenzio tornò tra di loro, divenendo, ogni secondo che passava, sempre più assordante; nemmeno il canto degli uccelli o il rumore delle foglie degli alberi si sentiva in quel momento, dato che entrambi erano troppo presi dai loro pensieri.
Natsu cercò di rimuginare su quel poco che la ragazza gli aveva rivelato. Era conscio del fatto che la turchina non gli avesse svelato tutto, ma nonostante tutto in quel momento aveva appreso qualcosa di più su di Lei, ma molte erano le cose che non capiva.
-Hai tre domande, sfruttale- Levy tornò a parlare distraendo il ragazzo, il quale riportò il suo sguardo su di lei con esitazione, non aveva pensato alle domande che avrebbe potuto farle.
-Perché non la chiami per nome?- chiese lui, stupendosi della domanda, anche se quel pensiero non lo aveva lasciato da quando avevano cominciato la chiacchierata.
-È l'opera di un giuramento- sospirò la maga accarezzandosi il dorso della mano -ha deciso di perdere il proprio nome quando ha ucciso il primo drago- aggiunse mentre gli occhi le divennero lucidi -non posso dirti molto, è qualcosa di cui dovrebbe parlarti lei, ma sappi che se ti ha dato il permesso di chiamarla così- alzò lo sguardo con un mezzo sorriso in volto -vuol dire che si fida di te- aggiunse riabbassando subito dopo lo sguardo mordendosi un labbro.
Natsu sorrise puntando i suoi occhi smeraldo nel vuoto. Sì, lui lo sapeva già, lei si fidava di lui e questo in un certo senso lo faceva sentire onorato, ma non riusciva comunque a capire il motivo per cui lei si era fidata di un bambino.
-Sei a due, secondo me hai domande più importanti da pormi, vedi di non sbagliare perché potresti pentirtene- lo richiamò lei ricordandogli delle domande.
Il rosato si prese il mento tra le dita cominciando a pensare, di certo ebbe fatica, ma non gli importava, doveva essere sicuro di quello che voleva sapere.
-Perché qui il tempo non scorre?- chiese ripensando a quando era entrato in quel luogo, la prima cosa che aveva notato era il sole ancora alto nel cielo e i nuovi odori che aveva captato una volta messo piede in quel labirinto verde.
La vide sussultare e inclinare la testa mentre le mani si strinsero a pugno prendendo tra le dita la stoffa del suo vestitino.
-Sicuro di non voler sapere qualcos'altro sulla cacciatrice?- chiese lei chiudendo gli occhi serrandoli nel tentativo di non far scendere le sue lacrime al ricordo delle sue sofferenze.
-No, sono sicuro, ho ancora una domanda- rispose lui deciso, conscio di aver colpito il punto giusto, anche se lo faceva star male vederla in quel modo,  lui voleva aiutarla: dopo tutto gli stava rivelando informazioni utili e in qualche modo doveva pure sdebitarsi.
La ragazza dai capelli turchini sospirò cercando di calmarsi, quello era il momento di affrontare il suo passato, ne sarebbe stata davvero in grado?
-Va bene- disse aprendo gli occhi -ma quello che ti dirò non potrai dirlo a nessuno, a meno che non sia io a farlo o a darti il permesso e se solo oserai fiatare di ciò con un nemico delle vite potrebbero risentirne, prima tra queste la tua- avvisò socchiudendo gli occhi a due sottili fessure, mentre il tono di voce diveniva minaccioso e metallico.
-Ho capito, hai la mia parola- rispose Natsu capendo la serietà che stava esprimendo la sua interlocutrice.
