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Autore: MargaretMadison    03/10/2015    1 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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Oh everyday
You feel a little bit further away
And I don't know what to say
Are we wasting time
talking on a broken line
Telling you I haven't seen your face in ages
I feel like we're as close as strangers
I won't give up
even though it hurts so much
Every night I'm losing you in a thousand faces
Now it feels we're as close as strangers


- Close as strangers
 

 
 
Erano tornate tutte assieme in camera, Eve aveva mandato un messaggio a Calum dicendo che li avrebbero aspettati in hotel.
Avevano litigato poi, Olivia ed Evelyn, una volta entrate nella stanza della bionda.
Aveva ragione Evelyn, come sempre d’altronde.
«Olivia non devi scappare quando la situazione che ti si presenta davanti diventa troppo difficile questo fa capire quanto ti importava di Luke e quanto ti importa di Michael. E basta coi tuoi soliti drammi, il tuo essere così insicura e codarda. Hai voluto tradire il tuo ragazzo? Dovevi dirglielo in faccia appena ti si è presentata l’occasione, ne avrai avute un’infinità»
«Non mi giudicare, Evelyn. Non tutti sono forti e coraggiosi come te» le aveva urlato addosso, le lacrime agli occhi e la voce alzata di un’ottava.
Evelyn le aveva lasciato uno sguardo carico di delusione e rimprovero prima di uscire dalla stanza, lasciandola da sola con Abigail che aveva assistito alla scena impotente.
«Se continui a scappare e mentire a te stessa e alle persone a te vicine rimarrai sola e sappiamo entrambe quanto tu abbia paura della solitudine»
Abby era rimasta a consolarla per un po’ finché Ashton non la chiamò sul cellulare e Olly si addormentò sul letto, stringendo forte le lenzuola.
In fin dei conti anche lei era scappata e un po’ la capiva e giustificava il suo continuo fuggire, aveva paura di soffrire e fare del male agli altri.
Prima di andarsene le baciò una guancia e la coprì con una coperta leggera.
«Sii forte, Olly» sussurrò «Non scappare più come ho fatto io»
 
