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Autore: Ikki95    06/10/2015    1 recensioni
A seguito del ritrovamento dello One Piece, la Ciurma di Cappello di Paglia è andata ognuno per la sua strada. Ma due persone hanno deciso di rimanere a vivere insieme, come due cuori ed una capanna: Sanji e Nami hanno infatti coronato il loro sogno d'amore aprendo un ristorante insieme, ed ora sono pronti ad invitare i Mugiwara per una grande abbuffata in "famiglia" !
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Sanji | Coppie: Sanji/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. "Zef! Non devi assaggiare le cose prima di pranzo!"
Nami tolse dalle mani del figlioletto un cucchiaio colmo di sugo. Sanji concesse solo un veloce sorriso a quella scena, dopodichè continuò imperterrito a cucinare una enorme bistecca per Rufy. Nami gli si avvicinò e gli fece una carezza. "Porto questi di là."
Sanji annuì lievemente. La donna prese dei piatti in finissima porcellana con disegni floreali dorati e si diresse verso la sala da pranzo. Sulla porta del Neo - Baratie campeggiava la scritta Closed, mentre all'interno della sala vi era un lunghissimo tavolo di legno già apparecchiata. Forchette, coltelli, cucchiai, piatti fondi, piatti piani... Tutto era pronto, persino le numerose piante che adornavano la tavola e l'enorme tovaglia bianca recante lo stemma dei Mugiwara che la ricopriva sembravano essere state messe lì con una precisione assoluta. Nami finì di posare gli ultimi piatti al loro posto e poi si allontanò di qualche metro per osservare la tavola, pienamente soddisfatta.
"A che punto sei, amore?" Chiese al suo compagno.
"Quasi fatto." Disse lui continuando a fumare e a destreggiarsi tra un fornello e l'altro.
"Non dovresti fumare mentre cucini, sai?" Gli diede un bacio sulla guancia, abbracciandolo. "E poi che esempio dai ai nostri figli?"
Sanji sorrise. "A proposito, hai visto Bellmere? Non la vedo da un paio d'ore..."
"Deve essere nella nostra stanza a giocare con i miei trucchi...! Vado subito a controllare."
La donna si allontanò dalla cucina e salì le piccole scale che conducevano al primo piano, laddove avevano dovuto spostare la loro camera e quelle dei bambini. Come previsto, trovò Bellmere davanti allo specchio a disegnarsi ghirigori sulla faccia utilizzando la matita della mamma.
"Oh, eccoti qui, tesoro!" Disse Nami avvicinandosi a lei.
"Mamma!" La abbracciò d'impeto. "Hai visto come sono brava a truccarmi?"
Nami sorrise e le scompigliò i già lunghi capelli arancioni. Le assomigliava moltissimo. Zef, invece, era tutto suo padre. Aveva persino un sopracciglio già lievemente arricciato. "Sei stata bravissima. Ma che ne dici se adesso ti truccasse la mamma?"
"Siii!"
Le due si chiusero in bagno e ci stettero qualche minuto. Quando ne uscirono, la piccola Bellmere aveva il volto completamente ripulito dai disegni di prima e mostrava un trucco appena accennato, consono ai suoi cinque anni di età. Il vestitino bianco la faceva sembrare un confetto. Nami la prese per mano e la condusse giù per le scale, recuperò anche Zef e li fece prendere posto a tavola.
"Tra poco arriveranno anche lo zio Rufy e lo zio Zoro, e anche la zia Bibi e la zia Robin, e lo zio Brook e..." I bambini la guardavano curiosi. "Bhè si, insomma, avete capito! Fate i bravi, mi raccomando!" Diede un veloce bacio sulla fronte ad ognuno di loro e si mise ad attendere i propri ospiti vicino alla porta.


