1.vorrei
morire
Non
c’era modo di descrivere
come mi sentissi in quel momento:quella bambina,quel mostro
aveva ucciso Bella,la mia
Bella;la mia migliore amica.
Non
per biasimare il suo
comportamento,anche perché la scelta di sposare e fare
l’amore con un vampiro
era stata sua,ma credevo che Bella sapesse a cosa andava incontro,
eppure
nonostante mi pungesse la lingua a parlar male dei defunti;era stata
una vera
stupida perché non aveva avuto la forza di uccidere quel
demonietto nero che
aveva ospitato nel suo grembo sin
dall’inizio,finchè si era approfittato di lei
a tal punto da toglierle la vita,e che lei aveva addirittura avuto il
coraggio
di definire sua figlia.
Sconvolto
dalla rabbia e
dall’odio poiché solo in quel momento avevo
provato sulla mia pelle ciò contro
cui Sam mi aveva messo in guardia,avevo tentato di uccidere la
neonata,perché
non nocesse mai più a nessuno,ma Rosalie,la biondina aveva
previsto le mie
mosse;e nonostante fossi entrato nel salone di casa Cullen cercando di
fare
meno rumore possibile,era scattata in piedi privando quella piccola
testa con i
riccioli bronzei alla mia mano grande che l’avrebbe privata
della vita.
-
STA LONTANO DA
RENESMEE,CANE!-urlò la barbie con la pelle di neve scoprendo
i denti minacciosa.
Feci
un balzo
indietro,acquattandomi carponi in terra e ringhiandole in
risposta,sentivo il
pelo ritto sulla schiena ma non attaccai immediatamente,prima le sue
parole mi
balenarono in testa e involontariamente risi in modo spudorato.
Le
avevano anche dato un
nome? Era un demone assassino che avrebbe solo procurato dolore e morte
e
Rosalie la proteggeva?
Il
suo visino piccolo
incorniciato da due occhi color cioccolato,incrociò il mio
sguardo,e per un
attimo,un attimo di troppo,rimasi interdetto dall’innocenza
di quella
fisionomia permisi a Miss Universo di assestarmi un calcio nel
ventre,fino a
cacciarmi letteralmente a calci fuori da casa Cullen,dove Bella aveva
cessato
di vivere.
Per
la seconda volta avevo
abbandonato Leah e Seth,ed ora,dopo aver corso per chilometri sotto
forma di
lupo me ne stavo seduto su una fredda altalena nello stesso buio parco
di
Olimpia nel quale ero stato qualche giorno prima alla ricerca del mio
imprinting.
“Maledizione
all’imprinting!”pensai mentre mi dondolavo
calciando con forza i sassolini che
erano in terra e strusciando i piedi sui pochi ciuffi d’erba
gelida che
crescevano nel terreno.
Ma
cosa diavolo era quella
forza?
Jared
e Sam me ne parlavano
sempre come qualcosa di magico,ma io ormai stentavo a credere nella sua
esistenza;ero
certo che sarei stato condannato a soffrire per il resto
dell’eternità poiché
Bella era morta ed io di certo non sarei uscito incolume dal lutto.
L’immagine
di Renesmee che
beveva un bicchiere pieno di sangue, tornò viva tra i miei
ricordi e con un
urlo simile ad un ringhio riconobbi la rabbia e l’odio che
tornavano ad
esplodermi nel petto.
Non
ero riuscito ad
ucciderla! Ed ora da quella bionda psicopatica le sarebbe stato
permesso di far
strage di chiunque incontrasse.
Non
era giusto!
Mi
sentivo inutile in quel
silenzio denso di rimorsi quando mi resi conto,rimanendo a bocca
spalancata che
Renesmee aveva gli stessi occhi color cioccolato di sua madre,e
forse,poiché
aveva conservato quel suo aspetto fisico,avrei riconosciuto il lei
molti altri
aspetti di Bella.
Ma
cosa diavolo stavo
dicendo?
Una
folata di vento gelido mi
schiaffeggiò la faccia come per rimproverarmi di quei
pensieri,e solo allora mi
resi conto che una grossa lacrima era sgorgata dai miei occhi. Stavo
piangendo.
La
mia anima ed il mio corpo
venivano logorate dal dolore,mentre mi convincevo che non valeva la pena vivere se dovevo
soffrire a quel modo…
Avrei
voluto porre fine alla
mia vita cosicché io e Bella avremmo potuto
ricongiungerci,ma a quanto pareva
il mio destino era quello di soffrire in silenzio.
Sollevai
gli occhi e quasi
picchiandomi impedii ad una lacrima appena nata di rigarmi le guance,fu
in quel
momento che riconobbi nel drappo scuro del cielo notturno un grosso
globo
argenteo:la luna.
Io
ero un lupo,un alfa,anche
se al momento mi sentivo fragile come vetro per essere definito tale,ed
i lupi
potevano essere definiti i signori indiscussi della notte per la loro
forza e
la capacità di opporci a degli assassini come erano i
vampiri,tuttavia dopo
qualche attimo di calma,infusa dalla luna,la mia triste consigliera,fui
travolto di nuovo da un’ondata di malinconia…
Non
potevo sfuggire
all’evidenza dei fatti,nascondendomi dietro la certezza che
ero un’alfa…
Come
avrei agito ora?avevo la
sensazione che con una sola goccia di pioggia mi sarei sciolto con
facilità.
Era dunque più giusto che me ne stessi lì a soffrire attendendo la morte oppure avrei dovuto avvertire Sam di ciò che i Cullen avevano fatto e lasciare che facesse giustizia da solo?
-
ehy…ti senti bene
ragazzo?- sollevai lo sguardo umido in direzione di quella voce
femminile che
aveva parlato senza alcun preavviso riscuotendoti di colpo dalle mie
riflessioni.
I
suoi occhi color
cannella,intensi e preoccupati,mi fissavano risplendendo nel buio;la
riconobbi
immediatamente:il suo viso lentigginoso dalla pelle chiara e la
fossetta del
suo mento quando mi aveva sorriso,avevano cercato di offrirmi
aiuto,mentre ero
alla ricerca della ragazza che avesse potuto sciogliere la mia rabbia
la prima
volta che ero stato lì.
Lei
si chiamava Lizzie,ed
ora,incontrando i miei occhi castani e piangenti fece un passo
indietro,spaventata dal mio stato,che doveva risplendere sul mio viso
in modo
molto chiaro.
Balzai
in piedi e prima che
potesse aggiungere altro le gettai le braccia al collo rifugiandomi
sulla sua
spalla e lasciando che le lacrime scendessero in modo liberatorio.
La
sentivo rigida,distaccata
ma quando implorante sussurrai:
-
aiutami Lizzie…-
lei mi strinse al suo petto ed in quel momento ebbi la certezza che per
me la
ragazza rappresentasse un salvagente nel bel mezzo del mare in tempesta
della
mia vita.
NOTA DELL'AUTRICE
Che ne pensate?
un baciotto
marty23