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Autore: Ehybastaldo_    08/10/2015    1 recensioni
"Qual è stata la prima cosa che ti è piaciuta di lei?" John interruppe il flashback di Harry, stavolta facendolo arrossire un po'.
"Il suo sorriso." rispose sinceramente e senza perdere troppo tempo per pensarci.
John e il pubblico si commossero per la semplicità con cui l'aveva detto e aggiunse "Perché?"
"Perché faceva sorridere anche me."
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Piccola oneshot dedicata ad Harry. Ho dato tutta me stessa e sono riuscita a scrivere tutto questo grazie anche a dei tweet di InHarrysArms, dedicati al riccio in questione c:
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le mani di Lou Teasdale erano ancora tra i ricci di Harry, quando quest'ultimo si alzò di scatto e le uscì la lingua.
"So che ti piace scompigliarli, ma lasciali a chi ne ha più esperienza." la prese in giro volutamente, alludendo a quella ragazza che da più di un anno ormai non faceva altro che rendergli le giornate migliori.
Skyler era quel tipo di ragazza che, anche senza il permesso, riusciva ad entrare nella vita delle persone e renderla, in qualche modo, migliore. Che fosse la sua risata cristallina, la sua simpatia o la sua poca destrezza nel raccontare una barzelletta, in qualche modo si faceva volere bene da tutti.
Ed Harry era caduto ai suoi piedi, metaforicamente, avvicinandosi poco a poco a lei e diventando perfino il suo fidanzato. Suonava ancora strano il termine fidanzato accanto al nome Harry Styles, cantante di fama mondiale, componente della boy-band anglo-irlandese più seguita del momento. Ma era così, l'aveva conosciuta, si erano scambiati i numeri, una parola tira l'altra ed erano diventati una cosa sola. 
Ed era lì, al John show, proprio per quello, per parlare della sua discussa storia d'amore, ad un anno dalla loro prima uscita insieme davanti ai paparazzi e telecamere. Insomma, un anno da fidanzati, secondo John, l'ideatore del programma, doveva essere cosa di tutti e non doveva restare privata nella vita dei due.
"Harry, due minuti e tocca a te." un ragazzo moro, con una cuffia all'orecchio, avvisò il riccio del suo ingresso, che sarebbe avvenuto di lì a pochi minuti.
"Sono pronto." rispose sicuro, poi si girò verso lo specchio e sfoggiò il suo solito sorriso che bucava le sue guance e che metteva in risalto i suoi denti bianchissimi.
"Che fanatico del cazzo. Sali sul quel palco e fai innamorare di te quella ragazza, ancora una volta." Lou lo spintonò fino alla porta, schioccandogli un bacio sulla guancia quando ormai erano a pochi metri dal divanetto su cui Harry doveva sedersi, come gli avevano appena detto.
"Anzi, dove si trova in questo momento?" aggiunse la donna, sistemando il colletto del riccio, che prontamente protestò come un bambino, allontanandosi. Poi si guardò intorno e i suoi occhi verde smeraldo non ci misero tanto a trovarla tra la folla: indossava una semplice maglia color senape, seguita da una gonna a vita alta nera, i suoi immancabili tacchi e le mani sempre in bocca, dall'ansia. Non aveva amato poi così tanto la decisione di Harry di parlare del loro rapporto in diretta TV, ma se il suo ragazzo ne era felice di questo, anche lei lo sarebbe stata.
Harry alzò la sua grande mano piena di anelli in segno di saluto e Skyler lo vide, facendogli un occhiolino e sorridendo appena. Era il suo in bocca al lupo, ma soprattutto un chiaro messaggio per i due: non divulgare troppo la loro vita privata, solo quelle due cose che una persona famosa poteva permettersi da dire in TV.
"Ed ecco a voi che vi presento, con piacere, Harry Styles!" la voce squillante del presentatore riscosse dai suoi pensieri Harry, che cominciò a camminare sul palco e sfoggiò un sorriso a trentadue denti. Con la mano protesa in aria, salutava il pubblico presente davanti a lui e a quello che era rimasto a casa, rivolgendosi alla telecamera.
