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Autore: Chintuia    08/10/2015    1 recensioni
[Jared/OC]
Cynthia è una venticinquenne che da diversi anni vive in Norvegia.
Quando torna a casa per il compleanno del padre viene a sapere che il suo amico d'infanzia Jared è ormai un attore famoso.
Cynthia e Jared finalmente si rivedranno dopo anni?
«Hei, ho degli orsetti se vuoi!» grido al bambino che se ne sta andando per il vialetto.
Si gira verso di me e mi sorride.
«Bene! Come ti chiami?» mi chiede mentre torna indietro.
«Cynthia»
«Che bel nome. Io sono Jared.»
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Falling in love with you

1. Si torna a casa!

 

«Hei, ho degli orsetti se vuoi!» grido al bambino vestito da Dracula, che se ne sta camminando per il vialetto, un po' deluso dal suo giro per "Dolcetto-o-scherzetto".

Si ferma, per poi girarsi verso di me e sorridermi. 

«Bene! Come ti chiami?» mi chiede mentre torna indietro. 

«Cynthia» Rispondo, con il tipico fare di una bambina pronta a fare amicizie.

«Che bel nome. Io sono Jared» Mi sorride.

*** 

Il telefono sul comodino comincia a suonare le note di "Up in the air". Con fare svogliato rotolo tra le coperte per raggiungerlo e con uno sforzo sovraumano, afferro il telefono e lo avvicino alla faccia per guardare chi mi chiama: mamma. Ovvio.

«Pronto?» Chiedo con la voce impastata dal sonno.

«Ciao Cyn, come mai non chiami mai la tua mammina?» Lei invece è tutta vispa e pronta a una ramazina, tsé.

«Ho tanto da fare... E poi c'é il problema dei fusi orari. Tra l'altro mi hai appena svegliato» Avere qualcosa come sei ore di differenza rende le comunicazioni complicate. Soprattutto se si é nel bel mezzo di un sogno strafigo.

«Su, poche storie. Comunque ti chiamavo per ricordarti che tra poco é il compleanno di tuo padre. E vorebbe tanto vedere la sua adorata figliola, anche se non lo ammetterebbe mai.» 

«Va bene, allora prenoto subito il volo» Ora mi sento quasi sveglia, per cui niente mi impedisce di prenotarmi un volo alle tre di mattina.

«Brava, tesorino mio. Un bacione, devo andare» e riaggancia. Fisso il soffitto scuotendo la testa, accendo la lampada e mi dirigo in salotto a recuperare il mio pc.

*** 

Ed eccomi finalmente a casa. Lo ammetto, un po' mi è mancata, ma preferisco sempre il freddo di Oslo. La gente é molto più tranquilla e ognuno ha i suoi tempi, i negozi aprono tardi e chiundono presto e verso le cinque di pomeriggio puoi trovarti gruppi di ragazzi mezzi ubriachi. In America la vita è molto ma molto più veloce e caotica.

Non rimpiango il freddo norvegese quando esco dall'aereoporto per incamminarmi verso la fermata del bus. 

Ora viene la parte complessa: devo ricordarmi i percorsi. Con un po' di fortuna riesco a salire su quello giusto e riesco ad arrivare nella via dei miei genitori. 

Quanti ricordi... 

Le case sono già addobbate per Halloween, anche se mancano due giorni. Scheletri, tombe, ragnatele e decorazioni di tutti i tipi decorano le case della via, rendendola lugubre, ma non abbastanza spaventosa sotto al sole di mezzogiorno. Mi incammino nella via, e sono così persa nei ricordi che finisco addosso a un uomo. É così alto che la mia faccia finisce contro il suo petto, ed essendo controluce l'unica cosa che riesco a notare sono i capelli lunghi fino alle spalle.

Mi stai simpatico anche solo per questo. Un punto a tuo favore. Dice la vocina della mia testa, che somiglia fastidiosamente a quella di mio fratello.

