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Autore: terrycontyby90    02/10/2015    2 recensioni
Kid stava cercando di fare del suo meglio per diventare più di quello che ci si sarebbe aspettato per la sua intera vita. Mentre tentava di applicarsi all'università, ricevette una inaspettata offerta da un uomo che è molto più di quello che appare.
Dal secondo capitolo: "...Che genere di offerta?" "Comporta che pago in toto la tua istruzione, le spese di soggiorno, e qualsiasi cosa di cui avrai bisogno in cambio della tua compagnia. Che dovrebbe includere, ma non esclusivamente, il sesso."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Penguin, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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ciao a Tutti! Ricordo che la presente storia non è una mia opera, io sono soltanto la traduttrice ;)
Se ne avete voglia, lasciate un commentino, lo manderò a Jessica (l'autrice)
Grazie Terry
 

Capitolo 5
 
Kid sentiva un po’ le vertigini per tutti i pensieri che gli ronzavano nella testa.
 
Domande come, perché l’altro volesse spendere così tanti soldi per affittare l’intero piano in un ristorante a cinque stelle, correvano nella sua mente. Esausti pensieri riguardo al bacio che poteva sentire ancora bruciante sulla sua mano, e si chiese perché l’altro fosse ancora gentile nonostante sapesse che aveva Kid proprio dove lo voleva.
 
Kid cercò di non inciampare quando sentì una mano premere gentilmente sulla base della sua schiena mentre camminavano verso il tavolo scelto.
Diavolo, anche i tovaglioli sembravano costosi.
 
Dopo che entrambi furono seduti, Trafalgar parlò. "Bene, ordiniamo?"
 
"Um, sì." Il rosso prese il suo menù e lo aprì.
 
Scandagliò il menù, quindi sbatté le palpebre e lo lesse con più attenzione.
 
'Dove cazzo sono i prezzi in questo coso?'
 
"Spero che la tua accoglienza sia stata accettabile. Lo avrei fatto io stesso, ma ho ricevuto una chiamata e volevo anche assicurarmi che tutto fosse pronto per il tuo arrivo."
 
Kid si corrucciò prima di fare spallucce. "Non è un problema, tuttavia mi sono sentito un po’ strano ad avere qualcuno pronto ad inchinarsi completamente solo per dire ‘ciao’ e mostrarmi dove si suppone che dovessi andare." Pensò di menzionare quanto fosse stato nervoso l’uomo ratto, ma decise che non aveva importanza.
 
Trafalgar rimase in silenzio per un momento prima di ridacchiare. "Ho paura che dovrai prendere più famigliarità con questo tipo di evento straziante in futuro."
 
Fece un piccolo sorriso all’umorismo dell’uomo più grande. "Suona orripilante."
 
"Oh, assolutamente terrificante, te lo assicuro." Trafalgar sogghignò.
 
Il rosso si sentì un po’ più tranquillo di fronte alla conversazione spontanea dell’altro.
 
"Quindi, sai cosa prenderai?" Chiese.
 
Trafalgar canticchiò tranquillamente prima di rispondere. "Sono in vena di qualcosa di leggero e semplice, quindi penso che prenderò un piatto di riso vegetale e dell’insalata. E tu?"
 
Guardò di nuovo al menù, corrucciandosi come se fosse combattuto su qualcosa. "Um... Io... penso che prenderò lo stesso." Parlò quasi esitante, nonostante stesse guardando un altro lato del menù.
 
Trafalgar inclinò la testa alla risposta dell’altro. "Eustass-ya, non voglio essere rude, o fare ipotesi infondate, ma non mi sembri qualcuno che preferisce cibi vegetariani."
 
"Uh... Beh, non fa male provare cose nuove."
 
L’altro uomo non sembrò convinto. "Eustass-ya, se è un problema di costo, ti prego di non preoccupartene. Se ti va, puoi ordinare ogni singola portata su questo menù, dieci volte, e non mi procurerà nessuna sorta di problema. Ti prego di ordinare quello che vuoi, insisto."
 
"Posso pagare per il mio cibo." Protestò. 'Anche se un bicchiere d’acqua qui probabilmente mi manderà in banca rotta …
 
"Eustass-ya, il punto del nostro prossimo accordo è che non dovrai preoccuparti di nulla che riguardi le finanze di qualsiasi sorta. Questo include mangiare in casa o fuori. Inoltre, sarebbe molto scortese da parte mia scegliere il posto e poi aspettarmi che sia tu a pagare, ospite o no."
 