"Allora, Harry, come stai?" chiese gentilmente John, facendogli cenno di accomodarsi accanto a lui, sul divano. Il ragazzo fece come gli venne detto e accavallò elegantemente le gambe, senza smettere di sorridere.
"Bene, dai." rispose solamente, preparandosi mentalmente sulla miriade di domande a cui avrebbe dovuto rispondere. Gli era stato detto che il programma era incentrato completamente su di lui, ma soprattutto sulla sua relazione amorosa, e questo voleva dire che avrebbe parlato di Skyler per la prossima ora.
"Ma bando alle ciance, sappiamo tutti perché sei qui." A quelle parole, Harry annuì consenziente, "Quindi, come ti sei innamorato di Skyler Sophy Banks?" chiese in modo diretto, senza troppi giri di parole o perdendo altro tempo con cose che già la gente sapeva perfettamente sulla vita di Harry Styles.
Il ragazzo non si mosse dalla sua posizione, tanto era sicuro della sua risposta.
"Non lo so, stavamo parlando." 
Il presentatore rise un po', mentre nel pubblico si alzò un aww d'ammirazione. Tutti amavano Harry Styles, ma con questa intervista sarebbero arrivati alle stelle.
Fra Harry e Skyler era nato tutto per colpa di una dolorosa gomitata. Più che per colpa, i due dicevano sempre per fortuna, in realtà. Come sempre durante i giorni liberi, Harry era costretto a scappare dalla calca di fans che lo seguiva ad ogni passo e all'improvviso, inseguito da centinaia di ragazzine, si era chiuso in un negozio immenso dove il proprietario, notando il ragazzo e riconoscendolo come Harry Styles, aveva messo a sua disposizione le guardie e avevano bloccato le porte immediatamente. Qualche ragazzina era riuscita a seguirlo, così, per trovare un po' di pace per qualche momento, si era rifugiato nell'ascensore, dove le porte si stavano per chiudere. E lì aveva assestato una gomitata nel fianco di Skyler, che prontamente si era lamentata dal dolore.
"Oh cielo! Scusami!" aveva prontamente controllato se aveva fatto tanto male alla ragazza che, riconoscendolo solo dopo qualche secondo, si era invece completamente dimenticata di quello che era appena successo. L'ascensore si bloccò di colpo.
"Che cosa..." Skyler si ridestò dai suoi pensieri -che erano davvero tanti! Non succedeva tutti i giorni di ricevere una gomitata da una persona famosa!- e cominciò a tastare i soli tre bottoni presenti in quell'ascensore. Perché si era bloccato? Alla fine erano solo due piani e non c'era motivo di bloccarsi ancora una volta senza che ci fosse un peso maggiore del limite massimo imposto. Oppure lei pesava almeno duecento chili in più, visto che Harry poteva pesarne massimo ottanta.
"Ehy, stai calma ok? Vedrai che adesso le porte si riaprono all'improvviso." cercò di affrontare la situazione il riccio, bloccandole le frenetiche mani che continuavano a sbattere sulle porte dell'ascensore chiuso.
"Non sto calma, ok? Lavoro qui da tre anni e questa non è la prima volta che si blocca." si lamentò la ragazza, sbuffando sonoramente. Che ne sapeva lui di quell'ascensore se era praticamente la prima volta che ci saliva?
"E quindi? Vuol dire che nonostante tutto le porte si sono riaperte, visto che non l'avete ancora cambiato." rispose a tono Harry, cocciuto come sempre.
"Vuol dire che non hanno abbastanza soldi da ripararlo bene, visto che l'ultima volta due donne sono rimaste dentro chiuse per più di un'ora." Skyler era tornata al suo tono di voce normale, volendo zittire una volta per tutte la superstar chiusa con lei in quell'ascensore.
"Che cosa?!" Harry strabuzzò gli occhi e la sua voce era uscita più acuta del dovuto.
Skyler rise un po', sorpresa dalla reazione del ragazzo.
"Hai capito e, a meno che tu non voglia morire asfissiato per mancanza d'aria, ti consiglio di non fiatare più." lo zittì senza volerlo, perché aveva solo intenzioni buone, del tipo sembrare simpatica ad una persona famosa del suo calibro. E forse aveva funzionato.
