Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: riccardoIII    01/10/2015    6 recensioni
Questa è la storia di Sirius Black, dei Malandrini, di una generazione cresciuta nella guerra e che ha fatto la guerra. Questa è la storia di un bambino che diventa uomo, passo dopo passo, scelta dopo scelta, fino ad arrivare a un momento della sua vita in cui tutto cambierà, per l'ennesima volta, quella più importante. Fino a giungere alla Chiave di Volta.
"-Sirius Black, è un piacere conoscerti-
-Io sono James, e non credo che i cognomi siano importanti, tantomeno tra amici; e dimentica pure tutte quelle manfrine. Non sono mica tuo nonno, io-
Sirius sghignazzò apertamente sedendosi di fronte a lui.
-E così, io e te saremmo amici?-
-Io e te, mio caro Sirius, saremo amici. Me lo sento che sei un tipo forte-"
Rating e avvertimenti sono relativi a scene di maltrattamento di minore e di guerra.
I personaggi appartengono a J. K. Rowling; scrivo senza scopo di lucro.
Genere: Angst, Generale, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlus Potter, Dorea Black, Famiglia Black, I Malandrini, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La Chiave di Volta - Other Voices'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prima, aveva ringraziato il mondo per la sua seconda chanche.

Quando Sirius aprì gli occhi, il giorno dopo, il primo pensiero fu che aveva fatto uno strano sogno. Poi sbattè le palpebre e realizzò che, invece, era tutto vero. Perse cinque minuti a fissare la parete della sua camera e a ripercorrere ogni passaggio della lunghissima giornata che aveva appena vissuto per essere certo di non aver dimenticato alcun dettaglio e, quando realizzò che avrebbe sul serio potuto prendere parte alla lotta contro Voldemort, che gli era stata data l’opportunità di fare la cosa giusta, che era quasi un membro dell’Ordine della Fenice, un calore inaspettato avvolse il suo stomaco.

Arrivò in sala da pranzo per la colazione e vi trovò i tre Potter già seduti; Charlus e Dorea leggevano il giornale sorseggiando il tè e James ingollava forchettate di uova e bacon. Tutti e tre si voltarono quando salutò, sedendosi a quello che era ormai il suo posto a tutti gli effetti.
-Riposato bene, Sir?- gli chiese Dorea con fare amorevole.
-Certo. Come al solito sono l’ultimo ad aprire gli occhi- scherzò Sirius, servendosi il caffè.
-Io sono in piedi da due ore, dormiglione! Ho già fatto la mia corsetta quotidiana!-
-Tu non sei umano, James. Non capisco ancora perché ti svegli all’alba durante le vacanze per andare a correre. Va contro ogni buonsenso-
Il ragazzo sbuffò, mentre Charlus rideva. Ripose il giornale con cura, passandolo a Sirius, e poi prese a parlare.
-Oggi faremo tardi a lavoro, temo. Ci saranno una marea di cose da fare. Voi due, lavorate sui Patroni e duellate. Stasera voglio controllare che…-
-Milly chiede perdono, Padron Charlus, se interrompe, ma sono appena arrivati i gufi per i Signorini-
Sirius alzò gli occhi dalla prima pagina, su cui una fotografia enorme ritraeva Diagon Alley semidistrutta, e guardò l’elfo. Anche James mollò la forchetta e puntò gli occhi sul vassoio d’argento che Milly reggeva, su cui due lettere di pesante pergamena giallastra facevano bella mostra di sé; per un secondo Sirius non capì, ma poi il suo cervello parve riprendere a funzionare e la mano si mosse automaticamente verso la lettera, contemporaneamente a quella di James.
-Sono arrivati i G.U.F.O., quindi!- disse Charlus, allegro.
-Charl, che ne pensi di lasciar aprire le buste ai ragazzi con calma?-
Charlus ghignò come se si stesse divertendo un mondo, ma tacque alle parole della moglie.
Sirius guardò James e vide nei suoi occhi quella leggera punta d’ansia che sentiva anche lui; loro erano Malandrini, non gli era mai importato troppo della scuola o dei voti. Certo, Remus era diverso, ma lui era un Malandrino anomalo. Loro erano brillanti, ed eccezionali. I migliori del loro anno senza compiere alcuno sforzo. Allora, perché questa sensazione di trepidazione, ora?
Aprì la busta ed estrasse il foglio di pergamena ripiegato che conteneva; prese un bel respiro e poi concentrò la sua attenzione sulle parole scritte in inchiostro verde brillante.
 