-Il giorno stesso in cui il drago della cacciatrice scomparve, io e..- si fermò mentre il cuore cominciò a batterle all'impazzata e il fiatone prese il posto al suo respiro calmo e regolare, ripensare a ciò l'ansia la pervadeva malvagia rendendole lucidi gli occhi -..il mio compagno abbiamo cercato di affrontare uno dei Quattro del re, dopo che questo ha separato per sempre la cacciatrice e il suo compagno- riprese a parlare mentre le fiamme, le urla e l'odore di morte tornavano a farsi spazio nella sua mente più forte delle altre volte -alla fine dello scontro rimasi vittima di una maledizione, il nostro nemico si batté in ritirata quando capì che ormai della città non era rimasto più niente, la cacciatrice scomparve nel nulla e io rimasi in quel luogo al tramonto del sole, vittima di una morte atroce- una fitta al cuore le mozzò il fiato, ricordava benissimo quel momento in cui lui, si sacrificò per lei non potendola vedere in quello stato -con appello a tutte le sue energie rimaste, il mio compagno, per poter contrastare la maledizione creò questo luogo- disse accennando al labirinto -un luogo a cui solo chi possedeva questa fascia era in grado di trovarmi e accedervi, un luogo dove il tramonto non arriva mai, garantendomi niente più dolore e altre sofferenze. Da quando ho cominciato a vivere qui, l'unico mio contatto con l'esterno era lei, che dopo aver scoperto di questo luogo, in qualche modo ogni mese mi arrivava una sua lettera, compariva magicamente sul tavolo, è così che ogni volta che la leggevo venivo a conoscenza di cosa accadeva al di fuori di questo posto.-
Ormai sembrava che il silenzio doveva invaderli ogni qual volta che lei finiva di rispondere alle domande del ragazzo.
Quest'ultimo cercò di rielaborare il tutto, il suo primo pensiero era quello di doverla aiutare in qualche modo, ma non riusciva a capire come.
Cominciò a rimuginare sulle parole che erano uscite dalla bocca della turchina, stupendosi di quanto si stesse sforzando per farlo.
Gli sorsero diverse domande, ma volle tenerle per sé, sicuro che un giorno lei avrebbe risposto a queste senza che lui sprecasse la sua ultima possibilità di sapere di più sulla bionda, in quel momento non poteva sbagliare su una cosa simile.
-Io vorrei aiutarti- disse ad un certo punto lui, facendo corrugare la fronte della ragazza -voglio liberarti dalla maledizione che ti perseguita- aggiunse incrociando le braccia al petto, chiuse gli occhi e annuì convinto -si, voglio sdebitarmi per quello che tu stai facendo per me- aggiunse continuando ad annuire perso tra i suoi pensieri.
-Cosa..?- l'enorme peso che sentiva sul cuore scomparve a quelle parole, mentre una strana speranza si fece largo dentro di lei.
-Tu sei un'amica di Lucy, e gli amici suoi sono anche miei- disse lui interrompendola aprendo gli occhi mentre un radioso sorriso si illuminò sul suo viso -quindi mi sento in dovere di aiutarti, soprattutto se sono in grado di farlo, riguardo l'ultima domanda possiamo sempre pensarci quando avremo finito!- aggiunse alzandosi di scatto dalla sedia puntando un pugno al soffitto.
Le lacrime cominciarono a sgorgare dagli occhi di Levy, non provò nemmeno a fermarle tanta era la gioia che provava in quel momento.
Abbassò lo sguardo facendo cadere le sue calde lacrime sul suo vestitino arancio "Gajeel.. l'incubo finalmente finirà" pensò mentre il cuore prese a batterle impetuoso nel suo petto come se si fosse caricato di una nuova energia.
-Credo che ti servirà questa però- con un tono gentile Natsu porse il ciondolo di Mavis davanti al naso della ragazza dopo essersi abbassato davanti a lei, sempre con quel suo sorriso smagliante a rallegrare il momento.
La turchina alzò lo sguardo, incontrando quello dagli occhi color smeraldo di lui sorridendo a sua volta -Grazie- sussurrò prendendolo. Si alzò dalla sedia e, dopo che il rosato si era scostato da lì, nascose il ciondolo in una tasca del vestito -però prima devo fare una cosa- disse asciugandosi le lacrime subito dopo con il torso delle mani facendo comparire un'espressione interrogativa sul volto del ragazzo.
Levy sorrise per poi dire un -Torno subito!- e scomparire dietro la porta della cucina, Natsu la sentì salire le scale per poi percepire una porta aprirsi e subito dopo un gran casino rimbombare tra le stanze della casetta.