Kid si sentì un po’ più rilassato, e anche se voleva dire all’altro uomo che andava bene, beh... lui davvero odiava l’insalata.
 
"...Stavo pensando ad un filetto di manzo e code d’aragosta."
 
Trafalgar sorrise. "Una scelta stupenda, anche io amo la loro carne. Anche se preferisco il loro granchio, personalmente, è una preferenza strutturale."
 
Kid sorrise leggermente. "Lo prenderò poi. Non l’ho mai provato prima, è davvero così buono?"
 
L’altro uomo annuì. "Meglio se immerse nel burro fuso. Lo fanno così morbido che si scioglie in bocca. Delizioso."
 
"Suona buono."
 
Trafalgar sorrise. "Quindi, siamo pronti?"
 
"Um sicuro, ma non vedo..." Si spense quando vide il moro raggiungere un apparecchio di cristallo nel mezzo del tavolo.
 
Una volta toccato, l’apparecchio si accese e, dopo un momento, tornò indietro.
 
"Che-?" Fu interrotto dal suono di una porta che si apriva e si girò per vedere un cameriere camminare svelto verso loro.
 
Il cameriere si inchinò a mezzo busto una volta raggiunto il loro tavolo. "Cosa posso fare per voi, sirs?"
 
"Abbiamo deciso i nostri ordini, io prenderò un piatto di riso vegetariano e una marinata insalata alla griglia, senza condimento." Le parole di Trafalgar erano brevi e concise, ma non rudi verso il loro cameriere.
 
Il cameriere annuì istantaneamente, memorizzando l’ordine, quindi si girò verso lui. "E lei, sir?"
 
"Um, penso che prenderò il filetto di manzo e- il granchio?" Guardò il suo ospite a pranzo. "Sì, il granchio."
 
"E come desidera che sia cotto il suo filetto?"
 
"Cottura media va bene." Rispose il rosso.
 
Il cameriere annuì. "Ottima scelta, sirs. E cosa gradite da bere?"
 
Trafalgar parlò. "Un vino da cena per me, qualunque sia quello che lo chef raccomanda, tuttavia preferirei un bianco."
 
"Molto bene, sir, abbiamo ricevuto una bella annata proprio questa mattina. E lei, sir?"
 
"Um..." Guardò il menù delle bevande e si corrucciò. Molti di quelli erano alcolici, nulla che davvero volesse proprio in quel momento. Il rosso aveva bisogno di una mente acuta quel giorno. "Penso che dell’acqua andrà bene."
 
"Molto bene, sir." Raccolse i menù e fece un passo indietro prima di inchinarsi ancora. "Vi porterò le vostre bevande in un momento, desiderate qualche stuzzichino mentre aspettate le vostre portate?" Quando entrambi gli uomini scossero la testa, lui  annuì. "Spero che gradirete il tempo speso nel nostro ristorante, i vostri cibi arriveranno in breve."
 
Quando il cameriere se ne andò, Kid decise di dirigere finalmente la conversazione verso la vera ragione per la quale erano lì.
 
"Quindi... Riguardo all’accordo..."
 
Trafalgar focalizzò la sua attenzione su lui. "Presumo che vorrai farmi qualche domanda adesso. Ti assicuro che puoi chiedermi quello che vuoi, voglio che tu sia tranquillo, e abbia una comprensione completa di tutto."
 
La porta si aprì di nuovo e un cameriere diverso si fece avanti, una cameriera, e mise le loro bevande di fronte a loro, lasciando una bottiglia nel secchiello del ghiaccio vicino al bicchiere di Trafalgar. Si inchinò una volta e se ne andò.
 
"Innanzitutto, prima di fare qualsiasi domanda, voglio farti sapere che non farò niente fino a quando non saprò che sono dentro." Kid disse con fermezza.
 
L’uomo più grande annuì. "Perfettamente ragionevole. Ammetto che sarei stato un po’ dispiaciuto se mi avessi chiesto di accettare qualcosa di diverso."
 
Non sapeva come considerare questa affermazione, così continuò.
 