GIUDIZIO UNICO PER I FATTUCCHIERI ORDINARI
 
Voti di promozione:
Eccezionale (E)
Oltre Ogni Previsione (O)
Accettabile (A)
 
Voti di bocciatura:
Scadente (S)
Desolante (D)
Troll (T)
 
SIRIUS ORION BLACK HA CONSEGUITO:
Aritmanzia: O
Astronomia: E
Babbanologia: E
Cura delle Creature Magiche: A
Incantesimi: E
Difesa contro le Arti Oscure: E
Divinazione: T
Erbologia: O
Storia della Magia: D
Pozioni: O
Trasfigurazione: E
 
Rialzò la testa tirando un sospiro di sollievo; sentì un enorme sorriso dilatarsi sul suo viso mentre guardava James passarsi una mano tra i capelli posando la lettera sul tavolo. Anche lui sorrideva.
-Certo che non conosci mezze misure Sir, eh?- sorrise Charlus, che aveva preso la lettera e ora gli scompigliava i capelli, -Congratulazioni! Jamie, com’è andata?-
James, in risposta, passò la lettera al padre che scrutò il foglio mentre Dorea si alzava per sbirciare da sopra la sua spalla. Il viso di entrambi si illuminò come se vi fosse appena sorto il sole.
-Siete stati fantastici, ragazzi! Complimenti, nove G.U.F.O. a testa! E con voti eccellenti! Suppongo che l’unico motivo per cui siete stati bocciati è che abbiate passato l’esame a giocare a Gobbiglie!-
Charlus era al settimo cielo; si alzò e strinse entrambi in un abbraccio stritolacostole, poi li lasciò liberi e Dorea diede un bacio sulla guancia prima a James, poi a Sirius, che si sentì avvampare.
-Congratulazioni! Siete i figli migliori che potessimo desiderare! Oh, dovremmo proprio festeggiare! Un bel regalo per entrambi, e Milly preparerà una cena grandiosa! E oggi vi prendete una pausa dagli allenamenti! Perché non invitate Remus e Peter?-
Dorea parlava a raffica, continuando ad accarezzare i capelli di entrambi e puntando gli occhi su ogni cosa che non fossero loro; Sirius comprese che non voleva che notassero che si era commossa.
James passò i suoi risultati a Sirius, che fece altrettanto; a parte in Astronomia e Cura delle creature magiche, in cui James aveva preso rispettivamente un voto più alto e uno più basso del suo, avevano raggiunto gli stessi risultati.
-Sai cosa vuol dire, vero?- gli chiese James, mentre Dorea li lasciava finalmente andare.
-Saremo Auror- rispose semplicemente Sirius, una luce di soddisfatta gioia negli occhi e un ghigno enorme sul viso.

