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Autore: Arya Rossa    01/10/2015    4 recensioni
okay, è un'idea abbastanza assurda, ma non scrivevo su Game of thrones da un pezzo e mi mancava, così ho deciso di scrivere questa... cosa: mi sono chiesta, se i personaggi di GoT si ritrovassero nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts?
è tutto ambientato dopo la prima guerra magica ma prima di Harry e ci sono quasi tutti i personaggi di game of thrones ed anche alcuni della storia originale, più un po' di Jon/Ygritte e di Arya/Gendry (le mie OTP) per rendere tutto più... 'alla me'
Genere: Comico, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Gendry Waters, Jon Snow, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Cacchio cacchio cacchio cacchio!
Okay, bisognava ragionare. Cersei non faceva che blaterare cose probabilmente prive di senso alla sua allegra combriccola e quindi di tempo ne avevano, ma a che serviva il tempo senza soluzioni?
Jon stava fissando ad uno ad uno i membri della sua famiglia, anche se non di sangue. Ognuno di loro tentava inutilmente di muoversi, speravano di riuscire chissà come a spostare le braccia delle statue che li circondavano ma era una cosa totalmente inutile. Probabilmente anche loro lo sapevano, ma poco importava.
Senza dubbio non era il caso di rimanere fermi a far niente aspettando la morte.
Persino Bran non riusciva a fare nulla, con le sue abilità probabilmente sarebbe dovuto riuscire a scappare via, ma probabilmente o aveva consumato troppa energia prima o Cersei sapeva anche di questa abilità perché sembrava che non ci riuscisse.
Mentre quella donna era distratta anche gli altri suoi… seguaci (?) non sembravano prestare attenzione ai ‘prigionieri’ e quindi questi ultimi, in linea del tutto teorica, avrebbero potuto parlare, ma secondo la linea pratica erano troppo distanti tra loro.
Jon osservò le bacchette magiche. Quelle invece erano vicinissime, ma anche sembravano comunque a distanza di anni luce visto che non poteva prenderle.
Passò lo sguardo su tutti i suoi compagni e notò che avevano tutti la stessa espressione… no, un attimo, perché Arya sembrava sorpresa? Adesso cosa stava combinando?
Solitamente sarebbe stato contrario ad ogni sua stupidaggine, ma in quel momento ogni prospettiva andava considerata, per quanto spaventosa visto chi la stava avendo.
La sorellina stava allungando la mano verso lo stivale, riusciva a piegarsi, più o meno, ma incontrava parecchia difficoltà. Alla fine ci riuscì e nel suo sguardo c’era qualcos’altro oltre la sorprese: speranza. Passò lo sguardo su Cersei e quando notò che era ancora distratta iniziò a sollevare la mano e… una bacchetta? Ma dove diamine…
Ma certo! Era quella di Bran! Quando si era trasformato e l’aveva fatta cadere era stata Arya a riprenderla; probabilmente anche lei se n’era dimenticata.
Jon continuò a fissarla, implorandola con lo sguardo di fare l’eroina della situazione per quella volta.
 
Ora che aveva un’arma doveva pensare a come agire, ma in realtà l’elemento sorpresa era fondamentale e quindi meglio agire d’istinto.
Usò un semplicissimo incantesimo per distruggere le braccia della statua in modo che non potessero più riacciuffarla e, prima che Cersei riuscisse ad accorgersene, fece lo stesso con Bran.
Il ragazzo subito si trasformò e volò a prendere le altre bacchette e poi passò pian piano su ogni statua per passarle a tutti gli altri, poco importava se non erano le loro.
Incantesimi di attacco iniziarono presto ad alternarsi a quelli di protezione ed alla fine successe qualcosa di strano: all’improvviso tutti gli esseri mascherati lì presenti smisero di attaccare, i ragazzi di hogwarts non ci fecero caso e quindi li colpirono, ma quando si fermarono videro Jaime Lannister che puntava la bacchetta contro la sorella, disarmata.
Jon fece qualche passo in avanti per mettersi davanti tutti gli altri, come per proteggerli, ma Arya si posizionò esattamente al suo fianco, così come tutti gli altri dopo di lei. “Cosa diamine stai facendo?” sibilò Cersei al fratello.
Jaime deglutì, come se anche lui stesse riflettendo sulla sua decisione. “La tua pazzia è andata troppo oltre. Credi che non ti abbia sentita? Mentre gli altri pronunciavano incantesimi di disarmo o al massimo schiantesimi tu pronunciavi anatemi che uccidono, non puoi pretendere che io ti lasci uccidere un ragazzino di undici anni. Persino i Clagane non lo stanno facendo!”
