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Autore: ladymia    01/10/2015    1 recensioni
Qualcosa si sta rompendo, tutto ciò che si era stabilizzato sta per essere sgretolato.
Manca una persona, Calum Hood, ma c’è pure un bambino di troppo, com’è possibile?
Dana e Luke erano ritornati ad essere i soliti Bad Blood, per quanto tempo però?
A Dana, Allie, non convince, è troppo innocente per essere una testimone, a Luke, invece, incuriosisce.
Aggiungendo il fatto che tra Dana e Michael sta succedendo qualcosa e non so se resteranno in piedi, la morte di qualcuno è difficile da superare. Ed anche il tradimento, poi, Michael è paranoico,
Ashton non riesce a capire, cosa c’entra lui in tutto questo gioco malsano?
Di certo, vivi o morti, tutti loro sanno che il lieto fine non esiste.
Non c’è più tempo.
Il tempo sta per scadere.
Il momento arriva.
***
Michael sapeva con certezza che Calum era ancora vivo, una mocciosa come Misha Kallen, pazza o meno, non avrebbe mai potuto farlo fuori, ma allora dov’era Calum Hood? Perché non tornava da Michael? In che guaio si era cacciato?
Dana guardò bene il corpo, completamente carbonizzato, evidentemente chi voleva eliminarlo doveva bruciare qualcosa assieme a lui e rendere alla polizia l’identificazione ardua.
M.C||Mini-long||Sequel
Genere: Comico, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael Clifford, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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A Layla, lettrice costante.

Ad una persona che mi ha lasciato di recente, portando in me, un altro vuoto.



Erano passati due giorni da quel giorno ed il dolore non accennava a scomparire.
Ma quanto ancora sarebbe durato quello strazio? Quanto ancora avrebbe sentito quel macigno al petto? Il dolore con il tempo non sembrava passare, sembrava quasi peggiorare perché ogni giorno la sua mancanza si faceva sentire.
Era vero, ormai era abituata a non dormire più con lui, ma si addormentava sempre cullandosi del pensiero che lui fosse ancora in vita e che nonostante i loro problemi, lui anche a mille kilometri avrebbe solcato mari in tempesta, scalato montagne, solo per saperla al sicuro.
Ashton e Luke dormivano beatamente, uno a destra ed uno alla sinistra di Dana.
Russavano in sincronia e Dana, che già non riusciva a dormire da giorni, non poteva chiudere occhio.
Si stringeva nel felpa di Michael, ancora intrisa del suo profumo.
E’ difficile, è difficile superare la morte di qualcuno, è difficile per Dana, per Luke, per Ashton, è difficile per tutti.
All’inizio ti culli con l’idea che è in un posto migliore, che magari sta parlando con Dante Alighieri nel bar che hanno allestito in Paradiso, magari chissà in quel tavolo ci sono anche Paul Walker e Michael Jackson, magari ti si allieva un po’ il dolore, pensando che quella determinata persona che tu hai perso in terra, in Paradiso sta meglio.
Poi però la quotidianità di uccide, pensi, cazzo, non mi interessa se sta discutendo sulla la questione della lingua con Dante Alighieri e Pietro Bembo, non mi interessa nemmeno sapere se è veramente in Paradiso, quella persona la vorresti con te, di nuovo.
Si sa che la ruota della vita si ferma per tutti, c’è qui troppo prematuramente, c’è chi nella norma, c’è qui stranamente arriva ad un secolo e qualche anno. Ma speri sempre che non arrivi mai, speri di non sentire “è morta/o”, ma così, in un giorno, arriva.
Tutto ciò che ti resta di fare e stringere i denti e soffortare il dolore e la mancanza.
Perchè sì, il dolore non va mai via, ma il tuo corpo si abitua alla sua presenza.
Erano passati solo due giorni e Dana non era più sicura di poter resistere senza lui. Come poteva sopravvivere una vita intera?
Non la consola il fatto che Calum e Michael siano momentaneamente nel garage, morti ed inermi, solo perché non hanno un posto dove seppellirli, non la consola sapere molto probabilmente nessuno si ricorderà di loro, nessuno parlerà del loro atto di coraggio, che sono morti per salvare i loro amici umani.
Iniziò di nuovo a piangere, stringendosi la pancia, pianse in silenzio, fino a quando non sentì la porta sbattere in modo violento, che fece sobbalzare Luke ed Ashton.
Non era il rumore della porta di legno dell’ingresso, ma quella di metallo che collegava la casa al garage.
I due ragazzi si girarono contemporaneamente a prendere le pistole nei rispettivi cassetti, questo feste roteare gli occhi di Dana, che credeva fosse solo il vento.
«Non ti muovere» le sussurrò Luke, uscendo, seguito da Ash.
Si coprì con il lenzuolo fino a coprirsi gli occhi, sapeva che sarebbero tornati presto, loro sarebbero tornati sempre da lei.
La porta si aprì e Luke si sedette accanto a lei, lei non levò mai il lenzuolo dal suo viso, aspettando che fosse Luke a parlare.
«Ciao» sentì sussurrare.
Lei sgranò gli occhi, levandosi subito il lenzuolo e mettendosi seduta.
Michael la fissava con i suoi grandi occhi verdi e cristallini.
«Tu, tu, come? Oddio sto impazzendo»
Michael le sorrise «Ti faccio questo effetto?» le rispose sbruffone.
Dana sorrise e si gettò su di lui, perché solo Michael poteva fare quelle battute in un contesto del genere.
«Come?» sussurrò lei immersa nel collo di lui.
«Stavo per morire, ma quando Calum si è avvinato a me, abbiamo avuto un potere che ci ha trattenuti in vita entrambi, ma adesso, siamo solo umani»
«Dio » pianse lei dalla gioia.
Non solo vivi, pure umani.
Perché sì, sognare il paranormale ci sta pure, ma viverlo, Dana non lo consigliava affatto.
«Ma Ash e Luke? Cal? » chiese Dana, facendo caso che c’era troppo silenzio.
«Sul balcone, Luke è svenuto, avresti dovuto vederlo»
Scoppiarono a ridere, perché certi addio, non sono per sempre, è vero, i morti non tornano a noi, perché siamo sostanza destinata a morire, ma il ricordo di una persona è sempre vivo in noi, fin quando il ricordo c’è, c’è pure la persona e tu puoi dirgli addio ogni giorno.
 