 

Arrivarono alla spicciolata. Il primo fu Rufy, accompagnato dalla compagna Bibi e dal loro figlio Roger. Poi arrivò Zoro, ancora infreddolito dagli ultimi scampoli d'inverno, a braccetto con Tashigi, la quale a sua volta teneva per mano la loro figlioletta. Poi fu il turno di Robin, Chopper e Brook.
Dlin dlon.
Nami andò ad aprire.
"Suuuuuuuuuuuupeeeeeeeeeeeeeeeeeeeer!"
Anche Franky era arrivato. La donna, dopo aver abbracciato tutti, fece accomodare i presenti a tavola.
"Sono contentissima che siamo di nuovo insieme!"
"Lo siamo anche noi!" Le rispose Rufy.
"Dov'è quel cuoco da strapazzo?" Chiese Zoro con il solito tono di sfida.
"Ti sento, testa d'alga. Ti sono mancato?" Gli rispose immediatamente Sanji.
"Come l'influenza d'estate."
"E tu sei mancato a me quanto un brufolo sulle chiappe."
Tutti i presenti risero. Era bello riunirsi dopo così tanto tempo. Avevano quasi tutti messo su famiglia, e chi non lo aveva fatto era comunque felice. Ma loro non avevano mai smesso di essere una ciurma.
"Amore, vienimi ad aiutare, per favore." Chiese Sanji richiamando l'attenzione di Nami.
"Arrivo!"
Nami trovò il suo uomo alle prese con una enorme pentolone e lo aiutò a sorreggerne un'estremita. Lo portarono a fatica nella sala da pranzo e lo misero al centro del tavolo. Con l'auto di un mestolo la donna servì uno ad uno tutti i presenti.
"Buon appetito, ragazzi!"
Tutti si avventarono sul contenuto dei loro piatti come se non toccassero cibo da una vita.
"Ehi, attento, togliti il cappello, quando mangi." Disse Rufy a suo figlio spostandogli il cappello di paglia e mettendoglielo dietro alla testa "E' una cosa preziosa, sai?" Il figlioletto gli sorrise.
"Le mie papille gustative non hanno mai provato nulla di così intenso... Se solo avessi le papille gustative! YOHOHOHOHOH!" Commentò Brook dopo aver assaggiato quella pietanza.
Anche Franky ne portò una cucchiaiata alla bocca. "Questo piatto è semplicemente Super!" Commentò poi.
Il clima a tavola era piacevolissimo.
"Robin, come va il tuo lavoro di bibliotecaria ad Alabasta?" Chiese Nami all'amica dopo un paio di portate.
"Va benissimo, grazie! Stare immerse nei libri è ciò che ho sempre sognato." Le rispose la studiosa.
"Ti piace, testa d'alga?" Chiese curioso Sanji all'amico.
"No." A Zoro quella pietanza piaceva moltissimo, ma l'ultima cosa che voleva era dare una soddisfazione al cuoco.
Le portate si susseguirono una dopo l'altra: Rufy si avventò sulla carne, proprio come previsto da Sanji, che servì il secondo a parte agli altri commensali. Per dolce aveva preparato un'enorme torta con il suo simbolo disegnato con la cioccolata. Fu parere comune quello di non aver mai assaggiato nulla di così delizioso. Quando ebbero finito anche l'ultima mollica di pane, i presenti si abbandonarono allo schienale delle loro sedie, rilassandosi. Tutti i bambini, al termine del pranzo, si misero seduti in cerchio davanti a Brook, il quale aveva impugnato una chitarra acustica e stava sviscerando il proprio repertorio di canzoni natalizie.
"Ancora una! Ancora una!"
"Dai, zio Brook!"
Queste erano alcune delle cose che gli adulti udivano nel confuso vociare dei loro figli al termine di ogni canzone dello scheletro. Tutti ridevano, osservando quelle scene di sana vita familiare.
"E' stato tutto incredibilmente delizioso..." Commentò Chopper esausto per la mangiata.
"Grazie, Chopperino." Gli rispose Nami "E pensa, non ti ho ancora detto la parte migliore del pranzo!"
Alla renna si illuminarono gli occhi, così come a tutti gli altri. "E cos'è??"
"Renna fritta!"
"Aaaaaaaaargh! Non voglio essere cucinato, Nami, ti preeego!"
Tutti risero prendendo amabilmente in giro Chopper. Il pranzo era durato qualche ora ma, come tutte le cose belle, prima o poi sarebbe dovuto terminare.
"Ci ha fatto un grandissimo piacere essere qui, oggi." Disse Bibi abbracciando Sanji e Nami, prima di andarsene. "Grazie di tutto, rifacciamolo più spesso."
"Certamente." Disse lei. "Ehi, piccola! Hai mangiato bene?" Nami si era chinata per poter salutare la figlia di Zoro. La bambina annuì.
"E' ancora molto timida, scusala... Mi ricorda me da giovane!" Commentò Tashigi.
Uno alla volta tutti salutarono i padroni di casa, non senza una punta di tristezza e rammarico. Sanji e Nami si affacciarono dalla porta principale e salutarono di nuovo tutti con la mano.