Dei forti battiti contro la porta risvegliarono Olivia di soprassalto, facendola sussultare nel sonno.
«Olivia, so che sei lì dentro. Apri questa dannata porta o la butto giù»
Olly sfregò gli occhi col polso e lanciò un’occhiata all’orologio che segnava le due del mattino.
«Olivia, muoviti mi sto spazientendo»
A quel punto decise di alzarsi dal letto e dirigersi a passo svelto verso la porta. Michael l’attendeva a braccia conserte, lo sguardo duro.
Fece un passo dentro casa e Olivia indietreggiò senza perdere il contatto visivo coi suoi occhi che la stavano incenerendo. Senza alcun preavviso, Michael fece sbattere la porta e Olivia sobbalzò.
Non l’aveva mai visto così serio e, sinceramente, questa cosa la spaventava parecchio.
«Non devi dirmi nulla?» chiese lui rompendo quell’imbarazzante momento che si stava creando.
«I-Io…»
«Mi hai detto che mi ami, Olivia. Hai detto che mi ami e finito il concerto Evelyn mi dice che sei tornata in hotel. Sganci la bomba e poi sparisci. E non voglio stare con una persona che alla prima difficoltà scappa senza lottare per me, per noi.» disse duro «Ho messo a rischio tutto ciò che mi sta più a cuore per te mentre tu che hai fatto? Hai lasciato un ragazzo che non amavi nemmeno e non ti rendeva felice come faccio io»
Era come se il cuore di Olivia venisse trafitto più e più volte da una lama. Non si era mai sentita così vuota come in quel momento. La mattina si sentiva la regina del mondo, con Michael al suo fianco che la stingeva forte mentre ora… beh, il mondo le stava crollando addosso.
«Lasciare Luke è stato difficile per me, lo sai benissimo che non volevo spezzargli il cuore. Non era facile rimanere con lui quando continuavo a desiderare te» rispose, le lacrime che le rigavano il volto. Non si era nemmeno accorta che stava piangendo e che le sue spalle toccavano il muro della parete.
«Oh, lo immagino. Deve essere stato difficile per te scoparsi entrambi, non è cos-»
Le parole gli morirono in gola non appena la mano di Olivia gli colpì la guancia.
Dopo attimi interminabili di urla, nella stanza piombò il silenzio, si riusciva a malapena a sentire i singhiozzi di Olivia che si lasciò scivolare per terra.
Michael teneva lo sguardo basso e rifletteva. Sapeva esattamente cosa dire ma non riusciva a trovare un modo per dirle così improvvisò cercando di rimediare alla situazione.
«Mi dispiace, sono un cretino. Ho parlato senza riflettere e lo schiaffo me lo meritavo. Non ti avrei mai detto quelle parole se non fossi stato arrabbiato, so esattamente quanto ti sentivi in colpa e ti capisco»
Michael s’inginocchiò, in modo da raggiungere la figura di Olivia che in quel momento gli sembrava ancora più piccola del solito.
«Ti giuro che da quando stiamo assieme ho fatto l’amore solo con te. Non volevo essere toccata da mani che non erano le tue» singhiozzò «Come siamo arrivati fino a qui, Mikey?»
«Non ne ho idea, magari era il destino, non trovi?»
Olivia si asciugò le lacrime coi suoi polsi sottili, senza rivolgere lo sguardo verso il ragazzo. Dal canto suo, michael si sedette meglio, imitando la posizione di Olivia e con un braccio le circondò le spalle, attirandola a sé.
Lasciò andare la testa sulla spalle del ragazzo e sospirò, in quel momento aveva dannatamente bisogno di una sigaretta ma era come se le gambe non rispondessero e così rimase seduta, stretta nell’abbraccio di Michael.
«Se potessimo tornare indietro rifaresti tutto da capo?» domandò voltandosi verso di lui.
«Ovvio che lo farei» rispose senza pensarci, perché, in fin dei conti, era la verità «Mi lancerei di nuovo nel vuoto per te»
Olivia accennò un sorriso «Beh, direi che ora stiamo precipitando».
Rimasero zitti poi, Michael passava gentilmente il pollice sulla guancia di Olivia che, dal canto suo, chiuse gli occhi e si lasciò coccolare.
Il cuore di Olia sembrò inclinarsi «Quindi… Non mi ami?» chiese affranta, le parole che le uscirono in un sussurro. Erano passate ore dalla sua confessione e ancora non si era dichiarato.
Che dopo quella litigata non l’amasse più era la sua paura più grande al momento.
«Ma è ovvio che ti amo, Olivia. Ho messo a repentaglio la mia amicizia con Luke, la carriera della band per te. Solo non voglio che scappi, non si scappa da chi si ama, insomma, dammi una dimostrazione che mi ami»
Olivia aprì gli occhi e si girò verso il ragazzo «Dillo ancora»
Michael si fece più vicino, le loro fronti orami si scontravano e Olivia si rispecchiava nello sguardo di lui ora più addolcito.
L’aveva detto davvero, l’amava e lei amava lui. Cosa poteva esserci di meglio?
«Di che mi ami» ripeté «Ho bisogno di sentirmelo dire»
Michael non riuscì a trattenere un sorriso «Ti amo, Olly. L’ho sempre fatto» rispose «Eri così bella stasera»
Olly si sorse, ancora incerta, verso le labbra di Michael «Mi piace quando sussurri il mio nome» bisbigliò prima di baciarlo.
Michael iniziò a ripetere il suo nome più e più volte contro la sua pelle, mentre l’atmosfera si faceva più calda e la tensione scivolava via.
«Ho… Ho dimenticato la tua giacca al Wembley» confessò mordendogli il labbro inferiore.
«Ti amo lo stesso»
Olivia lasciò che le sua mani scendessero fino al lembo della maglia di Michael, accarezzandogli l’addome e sentendo i suoi peli solleticarle i palmi. Passò a baciargli il collo, le spalle e le clavicole poco sporgenti. Era una di quelle rare volte in cui era lei ad avere il coltello dalla part del manico e avrebbe fatto di tutto per torturarlo, portarlo al limite e sentirlo implorare.
Passò all’orlo dei jeans e slacciò il bottone per poi calarli aiutata da Michael che sospirò, pregustando quello che sarebbe successo dopo.
«Mi vuoi?» lo provocò sulle sue labbra.
Michael, incapace di parlare, annuì.
Aveva la gola secca, la esta gli girava perché Olly era così vicina a lui che il suo profumo dolce lo inebriava.
Era la sua droga preferita, una droga troppo potente dalla quale non ne uscivi più una volta averla assunta.
Le mani di Michael viaggiarono lungo il busto di Olivia e quando raggiunse i fianchi glieli strinse forte.
«F-fallo di nuovo» la supplicò quasi.
Olivia sorrise e fece scontrare i loro bacini un’altra volta, facendolo mugugnare qualcosa di incomprensibile.
«Allora, vuoi che ti dimostri quanto ti amo?» sussurrò lasciva al suo orecchio, prima di mordergli il lobo.
Michael per tutta risposta grugnì e si alzò da terra coi lei in braccio.
 