Si preoccupò, camminò verso la sala per poi giungere ai piedi delle scale -Tutto okay?- chiese urlando un po' per potersi far sentire.
-Sì! Aspetta un attimo!- urlò di rimando la ragazza, subito dopo si sentì un gran tonfo, probabilmente una pila di libri era caduta generando tutto quel trambusto.
Pochi minuti dopo la maga ricomparì in cima ai gradini delle scale. Era diversa, stavolta non indossava più il suo vestitino arancio, indossava dei pantaloni marroni attillati, degli stivali neri alti fino al ginocchio, un paio di lame, una frusta e diverse boccette erano appese al suo cinturone, indossava una camicia bianca coperta in parte coperta da un mantello nero che scendeva fino al pavimento, sulle spalle aveva uno zaino e in testa aveva la fascia arancio che le aveva dato Natsu.
Subito dopo si lanciò sulle scale correndo -Vieni!- urlò per poi prenderlo per il mantello nero e trascinarselo fuori di casa.
In ragazzo si lasciò sfuggire un -Ehi!- per poi venir trascinato fuori, di nuovo in mezzo agli alberi, in mezzo a quella natura che faceva da labirinto.
 
-Devo sapere se quando sei entrato fuori c'era il sole- chiese lei tirando fuori dalla tasca dei pantaloni il ciondolo per poi guardarlo.
Il rosato si grattò la testa pensieroso -Era appena sceso il sole quando sono caduto in questo labirinto- rispose lui corrugando la fronte -perché me lo chiedi?- chiese non capendo la ragazza.
-Volevo solo sapere come vedrò il mondo appena uscita da qui- rispose sorridendo la ragazza per poi indossare il ciondolo -forse è meglio se chiudi gli occhi, la luce potrebbe essere forte- aggiunse poco prima che un insieme di luci l'avvolgessero.
Natsu fece solo qualche passo indietro incuriosito, sembrava che tante piccole lucciole avevano cominciato ad attaccarsi ai vestiti della turchina, facendola diventare piano piano luminosa come una stella.
Levy sorrise un ultima volta al ragazzo per poi chiudere gli occhi, lasciandosi avvolgere dal calore purificatore della magia scaturita dal ciondolo.
La ragazza in quel momento cominciò a ripensare a quanto aveva sofferto per colpa di quella costante presenza oscura che continuava ad avvolgerla, privandola della piacevole sensazione della libertà.
Quel freddo gelido che la tormentava ogni qual volta che ricordava di quel giorno la faceva star male, perché ogni volta il dubbio di esser rimasta sola per sempre tornava, aveva il timore che pure Lui l'aveva abbandonata sacrificandosi per lei, solo perché non la voleva vedere morire a ogni tramonto.
Le lacrime uscirono anche se gli occhi erano chiusi, quando era venuta a scoprire che lui era ancora vivo, l'enorme macigno che le gravava dentro, era scomparso, togliendole quel pensiero, quel brutto pensiero di esser stata lei la causa della morte del suo compagno.
Sentì quell'oscurità scivolarle via, lentamente, come se quel calore fosse l'acqua in grado di pulirla e purificarla dallo sporco che l'aveva macchiata l'oscurità.
La luce si spense diradandosi in tutta la foresta, lasciando sul viso della ragazza un sorriso raggiante e soddisfatto.
-Credo che questa appartenga a te, non sono io quella che deve mantenere la promessa- disse lei camminando verso di lui per poi dargli il ciondolo dopo esserselo sfilato facendogli l'occhiolino.
Natsu prese il gioiello e lo indossò per poi nasconderlo sotto la sciarpa -Come si fa ad uscire di qui?- chiese poi guardandosi intorno, vedendo solo alberi e alberi estendersi chissà per quanti ettari di campi.
La ragazza si tolse la fascia per poi mettersi il cappuccio -Devi distruggerla- disse dando il pezzo di stoffa arancione al rosato -usa i tuoi poteri di Dragon Slayer- aggiunse, per poi sussurrare uno -scusami- quando si ricordò che il ragazzo non piaceva venir chiamato in quel modo.