Un’ora dopo, Remus comparve tra le fiamme verdi del camino della sala, decisamente agitato e con una busta in mano.
-Allora? Com’è andata? Merlino, ero così agitato! Sarebbero dovute arrivare a luglio, sono in ritardo di due settimane! Credevo di essere stato bocciato in tutto, e invece stamattina scendo a fare colazione e trovo la busta appoggiata alla marmellata di lamponi di mamma e non sapevo cosa…-
-Remus! Ehi, Moony, calmati! Sono solo esami!-
-Solo esami?! Decideranno la nostra vita! Probabilmente sono più importanti anche dei M.A.G.O., perché senza i giusti voti non possiamo accedere ai corsi e…-
-Remus! Respira, per Morgana! Hai già aperto la busta, sai già com’è andata!-
Lui guardò James, poi spostò gli occhi su Sirius. Sembrava completamente alienato.
-Oh. Si, giusto. È vero, so già-
-Bene, Rem. Ora, potresti dirci qualcosa?-
-Uhm- mugugnò, fissando Sirius come se stesse valutando a chi affidare il proprio figlio in punto di morte. Dopo un minuto, parve ritrovare un po’ di lucidità e tese la busta. I due amici si affrettarono ad aprirla, solo per scoprire che…
-Porco Salazar, Moony! Sei stato grandioso! Quattro “E”, cinque “O”, “D” solo in divinazione e sei riuscito a strappare la sufficienza in Pozioni!-
James abbracciò Remus stretto, e lui parve riprendersi; sul viso di Sirius si aprì un sorriso e batté una pacca sulla spalla dell’amico.
-Complimenti, Testone. Ricordati che hai dieci G.U.F.O. la prossima volta che ti deprimerai-
Moony puntò su di lui i suoi occhi ambrati e Sirius li trovò così pieni di gratitudine che seppe che Remus aveva capito.
-E voi?- chiese subito, per riacquistare una parvenza di tranquillità, -Come siete andati?-
Entrambi, a turno, tesero le loro pergamene e sul viso dell’amico si aprì un enorme sorriso.
-Beh, mi sembra di non essere il solo genio qui dentro. Così il sogno continua, eh?-
James si passò una mano nei capelli e Sirius ammiccò.
-Così pare-
Cinque minuti dopo arrivò anche Peter, ancor più trafelato di Remus. Senza spiaccicare parola, tese la lettera ai tre amici; non c’era alcuna “E”, ma Peter era riuscito a strappare una “O” in Incantesimi, Trasfigurazione, Erbologia e Cura delle creature magiche e in Pozioni, Difesa, Astronomia e Babbanologia aveva guadagnato la sufficienza; era stato bocciato soltanto nelle materie che comunque non avrebbe continuato, quindi tutto sommato era andato tutto bene. Ora c’era solo da verificare se sarebbe stato ammesso ai corsi M.A.G.O. che voleva frequentare, ma Sirius ebbe il buonsenso di non dire nulla all’amico se non “Congratulazioni”, prima di urlare “Sotto!” e lanciarsi addosso a Peter con gli altri due Malandrini, per quello che con molta fantasia poteva essere definito un abbraccio di gruppo.

Passarono la giornata in giardino, sotto uno degli enormi faggi che circondavano il campetto da Quidditch, con quantità abominevoli di dolci, litri di Burrobirre e un paio di pacchetti di sigarette che perfino Remus, in vena di follie, contribuì a consumare.
-Dovrei uscire con una ragazza- sbottò a un certo punto Sirius, espirando un cerchio di fumo, -Non esco con qualcuna da un pezzo. Ho bisogno di sfogarmi un po’-
-Sirius!- esplose Remus, ma il rimprovero fu un po’ meno efficace del solito visto che reggeva in una mano una bottiglia e nell’altra una sigaretta, cosa che gli faceva perdere un po’ della sua aria da bravo ragazzo.
-Cosa, Moony? Ho sedici anni! Ho bisogno di certe… Ehm… Attenzioni!-
La sigaretta cadde dalle labbra di Remus.
-Ma ti sembra il modo di parlare?!-
-Le tue orecchie sono troppo delicate per sentire che ho bisogno di fare sess…-
-Non vedo perché tu debba parlare di queste cose con me!-
-Sei uno tra i miei migliori amici! Non puoi scandalizzarti se dico che ho voglia di scop…-
Notando il colorito violaceo di Remus, James si sentì in dovere di intervenire.
-Ok, ok, ho capito. Stasera usciamo in paese a rimorchiare, va bene? Altrimenti domani lo troverò trasformato in Padfoot mentre…-
-NON VOGLIO SENTIRE NEMMENO QUESTO!!!-