 
***
 

Avevano fatto l’amore due volte, rotolando in quel letto troppo piccolo per due e troppo grande per una persona sola, così si erano fatti stretti e verso le cinque del mattino si addormentarono. Olivia era praticamente distesa su Michael che la stringeva a sé come se avesse paura di perderla.
Perché lui sapeva che prima o poi sarebbe scappata ancora, com’era a conoscenza che non sempre sarebbe riuscito a trovarla e la cosa lo spaventava.
Non gliel’aveva mai detto ma spesso, durante il tour, si ritrovava a sognare di tornare a casa e trovare un bigliettino dove Olivia diceva che se ne andava. Si risvegliava sudato, poi, e la prima cosa che faceva era chiamare Olly sul telefono e appena sentiva la sua voce il battito si regolarizzava e tornava a respirare.
«Non dormi?» chiese Olivia, gli occhi semi chiusi dalla stanchezza e dalle lacrime versate prima.
«Non ho sonno» mentì, in realtà moriva dal sonno ma osservare Olivia stretta a sé lo tranquillizzava.
Olly si fece più stretta e borbottò qualcosa prima di chiudere nuovamente gli occhi.
«Domani hai un’intervista, lo sai? Perché non provi a riposarti?» domandò richiudendo gli occhi.
«Voglio parlare»
«E di cosa?»
«Di te»
«Di me?»
«Del futuro assieme» precisò allora Michael «Ad esempio, il tuo anno sabbatico sta per finire signorina, cosa pensi di fare poi?»
Olivia si stiracchiò, lasciandosi scappare uno sbadiglio «Hai davvero un tempismo di merda»
Rise. «Sono serio, cosa vedi nel tuo futuro?»
Ci pensò su un po’ «Vedo me, una famiglia, un lavoretto part time così da potermi dedicare ai miei figli e al mio cane»
Michael si appoggiò su un lato e la osservò attentamente «Quanti figli vuoi avere?»
«Uhm, tre»
«Tre?» ripeté sorpreso «perché proprio tre?»
«Perché è il numero perfetto»
«Possiamo sempre portarci avanti» propose avvicinandola a sé per i fianchi. Olivia ridacchiò leggermente ma non appena Michael aumentò la presa, la sua risata si trasformò in un gemito mal trattenuto.
«Ti ho fatto male?» chiese indicando i lividi violacei che costellavano i suoi fianchi stretti.
Olivia fece di no con la testa «Ne vale la pena» rispose, gli occhi ancora chiusi mentre il sonno si avvicinava sempre di più.
«Tu dici?»
«Io dico»
Non parlò più, Michael. Rimase silenzioso ad osservare Olivia sprofondare nel sonno e così, si fece accogliere dalle braccia di morfeo.
 