Lui sospirò afferrando la stoffa, la guardò un attimo per poi incendiare la mano e bruciarla in pochi secondi, facendo volare subito dopo la cenere.
In quel momento tutto ciò che li circondava scomparì, al loro posto l'oscurità li avvolse, Levy si aggrappò al ragazzo stringendo l'avambraccio di lui con le mani.
Cominciarono a precipitare nel vuoto urlando entrambi, uno divertito e l'altra spaventata per l'improvviso cambiamento.
Caddero a terra con un tonfo, rendendosi conto di ritrovarsi in una foresta scura e il freddo a circondarli.
-Ahio- si lasciò sfuggire Levy massaggiandosi il capo, dato che lo aveva sbattuto contro la radice di un albero.
Natsu ridacchiò divertito, mentre odori famigliari cominciarono a venir percepiti dal suo naso, Calumbra era vicino.
Incendiò nuovamente una mano per far luce, dopo di che prese un ramo e strappò parte della sua maglietta per avvolgere la testa del ramo e poi fargli prendere fuoco per creare una torcia senza usare la magia.
Si sporse verso la turchina porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi da terra -Tutto a posto?- chiese sorridendo.
Lei annuì per poi prendere la mano del ragazzo e sollevarsi da terra -Sì, grazie- rispose lei grata guardandosi intorno, vedendo soltanto il buio più totale.
-Ho un'amica che mi aspetta a Calumbra, credo sia meglio che finiamo di parlare lì- disse ad un certo punto Natsu, distogliendo la ragazza da quell'ispezione che stava facendo al buio che li circondava.
Alzò lo sguardo incontrando il viso illuminato dalla torcia del ragazzo, per poi annuire e ringraziarlo per la disponibilità che lui stava avendo nei suoi confronti per poi cominciare ad incamminarsi tra le piante per raggiungere Lisanna.
Levy si muoveva dietro il ragazzo dai capelli rosati, seguendo la luce della torcia cercando di non inciampare in rami o radici, con il suo acuto udito sentiva il canto dei gufi e i passi degli animali notturni, qualche raggio lunare filtrava le foglie degli alberi toccando a volte il suo pallido viso, si appoggiò un attimo a un tronco mentre sentiva mancarle l'aria, non era più abituata al suo mondo.
Il Dragon Slayer se ne accorse e si fermò percependo il fiatone della ragazza, si girò verso di lei preoccupato -Ti senti bene?- chiese poggiando la sua mano sulla schiena di lei.
-Sì, è solo che il mio corpo non è più abituato a questa dimensione- rispose interrotta dai suoi profondi respiri, le era capitata la stessa cosa quando Gajeel l'aveva catapultata in quel luogo per salvarla, per qualche ora aveva sofferto il mal d'aria, sperava che questa volta ci sarebbe voluto molto meno.
-Dai, sali- Natsu interruppe i suoi pensieri piegandosi davanti a lei in segno di invitarla a salire sulla schiena -sicuramente non potrai stare a passo per un po', quindi è meglio se ti porto- aggiunse voltandosi verso di lei sorridendogli.
La ragazza dai capelli turchini annuì grata, per poi salire e appoggiarsi sulle possenti spalle di lui, aggrappandosi con le mani, il rosato spense la torcia buttandola a terra per poter prendere in braccio la turchina.
Il buio si fece largo circondandoli completamente -Come faremo senza luce?- chiese lei stringendosi a lui insicura, non nascondeva che stava provando paura, era da tantissimo tempo che non vedeva il buio che si lasciava dietro il sole.
-Non ne abbiamo bisogno- rispose lui cominciando a camminare sicuro tra le piante come se fosse in grado di vedere in quell'oscurità, illuminata qualche volta dai raggi lunari -non so se lo sai, ma i..- si fermò un attimo per poi sospirare -Dragon Slayer, oltre a saper usare la magia dei draghi possono acquisire anche le abilità fisiche di questi, tra queste c'è anche la capacità di utilizzare la vista di un drago- continuò camminando imperterrito evitando qualche volta di andare a sbattere contro un ramo.