"Voglio anche farti sapere che non faro nessuna strana schifezza." Cercò di ignorare come fosse calda la sua faccia.
Tutto quello che Trafalgar fece, fu una smorfia divertita. "E posso chiederti cosa qualifichi come una strana schifezza?"
Kid non poté incontrare i suoi occhi e si diede da fare col suo drink, le sue orecchie bruciavano all’uso di linguaggio volgare dell’altro. "Beh sai... Qualsiasi cosa strana..."
 
L’uomo ridacchiò. "Eustass-ya, spero che tu sappia che avrai sempre l’ultima parola sul tuo corpo. Non sono uno stupratore, se dici no, vuol dire no. Non voglio impormi su di te." Sghignazzò di nuovo. "A meno che non sia tu a chiedermelo, ovviamente."
 
Il rosso si strozzò con l’acqua.
 
Risate sincere fluirono dal suo futuro amante. "E non posso dire che non cercherò di convincerti dei meriti di qualsiasi sorta di 'attività'."
 
Trafalgar finalmente lo guardò seriamente. "Ma hai la mia parola che non alzerò una mano su di te senza il tuo consenso. Questa è una relazione consensuale, non schiavismo."
 
Kid finalmente si calmò abbastanza da annuire con soddisfazione, comprendendo che era il meglio che poteva chiedere nei termini dell’accordo.
 
"E... i saggi accademici? So che hai detto che pagherai per le mie classi, ma non sono tutto quello che c’è nei corsi e nei requisiti per la laurea..." Spronò.
 
Trafalgar annuì con comprensione. "Vero. Io, certamente, pagherò per le classi stesse e per tutto ciò che sceglierai, richiesto dalla tua laurea o no. Club, se deciderai di frequentarne uno, libri e gli altri materiali richiesti, le uniformi, e così via." Prese un piccolo sorso di vino. "In breve, pagherò per tutto quello che vorrai." Disse semplicemente il più grande.
 
Kid sentì di dover chiedere di nuovo perché l’altro volesse spendere così tanto solo per lui. Sì, aveva capito che Trafalgar volesse qualcuno di cui potersi fidare e che non lo pugnalasse alle spalle e che voleva il suo potere, ma, davvero, doveva esserci dell’altro che costasse meno e che, magari, fosse un investimento più sicuro.
 
Solo che non lo capiva.
 
Il rosso mentalmente sospirò e scosse il pensiero via dalla sua testa.
 
"E cosa succederebbe se dovessi farmi male o qualcosa di simile? Come un incidente d’auto. E io non posso, uh..." Fissò il suo bicchiere d’acqua, trovando difficile il non mostrare la sua goffaggine. "Metto fine al contratto? Almeno per un po’."
 
Trafalgar aprì la sua bocca per parlare ma fu interrotto dalla luce che brillava nel mezzo del tavolo, segno che i loro cibi stavano arrivando. La porta si aprì e due diversi camerieri, portavano un carrello con dei piatti impilati sopra.
 
Il carrello fu spinto fino al tavolo e piatti, ciotole, ed utensili furono piazzati vicino a loro.
 
Kid osservò stupefatto la quantità di argenteria che gli era stata piazzata di fianco, adocchiando verso l’estremità di Trafalgar notando che le aveva anche lui, anche se alcune erano diverse.
 
La confusione fu tuttavia respinta immediatamente, quando un bellissimo filetto delle dimensioni di una padella gli fu messa davanti, accanto un secondo piatto con del granchio sgusciato, e vicino una ciotola di burro fuso. Kid fece del suo meglio per fermarsi dallo sbavare come un affamato sull’eccellente primo taglio di manzo accompagnato dal meraviglioso odore del granchio scottato.
 
Veloci come erano arrivati, i camerieri andarono via.
 
"Sembra incredibile." Sorrise.
 
Trafalgar sbatté le palpebre prima di rivolgergli un sorriso. "Sono felice che ti piaccia. Ho frequentato questo ristorante per un periodo, e trovo che il loro staff superi le aspettative. Specialmente i loro camerieri e la loro cucina." Poi infilzò un po’ della sua insalata con una, secondo il parere di Kid, forchetta troppo particolare.
 
Kid fissò stupefatto come l’uomo portò le verdure a foglia verde, l’odore troppo forte per lui, alle labbra. Si sentì inghiottire per come l’altro masticò e mandò giù il boccone, leccandosi poi le labbra. Il rosso sentì improvvisamente un po’ caldo, un calore che a aumentò quando l’altro catturò il suo sguardo e sorrise quasi con dolcezza.
 