Quella sera, per ovvie ragioni che hanno a che fare con un po’ di bicchieri di Whisky Incendiario, Remus e Peter dormirono a Casa Potter dopo un’uscita in centro piuttosto appagante per tutti. Tra le altre cose, la giovane Katy Douglas fece conoscere a Sirius un nuovo tipo di sigarette Babbane decisamente più strambe di quelle che fumava di solito, ma anche molto più esaltanti. Se ne procurò un paio per farle provare ai Malandrini dopo aver ricompensato la sua bionda accompagnatrice, con soddisfazione di entrambi. Il giorno dopo avevano un dopo sbronza così grave che decisero di conservare la nuova scoperta per qualche occasione particolare ad Hogwarts, visto che avevano problemi ben più gravi da gestire al momento: se Dorea fosse rincasata prima che loro si fossero ripresi, avrebbero passato guai seri.

Ma per loro fortuna il lavoro al Ministero era tanto che i Signori Potter rientrarono in casa soltanto alle sette di sera, quando i due ospiti erano ritornati alle loro abitazioni e James e Sirius erano freschi come se avessero appena preso una Pozione Ricostituente, il che in effetti era la verità. Da quella sera ricominciarono gli allenamenti a ritmi serrati: il loro quasi ingresso nell’Ordine sembrava aver motivato dieci volte di più Dorea, che si rivelò un osso particolarmente duro da affrontare ora che mostrava il suo talento in tutto il suo splendore; Sirius, vedendola combattere contro James, osservando i suoi occhi bruciare di determinazione e la sua mano scattare rapidamente per parare e scagliare incantesimi a velocità raddoppiata, si rese conto di quanto quella donna fosse formidabile, di quanta sofferenza avesse sopportato riuscendo sempre a venirne fuori intera, della sua caparbietà e dell’amore sconfinato che provava per la sua famiglia, tanto da rischiare la propria vita per loro, tanto da permettere loro di rischiare la propria vita l’uno per l’altro. Si rese conto che anche Charlus la stava guardando, ancora incantato dopo quarant’anni passati al suo fianco, con gli occhi colmi di venerazione e orgoglio, e si chiese se sarebbe stato così che James avrebbe guardato qualcuna, un giorno. Si chiese perfino se sarebbe stato in grado lui, il Black, di guardare qualcuno così.

Non ci furono altre riunioni dell’Ordine in Casa Potter per tutto il resto dell’estate, né James e Sirius vennero convocati per altri incontri. Non che si aspettassero nulla di diverso, ovviamente.
Charlus e Dorea continuavano a lavorare tantissimo e ad uscire di casa a strani orari del giorno e della notte, in momenti in cui di sicuro non erano in servizio per il Ministero. Non parlarono mai degli affari dell’Ordine, ma ogni tanto riportavano notizie di prima mano dall’ufficio.
Gli attacchi alle famiglie Babbane diminuirono, ma in compenso sparirono diversi membri di rilievo della comunità magica: Gabriel Abbott, padre della ragazza con cui James era uscito qualche tempo prima e Direttore dell’Ufficio Relazioni con i Babbani, non si presentò al Ministero il cinque agosto e da allora di lui non si seppe più nulla; Cassidy Stebbins, madre di un Corvonero del loro stesso anno e cancelliere del Wizengamot, non tornò a casa il sedici dello stesso mese; il Guaritore Leonard McFarland, Direttore del San Mungo, scomparve insieme alla moglie Sara e ai loro due bambini, Margareth e Trevor, di dieci e sette anni. I Mangiamorte parevano più imprendibili che mai, per non parlare di Voldemort, che mancava dalla scena pubblica ormai da mesi. Nell’aria c’era un’ansia palpabile, come se tutti fossero in attesa di una catastrofe imminente ma nessuno osasse dire o fare nulla.
-Se la situazione non cambia, la gente impazzirà dal terrore. L’angoscia dell’attesa è quasi più estenuante della morte stessa- disse Dorea una sera a cena, verso la fine di agosto, posando coltello e forchetta senza aver nemmeno toccato il pollo fritto.