-Non sapevo che fossero in grado di ciò- pensò a voce alta la ragazza chiudendo gli occhi appoggiandosi alla schiena di lui con la testa "Ma è normale, i Dragon Slayer sono nati poco prima che io venissi maledetta" pensò pronta a lasciarsi cadere tra le braccia di Morfeo.
-Non ti dispiace se accelero, vero?- chiese Natsu ridestandola dal sonno -la mia amica mi sta aspettando e non vorrei fare una brutta fine- ridacchiò nervoso facendo sorridere Levy.
-No, non mi dispiace- rispose poi ritornando ad addormentarsi sulla schiena di lui, mentre quest'ultimo ghignò per poi accelerare.
Cominciò a vedere le piante oscurate dal buio sfocarsi, i suoi passi divennero più leggeri divenendo quasi impercettibili all'orecchio umano, in quel momento si sentiva leggero, gli sembrava quasi di volare nonostante avesse il peso di Levy sulle sue spalle.
Continuò a correre per mezz'ora guidato dal suo naso finché non sbucò fuori dalla foresta, intravedendo poco più lontano il paese fortificato di Calumbra.
Si fermò imprecando, gli sarebbe stato difficile entrare di soppiatto scalando le mura con in braccio qualcuno senza farsi vedere almeno da una sentinella data la posizione del paese, per diverse decine e decine di metri neanche un albero era presente e quindi niente poteva nasconderlo.
Tornò indietro sui suoi passi nascondendosi dietro un cespuglio poggiando la ragazza ancora dormiente contro il tronco di un albero.
Dopo diversi minuti in cui il ragazzo cercò di inventarsi qualcosa di buono per poter entrare nel paese senza farsi avvistare, si arrese all'evidenza di non esser in grado di ideare un piano.
Sospirò sconfitto cercando di affievolire il mal di testa causato dal suo tentativo di cercare una soluzione, per poi posare il suo sguardo sulla figura della sua nuova amica.
Si abbassò frustrato, si sentiva davvero in imbarazzo a chiedere aiuto a qualcuno, ma cos'altro poteva fare altrimenti?
-Levy?- la chiamò tastandole una spalla -Levy?- la chiamò ancora una volta muovendola un po' di più, cercando però di non urlare troppo, non voleva farsi sentire dalle sentinelle di Calumbra.
La turchina mugugnò qualcosa per poi aprire gli occhi, non riuscì nemmeno a distinguere il viso del ragazzo per via del buio -Natsu?- batté le palpebre ancora un paio di volte per potersi abituare a quell'oscurità.
-Siamo vicini a Calumbra, te la senti di correre?- chiese lui con fare agitato, se le sue supposizioni erano esatte, la ragazza era a in grado di scavalcare insieme a lui le mura del paese senza farsi avvistare dalle guardie notturne.
Lei si girò per poter vedere il villaggio, rimanendo stupita di vedere quel piccolo paese cambiato di nemmeno una virgola da come se lo ricordava.
-Sì- rispose lei alzandosi da terra lentamente poggiandosi all'albero -potremmo confonderci tra le ombre della notte, potremmo anche utilizzare la magia se necessario, senza però farci vedere dalle sentinelle- puntò il suo sguardo sul ragazzo -pronto?- chiese reggendosi su due gambe senza avere bisogno dell'appoggio del tronco.
-Tu?- chiese lui insicuro del fatto che la ragazza sarebbe riuscita a stargli dietro, per via della sua natura, lui correva più veloce di qualsiasi umano.
-Certo- rispose lei infilandosi il cappuccio nero seguita dal rosato, almeno quelli li avrebbero confusi ancora di più tra l'oscurità.
A quel punto entrambi annuirono per poi cominciare a correre, nascosti dalla notte, correndo in direzione delle mura.
Natsu fu stupito della grazia e leggiadra della turchina, soprattutto della velocità che possedeva durante la corsa, la osservava sorpreso trovando qualche volta difficile stare al suo passo.
Con la delicatezza che solo una piuma che cade aveva, Levy saltò appena raggiunsero entrambi lo sbarramento di pietra alti diverse decine di piedi, il suo salto lasciò a bocca aperta il rosato il quale rimase un attimo immobile ad osservare la ragazza arrampicarsi velocemente lungo il muro.