«Mi-mi scusi...» tento di allontanarmi dall'uomo senza fare altri danni. E sperando di non aver incastrato i capelli nella sua cerniera. - Mi era capitato una volta ed era stata una situazione orribile. - Mi risistemo gli occhiali da vista sul naso. Per osservarlo in faccia devo inclinare la testa verso l'alto. La prima sensazione che ho è quella di parlare con un gigante. 

«Non si preoccupi...» mi sorride, con tono dismissivo, a tratti addirittura un filo preoccupato.

Ciccio, non sono mica una stalker. Almeno credo, non ti vedo bene in faccia. Non ha il tempo per osservarmi meglio - e io per osservare lui -, dal momento che la suoneria del mio telefono distrugge qualsiasi tipo di conversazione. I cari My Chemical non si smentiscono mai.

«Tesoro ma dove sei?» Neanche il tempo di dire "Pronto?" che mia madre, agitata, mi tuona nell'orecchio.

«Sono quasi arrivata, due minuti» rispondo, per poi mettere giù, dopo le solite battute finali. Nel frattempo, per un motivo o per l'altro, BelliCapelli è rimasto a guardarmi.

«Arriverderci, e mi scusi ancora» Imbarazzata per il gesto e per la conversazione con mia madre, mi scuso e riparto verso casa senza dargli il tempo di dire qualsiasi cosa. 

*** 

Apro la porta e neanche il tempo di togliermi la giacca che vengo accolta da un soffocante abbraccio di mia madre. 

«Tesoro!» Grida tutta contenta, stringedomi ancora di più. La sua felicità fa giungere nell'entrata tutto il resto della famiglia che mi stritola tra baci e abbracci. 

Vengo trascinata in sala da pranzo, dove ci aspetta una tavola imbandita. Si vede che le poche volte che torno dall'Europa la mamma da' il meglio di sé. Anche perché dopo che ho assaggiato il vero cibo italiano in una mia visita al Salone del Libro di Torino soffro ogni qualvolta qualcuno mi propone pasta e polpette al sugo, americanata doc. Durante il pasto vengo messa al corrente delle ultime novitá. 

«Ti ricordi il tuo amico Jared? Oltre ad essere diventato un bel ragazzo è pure un attore! Adesso lavora in una serie tv famosa, ma non mi ricordo il nome...» Se ne esce mia madre, dopo tutti i pettegolezzi sui nostri vicini.

«È Supernatural, mamma.» la aiuta Jack, il mio fratellino. 

«Hai ragione. Mi fa uno strano effetto vederlo in tv... E pensare che eravate così uniti da piccoli..!» Mia madre continua a parlare, ma non la sento più. Sto invece pensando alle serie tv e come abbia fatto uno come Jared a diventare famoso.

Ammetto di essere una fan di serie tv, ma Supernatural l'avrò visto molto poco. E con molto poco intendo qualcosa come due puntate. Viste da metá. Ho sempre preferito Doctor Who. E da qualche anno Sherlock. E poi come potrei risonoscerlo se non ci vediamo da anni?! 

Non che io ritenga di essere cambiata molto in questi sette anni di silenzio tra noi: continuo sempre a portare gli occhiali, anche se mi sono fatta alcune ciocche rosse tra i capelli - Sono in una fase molto Revenge e ho quasi fatto svenire mia madre dopo che le ho mandato una foto dei capelli tinti -, non mi sono mai fatta un tatuaggio o un piercing. L'unica cosa oltre ai capelli che ho di diverso sono i buchi e un dilatatore alle orecchie, che quando ho troncato i rapporti con Jared ancora non avevo.

Inoltre col tempo ho sviluppato solo delle passioni più o meno stravaganti, tra cui quella di giocare con i capelli degli altri - sempre con il loro permesso - e andare alle fiere del fumetto, oltre che un uso esagerato di twitter e la capacità di reggere sei puntate di fila di una serie tv. Per il resto - quindi poco - sono una normale venticinquenne che vive in Norvegia. 

