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Autore: gangamoon    08/10/2015    4 recensioni
Quando Severus si risveglia dal coma in cui è rimasto per mesi, trova al suo capezzale una persona che non si sarebbe mai aspettato di rivedere per prima. Eppure è a lei che deve la vita, non solo quella che stava per perdere a causa del serpente, ma anche quella che di lì a poco ricomincerà a vivere pienamente, sospinto dai venti di un nuovo amore.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quinto capitolo o “Discorso apologetico sul metodo didattico di Severus”. Spero che l’argomento vi interessi, perché alla fine ho preferito non dividere il capitolo ed essendo un po’ lungo potrebbe risultare noioso… Ma ci tenevo, visto le accuse che spopolano sul web ;)

p.s. in realtà, rileggendolo, il discorso non è neanche tanto lungo, ma voi dovete immaginarvelo pronunciato da Severus ;)



 
– Mi piacerebbe chiacchierare ancora con te, Irina
– Anche a me
E così fecero per i giorni a seguire.

 
Lavoravano insieme e poi, quando non c’era nulla da fare, si sedevano da qualche parte a parlare del più e del meno. Ed era come se si fossero conosciuti da sempre. Era piacevole passare del tempo con lei. E Severus doveva riconoscere che Irina era interessante sotto molti aspetti. Era molto colta e molto sensibile, riusciva a cogliere cose che agli altri sfuggivano, inquadrandole in un contesto più complesso che solo lei riusciva a visualizzare nella sua mente. Un po’ come aveva fatto con lui. Aveva raccolto tanti piccoli dettagli del suo comportamento fino a farne un quadro completo. Ed era giunta alla conclusione che sotto quella scorza gelida doveva nascondersi un grande cuore, in grado di sopportare in silenzio e di lottare fino alla fine per tenere fede a una promessa.
Se poco tempo fa qualcuno gli avesse detto di avere un grande cuore probabilmente Severus gli avrebbe riso in faccia. Per modo di dire… Più che altro lo avrebbe fulminato con lo sguardo. Era l’argomento principale di discussione con Silente, che riteneva che il Cappello Parlante avesse sbagliato a smistarlo in Serpeverde.
Eppure detto da lei… Forse  perché la guerra era finita, ma gli sembrava possibile. In fondo era vero, tutto quello che aveva fatto l’aveva fatto per amore di Lily e non si poteva dire che quello non fosse stato un grande amore, seppur non corrisposto e molto sofferto.
Anche gli altri insegnanti avevano notato che l’arcigno professore di pozioni nelle ultime settimane era più sereno. Non che lui lo desse troppo a vedere. Insomma, se non si fosse trattato di Severus Piton  avrebbe avuto un’espressione normalissima. Ma considerando che la sua espressione naturale era quella cupa e seriosa, soltanto vederlo col viso disteso era segno di un notevole cambiamento in positivo. Ovviamente questo cambiamento non era sfuggito a Silente, il quale, ogni volta che il pozionista si recava in presidenza per parlare con la McGranitt, ammiccava dalla sua cornice.
Questo fatto un po’ lo irritava, ma fin quando si trattava dei colleghi non c’era da preoccuparsi. Il problema sarebbe stato non farlo notare agli studenti. Già si sentiva preoccupantemente più buono… Ma non aveva nessunissima intenzione di cambiare i propri metodi didattici. Almeno fin quando non toccò quest’argomento con Irina.
A quanto pareva lei riusciva a farsi rispettare con le sue buone maniere e otteneva anche un buon rendimento dagli studenti nella sua materia. Certo, per lei era facile, non era continuo bersaglio di scherzi e prese in giro per il suo naso o per i suoi capelli o per i suoi vestiti.
Riflettendo su questo fatto Severus si rese conto che queste preoccupazioni erano piuttosto puerili e che mettevano radici ai tempi in cui lui era studente… Aveva accumulato tanto di quel veleno, in  quegli anni, da diventare  più letale di Nagini. L’unica persona con cui allora si trovava a suo agio era Lily, lei lo aveva guardato per come era veramente…
Come Irina. Dopotutto era stata lei a interessarsi a lui e a preoccuparsi quando era ricoverato al San Mungo… Con lei vicino sentiva di poter dimenticare tutti i suoi problemi… e il suo sorriso era un balsamo per la sua anima troppe volte ferita.
Forse avrebbe dovuto ammorbidire i suoi metodi. Di poco. Solo per ottenere un minimo di rispetto come essere umano, prima che come professore. Non era vero che si divertiva a tormentare gli studenti. Non sempre. Dietro i suoi metodi severi c’erano delle profonde motivazioni. Irina gli suggerì di aprirsi con i suoi studenti e di mostrare i suoi punti di vista. E magari di provare a essere un po’ più imparziale.
Così alla vigilia della ripresa delle lezioni Severus aveva preparato ben tre discorsi diversi per gli studenti dei vari anni. La situazione era infatti molto variegata, dal momento che c’erano alunni che non lo avevano mai avuto come docente di pozioni, altri che avevano seguito due anni deleteri con Lumacorno. Di questi, due classi si preparavano ai GUFO, le altre due ai MAGO. Il tutto moltiplicato per il numero delle case.*
Per quanto riguardava gli studenti del primo anno aveva un doppio mito da sfatare (almeno in parte): quello, più recente, dell’eroe dal cuore d’oro e quello, tramandato, del perfido pipistrello. La presentazione fu comunque quella classica: una bella entrata teatrale con tanto di porta sbattuta bruscamente e mantello svolazzante.