Scorgendo una sentinella girarsi nella sua direzione si affrettò ad appiattirsi contro la parete nascondendosi dalla luce delle torce.
La turchina si immobilizzò per poi puntare il suo sguardo in basso scorgendo il corpo del ragazzo premuto contro la parete di pietra, piena di solchi e fenditure, probabilmente causati da diversi scontri e attacchi da parte dei nemici.
Natsu incontrò lo sguardo della ragazza, a quel punto si decise anche lui a salire e, con un salto repentino, la raggiunse in pochi secondi per poi acquattarsi contro il corniciolo delle mura e nascondersi assieme alla ragazza dalla vista di una sentinella, la quale camminava annoiata dando qualche volta un paio di occhiate distratte al di fuori delle mura.
Una volta che l'uomo si fu allontanato, con calma e risolutezza entrambi scavalcarono quello che rimaneva per poi poggiare con delicatezza i loro piedi sul solido pavimento di pietra.
Dopo diverse occhiate per vedere se era sicuro, si lanciarono oltre le gradinate delle scale facendo attenzione a non farsi sfuggire qualche verso o rumore attirando l'attenzione delle guardie.
Una volta essersi allontanati scomparendo tra le strette vie del paese, i due si fermarono in una via buia e stretta, insicuri del fatto che fossero ancora al sicuro.
Da quando erano entrati non avevano visto anima viva tra le strade e ciò fece intuire loro che fosse già molto tardi, sicuramente erano passate diverse ore dal tramonto.
Natsu annusò l'aria, catturando il puzzo delle fogne e della sporcizia che riempiva le vie, dopo essersi risistemato il cappuccio guardò Levy corrugando la fronte.
-Ma tu..!- cercò di dire sussurrando, ma la ragazza lo zittì subito interrompendolo.
-Non sprecare domande- disse soltanto con voce severa per poi sporgersi verso la strada guardandosi attorno.
Il rosato sospirò seccato, per poi sporgersi anche lui. Il puzzo di alcol di alcuni ubriaconi che giacevano malconci con la schiena appoggiata a qualche muro, gli faceva pizzicare le narici, ma nonostante quello, cercò di ignorarlo nella speranza che qualche traccia dell'odore di Lisanna fosse ancora nell'aria.
Con un cenno delle mani fece segno alla ragazza di seguirlo, per poi inoltrarsi tra i vicoli bui per non farsi scorgere da qualcuno e apparire sospetto.
 
Lisanna era ancora lì, su quel dannato e scomodissimo letto da ormai diverse ore, si stava annoiando e una punta di preoccupazione cominciò a comparire nel suo sguardo vigile puntato al soffitto basso e grigio che aveva davanti.
Con uno sbuffo sonoro si rigirò sul materasso puntando gli occhi azzurri come il mare verso la finestra della stanza: era stanca di aspettarlo senza poter far nulla.
Chiuse gli occhi prendendo un profondo respiro cercando di mantenere la calma, vagò tra i suoi pensieri. Non riusciva a dormire e quindi non le rimaneva nient'altro che pensare e organizzare le informazioni che aveva accumulato in tutti quegli anni, magari si era fatta sfuggire qualcosa di importante e quindi approfittava di quei momenti tranquilli per analizzare il tutto.
Sospirò sconfitta, la sua mente non aveva alcuna intenzione di lavorare, si rigirò nel letto nascondendo il suo viso nel cuscino battendola numerose volte contro di esso.
La sua testa si rifiutava categoricamente di ripensare al passato, eppure non poteva fare a meno di raccontarsi le storie che la sua amata sorellona le inventava prima di andare a letto, facendole ricomparire quella sensazione di vuoto misto al dolore.
Ad un certo punto sentì le tegole del tetto scricchiolare, scattò rigirandosi sfilando dal cinturone che teneva a terra accanto al letto un pugnale, preso dopo esser stata curata dalla guaritrice.