Il pomeriggio io e mio fratello Jack decidiamo di uscire, per recuperare mesi di mancate chiacchierate faccia-a-faccia. E conseguenti e tipici litigi tra fratelli.

«Quindi Cyn, non hai mai visto Supernatural? Sul serio?» Anche Jack è appassionato come me di serie tv, ma lui e io abbiamo gusti diversi. Mentre lui è molto nel genere sovrannaturale io sono più per criminale e sci-fi.

«Qualche puntata...» Ammetto, osservando la sua faccia corrucciata.

«Male male. Ho deciso: in questi due giorni faremo una maratona di Supernatural. Andiamo da Simon a comprare i dvd! Così la mamma non mi può uccidere se li prendiamo insieme!» esclama contento. Adesso che ci penso potrebbe essere semplicemente un modo di Jack per ampliare la sua amata collezione di dvd.

Simon è il proprietario della fumetteria in cui andiamo da sempre. L'ho scoperta nella mia fase adolescenziale e l' "uomo fumetto" conosciuto anche come "fumettaro" - nome di battesimo Robert - é sempre stato molto simpatico con me e Jack. Lì ho anche conosciuto Simon. Lui è un ragazzo gentile un po' più grande di me, e ogni volta che lo vedo ha i capelli tinti di un colore diverso. Ha comprato il negozio qualche anno fa; prima anche lui era un cliente fisso come me e Jack e sia io che il mio fratellino siamo stati contenti di partecipare alla festa per l'inaugurazione della nuova gestione di Comixx*.

Entriamo nella fumetteria, e Jack si fionda al bancone a salutare Simon. La fumetteria è sempre la stessa. Grande abbastanza - ma un negozio che vende fumetti non è mai teoppo grosso - e alle pareti ci sono scaffali pieni di volume, mentre al centro ci sono alcune vetrine da esposizione con action figures e giochi da tavolo. Ogni volta che entro mi sento in paradiso.

«Heilà Simon, come va?» Esordisce Jack, lasciandomi a contemplare la mia amata fumetteria dopo quasi un anno e mezzo di tempo.

«Tutto bene... E chi è quella ragazza che ti sei portato dietro? Non ti sembra un po' troppo grande per te?» Chiede Simon curioso, ma con un tono abbastanza alto da essere udito anche da me. Sto per mettermi a ridere. Credo anche Jack, che dopo un po' riesce a smetterla di sogghignare e risponde a Simon. 

«Sul serio? Ti sembra una tipa con cui uscire?» Sghignazza quella piccola peste di mio fratello.

«JACK! Appena arriviamo a casa te le prendi.» Non riesco a contenermi. Caro il mio fratellino, ti sembra il caso di dire certe cose quando la persona di cui parli è abbastanza vicina da sentirti?! E soprattutto se parli con qualcuno che conosce la diretta interessata?! 

«Su Cyn, calmati. E poi lo sanno tutti che tu se ti sposerai sarà solo con Matt Smith o Benedict Cumberbatch.» Ridacchia Jack, liquidandomi con un cenno di mano.

«Ancora una parola e niente maratona stasera» lo ammonisco con un inquietante sorriso. Come se non sapesse con chi ha a che fare questo piccolo pidocchio.

Simon ha seguito tutto il discorso tra me e Jack e sembra aver tirato fuori qualcosa dalla sua testa azzurra. 

«Cyn...Cynthia...Jack, ma quella lì è tua sorella?» chiede con gli occhi spalancati dallo stupore. 

«Ciao Simon, ti ricordavo più educato...» lo saluto sorridente. Peccato solo che manchino le buone maniere, ma il nuovo colore è carino.

Mi guarda come se fossi un fantasma. Simon é tutto rosso per l'imbarazzo e non sa bene cosa dire.

«Ehi sorellona, hai fatto colpo» mi sussurra Jack, ricevendo una gomitata nelle costole in risposta. 