– Non ci saranno sventolii di bacchetta o stupidi incantesimi in questo corso…
Le premesse non erano, dunque, le migliori e gli studenti, che avevano sperato in una metamorfosi caratteriale, assunsero la tipica espressione terrorizzata, memori dei racconti di amici e fratelli più grandi. Severus sogghignò.
– Sicuramente sarete tutti a conoscenza della mia fama di professore inflessibile, burbero e cinico, così come della recente smentita dei giudizi negativi sul mio conto. Tuttavia, vi informo che non ho alcuna intenzione di cambiare il mio metodo. Quindi se speravate di trovare in me un nuovo Lumacorno, devo deludere le vostre attese. Questo non perché provi un particolare piacere nel “tormentarvi”. Il mio intento è, anzi, quello di spronarvi a fare del vostro meglio. Certamente potrei usare altri metodi, meno duri, mostrarmi comprensivo e paziente… Ma questo non aiuta allo scopo. Che è quello di formare pozionisti abili e preparati. Oggi non sapete ancora quale strada intraprenderete in futuro, ma se deciderete, tanto per dirne una molto in voga al giorno d’oggi, per la professione di Auror, potreste, di qui a qualche anno, ritrovarvi senza i GUFO sufficienti. Dovete essere pronti a fronteggiare qualsiasi situazione. Quando lavorate ad una pozione non sempre siete comodi e rilassati come se steste cucinando una zuppa. Il vostro intervento potrebbe essere richiesto in situazioni di vita o di morte, in cui necessitano notevole sangue freddo e lucidità. Se riuscirete, qui, a mantenere la concentrazione, senza lasciarvi intimidire dai miei commenti, che saranno, vi assicuro, sempre molto diretti, allora sarete sulla buona strada. Questo vale per tutti, sia per coloro che possiedono delle capacità innate, sia per coloro che non le possiedono. Sta a voi mettere le basi. Pertanto mi aspetto da voi eguale impegno nella pratica, quanto nella teoria, perché, vi ripeto, non provo alcun diletto nell’assistere a prove disastrose in aula e nel correggere compiti pietosi nel tempo libero.
Il discorso più lungo della storia di Hogwarts. Aveva battuto pure il Cappello Parlante, ma sembrava, almeno all’apparenza, che gli studenti avessero recepito il messaggio.
Anche lui, comunque, avrebbe cercato di moderarsi e di mostrarsi meno acido. Irina gli aveva fatto notare che gli studenti non sono tutti uguali e, per quanto lui volesse spronarli, la sua severità avrebbe potuto ottenere l’effetto opposto da parte dei più timidi, i quali invece avevano bisogno di qualche piccolo incoraggiamento. Già non accanirsi contro di loro avrebbe portato i suoi frutti. Inoltre, pur mantenendosi stretto con i voti, Severus aveva intenzione di considerare anche l’impegno dimostrato dagli alunni, di tutte le Case. Purchè questa nuova “bontà” rimanesse impercettibile. E lui era il maestro della finzione.
Per gli studenti di quinto anno, che si accingevano ai GUFO, era necessario un corso intensivo, per riparare al danno fatto dal suo predecessore, o sarebbero stati tutti bocciati senza “se” e senza “ma”. La situazione era ancora più delicata per gli studenti dell’ultimo anno. Lumacorno aveva infatti allargato la fascia di ammissione ai suoi corsi, permettendo a molti studenti con i voti appena nella media di accedere ai MAGO in pozioni. La maggior parte di questi non avrebbe avuto nessuna possibilità con lui, ma purtroppo non aveva la facoltà di impedire che frequentassero le lezioni, visto il punto cui si era arrivati. Ovviamente doveva colmare le numerose lacune che anche i più bravi si portavano dietro ed era necessario portare tutti allo stesso livello di apprendimento. Non poteva di certo abbassare gli standard, quindi sarebbero stati i meno bravi (la maggior parte) a recuperare frequentando un corso extra. Sarebbe stato impegnativo anche per lui, ma non avendo più incarichi da svolgere per l’Ordine, gli rimaneva molto più tempo.
Almeno questa era la sua idea. Irina non era del tutto d’accordo.
– Ma sei matto?! Quella di far recuperare gli studenti per permettergli di superare i MAGO mi sembra un’ottima idea, non fraintendermi… Ma vorrei ricordarti che non ti sei ancora rimesso del tutto.
– Sto benissimo – fu la risposta secca dell’uomo, che in fondo, però, era felice che lei si preoccupasse.
– Vorrà dire che ti aiuterò io.
– Tu?
– Sarò la tua assistente. Potrei aiutarti con la correzione dei compiti…
– Non se ne parla! Daresti dei voti troppo alti!
Severus era testardo, Irina lo sapeva, ed era troppo orgoglioso per chiedere aiuto agli altri, se non in casi estremi. Così però finiva sempre per sovraccaricarsi di lavoro, anche quando non gli spettava. Una persona comune non sarebbe riuscita a far fronte a tutti quegli impegni, fra la scuola, l’Ordine, i Mangiamorte… e senza mai lamentarsi. Aveva davvero un carattere forte e questo valeva tanto più considerando quanto in realtà fosse un uomo fragile. Era uno degli aspetti della sua personalità che più le piaceva. Avrebbe voluto alleviare le sue pene… Ma forse erano ferite troppo profonde da cicatrizzare… Eppure il suo speciale sesto senso le diceva che qualcosa stava cambiando.
 