Nascose l'arma tra le lenzuola fingendosi dormiente, quando avvistò le ombre di qualcuno sporgersi sulla sua finestra, sentì quest'ultima alzarsi lentamente emettendo un leggero, ma acuto rumore.
Il legno strofinò finché il rumore metallico del blocco della finestra non segnalò a Lisanna che questa fu completamente aperta, sentì dei passi per la stanza, ma non riusciva a vedere la figura scura dato che aveva chiuso gli occhi.
Una trave di legno scricchiolò quando qualcuno si avvicinò al suo letto e a quel punto l'albina scattò lanciandosi verso la figura aprendo subito gli occhi, prese con la mano libera quello che doveva essere un braccio, constatandone subito i muscoli tonici, ma non si lasciò in preda ai pensieri, strattonò la figura facendola crollare a terra facendogli emettere un gemito strozzato.
Puntò la lama della sua arma alla gola del suo presunto assalitore, riconoscendo la risata di qualcuno a lei molto famigliare.
Digrignò i denti offesa, fece cadere a terra l'arma per poi alzarsi e sedersi sul letto mentre Natsu si alzò dal pavimento scrollandosi nel frattempo gli abiti, accompagnato dalla sua risata.
Lisanna si allarmò subito quando notò che all'interno della stanza c'era qualcun altro, ma non fece in tempo ad alzarsi che il rosato si mise tra lei e lo sconosciuto incappucciato.
-Lisanna, lei è la nostra informatrice- disse mentre la figura incappucciata si tolse il mantello nero dal capo rivelando la sua identità all'albina.
-Salve, sono Levy McGarden- si presentò cordialmente la ragazza dai capelli turchini, senza far trapelare alcuna insicurezza o paura.
-Io sono Lisanna Strauss, è un piacere conoscerti- altrettanto cordiale, ma più diffidente, la ragazza dai corti capelli albini si presentò.
-Bene, e ora che siamo al sicuro possiamo continuare?- chiese lui voltandosi verso Levy, ansioso di porre la sua ultima domanda e di ricevere informazioni sul suo obbiettivo.
-Continuare cosa?- Lisanna si alzò dal letto non capendo, catturando gli sguardi di entrambi, il Dragon Slayer sospirò passandosi una mano tra i capelli.
-D'accordo, vieni qui- disse cercando di non perdere tempo, la cosa non gli piaceva affatto, ma non voleva perdere tempo inutile spiegando a parole.
Così, sconfitto, poggiò le sue dita sulle tempie dell'albina, dopo di che, chiudendo gli occhi e corrugando la fronte, con sforzo cominciò a far vedere alla sua compagna ciò che aveva vissuto nelle ultime ore dopo essersi separato da lei.
Una manciata di secondi dopo, Lisanna si trovò ad analizzare tutto ciò che il suo compagno di viaggio le aveva 'raccontato', molte domande le affollarono la mente con la forza di un uragano, tante erano le spiegazioni che cercava, ma si trattenne dall'aprir bocca, consapevole del fatto che al suo migliore amico era rimasta solo una domanda e sicuramente l'oggetto di quest'ultima non poteva che essere Lei.
Natsu si sedette stanco su una sedia, non era adatto per quel tipo di cose, trovava sempre difficile aprire la mente a qualcuno, già usarla per gli affaracci propri era complicato, figuriamoci per gli altri.
Una volta confermato il fatto che Levy non fosse una minaccia, Lisanna, dopo aver acceso una candela illuminando la stanza con quella fioca luce, si sedette sul letto stanca e spossata, quella era stata una giornata davvero snervante, non vedeva l'ora di chiudere gli occhi e lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo, ma la curiosità non voleva permetterglielo.
Levy lanciava diverse occhiate ai due, un po' a disagio. Si rese conto che non era più abituata ad avere contatti del genere con qualcuno, ma cercò di non darlo a vedere, mostrarsi insicuri davanti a qualcuno era pericoloso, soprattutto di quei tempi.
Sussultò quando il rosato, dopo essersi ripreso, a quanto aveva potuto appurare, non era da lui mostrarsi così affaticato, si risedette composto togliendosi il mantello mentre l'informava di aver formulato l'ultima domanda a lui concessa.