E infine, il giorno prima del ritorno ad Hogwarts, finalmente accadde quello che tutti aspettavano. King’s Cross venne attaccata da trenta Mangiamorte, col massimo dispiegamento di forze mai messo in campo da Voldemort; rimasero uccisi una ventina di Babbani e altrettanti dovettero essere ricoverati al San Mungo a causa delle ferite riportate. Alastor Moody comparve alle otto del mattino nel camino di Casa Potter e Charlus e Dorea partirono prima ancora che Sirius riuscisse a spiccicare una parola; fecero ritorno a casa solo nel pomeriggio, stanchi e provati.
-È stato orribile- disse Charlus, stendendo la gamba su uno sgabello imbottito della sala, -Quando siamo arrivati avevano quasi distrutto l’ala della stazione in cui si trova il binario per Hogwarts. Tetto crollato, Babbani intrappolati sotto le macerie, corpi di innocenti sfigurati. Siamo riusciti ad intervenire tempestivamente, almeno, per evitare quella che poteva essere una strage: Alastor ha allertato il Quartier Generale Auror, i Tiratori Scelti e la Squadra Speciale Magica cinque minuti dopo l’attacco. Il Ministero ha messo in campo tutte le sue forze, e finalmente è servito a qualcosa. Abbiamo catturato due Mangiamorte, un altro paio sono rimasti uccisi; ma alcuni tra loro erano combattenti eccezionali, hanno sbaragliato le difese. Abbiamo perso cinque uomini. Alla fine, trovandosi in inferiorità numerica, credo che abbiano chiamato il loro capo, perché finalmente Voldemort è uscito allo scoperto. E non è… Non può essere… Umano. Il suo potere è terrificante, ma non è solo per questo. I suoi lineamenti non sono umani: è così imbevuto di Magia Oscura che il suo corpo ne ha risentito tanto quanto la sua mente. È abominevole-
Dorea si accasciò accanto al marito, stanca e bruciacchiata.
-Abbiamo combattuto contro di lui; lo hanno affrontato due Auror insieme, ma lui li eguagliava come se non facesse alcuno sforzo. E rideva, uccidendo e guardando lo scempio che aveva causato, rideva-
A Sirius vennero i brividi, ma si sforzò di non mostrare alcun tremito.
-Perché attaccare oggi la stazione? Non può essere un caso, che domani ci sia il rientro a scuola, vero?-
-No- assentì Charlus alle parole del figlio, -Non lo è. L’Espresso è un treno, un mezzo Babbano. E serve soprattutto per trasportare chi, provenendo dal mondo Babbano, non può viaggiare con la Metropolvere, o non può essere accompagnato con una Materializzazione congiunta, o non conosce il Nottetempo o qualunque altro mezzo di trasporto magico. In breve, i Nati Babbani. È un simbolo, e quest’attacco serve a dimostrare che i Nati Babbani non dovrebbero frequentare Hogwarts, e di conseguenza essere ammessi nel Mondo Magico-
-Ma perché hanno attaccato oggi che il binario era vuoto? Se volevano sterminare i Nati Babbani, perchè non attaccare domani?-
Dorea fece un sorriso mesto.
-Perché ci sarebbe stata una strage tra i maghi, cosa che avrebbe portato cattiva pubblicità alla causa. Voldemort non vuole uccidere i Purosangue, ricordate? E poi ci sarebbero state tante bacchette ad opporsi all’attacco. Così hanno spazzato via un po’ di feccia, mandando anche un paio di messaggi al Ministero-
-Che possono attaccare dovunque, in ogni momento- spiegò Charlus in risposta ai loro visi attoniti, -Che siamo sotto scacco. Che non hanno intenzioni di fare del male alla comunità magica a meno di non esserne costretti-
-In breve, stanno cercando di spaventarci talmente tanto da cedere ai loro ricatti come se fossero il male minore, giusto?- disse Sirius, nella voce una chiara nota di disprezzo.