 
Jamie “JJ” Clifford è nata dopo con un mese di anticipo.
E’ nata di mattina a Sydney, Dana era a lavoro ed era toccato a Luke vedere la scena delle acque rotte.
Lui disse alla sorella «Ma dovremmo fare controllare le tubature, c’è acqua sotto di te»
Dopo due minuti a fissare a terra, la sua lampadina si accesa e pronunciò le fatidiche «Oh dio, ma tu stai per partorire»
Ashton, invece, ricorda benissimo del tragitto macchina- ospedale, le unghie di Dana conficcate nella tua mano, le imprecazioni contro Luke perché andava piano, i contro sensi ed i semafori rossi beccati dal biondino a causa della confusione e del panico.
 
Calum ricorda ancora la chiamata di Ash, incazzato con Michael che non rispondeva alle chiamate, così a Calum toccò andare a casa di Mike per avvertirlo che stava diventando padre.
Calum non dimentica Michael che lo guarda ridendo e poi mano a mano diventa serio e piange per la paura.
 
 
Ma Michael non può dimenticare mai quanto fosse bella sua figlia già appena nata, l’aveva amata ed aveva subito deciso che lei sarebbe stata un maschiaccio, aveva proprio la faccia di una selvaggia.
 Ma Michael e Dana non si scorderanno mai la gioia nel diventare genitori per la prima volta, poi la seconda del piccolo Ashton, perché Ash si meritava questo ed altro, e non dimenticheranno mai la nascita dei gemelli Prince e Kaylie e poi non dimenticheranno mai Luke che disse.
«Mo’ basta però, ce siamo fatti assai»
 
 
 
 
FINE.
Piango tutte le lacrime.
Oh mio dio, mi sento emozionata e triste allo stesso tempo, la fine, quindi, è giunta anche per la seconda parte di Bad Blood (Sti cazzi che scrivo il terzo)
Ho deciso di non farli morire perché penso sempre una cosa.
Le tragedie, le sentiamo ogni giorno al telegiornale, io volevo scappare un po’ dalla quotidianità, voglio dire, la tristezza non fa per me, non fa per nessuno, nella mia storia volevo il lieto fine. A me, personalmente, Titanic non è mai piaciuto, non mi è piaciuto colpa delle stelle, The last Song e tutti i romanzi che finiscono male. Li ho sempre odiati, quando ero piccola dicevo sempre, se mai scriverò, scriverò solo del bello.
Scrivo di momenti difficili, di tradimenti, di bugie ed angustie perché questo ti offre la vita, ma la vita dà anche momenti felici, belli e luminosi. Per molto tempo ho visto la mia vita tutta di nero, anche nelle piccole cose, vedevo solo la parte negativa, Dana e Michael però, non meritavano una fine triste ed io non avevo proprio voglia di scrivere.
Come direbbe Luke “mo te sei fatta lunga”
Quindi ringrazio tutte, anche le lettrici silenziose e quelle che hanno messo la storia nelle seguite e nelle preferite.
Ringrazio più di tutte Layla, che ci sei sempre stata e sei stata la fan N1 di questa storia, senza di te, molte volte, non avrei trovato la voglia di scrivere.
 
Penso che mi dedicherò allo studio adesso, metterò un po’ la scrittura da parte, prima il dovere, poi il diletto.
  
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