Poi - grazie al suo istinto di autoconservazione - decide di rivolgersi a Simon. «Hai per caso i dvd di Supernatural? Questa qui - mi indica - non l'ha mai seguito e ho intenzione di fare una maratona in questi giorni.» 

«Certo, vado a prenderli.» risponde Simon, dirigendosi velocemente nel reparto dvd, probabilmente anche per evitare di assistere ad altri possibili semi-litigi tra fratelli.

Ritorna con le braccia colme. Ce ne sono almeno una mezza dozzina e ha con sè anche quelli che mi sembrano i classici poster in omaggio.

«Ci sono anche i poster. Chi volete? Dean, Sam o Castiel?» Chiede indicandoli.

«Io Dean! Per Cyn prendi Sam, così avrà Jared in camera sua» risponde Jack, senza darmi tempo di formulare una mia risposta. 

«Okay» mormora cercando i due poster tra le miriadi di poster omaggio. «E quindi Cyn, ti piace Jared Padalecki?» chiede Simon, curioso, per intavolare un discorso che mi sembra assai imbarazzante.

Anche stavolta è Jack a rispondere prima di me - per mia grande sfortuna -. «No, preferisce il fascino british, anche se adesso se ne sta su nella fredda Norvegia. E poi deve vedere com'è diventato il suo amichetto.» 

«Cos...Sei amica di Jared Padalecki?!» chiede il blu, sconvolto dalla notizia. Ti compatisco, neanche io sapevo di avere un'amicizia famosa.

«Ero. Non ci vediamo da almeno sette anni e non so che fine abbia fatto. Anzi, l'ho scoperto poche ore fa a pranzo.» rispondo, notando sul volto di Simon un'espressione delusa. 

«Oh, peccato. Comunque visto che vive qua vicino, Jared verrà il giorno di Halloween per una sessione autografi qua in fumetteria. Ci saranno anche Jensen e Misha. Ti lascio un volantino nella busta.» Ci informa il blu dopo che ha finito di passare tutti i dvd nel lettore della cassa.

«Grazie per l'informazione.» Affermo abbastanza disinteressata. Non avrebbe senso andarci, non sono mica una fan di Supernatural!

Per ora... Sottolinea Jack-voce nella mia testa.

Pago, poi io e Jack torniamo a casa per prepararci alla maratona. Adottiamo lo starter pack di ogni bravo maratoneta di serie tv: abiti casalinghi, schifezze da mangiare, coperte, cuscini e un divano sono tutto quello che ci serve. Andiamo ad occupare il divano nel salotto e Jack inserisce il primo dvd della serie nel lettore sotto la tv.

«I primi episodi non sono poi così emozionanti, ma poi diventa una figata.» Mi avvisa, premendo il tasto "Play" sulla 01x01. Completiamo la prima stagione e continuiamo a guardare tutte le stagioni che i dvd ci offrono. Ogni tanto sonnecchio, ma Jack appena lo nota mi tira una cuscinata in faccia o va in cucina e prende una bottiglia ghiacciata che mi avvicina alla faccia. Non riusciamo nel nostro intento di super-maratona fino all'alba e crolliamo dopo tre stagioni addomentandoci spossati.  Ci risvegliamo e ci riempiamo qualsiasi cosa passi sottomano per la nostra "colazione" - che non puoi fare all'una di pomeriggio, almsno non nel senso reale del termie-, per andare a vedere le ultime due stagioni mancanti.

La notte tra il trenta e il trentuno riesco finalmente a dormire in pace nel mio vecchio letto, nella mia vecchia stanza rosa coperta di poster, tra le coperte di Winnie the Pooh.

 


 

Heilà alcuni di voi potrebbero aver già letto la storia, in quanto questa è una seconda pubblicazione - molto più bella(?) - della storia con lo stesso titolo :)
Scusate per i riferimenti a serie tv/band musicali che probabilmente non conoscete, ma Internet è un luogo magico e li troverete in giro di sicuro

Kisses
- Chintuia

P.S. Non abbiate paura a recensire, non mordo mica! :P

  
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