-Esattamente. E se dovessero riuscirci, se la comunità magica dovesse rassegnarsi, allora combattere sarà impossibile-
Le parole di Dorea caddero nel silenzio più totale. Dopo qualche minuto, James aprì bocca.
-E ora? Come faranno domani a tornare a scuola i Nati Babbani?-
Fu ancora Dorea a parlare.
-Con l’Espresso. Tutto il Ministero è al lavoro: la Squadra Manutenzione Magica è intervenuta subito dopo gli Obliviatori per riparare i danni in tempo record, per domattina alle undici il binario sarà praticabile. Viaggerete con la scorta: metà Dipartimento Auror pattuglierà stazione di partenza e arrivo e sarà con voi sul treno. I Purosangue sono già insorti, e anche qualche Mezzosangue si è accodato alla protesta. Vorrebbero che si utilizzassero mezzi magici per evitare King’s Cross, ma Silente si rifiuta. Come vedete il panico sta già prendendo il sopravvento sulla giustizia-
-Come avete fatto?- chiese infine Sirius, dopo qualche altro istante di silenzio, -Ad uscirne vivi. Si sono ritirati, o cosa?-
Charlus lo guardò e un sorriso affiorò sul suo volto stanco.
-È arrivato Silente. Lui e Voldemort hanno combattuto mentre noi continuavamo a lottare contro i Mangiamorte. Credo sia stato il duello migliore che io abbia mai visto in vita mia. Quando Voldemort si è reso conto che i suoi uomini erano in difficoltà, li ha richiamati e sono fuggiti, lasciando indietro i feriti-
-Dovreste essere fieri di vostro padre- intervenne Dorea, guardando il marito con dolcezza e apprensione,
-È stato lui, insieme ad Alastor, a tenere impegnato Voldemort prima dell’arrivo di Silente-
Sirius sentì crescere eccitazione e ansia in sè.
-Ho fatto solo il mio dovere, Dorea, non esagerare. E comunque non sono riuscito a fare poi molto…-
-Gli hai impedito di uccidere altri innocenti, Charlus. Ti sei fatto onore-
-Sapevamo già che sei un grande uomo, papà- sorrise James, -Non hai fatto altro che darcene conferma.
Lui fece una strana smorfia.
-Non ho fatto altro che mettervi ancora più in pericolo. Sa chi sono, quindi sa chi siete voi. Se non fosse arrivato Albus non sarei qui a raccontarvi com’è andata-
-Cos’è successo?- chiese Sirius prima di riuscire a trattenersi.
-Alastor è stato atterrato per primo, così sono rimasto solo io. Sapeva già chi fossi, conosceva la mia storia, anche se io non so come sia possibile. Mi ha offerto un posto tra i suoi, per “combattere per ciò che è giusto”. Gli ho detto che abbiamo concetti di giustizia molto differenti, e ho cercato di colpirlo, ma lui ha deviato la fattura e un secondo dopo ero inginocchiato davanti a lui, e la sua bacchetta era puntata in mezzo alla mia fronte. Mi ha offerto di nuovo una scelta tra una vita da Mangiamorte e una morte da nessuno. Io gli ho risposto che preferivo morire con onore da Auror, che vivere mille anni da burattino. E poi, dal nulla, è apparso Silente, hanno cominciato a duellare e io mi sono salvato-
L’uomo prese un lungo sospiro e si passò una mano tra i capelli.
-Ho paura, ragazzi, che verrà a cercarci. Sa chi siamo io e Dorea, quindi saprà anche che voi siete i nostri figli. Aver combattuto contro di lui ci ha posti tutti nell’occhio del ciclone, e questo non me lo perdonerò mai-