Rapidamente si schiarì la gola e ritornò al soggetto principale. "Quindiuind, ci sarà un’assistenza sanitaria che  includerà qualsiasi rischio?"
 
Trafalgar prese il suo tempo per rispondere, prendendo un altro sorso di vino, e deviò nuovamente l’attenzione del rosso leccando gentilmente il bordo del bicchiere con la punta della lingua.
 
"Se sarai ferito, verrai curato, stai tranquillo. Grazie al mio nome e alla mia carriera, le migliori cure mediche saranno a tua disposizione in ogni momento. Sarai completamente assicurato comunque. Assicurazione sanitaria, per la macchina, per la casa, tutto." Sorrise scherzosamente. "Se anche ti si scheggiasse un dente, l’assicurazione dentale lo coprirà."
 
Kid ridacchiò un po’ al tentativo di umorismo dell’altro.
 
Nonostante il fascino di Trafalgar e tutti i benefici e le prospettive, lui odiava quell’idea. Ma sapeva che era la strada migliore, in realtà l’unica strada, per realizzare i suoi sogni.
 
Così poteva anche ottenere dei vantaggi.
 
"E... riguardo al mio essere pendolare? Pensandoci, non so dove vivi. O dove sia il tuo ufficio principale." Sapeva che in questo modo stava raccogliendo informazioni e sperava che all’altro uomo non importasse.
 
Trafalgar annuì. "Metterò a tua disposizione una carta di debito, si collegherà direttamente ad un conto bancario simile al mio. Settimanalmente vi immetterò dei fondi che potrai usare come meglio credi, per I tuoi acquisti personali, commutazioni, e per tutto ciò che desideri. Inoltre, avrai accetto alle vetture ed agli autisti che io impiego, dovrai semplicemente chiamare e qualcuno verrà e ti porterà ovunque vorrai andare."
 
Il moro aveva finito la sua insalata ed era passato al riso, spingendo Kid a tagliare la sua bistecca. Prendendo un coltello ed una forchetta a caso, prese un boccone e quasi gemette alla fantastica consistenza e all’ugual sapore.
 
Dopo aver mangiato metà della bistecca, decise di provare il granchio. Kid lo immerse in un po’ del burro caldo e se lo portò alla bocca, questa volta si lasciò sfuggire un piccolo mugolio al fottutamente fantastico gusto.
 
La carne si scioglieva praticamente in bocca ed il condimento era delicato, enfatizzando senza coprire il favoloso gusto del granchio, la miscela di burro era la ciliegina sulla torta.
 
Prima di sapere che aveva finito il piatto di granchio in pochi brevi minuti, si stava già leccando le labbra felice.
 
Kid prese un sorso della sua acqua ed alzò lo sguardo per dire a Trafalgar quanto avesse ragione col suo suggerimento. Il rosso tuttavia si congelò, quando si ritrovò a fronteggiare l’altro che lo fissava intensamente negli occhi.
 
Kid improvvisamente si sentì come se lui fosse il cibo, da come Trafalgar lo stava guardando da sopra l’orlo del suo bicchiere di vino, come se il rosso fosse una bistecca.
 
Occupò le sue mani col suo bicchiere d’acqua e sorseggiò la sua acqua alternando piccolo bocconi di bistecca, tentando di raffreddare il calore della sua faccia col liquido freddo, ma non si sentiva come se stesse funzionando.
 
"Bene." Kid alzò lo sguardo al suono della voce di Trafalgar, leggermente più bassa di come la ricordasse. "Spero di aver risposto a tutte le domande che avevi al momento, ma forse, prima di andar via, ti piacerebbe assaggiare qualche loro dolce? Fanno tutti i dolci da zero, sono piuttosto affezionato ai loro tartufi al gelato ed alla mousse di cioccolato. Anche..."
 
Trafalgar posò il suo bicchiere di vino vicino al piatto vuoto e si sistemò sulla sedia, slacciando un bottone della sua camicia. Aveva una camicia bianca e l’abito, ma senza cravatta. "Vorrei mettere in chiaro una... postilla da me."
 
Kid si irrigidì appena per il tono grave nella voce di Trafalgar, ma non poté esserne sorpreso, certamente ci sarebbero stati alcuni vincoli. Non era come se solo Kid avesse delle domande.
 