"Qual è stata la prima cosa che ti è piaciuta di lei?" John interruppe il flashback di Harry, stavolta facendolo arrossire un po'.
"Il suo sorriso." rispose sinceramente e senza perdere troppo tempo per pensarci.
John e il pubblico si commossero per la semplicità con cui l'aveva detto e aggiunse "Perché?"
"Perché faceva sorridere anche me."
Skyler era un po' sbadata, talmente era distratta che quando si guardava le braccia trovava sempre dei lividi di cui non ne sapeva la provenienza. Questa cosa faceva ridere tanto Harry, diventati ormai amici dopo il passato incidente dell'ascensore, perché ogni volta che si incontravano lei ne aveva di nuovi.
"Sei sbadata." le continuava a dire, prendendola in giro e Mi piace che lo sei, molte volte aveva dovuto mordersi la lingua per non aggiungere.
Lei non gli dava torto, anzi, lo sapeva benissimo, come sapeva perfettamente quanto odiava quando lei gli rubava il cibo dal piatto.
"Smettila di fregarmi le patatine, o mi vedo costretto a mordere il tuo panino." scherzò il riccio, sistemandosi sul sedile della sua auto e girandosi verso la ragazza.
"Fai pure! Tanto so che lo farai a momenti." rispose lei, provocandolo. Era così tra di loro: lui amava rubarle il cibo dal piatto e quando lo faceva lei, lui si imbronciava. Non ne capiva il motivo, Skyler, ma adorava quando il labbro carnoso inferiore di Harry sporgeva un po' di più. Gliel'aveva toccato una volta, giusto per curiosità, ed Harry, giocosamente, le aveva morso un dito, facendola ridere rumorosamente.
"Oh! Questo fine settimana finalmente sono libera." alla fine annunciò la ragazza, con un grande sorriso stampato sulle labbra. Poi diede un morso al suo panino e poté quasi sentire il suo stomaco ringraziarla per averlo finalmente riempito.
"E non mangiavo un panino da secoli!" si lasciò andare in un mugugno di piacere.
"Non è vero, ne hai mangiato uno oggi a pranzo." le ricordò Harry. Anche se aveva ragione, quello era un panino migliore.
"E comunque, finalmente così posso presentarti ai miei amici." aggiunse felicemente il riccio.
"Oh ma che tenerone! Ci credo che adora stare con te. Ma... i tuoi colleghi di band come l'hanno presa?" 
Sembrava quasi che quel presentatore leggesse nel pensiero di Harry, dato che stava ricordando proprio quel giorno in quel momento.
Skyler aveva finalmente un fine settimana libero dal lavoro, si era vestita con un semplice jeans skinny nero, seguito da una felpa grigia ed era corsa sull'auto di Harry. Nessuno sapeva del loro avvicinamento, forse solo i suoi colleghi di band. Gli stessi che avrebbe conosciuto da lì a pochi minuti.
"Non essere agitata, grazie a te hanno finalmente dato una pulita alla casa." scherzò il riccio, appoggiando una mano sulla coscia della ragazza per tranquillizzarla un po'. Stava solo andando a conoscere i suoi amici, non al patibolo. 
Skyler amava quel gesto, l'aveva fatto sin dal primo momento che avevano capito di non essere più semplici conoscenti. Avevano parlato molto tramite messaggi, poi avevano cominciato a vedersi raramente, adesso era una cosa che invece capitava sempre più spesso. Non erano né amici né fidanzati, ma erano di sicuro qualcosa e quel qualcosa piaceva davvero ad entrambi.
In qualche modo, la mano di Harry appoggiata sulla coscia di Skyler, rassicurava quest'ultima.
Quando Harry entrò nel garage, spense l'auto e di corsa andò ad aprire lo sportello della ragazza, come un gentiluomo. Poi le prese la mano e la accompagnò verso la porta d'ingresso.
"Maledetto Niall, ha tolto la chiave di casa dal mazzo!" si lamentò il riccio, notando che mancava la chiave della porta della casa.