“Era quello il nostro compito quando li abbiamo trascinati qui! Abbiamo corrotto noi due la coppa perché arrivassero in questo luogo, cosa ti aspettavi che facessimo?”
“Forse mi illudevo che la tua follia si fermasse, così come si è fermata la mia del resto”
Gli altri li fissavano, ma Ygritte era riuscita a passare un messaggio a tutti gli altri.
In quanto a strategia era davvero brava e nel momento in cui avesse dato un segnale tutti insieme avrebbero disarmato i loro nemici. Di nuovo, l’elemento sorpresa era essenziale.
“Jaime, non possiamo fallire di nuovo! Pensa a nostro padre, a Joffrey! Alla nostra famiglia!”
“Ci penso alla nostra famiglia, penso a Tyrion, un fratello che tu sei disposta ad uccidere senza farti alcun problema” affermò con un po’ di decisione in più nella voce.
Ygritte diede il segnale ed in un colpo solo tutti, Jaime compreso, si ritrovarono disarmati. Dopo qualche istante di silenzio e stupore da parte di tutti Daenerys prese la parola. “Hai veramente tentato di ucciderci?”
Cersei rimase zitta, consapevole della sua posizione, e fu Gendry a continuare con un sorriso. “Io lo prendo come un sì. Ragazzi, se ha usato quell’incantesimo sicuramente gli auror ci troveranno, hanno un metodo per rintracciarli”
Jon abbassò la bacchetta, mantenendosi sempre all’erta. “In pratica dovremmo rimanere qui ed aspettare?”
“Esatto”
Bran tirò un sospiro, l’idea di rimanere fermo con quegli assassini non gli piaceva per niente, ma almeno sarebbero sopravvissuti, giusto? “Daenerys… che stai facendo?”
Tutti si girarono vedendo la bionda, era l’unica con la bacchetta ancora alzata e puntata verso Jaime. Arya fece un passo avanti per avvicinarsi alla sua migliore amica e vide che aveva lo sguardo a metà tra il deciso e il terrorizzato. “Dany? Che hai? Li abbiamo disarmati adesso, puoi abbassare la bacchetta”
“No invece, non posso”
“Che? E perché? Sappi che inizi a farci paura” esclamò Sansa.
E non aveva torto, la furia che in quel momento c’era nei suoi occhi fece sembrare ad Arya che il motto della sua famiglia, fuoco e sangue, fosse stranamente appropriato. “Quelli meritano di morire Arya! Lo sai benissimo anche tu!” esclamò limitandosi a fissare la sua amica. “non fingere che tu non desideri vederli morti tanto quanto me! Sono Lannister!”
La piccola Stark si morse il labbro inferiore e tentò di evitare la domanda. “Perché li vuoi morti?”
“Arya, io so benissimo che mio padre era pazzo ma non per questo quel bastardo di un Lannister avrebbe dovuto ammazzarlo! Solo per egoismo inoltre! Lui ha ammazzato mio padre e con lui anche metà della tua famiglia! Non fingere di non star lottando con te stessa per non cacciare quella bacchetta e farli fuori con tanto di incantesimi di tortura per contorno!”
Jaime per un secondo tentennò, ma poi riuscì a calmarsi. Anche lui era spaventato in quel momento.
Arya invece strinse anche i pugni insieme ai denti. “Non ucciderò delle persone davanti al mio fratellino, specialmente perché so che se lo facessi nessuno qui riuscirebbe a guardarmi più in faccia, incluso Jon, incluso Gendry ed inclusa tu. Io mi arrangio sapendo che ci penseranno i dissennatori e di certo non ho voglia di passare il resto dei miei giorni ad azkaban. Tu vuoi?”
“Voglio vendicare mio padre, se a te sta bene che il tuo sia semplicemente morto è un problema tuo”
Jon fece un passo avanti. “Daenerys non tentare di farle il lavaggio del cervello, mia sorella non è un’assassina”
Daenerys guardò Jon. “No, lei non lo è. Così come Jaime non sembra essere un bastardo, ma Cersei non merita per niente di vivere. Un Lannistter ha ammazzato un Targaryen, ora tocca ad una Targaryen uccidere una Lannister”
Stava per lanciare un incantesimo di morte, Arya lo sapeva, ne era più che sicura. Gli altri erano titubanti e probabilmente credevano che non l’avrebbe mai fatto ma lei era la sua migliore amica, la ragazza su cui Daenerys si era sfogata per anni dopo la morte dei genitori che avrebbe voluto conoscere meglio ed era sempre stata accecata dalla vendetta, questo lo sapeva.