"Okay." Disse cautamente, era giusto ascoltare  l’altro uomo dopo la pazienza che aveva mostrato innanzi alle domande e le esigenze di Kid.
 
Trafalgar annuì e si sporse un po’ per attivare la luce un’altra volta. Il cameriere che per primo era apparso, camminò verso il loro tavolo, seguito dai due che gli avevano servitor il cibo. " È stato tutto di vostro gradimento, sirs?"
 
L’uomo d’affari annuì e spostò il suo bicchiere mezzo vuoto appena gli altri due presero i loro piatti. "Tutto eccellente come al solito, questa visita è stata forse anche più piacevole del solito." Kid sbatté le palpebre allo sguardo che gli fu rivolto. Sussurrò un ringraziamento alla cameriera che stava portando via i suoi patti che, sorpresa, arrossì ed annuì prima di ritirarsi rapidamente.
 
"Vorremmo ordinare i dessert, adesso."
 
"Certamente, sir, ho qui due menù." Il cameriere posò due piccoli menù innanzi a loro due. "Vi lascio del tempo?"
 
Trafalgar canticchiava adocchiando il menu prima di rivolgere il suo sguardo a Kid. "Ti dispiace se ordino per entrambi? C’è qualcosa che mi piacerebbe farti provare."
 
Kid si strinse nelle spalle. "Certo." Disse dopo aver sfogliato la maggior parte del menù, in ogni caso, per la maggior parte, erano cose di cui non aveva mai sentito parlare.
 
L’uomo annuì prima di tornare volgere la sua attenzione al cameriere. "Uno dei vostri piatti d’assaggio, latte al cioccolato come sapore primario, soufflé come piatto principale. Sostituite la frutta con degli extra."
 
"Una scelta fantastica, sir. Tornerò subito."
 
Trafalgar annuì al cameriere ed ai due vicini ai carrelli coi piatti.
 
La stanza rimase silenziosa per qualche minute prima che il medico parlasse. "Ti stai vedendo con qualcuno, Eustass-ya?"
 
Kid lo fisso, un po’ confuso dalla strana domanda. "Uh no, no."
 
Trafalgar annuì soddisfatto. "Bene, le cose saranno più facili allora."
 
"Quale sarà e-" Venne interrotto dalla porta che si aprì nuovamente, il loro cameriere principale trasportava un largo piatto.
 
I dessert venne messo fra loro delicatamente e Kid osservò la vasta gamma di dolci. C’erano sbuffi di glassa decorative e bicchierini pieni di mousse. Nel mezzo c’erano due soufflé al cioccolato circondati a da piccoli bignè al cioccolato e un qualche tipo di dolce cotto al forno dall’aspetto molto invitante. Turbinii di salsa al cioccolato si susseguivano in eleganti motivi decorativi sul piatto.
 
Sembrava un paradiso di cioccolato.
 
Il cameriere si inchinò e uscì dalla stanza.
 
Dimenticando completamente la conversazione, Kid afferrò una forchetta pulita e, quasi delicatamente, la affondò nel tartufo di morbido cioccolato. Spinse il dolce in bocca e credette di essere morto.
 
La dolcezza era incredibile ed il sapore indescrivibile, pensò che stava per mugolare e se ne mise un altro in bocca. Questo aveva un cuore d caramello, ed il successivo, era ripieno di una crema con un mix di vaniglia.
 
Non si accorse che Trafalgar lo guardava intensamente allo stesso modo in cui lui divorava la composizione sempre più decadente, altrimenti si sarebbe sentito piuttosto a disagio sotto lo sguardo predatorio.
 
Kid si leccò le labbra per pulirle da qualsiasi traccia di mousse, occhieggiando un dolce. Si era aperto un varco demolendo silenziosamente mezzo piatto. "Cosa sono quelli?" Indicò i pasticcini misteriosi.
 
Trafalgar sorrise indulgente. "Questi," Ne prese uno stringendolo fra le gita guantate. "sono baklava. Un dolce davvero delizioso, qualcosa di difficile da fare da zero mi è stato detto, ma ha sapore e consistenza fantastici."
 
L’uomo quasi delicatamente si portò quasi delicatamente il dolce alle labbra, lasciando guizzare la lingua fuori per assaggiare un po’, mugolando per la ricchezza del sapore.
 