"È un segno del destino, questo." disse velocemente Skyler, girando i tacchi e venendo però bloccata dalle possenti braccia di Harry che le evitava di scappare a gambe elevate.
Aveva le braccia forti e calde e Skyler quasi se ne approfittava di quella situazione.
"Knock knock!" disse all'improvviso Harry. Skyler lo guardò con la fronte aggrottata.
"Harry, no. Ass-"
"Knock knock!" disse a voce più alta il riccio, impuntandosi su quello stupido gioco che, però, a lui faceva ridere tanto. "Lo so che ti piace quando te lo faccio."
"Ci sto solo perché mi piacciono le tue fossette." rispose sinceramente lei.
"E le vedrai più spesso se adesso mi assecondi." Senza rendersene conto, Skyler si stava tranquillizzando un po', e questo solo grazie ad Harry. "Quindi, knock knock!" disse fiero ancora una volta.
Ma prima che Skyler potesse rispondere, un furente Niall spalancò la porta con la faccia completamente rossa dalla rabbia. 
"Sono due ore che ti urlo che è aperto!" disse velocemente, per poi voltare lo sguardo verso Skyler e cambiare completamente versione, "Oh, finalmente sei arrivata. Entra pure." disse in tono gentile, facendola entrare.
"Quindi in poco tempo questa ragazza non è entrata solo nella tua vita, ma anche in quella dei tuoi colleghi." Harry annuì alle parole di John, mettendosi comodo sul divano e appoggiando le braccia sui braccioli.
"Esatto. Ha stravolto tutti quanti." spiegò ridendo.
"Harry! Non è divertente!" urlò Skyler scendendo velocemente le scale e prestando attenzione a non cadere. Nonostante non avesse indossato ancora i tacchi, era meglio vedere dove mettere i piedi.
Trovò il riccio in questione stravaccato sul divano di casa sua, intento a giocare col cellulare a candy crash.
"Sì che lo è." rispose il ragazzo, senza dare troppo peso alla mora che si era appena messa al suo fianco, con le mani chiuse a pugni, aspettando che alzasse il suo culo e le desse quello che le aveva nascosto.
"Harry, dove hai nascosto la mia pochette con i trucchi?" si lamentò ancora Skyler, cercando di non infuriarsi con il riccio.
Ma da parte sua, Harry, non aveva nessuna intenzione a rivelarle dove l'aveva nascosta.
"Non hai bisogno del trucco per uscire con le tue amiche." continuò lui impertinente, ma comunque senza togliere gli occhi dal cellulare. Era rimasto bloccato in quel livello dal pomeriggio e la cosa lo stava infastidendo abbastanza.
"Harry." lo richiamò Skyler.
"Tanto non te lo dirò mai, lo sai, mi conosci." rispose ancora insolentemente.
Skyler sbuffò sonoramente e pestò i piedi per terra come una bambina, lamentandosi anche.
Strappò dalle mani di Harry quel maledetto cellulare e lo lanciò sul divano di fianco a loro, costringendo così il ragazzo ad alzarsi e finalmente attirando la sua attenzione.
"Ehy!" disse Harry in tono lamentoso. Si alzò in piedi e si avvicinò alla ragazza, sorridendole. Che stronzo, la stava facendo disperare volontariamente. Forse non era contento che Skyler uscisse una sera con le sue amiche e, visto che non aveva intenzione di dirglielo direttamente, aveva ben pensato di farla ritardare, così che potesse declinare l'invito proprio all'ultimo.
"Che hai?" chiese con nonchalance il riccio.
"I miei trucchi. Dove li hai nascosti?" ripeté la ragazza, mordendosi il labbro in modo provocante. Ma Harry resistette.
Il riccio abbassò lo sguardo sulla ragazza, squadrando il suo vestito lungo fino metà coscia. D'istinto glielo tirò più giù.
"Arriva fino lì." lo provocò ancora Skyler, "Se tu mi dici dove hai nascosto i trucchi, io potrei cambiarmi."
Ma Harry restò fermo della sua idea: in quella battaglia avrebbe vinto lui.
"Sei una fidanzata fastidiosa." le pizzicò il naso, poggiando poi il suo braccio sulla testa della ragazza, "E anche un po' bassa." continuò a stuzzicarla.