-Non hai niente da perdonarti, papà. Saremmo stati comunque al centro della guerra: siamo Traditori del Sangue, tu sei un Auror e mamma passa la vita a mandare in galera i delinquenti; io e Sirius non ci siamo mai nascosti dietro a nessuno, tutti a scuola sanno cosa pensiamo della guerra. Facciamo tutti parte di una società segreta che lotta contro Voldemort, e tu credi davvero che tutto questo sarebbe passato inosservato se non avessi combattuto contro di lui? La nostra strada è segnata e noi tutti abbiamo accettato il pericolo con cui conviviamo; oggi hai solo dimostrato una volta in più che sei un uomo giusto, un Auror fantastico e un ottimo padre. Hai salvato delle vite mettendo a repentaglio la tua, questa non è una colpa, è un onore. Non commiserarti per questo-
Gli occhi di James erano ardenti, mentre fissava il padre; quelli verde bosco di Charlus, invece, erano quasi liquidi. Prima che potesse fermarsi, Sirius si ritrovò a parlare.
 -Non avrei mai creduto di poter dire di essere fiero di mio padre, Charlus, ma tu mi hai ridato anche dei genitori di cui essere orgoglioso-
Non era una cosa da Sirius, né tantomeno una cosa da Black, ma lui ormai era un po’ un Potter ed era arrivato il momento di dirlo ad alta voce. Tutti e tre voltarono il capo verso di lui: era la prima volta che le parole “padre” o “genitori” lasciavano le sue labbra essendo riferite a Charlus e Dorea. Ma ormai era vero: loro erano e sarebbero stati per sempre molto più importanti di Walburga e Orion, molto più meritevoli, incommensurabilmente più amati. Accettare questo fu quasi come ricomporre un pezzo di se stesso rotto da tempo immemore: l’aveva sentito dire, l’aveva detto a sua volta, ma solo in quel momento si rese pienamente conto di quanto fosse vero che era quella la sua famiglia. E per un attimo si sentì invadere dalla voglia di ridere, perché a quasi diciassette anni aveva finalmente trovato un padre che gli insegnasse, una madre che lo cullasse e un fratello con cui condividere ogni gioia e ogni dolore. E improvvisamente non importava più ciò che aveva perso, non importavano più i pianti di un bambino chiuso in soffitta o le grida di un ragazzo torturato, perché quelli erano ricordi di un’altra vita, una vita in cui non aveva ancora loro, una vita in cui ancora non era parte di qualcosa di così bello e struggente allo stesso tempo.
-Non avrei mai potuto sperare di avere un padre e una madre migliori di te e Dorea, Charlus. Non incolparti di nulla, se non di essere una persona eccezionale-
James sorrideva così ampiamente che sembrava non ci fosse spazio per altro sul suo viso; le lacrime scorrevano libere sul volto di Dorea, trasfigurato dalla felicità; Charlus lo guardava con la stessa espressione infuocata del figlio, così intensamente che si sentì colmo dei suoi occhi e dei sentimenti che ne traboccavano. Dopo qualche istante in cui le parole scorsero senza essere pronunciate, una lacrima cadde anche dagli occhi di Charlus, prima che lui dicesse semplicemente: -Grazie-
 
Note:
salve! Innanzitutto, grazie a tutti voi per ever letto o recensito la storia fino a questo momento; sapete quanto sia importante.
Ora arriviamo alle dolenti note: lunedì ricomincerò le lezioni e quest'anno sarà piuttosto duro, quindi mi dispiace davvero, davvero tanto ma la frequenza degli aggiornamenti dovrà diminuire necessariamente. Sapete quanto mi premesse pubblicare in fretta, quindi sapete che questo sarà un sacrificio anche per me, ma dovrò dormire prima o poi e non ho altra scelta. Al prossimo aggiornamento vi informerò sull'intervallo che intercorrerà tra una pubblicazione e l'altra.
Grazie ancora, per tutto.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: riccardoIII