Lo vide scambiarsi un'occhiata con l'albina mentre lei spostava l'attenzione su di lui pronta a rispondere a qualsiasi domanda lui le avesse posto.
-Anzi.. meglio dire una richiesta- si corresse grattandosi nervosamente la nuca, senza però smettere di mantenere uno sguardo serio, anche se puntato nel vuoto.
La debole fiamma della candela oscillò lentamente sul tavolo della stanza quando un leggero venticello entrò nella camera attraverso la finestra ancora aperta. Levy aggrottò la fronte, confusa.
-Lucy è scomparsa da tredici anni ormai, e mi serve aiuto per ritrovarla- specificò Natsu alzando gli occhi al soffitto con una strana luce negli occhi -i Ribelli hanno bisogno di lei, credo che con il suo aiuto potremmo riuscire in qualcosa di utile, soprattutto a contrastare la Mano Nera- aggiunse sospirando -e poi la devo trovare- finì guardandola con una luce di forte determinazione negli occhi lasciandola sorpresa.
Lisanna sorrise alle parole del suo migliore amico, mentre Levy l'osservava perplessa. Udire quelle due parole per niente familiari, l'aveva incuriosita e preoccupata al tempo stesso.
-La Mano Nera?- chiese, solo dopo un lampo di comprensione le inondò la mente di un forte sconcerto.
Non ricordava di un sottoposto con un soprannome simile, d'altronde era passato molto tempo da quando si era allontanata dagli scontri e dalla guerra, trovò quasi subito normale la cosa che non conoscesse questo dettaglio.
Sospirò sconcertata, nuovi nemici erano comparsi dopo la sua scomparsa, era inevitabile che dopo tutto quel tempo Lui avesse escogitato nuovi piani, trucchi e soggiogato con la sua malvagità e astuzia sempre più persone e soprattutto draghi, si rese conto che ormai il tempo non era più dalla loro parte, consapevole che presto tutto sarebbe andato in malora inghiottendo ogni cosa con la sua asfissiante oscurità.











Angolo dell'autrice
Salve! Eccomi con il nuovo capitolo! Mi dispiace tantissimo non esser riuscita ad aggiornare prima, dato che il cap lo avevo già finito di scrivere agli inizi di settembre, ma una serie di imprevisti mi hanno impedito di aggiornare ben due long >_<
Ho provato a scrivere un po' di più dello scorso cap, spero di non avervi deluso in fatto di lunghezza, ho provato a fare del mio meglio.
Quì ho incentrato molto la storia di Levy come avrete potuto notare, ma non ho raccontato tutto, ci sono ancora diversi misteri che che la circondano, ma non voglio andare di fretta.
Soddisfatti delle tre domande? Sinceramente avrei anche potuto continuare il cap.. ma ho pensato che sarebbe stato ancora più bello concluderlo così: senza l'ultima risposta ahahah
Ho citato diversi personaggi di cui vuoi non sapete l'identità, come i Quattro del re e la Mano Nera, purtroppo per voi so già chi sono, ma non vi svelerò nulla ghihi
Chi è fan della GaLe spero sia piaciuta la parte dedicata a Levy e ai suoi ricordi, ho nominato molto spesso Gajeel quindi potete solo immaginare cosa ci sarà ancora su di loro ^^
Ok.. meglio se mi fermo XD
Come vi è sembrato il capitolo? Vi è piaciuto?
Spero di sì, la mia beta è stata fantastica a betarmi il cap, se è riuscito bene è solo grazie a lei ahahahah
Quindi grazie mille a Tata Randagia <3 
Vorrei ringraziare coloro che hanno letto e aggiunto la mia fic tra le prefetite/ricordate/seguite **
Ringraziamento speciale a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo <3 grazie a Meredithcastle3, a BleackSmile, a nalu lover e infine a Natsu_Fire, spero che anche questo cap sia stato di vostro gradimento e che abbia soddisfatto la vostra curiosità o almeno in parte XD
Grazie a chi è riuscito a leggere fino a qui <3
Un abbraccio gigante a tutti voi ^^
Mary
   
 
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