"Sai cosa mi manca?" la ragazza abbassò lo sguardo sui suoi piedi, rispondendo a tono al suofidanzato
"No." disse in tono fermo Harry.
"Oh, sì." rispose Skyler, "I miei amati tac-" ma la ragazza non riuscì a finire la frase, perché Harry la prese come un sacco di patate e, caricandosela sulle spalle, salì al piano di sopra.
"Adesso tu metti un pigiama e guardiamo uno di quei film che tanto ti fanno piangere." 
Skyler non fece altro che ridere per il resto della serata.
"Uh, vedo che il pubblico ti adora ancora di più." disse John divertito, notando il pubblico di fronte a loro applaudire, ridere o commuoversi alle parole di Harry. Era una bella serata ed Harry la stava rendendo spettacolare anche a Skyler, che ricordava perfettamente ogni giorno passato con quel ragazzo.
"Ma adesso vogliamo sapere una cosa più... intima." lo studio cadde in un silenzio di tomba e Skyler trattenne il respiro senza un vero motivo. John si avvicinò ad Harry, come a voler sussurrare quella domanda.
"Vogliamo sapere: hai fatto qualche brutta figura davanti a lei?" il pubblico scoppiò a ridere quando Harry teatralmente si asciugò la fronte. 
Ricordava quando aveva provato a portarla al campeggio insieme ai suoi amici e, mentre Liam montava la tenda ad occhi chiusi, Harry, Niall e Zayn stavano litigando con le istruzioni, che poi erano scritte in svedese. Louis se ne stava seduto su una sedia pieghevole a guardare la scena comica.
E ricordava anche quando l'aveva invitata ad andare a pattinare sul ghiaccio, nel periodo natalizio. Inizialmente Skyler non ne era tanto convinta, poi Harry l'aveva quasi trascinata a forza e aveva ceduto. Lei non ci era mai andata, quindi il riccio si era offerto di farle da insegnante. E mentre lui provava a non farla cascare, fu proprio lui a scivolare svariate volte, sentendola ridere così forte che per qualche momento dimenticò il dolore causato al suo sedere. Poi erano usciti per una cioccolata calda e l'aveva vista tremare dal freddo; le aveva offerto il suo cappotto perché "Se ti ammali, siamo rovinati.", finendo per ammalarsi lui come un allocco. Ma lei gli era stata vicina, cucinando per lui e cambiando le pezze bagnate. Si erano avvicinati di più e per la prima volta avevano dormito insieme. Ammalandosi entrambi.
Il pubblico scoppiò a ridere della scena comica che Harry stava raccontando, immaginandosi i due svegliarsi la mattina dopo ed essere completamente a pezzi, influenzati e privi di forze.
"Siete una forza della natura insieme, immagino quanto bene vi vogliate." Harry annuì semplicemente, concordando col presentatore.
"E ora torniamo seri. Hai appena detto che si stava avvicinando Natale. Raccontaci il vostro primo Capodanno insieme, i vostri primi regali importanti." disse John. Quell'uomo era davvero bravo a presentare e a non far sentire fuori posto un invitato al suo programma, ed Harry era felice che fosse stato proprio lui a chiamarlo per quell'intervista così privata.
"Ma sono io il miglior regalo della sua vita." scherzò il riccio, facendo scatenare altre risa a tutti quelli presenti nello studio.
In fondo non stava scherzando: la mattina di Natale, Skyler venne svegliata da un peso sullo stomaco. Harry aveva le braccia e gambe avvolte attorno al suo corpo, la testa appoggiata sul suo petto.
"Harry." provò a chiamarlo diverse volte, ma con scarsi risultati; cominciò perfino a scuoterlo, ma il ragazzo non aveva intenzione di svegliarsi.
Poi all'improvviso Harry urlò e fece spaventare Skyler, facendo urlare anche lei. Il riccio scoppiò a ridere e la mora lo spinse via.
"Che sei idiota." lo rimproverò, ma scherzando ovviamente.
"Ma mi ami comunque." Harry si lanciò addosso alla sua ragazza e cominciò a baciarla su tutto il viso.
