Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: InoHaruna    08/10/2015    3 recensioni
| Paolo x Bianca | Bianca's centric | Sentimentale e comico, almeno credo | Grazie alla mia Beta, Lila May |
~*~
Lei: Bianca, 17 anni. La ragazzaccia gelosa e impulsiva con cui non ci vorresti mai avere a che fare.
Lui: Paolo, 20 anni. Il bravo ragazzo della porta accanto che vorresti sposare.
Lei: studentessa delle superiori, in perenne conflitto con la madre che la considera una femmina mal fatta.
Lui: cameriere e studente universitario, ammirato da colleghi e amici, ma detestato dal padre.
Lei: Impetuosa come il fuoco.
Lui: Tranquillo come l'acqua.
# Una delle regole dell'amore dice: Gli opposti si attraggono, ma amano i propri simili.
Sara` vera?
~*~
Quest'introduzione non e` un granche`, ma spero lo stesso di avervi incuriosito.
Buona lettura :)
InoHaruna.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gianluca Zanardi, Marco Maseratti, Paolo Bianchi/Fideo Ardena
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sexy waiter


~ Dolci canzoni veneziane e visioni piu` o meno angeliche ~ 






Salire sulla gondola non era stato facile.
Nonostante fossi aggrappata a Gianluca come un koala, rischiai piu` volte di cadere in acqua come un salame, e trascinare con me Gianluca. Meno male che lui aveva un equilibrio incredibile e riuscì a tenermi nonostante i miei bei chiletti. Una volta seduta al mio posto con la grazia di un’elefantina (che per poco la gondola non si capovolse), mi aggrappai con entramebe le mani ai bordi della barca, rigida come un pezzo di legno.
- Non sei mai salita s’una gondola eh? – mi chiese il ragazzo in piedi con un equilibrio persino meglio di quello di un gatto.
- Una volta, ma tanto tempo fa.- risposi, cercando di non far oscillare troppo la gondola.
- Era il mio compleanno, e i miei genitori mi avevano organizzato una gita in gondola. Fu un giorno bellissimo. – raccontai ricordando con nostalgia i momenti felici passati da bambina.
Gianluca mi rivolse l’ennesima occhiata indecifrabile, che nascondeva chissa` quali pensieri.
- Tu, non vai molto d’accordo con tua madre, vero? – chiese osservandomi.
- No, infatti...- risposi vaga, senza nessuna voglia di parlare di quell’argomento, iniziava gia` a farmi male la pancia. Succedeva sempre quando ero nervosa.
Gianclua capì al volo, in silenzio inizio` a remare con grazia ed esperienza e la gondola inizio` a scivolare docilmente sull’acqua guidata dalle braccia esperte del ragazzo.
Mi fece fare il giro di tutto il quartiere, tra ponti e canali, e ne approfittai per conoscere meglio la zona dove probabilmente abitava il ragazzo che stavo cercando.
- Allora... – parlo` il corvino dopo un lungo e leggero silenzio e temetti che mi volesse chiedere il motivo della mia “visita” al ristorante, ma per fortuna non fu cosi.
- Vuoi che ti canti una canzone? – aggiunse guardandomi con i suoi occhi azzurri.
- Tu canti? – domandai incredula, inarcando un sopraccicglio sorpresa.
- E parte integrante del mestiere di un gondoliere, saper cantare, baby. – rise.
- Va bene! – accettai curiosa.
Mi aspettai di ascoltare una canzone hit di qualche cantante pop cantata a voce alta in modo da farsi sentire dai passanti, e invece per mia grande e piacevole sorpresa non fu cosi...
 