Non ci pensò due volte. Probabilmente Arya avrebbe potuto disarmarla, schiantarla, spostare il bersaglio in qualche modo, ma non voleva. Dentro di sé anche lei sapeva che aveva ragione: Cersei meritava la morte e lei non si sarebbe di certo sentita male a concedergliela.
Alzò la bacchetta e, come se fosse un incantesimo di quelli che faceva per fare semplici dispetti, pronunciò quelle parole contro la Lannister. A quanto pare Jon, per una volta nella sua vita, si sbagliava: era un’assassina.
E la cosa triste era che, quando vide quella donna schiantarsi contro una statua alle sue spalle, troppo sorpresa per fare qualunque cosa, non si sentì per niente in colpa.
Daenerys la fissò per quella che sembrò un’eternità ed Arya abbassò lo sguardo per lo stesso tempo. Sapeva che con la bacchetta in mano gli altri avrebbero avuto paura di lei, ma di certo circondata da mangiamorte non poteva posarla. La bionda al contrario lasciò che la bacchetta le cadesse dalle mani, troppo sconcertata per dire qualcosa. “Arya… perché l’hai fatto?”
“Dany non potevo permetterti di diventare come tuo fratello, tra di noi sei tu che non sei un’assassina. Sono sempre stata dell’idea che volendo avresti potuto comandare una nazione, ma credo che non sopporteresti il senso di colpa dell’uccidere a mani nude”
Rimasero tutti fermi, in silenzio, a fissarsi. I mangiamorte che li circondavano sembravano in un altro mondo, quasi come Cersei.
Ad un certo punto Gendry fece un passo avanti, si avvicinò a lei e, come se fosse la cosa più normale del mondo, le afferrò la bacchetta per lanciare un expelliarmus su una statua di fronte a lui. “Così quando gli auror vedranno il tuo ultimo incantesimo sarà la prova del tatto che non hai ucciso nessuno. In realtà è stato fuoco amico, è stato un mangia morte, non sappiamo chi ed anche se loro affermassero qualcos’altro non gli crederebbero. Mi sono spiegato?”
All’inizio tutti rimasero in silenzio e poi fu Ygritte a prendere la parola, non sembrava spaventata, più che altro… intimidita. “Ciò che è successo nei giochi resta nei giochi. Non sei un’assassina, era legittima difesa e niente di più”
Arya sollevò le sopracciglia facendole arrivare quasi fino ai capelli. “State… state scherzando vero?”
Jon scosse la testa. “Hanno ragione, di certo non ti manderemo in prigione”
“Adesso azkaban è una semplice prigione?” commentò Sansa tentando di stemprare la tensione.
Bran si avvicinò, stava per dirle qualcosa anche lui ma si sentì uno strano rumore che seguì la materializzazione di una specie di esercito.
Tutti notarono i mangiamorte attorno al cadavere di Cersei, in preda al panico, e mentre gli auror si occupavano di loro una si avvicinò. “Il mio nome è Brienne di Tarth, sono il capo di questa squadra di auror. Voi non sembrate parte del loro gruppo, chi siete?”
Fu Sansa a rispondere. “Veniamo dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Senta… sono ore che ci troviamo qui. Sappiamo che avete delle domande, ma per favore fateci tornare lì prima. Stiamo morendo di fame e senza dubbio siamo stremati, possiamo rispondere a tutto domani dopo una nottata di sonno? La prego”
Per la prima volta tutti guardarono la rossa con ammirazione. Come attrice non era male, affatto, gli occhi le stavano anche diventando lucidi!
Brienne sembrò capire, o cascarci… dipende dai punti di vista, perché mosse una mano facendoli improvvisamente apparire nell’ufficio di Silente.
Lui non era sorpreso di vederli, o almeno così sembrava perché per una frazione di secondo tutti loro videro il sollievo nel suo sguardo. Appena questo momento finì si alzò in piedi, mostrando la barba incredibilmente attorcigliata per il nervosismo e si avvicinò. “Credo che abbiate moltissime cose da dirmi ragazzi”
 
*Angolo me*
Il ritardo dei ritardi! Ragazzi non potete immaginare! Non solo mi stanno già riempiendo di compiti, ho un casino di serie tv arretrate che sto guardando in questo esatto momento e mia sorella sta per partire abbandonandomi (non potete capire quanto ci stia di merda…) ma ho anche ritrovato la vecchia schedina di Pokemon verde foglia! Non faccio altro che giocarci e giocarci e giocarci. Del resto ho anche un mal di testa che mi uccide per colpa del nintendo e quindi al computer ci sono stata ancora di meno XD
Voi? Tutto bene? L’inizio della scuola/università/inverno per voi è stato traumatico?
Fatemi sapere!
Ciaoo
Arya Rossa
  
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