"Ehy, smettila! Mi fai il solletico." Skyler provò a spostarlo, ma Harry era troppo pesante e forte e non riusciva a smuoverlo più di tanto.
"No. Voglio farti perdere tempo prima di andare ad aprire il tuo regalo di Natale."
A quelle parole, Skyler ricordò all'improvviso di essere arrivati al venticinque Dicembre.
"Hai ragione! Andiamo a svegliare gli altri e apriamo i regali." urlò eccitata come una bambina, provando ad alzarsi.
"Ah-ah, prima voglio le coccole." disse in tono giocoso Harry e Skyler lo accontentò, ridendo per un altro po' nel letto, mentre infilava le dita tra i capelli del suo ragazzo. Quel gesto rilassava entrambi in un modo incredibile. Skyler poteva tirargli i capelli, arricciarli attorno alle sue dita; qualsiasi cosa avrebbe fatto, ad Harry andava più che bene.
Poco dopo si alzarono dal letto e Skyler entrò nella doccia, mentre Harry andò a svegliare gli altri. Quando finì di lavarsi, Skyler si vestì con una semplice tuta comoda e scese al piano inferiore dove il resto dei ragazzi ed Harry la aspettavano seduti sotto l'albero di Natale. Avevano preferito passarlo insieme, per quell'anno, invece che con le loro famiglie. Alla fine, il giorno dopo, ognuno di loro sarebbe tornato a casa propria.
"State aprendo i regali senza di me? Almeno datemi il mio." la ragazza si accomodò sul pavimento tra Niall e Louis, guardando il suo ragazzo direttamente negli occhi.
Il riccio sfoggiò un sorriso e "Sono io il tuo regalo!" 
Tutti scoppiarono a ridere e la giornata andò avanti così, tranquilla e senza pensieri. Harry le aveva regalato un bellissimo anello con i loro nomi stampati all'interno, Skyler aveva ricambiato con un completo tutto nero ed una camicia a cuori bianca e nere, che poi il riccio indossò la sera di Capodanno, quando, mentre ballavano un lento alla festa organizzata da Liam, le aveva sussurrato che sarebbe stato il loro anno. Il migliore della loro vita.
"Ma sei un romanticone!" esclamò John, mettendolo più in imbarazzo. Chi l'avrebbe mai detto che Harry Styles fosse davvero così? I giornalisti lo credevano uno spaccone a cui piaceva spendere i suoi soldi per far pendere dalle sue labbra la sua ragazza. Ma la verità era tutta un'altra storia.
Harry amava quando Skyler lo definiva il suo fidanzato mentre erano in giro; era quel tipo di persona che mandava messaggi all'improvviso, anche quando Skyler usciva a fare shopping con le amiche, solo per ricordarle quanto l'amava; la stessa persona che scriveva stupidi bigliettini con un Buona Fortuna quando lei andava a fare dei colloqui per delle riviste di moda, dove sperava un giorno di fare la giornalista a tutti gli effetti. Ma soprattutto, Harry era quel tipo di persona che la chiamava alle due di notte, per via del fuso orario, per ricordarle quanto era importante per lui. Skyler inizialmente non capiva perché non si limitava a mandarle un semplice messaggio, così poteva lasciarla dormire. Non che non gli facesse piacere sentirlo, ma il giorno dopo avrebbe lavorato e la mattina lottava col sonno per alzarsi. Poi però capì: Harry aveva bisogno di sentire la sua voce ogni volta prima di salire sul palco, come un porta fortuna. Così lei gli aveva regalato una collanina con un ciondolo a forma di aeroplano di carta, la stessa che Harry baciava ogni volta prima di salire sul palco per affrontare un nuovo concerto.