- Piccola fata bruna, sulla laguna di stelle d’or, spunta di gia` la luna e il tuo balcon non s’apre ancor... e andiamo in gondola, mentre la notte viene sulla laguna e cantano le sirene. Amore amor ti cantero`, tra il cielo e il mar, il mio immenso amor...–  cantava, anzi, quasi sussurava con voce dolce e calda, in un lieve accento veneziano, attirando l’attenzione delle giovani donne che passeggiavano sui ponti.
- E in queste acque, e in questa terra, e in questa citta`, o amore mio, in un bacio ti faro` l’amor... – aveva proprio una bella voce, e mentre canticchiava mi guardava, facendomi arrossire.
A fine canzone gli feci l’applauso che si meritava, meravigliata e sorpresa.
- Wuaao Gianluca! Questa non me l’aspettavo.– mi complimentai sincera con lui.
- Modestamente, non sono diventato un gondoliere per puro caso. Ho iniziato ad esercitarmi a cantare a quattordici anni, quando decisi che avrei fatto il gondoliere nella vita. – disse orgoglioso di se stesso, e io non potei che guardarlo con ammirazione.
In quel momento pensai ai miei quattordici anni passati a rincorrere un pallone con altri dieci deficenti, fregandomene del futuro e vivendo la giornata alla cavolo, tra panini ripieni, patatine fritte e serate passate a poltrire sul divano a guardare stupide telenovele.
Risultato? Che stavo quasi per compiere diciotto anni e ancora non sapevo che cosa volevo dalla vita.
Invidiai Gianluca, che aveva realizzato il suo sogno.
E mentre mi perdevo nei miei pensieri deprimenti, un tizio s’una sponda poco distante grido` a Gianluca.
- Ehi ZanZan! – grido` un ragazzo dai riccioli rossi, in jeans e camicia a quadri e uno zaino in spalla.
- Ehila` sguattero dei miei stivali! – lo saluto` “amichevolmente” Gianluca avvicinandosi con la gondola.
- Sempre a rimorchiare... – disse il tipo rivolgendomi una breve occhiata, rimproverando Gianluca con lo sguardo.
- Non si chiama rimorchiare, si chiama lavorare. E poi, chi lei?? Per niente, e` solo una ragazzina che ho trovato sul molo dietro il ristorante che si deprimeva perche` la mamma le aveva messo nel panino solo una misera foglia d’insalata. – m’indico` prendendomi in giro.
- E fammi indovinare: le hai fatto fare un giro in gondola per consolarla? – chiese ironico il rosso, sorridendomi.
- Esattamente. – ghigno` Gianluca.
- Ehm, io in realta` stavo cercando lavoro... – cercai di giustificarmi, piu` rossa dei capelli del ragazzo.
- A proposito, che maleducato... Marco lei e` Bianca Presti. Piccola, lui e` Marco.- disse il corvino marcando il nomignolo ‘piccola’, cosa che m’indispettì un po`. Non mi piaceva essere considerata una ‘piccola’.
- E` la ragazza che si era nascosta sotto il tavolo quella sera, ricordi? – disse con non curanza Gianluca.
- Oh sì, ciao Bianca. – mi saluto` timidamente Marco, stringendomi gentilmente la mano.
- Hei! – lo salutai impacciata, mentre nella mia testa pensavo ad un modo per uccidere Gianluca.
- E così, sei la ragazza di quella sera. – mi disse un po` impacciato anche lui.
- Si purtroppo... C’eri anche tu lì? – chiesi scendendo dalla gondola (con notevoli difficolta`) e affiancando Marco.
- Lavoro anch’io lì, faccio l’aiuto cuoco. – disse passandosi una mano tra i riccioli sorridendomi.
“Fantastico!” pensai, un altro suo collega. Ma di lui nessuna traccia.
- E sei anche uno studente, se non mi sbaglio. – dissi indicando il suo zaino.
- Oh sì, frequento l’universita` qui dietro. – disse indicando un enorme istituto giallo sepe dietro l’angolo gremito di giovani ragazzi.
D’istinto, i miei occhi iniziarono a vagare, soffermandosi sui ragazzi dagli occhi chiari e i capelli scuri. Ma di lui nessuna traccia.
- E una volta la frequentava anche il tizio qui presente. – disse Marco guardando il gondoliere che stava lanciando degli sguardi ammicanti ad una donna seduta s’una panchina dietro di noi.
- Tu andavi all’universita`? – chiesi un po` dubbiosa.
- Certo, cosa credi? Che solo i figli di papa` come te possono andare all’universita`? – disse un po` stizzito facendo l’occhiolino alla ragazza dietro di me.
- E perche` hai smesso? – chiesi ignorando l’offesa.
Lui taque, guardando altrove con la gote leggermente rossa.
- Allora? – inarcai un sopracciglio, presa improvvisamente da una forte curiosita`.
Se Gianluca arrossiva invece di rispondere, voleva dire che c’era qualcosa di grosso sotto, e di cui lui si vergognava.  
- Ehm... Gianluca, ha fatto una ‘cosa’ con una professoressa e... Diciamo che non e` andata bene! – tossì Marco rosso in viso al mio fianco.
Avvampai immediatamente.
- Tu non chiudi mai la bocca, eh?! – disse acido il gondoliere.
- Sorry. – chino` la testa amareggiato il riccio.
E mentre cercavo di immaginare nella mia mente che cosa potesse aver fatto Gianluca con una professoressa, i miei occhi cadettero s’un ponte lì vicino. E solo in quel momento, mi accorsi che c’era un tipo che assomigliava molto al mio cameriere, e mi stava osservando da lontano, appoggiato con le braccia sul bordo in mattone del ponte, e sorrideva lievemente mentre i suoi occhi riflettevano la luce del sole.
Mi si mozzo` il fiato.
Era lui.
All’improvviso vidi tutto sfocato e il cuore inizio` a martellarmi nel petto e temetti davvero che sarebbe esploso da un momento all’altro.
Mi aggrappai al braccio di Marco, altrimenti sarei caduta in acqua.
- Che hai? – mi chiese Gianluca rivolgendomi uno sguardo confuso.
- Tutto bene? – chiese il rosso reggendomi per il braccio.
- I-io... Oh, si. Tutto bene, ho solo mal di testa. – dissi stropicciandomi gli occhi stordita, spaventata e confusa.
Avevo avuto una visione angelica o cosa?
Forse ero impazzita... Iniziavo a vederlo in giro quel tipo.
Presi dei profondi respiri e lentamente mi girai a guardare sul ponte dove lo avevo visto.
Era ancora lì e stava ridacchiando per non so cosa.
Sgranai gli occhi, incredula.
Ok, Dio aveva esaudito le mie preghiere.
Lo avevo trovato, o meglio. Lui aveva trovato me.
Presa dall’ansia mi paralizzai come una statua, senza nemmeno la forza di muovere un dito. E in un posa per niente carina, sembravo un animale imbalsamato in modo spaventato.
Lui mi stava guardando...
Guradava me.
... O forse stava guardando la bella rossa dietro di me con cui prima Gianluca stava flirtando, e non si era nemmeno accorto della mia presenza.
Gianluca incuriosito, si giro` indietro cercando con lo sguardo il motivo della mia reazione improvvisa. Poi, vedendo il suo collega sul ponte che lo salutava, si giro` verso di me ghignando malefico.
Mi guardo` negli occhi e disse:
- ... ora ho capito tutto. -.
Sgranai gli occhi paurosa.
- C-cosa? – sibilai con un groppo in gola.
 Lui non rispose, si limito` a fare un sorrisetto pericoloso, poi si giro` di spalle e con un fischio saluto` il ragazzo sul ponte, intimandogli di raggiungerci.
“NOOOO!” il mio cervello era gia` andato in tilt.
 