 

Sanji era sdraiato nel letto, a petto nudo e con la coperta tirata fin sopra all'ombellico. Aveva le braccia piegate dietro alla nuca e gli occhi socchiusi. Sentiva la sua Nami strofinarsi i denti nel bagno. La aspettava impaziente. Quando la donna ebbe finito di prepararsi, si sporse dalla porta. Aveva una lunga vestaglia bianca, piuttosto scollata per essere inverno. Lui la trovava bellissima. Nami si affrettò ad infilarsi sotto le coperte. Era scalza e aveva freddo ai piedi. Diede un veloce bacio sulle labbra dell'uomo e gli si accoccolò accanto passandogli un braccio attorno al fianco.
"Sei stato bene, oggi?" Gli chiese.
"Si amore, benissimo. Mi mancavano da morire..."
"Anche a me. Dovremmo farlo più spesso."
Sanji annuì. Nami fece un sorriso e si mise a sedere. L'uomo la guardò stranito mentre rovistava dentro ai cassetti del comodino vicino. La vide estrarre da esso delle buste, quasi esultando.
"Lo sai che cosa sono queste?" Chiese lei, canzonandolo.
"Uhm... No..."
"Queste, caro il mio tesoro, sono le lettere che tu mi inviasti 5 anni or sono!"
L'uomo si mise le mani tra i capelli e sorrise. "Le hai conservate?"
"Certo che le ho conservate! Per me saranno sempre la testimonianza di come, una volta, tu fossi molto più romantico!"
Sanji tentò di strappargliele di mano, ma lei lo allontanò tenendolo a distanza. "Fermo! Senti qua..."
Ne aprì una con un cuore disegnato sopra e ne inizò a leggere il contenuto. "Cara Nami, ti scrivo perchè - Ehi!"
L'uomo gliela tolse di mano con un movimento fulmineo e la nascose dietro alla schiena. "Smettila! Queste sono per quando sei sola, non per prendermi in giro!"
"Ridammela!"
La donna gli si gettò sopra nel tentativo di recuperarle, e i due si ritrovarono presto a lottare scherzosamente per quei foglietti di carta. Rotolarono sul letto per qualche minuto e si presero persino a cuscinate. Poi, quando entrambi furono stanchi, si stesero su di un fianco guardandosi negli occhi, ansimando.
"Sei bellissima."
"Tu di più."
Si diedero un lungo e passionale bacio.
"Sai..." Esordì Sanji "Tanto tempo fa pensavo che trovare l'All Blue sarebbe stata la cosa più bella che mi sarebbe potuta capitare." Lei lo guardava rapita accarezzandogli dolcemente il pettorale scolpito "Non pensavo minimamente ad avere una famiglia. Tutto ciò che avevo erano Zef e gli altri del Baratie. Ma se ora tornassi indietro non cambierei nulla di ciò che ho fatto, o detto, o anche solo pensato, perchè mi ha portato qui dove sono ora, assieme a te, a Bellmere, al piccolo Zef..."
Una lacrima gli rigò una guancia. Nami si tirò leggermente su e gliela asciugò amorevolmente con la mano.
"Ehi, tesoro, che cosa succede...?"
"Grazie." La guardò dritta negli occhi. "Grazie di esistere, amore mio. Grazie per tutto quello che hai fatto, per tutto quello che sei, per tutto quello che abbiamo costruito insieme. Sei la cosa più bella che potesse capitarmi." La baciò all'improvviso, lasciandola esterrefatta, con gli occhi ancora spalancati. "Grazie."


 

The end.
 

Spazio dell'autore: Eccoci qua, finita! Onestamente, spero che vi possa piacere quello che sono riuscito a scrivere, anche perché diciamo che è un argomento un po' diverso dai miei soliti canoni! Un vostro parere, positivo o negativo, mi farebbe solo piacere! ^^ Come sempre vi lascio i link delle mie storie, e vi ringrazio per la lettura!
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