Harry era il fidanzato perfetto a tutti gli effetti: nonostante la lontananza, avrebbe fatto sentire Skyler sempre al primo posto, avrebbe trovato sempre un modo per scappare a casa da lei, anche solo per un giorno, che avrebbe continuato a mandarle foto dei nuovi posti dove si teneva un concerto, promettendole di ritornarci con lei, che avrebbe visto film horror con la mora, perché lei aveva paura di quel genere, ma la attiravano troppo, magari le avrebbe anche lanciato dei pop-corn durante i film romantici per distrarla e far cadere tutta l'attenzione su di lui. Harry sarebbe stato capace di portarla in giro in moto, accelerando di proposito all'improvviso in modo da sentirla stringere al suo corpo, o perfino fingersi arrabbiato quando, invece di indossare la sua maglia per dormire, lei avrebbe messo uno stupido pigiama con degli orsetti stampati sopra. Sarebbe stato il fidanzato pronto a subirsi le sue paranoie, i pianti, le confidenze che lei gli faceva perché adorava sentirla parlare e anche arrabbiarsi: tante volte l'aveva stuzzicata di più, perché diceva che era ancora più bella quando diventava rossa in faccia dalla rabbia.
"Praticamente la tua anima gemella." suggerì John, facendo annuire ancora una volta Harry consenziente.
L'unica cosa che non avrebbe mai spifferato Harry sulla sua vita privata erano i loro momenti a letto, le coccole prima e dopo aver fatto l'amore e tutte quelle volte quando le sussurrava all'orecchio cose pervertite solo per vederla arrossire come una bambina, perché magari erano ad una cena importante o magari in qualche studio televisivo.
John chiamò una ragazza del pubblico, sicuro una fan del ragazzo dato l'abbigliamento interamenteOne Direction e le diede parola.
"Che fine ha fatto la foto di Skyler che avevi messo su Instagram?" chiese a nome di tutte.
Harry ricordava perfettamente il momento in cui aveva scattato quella foto: erano quasi le cinque del mattino ed erano entrambi svegli. Stanchi, ma avevano programmato di vedere almeno una volta in vita loro l'alba sorgere. Si erano messi una coperta sulle spalle ed erano andati in terrazza, dove il meraviglioso sorgere del sole cominciava a riscaldare l'aria e rendere tutto intorno a loro ancora più perfetto. Poi Skyler si era addormentata, stanca della serata precedente, ed Harry l'aveva presa in braccio, mettendola a letto. Così ebbe il lampo di genio: prese il suo cellulare e scattò la foto; la modificò in bianco e nero e la caricò velocemente su Instagram. Solo dopo qualche ora, quando lei si svegliò e notò le innumerevoli menzioni su quel social network, disse ad Harry di cancellarla immediatamente. Non era cattiveria la sua, solo che era in coulotte e con la maglia di Harry e un po' si vergognava.
"Ma io l'ho tenuta." Harry mostrò il suo cellulare a John, fiero del suo blocca-schermo, dove Skyler ricopriva l'intero sfondo.
La ragazza dietro le quinte si coprì il viso con entrambe le mani, imbarazzata. Credeva l'avesse cancellata!
John continuò a puntare ragazze a caso tra il pubblico per altri dieci minuti ed Harry rispose con calma alle loro domande, alcune attinenti al motivo per cui era là, altre per quanto riguardava la band.
Ormai era passata quasi un'ora e i registi fecero un cenno al presentatore di chiudere in bellezza, come sempre.
"Ed eccoci arrivati al termine, amici miei. Oggi abbiamo avuto la piacevole presenza di Harry e la sua storia di coppia, ha parlato così tanto della sua ragazza e abbiamo capito tutti quanto ne sia innamorato." disse con tono professionale e puntando lo sguardo dritto nella telecamera.
"Le parole non basteranno mai per descriverla." lo interruppe Harry, senza volerlo.
Lo studio scoppiò in una sonora risata per la faccia che fece il presentatore.
"Ti ha minacciato per dire questa frase?" scherzò ed Harry scosse la testa, ridendo con tutti gli altri.
"Assolutamente no." aggiunse per essere sicuro di aver fatto capire a tutti che Skyler non c'entrava nulla.
"Allora, visto che hai ancora voglia di parlare di voi due, ma purtroppo abbiamo poco tempo, ti faccio un'ultima domanda: dimmi una parola o una frase che descriva la vostra storia." disse John, facendo incuriosire tutti, anche Skyler al dire il vero.
Harry ci pensò un attimo e poi sorrise involontariamente.