 












 
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 -------
 Salve lettori!
Ed ecco per voi il terzo capitolo, un po` in ritardo ma Ok.
Allora, finalmente Bianca ha trovato il suo dolce cameriere... Anzi, lui ha trovato lei.
Ammetto che non volevo gia` farlo comparire, perche` mi sembrava un po` troppo presto,
ma ve lo avevo promesso e io mantengo sempre le mie promesse!
Nel prossimo capitolo, comparira` un altro personaggio oltre a Paolo... Vi piacera`. E spero che questo chappy vi sia piaciuto, come sempre, mi sono impegnata per scriverlo.
La canzone che canta Gianluca l’ho presa da internet, e` un famosa canzone dei gondolieri veneziani. Mi e` piaciuta tantissimo e l’ho messa, spero che non dia fastidio a nessuno. Personalmente, a me non mi piacciono le canzoni inserite nei dialoghi, ma per questa volta ho fatto un’eccezzione!
Mi scuso sempre per le lettere accentate... E anche per eventuali (che di sicuro ci sono) errori.
E un particolare grazie alle mie recensitrici (?)!
 
Shine2002  ~  Bea_BU  Alice_nyan
 
Grazie ragazze!
E grazie a tutti coloro che l'hanno messa tra le seguite, e un grazie speciale alla mia Beta Lila May
InoHaruna



 

 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: InoHaruna