 
 

* sono giunta a questa conclusione tramite ragionamenti molto contorti. Forse qualcuno di voi è in grado di arrivarci in maniera più lineare, ma il mio cervellino no. Pertanto, a scopo illustrativo (e perché mi sono tolta la vita a farlo) vi faccio vedere il mio schemino:
’91
1°(H) -> P                                                        H = Harry
’92
1°(G) 2°(H) -> P                                           G = Ginny
’93
2°(G)  3°(H) -> P                                    P = Pozioni
’94
3°(G) 4°(H) -> P                               D = Difesa
’95
4°(G) 5°(H) -> P
’96
5°(G) 6°(H) -> D
’97
6°(G) 7°(H) -> -
’98
7°(G) -> P
# 1 anno Difesa
# MAI
# MAI  
# # # # 2 anni LUMA
# GUFO
# MAGO
In realtà l’ho anche semplificato… c’erano passaggi che non capivo più XD
Hermione non c'è in questa storia, completa la scuola da esterna :)


Come vedete la vicinanza di Irina comincia a fare effetto e dal modo in cui lei si rivolge a Severus si evince la maggiore confidenza cui sono giunti.

Bene :) spero di riuscire ad aggiornare ogni settimana, altrimenti non finiamo più :p
A presto!!!
 
   
 
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