Kid guardò rapito la lingua apparire nuovamente e scorrere sulle labbra del dottore. Deglutì piano quando l’altro incatenò lo sguardo al suo, leccando le tracce del baklava dalle labbra.
 
"Dovresti provarlo."
 
Il rosso annuì un po’ troppo in fretta e prese un pezzo per sé, assaggiandolo. "È buono."
 
Trafalgar sorrise, poi prese un coltello ed una forchetta. Tagliò il soufflé e prese una buona porzione, avvicinandosela, prima di dargli piccoli morsi.
 
"Sono... un uomo possessivo per natura." Kid alzò lo sguardo per prestare attenzione all’altro, corrucciandosi per il, nuovamente diverso, soggetto.
 
"Quando mi dedico a qualcosa, in questo caso, qualcuno, mi aspetto un certo grado di devozione in ritorno." Trafalgar diede un morso al tartufo prima di continuare. "Il motive per cui dico che sarà più semplice se non vedi qualcuno in termini romantici, è perché mi aspetto la monogamia."
 
Kid si congelò, fissando Trafalgar, non elaborando pienamente ciò che veniva detto.
 
"Io, ovviamente, ricambierò la tua fedeltà. In questo modo, non solo saremo entrambi certi di non cadere improvvisamente in sfortunate... sorprese, ma saremo anche in grado di dedicarsi pienamente al nostro accordo. Sono molto flessibile riguardo al nostro accordo, ma devo insistere su questa mia condizione." Lo guardò nella sua interezza. "Spero che tu comprenda."
 
Kid annuì un po’ intontito. Capiva, era naturale che una volta pagato per comprare qualcosa, non si voglia condividere il proprio giocattolo con nessun altro.
 
Ma cinque anni... Per cinque anni, anche se avesse incontrato qualcuno con cui immaginare di passare il resto della vita, non sarebbe stato in grado di seguirlo.
 
No, se non voleva perdere tutto.
 
"Certo." Annuì e si diede da fare col soufflé, non proprio gustandolo, ma disse comunque che era buono.
 
"Sono contento che siamo d’accordo. Per favore, ricorda, non cercherò qualsiasi sorta di incontri romantici fuori dalla nostra relazione. Concederò il mio affetto solo a te..." L’ultima frase fu detta quasi sottovoce.
 
Kid si limitò ad annuire, non credendoci sul serio. Perché rimanere fedele a lui? Era poco più di un gigolò o simili, qualcuno che riempisse la vita dell’uomo d’affari, qualcuno con cui giocare quando si annoiava.
 
Loro non erano amici, e quella non era una relazione, come l’altro sembrava insistere a chiamarla. Era un affare, niente di più, niente di meno.
 
Finirono i loro dessert, il silenzio riempito solo con chiacchiere senza senso sul tempo e la città, piccolo domande sul lavoro di Trafalgar come chirurgo e domande sull’idea di Kid della laurea.
 
Il tempo passò in fretta, e presto Trafalgar camminò verso la porta, scambiandosi saluti e pianificando di chiamarsi una volta che avesse preso tutte le misure appropriate ed i documenti per fare entrare Kid nella scuola.
 
Quando il ragazzo camminò, attraversando la porta, Trafalgar lo fermò.
 
"Quindi, in pochi giorni ti chiamerò per farti sapere quando ho i documenti. Ti manderò un autista a prenderti nel luogo che sceglierai per portarti al mio ufficio, possiamo andare da loro insieme e potrai firmarli. Allora sarai dentro e mi aspetterò la mia parte del contratto. Ma se dovessi aver bisogno di qualcosa, hai il mio numero."
 
Kid annuì. "Ho capito, e poi... io emh... rispetterò la mia parte." Cercò di non balbettare, per mostrare solo un po’ del suo nervosismo e non quanto quel pensiero lo infastidisse.
 
Trafalgar annuì e camminò pericolosamente vicino a lui, Kid poté quasi sentire il corpo dell’altro premuto al suo. Una mano apparve sul suo volto, coprendo gentilmente la sua guancia. Kid deglutì nervosamente, ma cercò di mantenere la calma e non lasciare che l’invasione del suo spazio personale lo disturbasse, quando fisso l’uomo.
 
E non si accorse che l’altro portava il suo viso più vicino al suo, sentì solo il calore, il dolce profumo del suo respiro sulla sua pelle, un secondo prima che delle calde labbra premessero sulle sue.
 

 
  
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