"Oh-oh! Prepariamoci all'ultima risposta romantica di Harry." disse a bassa voce il presentatore, prendendo in giro il riccio, ma in modo ironico.
"Punto e virgola." disse semplicemente, facendo aggrottare la fronte a tutti i presenti, ma non a Skyler che invece se la rideva sotto i baffi.
Qualche sera prima di partecipare a quell'intervista, Harry e Skyler ne stavano parlando sul divano di casa di Styles. I suoi amici erano usciti ed erano rimasti completamente da soli. Avevano preso un film da vedere, ma stavano facendo di tutto, tranne che guardare quel film.
"Mi hai appena tirato i capelli." si lamentò la ragazza, ridendo comunque per la faccia buffa che aveva appena fatto Harry, che continuava a combattere contro i capelli della sua ragazza mentre gli solleticavano il viso.
"Dovresti rasarli a zero." disse il ragazzo, ricordandole quante volte si erano incastrati tra i bottoni della camicia, quante volte lei stessa si era lamentata per il tempo impiegato per asciugarli, quante volte gli erano finiti sul viso oscurandole momentaneamente la vista.
"Nemmeno morta!" rispose lei, abbracciandosi la chioma di capelli come una stupida. Harry rise leggermente e capovolse le loro posizioni, mettendola sotto il suo peso.
"Ehy." Harry la zittì con un bacio passionale e subito si staccò da lei, prestando attenzione a non pesarle troppo. Con una mano cominciò a giocherellare con una ciocca dei suoi capelli, senza perdere il contatto visivo con Skyler.
"E se dovesse finire tutto questo?" chiese con voce bassa Harry, quasi sperando che lei non sentisse quella domanda. Ma Skyler lo sentì, forte e chiaro.
Ci pensò per un momento e fece velocemente mente locale su tutte le giornate passate insieme. Erano tante e definì quei giorni uno meglio dell'altro.
"Punto e virgola." disse all'improvviso.
"Cosa?" Harry non capiva e Skyler lo immaginava. Così si mise comoda sul divano e fece spostare Harry da sopra il suo corpo. Erano uno di fronte all'altro.
"Voglio dire, noi non metteremo mai un punto a questo storia. Ne abbiamo passate di tutti i colori: dalle fans che non erano d'accordo con la nostra storia, a me che non riesco più ad entrare in un negozio senza esser assalita dai paparazzi. Abbiamo passato i nostri  ultimi giorni dell'anno sempre insieme e questa cosa mi ha reso sempre più felice. Quante volte abbiamo litigato? Due? Tre? Ma sempre per cose futili. Quindi, noi al massimo metteremo un punto e virgola alla nostra storia, ma mai un punto per concluderla definitivamente. Litigheremo ancora, ci urleremo cose brutte per poi ritornare sui nostri passi e perdonarci a vicenda. Ma non finirà, anzi sarà sempre un nuovo inizio per noi." 
Le parole di Skyler erano perfette, non c'era bisogno di altra spiegazione ed Harry non ne aveva di migliori per spiegare quella sua risposta diretta.
"Vuoi un suggerimento?" John si avvicinò ad Harry, facendogli cenno di alzarsi anche lui dal divano. Il riccio si sistemò i pantaloni e il presentatore si avvicinò al suo orecchio, sussurrandogli un:Sposatela immediatamente. E lui già sapeva che non mancava molto a quel passo. Ma per il momento era una cosa privata e solamente sua, doveva studiarla in ogni dettaglio prima di fare la proposta a Skyler.
La ragazza, dal fondo del palco, sorrise a trentadue denti, mandando alla fine un bacio volante al fidanzato che, non sapendolo, già stava tramando un'altra delle loro serate indimenticabili.
 

Solo io ho un ossessione per le mani di Harry? lol


Eh ciao!
Molte volte ho scritto su Harry, ma mai come in
questa one shot. Ho dato tutta me stessa, copiando
alcuni atteggiamenti del mio ragazzo nei miei confronti
e aiutandomi con dei tweet di InHarrysArms
(che ringrazio infinitamente per avermi fatto
innamorare ancora di più di Harry, in qualche modo).
E niente, spero ci sia piaciuta come è piaciuta a me scriverla.
   
 
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