Remake
di sunglasses
of
dissension.
Scritta
sentendo "Sta
Passando Novembre", Eros Ramazzotti
Cap.6 Traditore
“Quasi
mi sorprende che
la tua ciurma sia davvero andata tutta a dormire. Non avete per niente
paura
del mare, vero?” chiese Sabo. Rufy incrociò le
gambe sul letto e mise le mani
sulle ginocchia.
“Se
fai capire al mare
che lo temi, è peggio” rispose. Sabo si
grattò la guancia e ridacchiò.
“Sei
proprio uguale a
lui” sussurrò. Rufy sbatté un paio di
volte le palpebre.
“Lui?”
chiese. Sabo si
staccò dalla parete e si diresse verso una sedia, la
sollevò per lo schienale.
“Quello
che ti sto per
dire potrai dirlo solo ad Ace, a voi devo delle spiegazioni.
Però a nessun
altro, sono strettamente confidenziali” spiegò.
Mise la sedia davanti al letto
e vi si sedette al contrario, appoggiando i gomiti sullo schienale.
“A
salvarmi è stato il
capo dei rivoluzionari, Dragon. Gli servivano tutte le informazioni che
un
piccolo nobile come me gli poteva dare” spiegò.
Rufy guardò gli occhiali da
aviatore al collo di Sabo e si mordicchiò il labbro.
“E’
per questo che non
ci hai detto che eri vivo?” chiese. Sabo annuì e
incassò il capo tra le spalle.
“Sì,
noi rivoluzionari
non possiamo avere nessun tipo di legame. Molti hanno lasciato mogli,
figli,
famiglie e amici. Viviamo nella totale segretezza”
sussurrò. Rufy si sporse in
avanti.
“Allora
io ed Ace non
avevamo le allucinazioni. Da bambini, la roccia parlava con la tua
voce” disse.
Sabo sorrise e annuì.
“Ci
avevo piazzato
dietro un lumacofono. Temevo che Ace ti avrebbe picchiato un
po’ troppo,
altrimenti” ammise. Rufy allungò ancora di
più il collo, fino a tenderlo sei
volte più del normale.
“Devi
chiedere scusa ad
Ace” dichiarò.
*****
Ace
lanciò il suo
pugnale e lo riprese al volo un paio di volte.
“Sabo
… Sabo … Sabo …”
ripeteva. La sua voce risuonò più volte nella
cabina e avvertì una fitta al
petto.
-
Per anni ho pensato
che mi osservasse dal cielo, ma ci ha semplicemente abbandonati
– rifletté.
Lanciò nuovamente il coltello e lo riprese al volo.
“Sabo
…”. La sua voce
divenne più roca e sentì gli occhi pizzicare.
-
Avevamo bevuto quel
sake che ci rendeva fratelli, legati e liberi. Ha tradito tutto -.
“Sabo
… traditore!”
gridò.