***
Si svegliarono per le 8AM, uno più stordito dell’altro, tant’è che a colazione Calum ed Ashton sghignazzavano sussurrandosi battutine per non essere sentiti dai diretti interessati o da Luk che, seduto in disparte provava a fare colazione.
La prima persona che Olivia vide fu Abigail che le corse incontro abbracciandola forte e «Stai meglio?» chiese premurosa.
Olivia annuì e lanciò uno sguardo a Michael che sghignazzava perché quella sera l’aveva fatta stare decisamente più che bene ma forse era meglio se quello restasse tra di loro.
Fece un po’ di colazione con latte e cereali quando Calum, senza smettere di sghignazzare con il riccio sussurrandosi parole che Olivia non colse davvero ma era certa che parlassero di lei, Michael e quello che avevano fatto ieri sera.
Evelyn nemmeno la guardava, troppo impegnata a controllare Instagram.
L’aveva delusa, come aveva deluso Luke. Un altro che non riusciva nemmeno a guardarla in faccia.
Sentì sotto il tavolo la mano di Michael stringerle una coscia, Olly alzò lo sguardo verso il ragazzo che le lanciò uno sguardo come a dirle “che succede?”.
Olivia dileguò la faccenda scuotendo la testa e riportò la concentrazione sulla colazione.
«A che ora inizia l’intervista?» chiese Abigail al fidanzato con uno sguardo di rimprovero. Se lui e il moro fossero andati avanti a sghignazzare molto probabilmente Luke avrebbe intuito qualcosa.
«Tra una ventina di minuti nella sala riunioni dell’hotel, voi potete rimanere nella sala affianco» rispose sorridente riferendosi alle tre ragazze.
Olly cercò di ricambiare il sorriso e a momenti si strozzò quando sentì la mano di Michael accarezzarla sotto la gonna nera.
«Non qui» disse a bassa voce cercando di non farsi sentire.
Ma per tutta risposta Michael ridacchiò e dopo aver intavolato una conversazione sul calcio con Calum, la sua mano riprese il suo percorso sulla pelle della giovane che cercava in tutti i modi di mantenere la calma.
Olly gli pizzicò il braccio provando ad apparire discreta nei gesti, che figura ci avrebbe fatto se qualcuno – soprattutto Luke – l’avesse beccata a togliere la mano di Michael dalla sua coscia?
«Michael smettila» disse tra i denti quando Ashton s’intromise nella conversazione.
«Di fare cosa?»
«Lo sai»
«Dici questo?» chiese accarezzandola da sopra gli slip.
Olly cercò di trattenere un gemito «Sì»
Michael ghignò e si leccò il labbro inferiore, riportando lo sguardo su Calum ed Ashton che discutevano su quale squadra fosse più forte: Machester City o Manchester United.
Manchester City, pensa, ovviamente.
Olivia aprì la bocca per ribattere e intrufolarsi nella conversazione per non pensare alle mani di Michael sul suo corpo ma fu subito costretta a richiudere le labbra quando un dito di Michael s’intrufolò dentro di lei.
«Olly» parlò Abigail guardandola preoccupata «Sei paonazza, tutto bene?»
«Una meraviglia» rispose falsamente provocando la risata di Michael che subito si ricompose con un finto colpo di tosse «Sono solo un po’ accaldata»
L’amica annuì e tornò a parlare con Eve.
«Non pensare di averla fatta franca» disse Olivia avvicinandosi sensualmente all’orecchio di Michael che ritrasse la mano dalle cosce della ragazza.
«Ah sì? E che vorresti fare?»
Olivia gli lanciò un’occhiata d’intesa e si alzò da tavola.
«Vado in camera a lavarmi i denti, ci vediamo nella hall?» chiese ai due amici difronte a lei, troppo presi a parlare che risposero con un veloce “ok”.
«A dopo» sussurrò a Michael guardandolo lasciva perché con quella frase intendeva dire “corri in camera, immediatamente”.
Ed è quello che accadde.
Appena uscì dalla sala sentì i pesanti passi di Michael farsi sempre più vicina e sorrise vittoriosa.
Che la vendetta abbia inizio!
 

 
***



Si stavano baciando contro la porta della stanza, le spalle di Michael contro di essa e i loro petti che si scontravano.
E parlavano.
E si amavano.
Quel bacio, come gli altri, sembrava racchiudere un insieme di pensieri e parole che non avrebbero mai detto ad alta voce.
Le mani di Olivia corsero tra i capelli di lui, tirandoglieli leggermente perché sapeva quanto gli piaceva mentre Michael le accarezzava la vita.
Sorridevano nel bacio, stretti l’uno nelle braccia dell’altro ‘che alla fine l’unica cosa che sapevano fare era amarsi.
«Spostiamoci di là» sussurrò Michael sulla guancia di Olivia per poi salire e baciarle lo zigomo alto.
«Hai un’intervista» gli ricordò.
Scosse la testa «Può aspettare» rispose facendo scontrare i bacini per farle intendere quanto necessitava di lei in quel momento.
Sorrise sulle labbra carnose del ragazzo e si avvicinarono di qualche passo verso il letto quando la porta bussò e «Siete nudi?» chiese Ashton da dietro la porta con il suo classico sorriso impertinente.
Michael alzò gli occhi al cielo prima di guardare Olivia e «Ti prego, fingiamo di non essere qui dentro»
La bionda scosse la testa divertita «Dopo l’intervista, amore»
Il ragazzo sbuffò «Sarà l’intervista più lunga della mia vita»
































































 


MY LITTLE TALK
SONO VIVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
lol
stavo quasi pensando di mollare questa storia quando é arrivata una ragazza che mi ha fatto tornare la voglia di scrivere e postare questo capitolo già pronto.
spero che vi piaccia perché i drammi INIZIANO DAL PROSISMO CAPITOLO MUAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHA
Vi lascio poi i link della mia nuove storie:
TEACH ME: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3277006
WHAT ABOUT US: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3270412&i=1
che dire poi? recensite, recensite, recensite!
bacissimi
Megghy


PUBBLICITà: passate dalla mia amichetta qui ------> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3274060

  
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