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Autore: carmen16    08/10/2015    2 recensioni
E se Bella ricoprisse il ruolo del vampiro e Edward fosse il fragile umano? e se dovessero incontrarsi nel momento più sbagliato che il destino dovesse scegliere? se dovessero anche risultare nemici?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
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~Buonasera a tutti!!! Sono assolutamente imperdonabile per la mia assenza di due settimane, ma fra lo studio, la mia quasi influenza e stanchezza non sono riuscita a pubblicare qualcosa di decente prima. Ho deciso che cambierò il giorno di pubblicazione in modo da non dover ritardare. Quindi aspettatevi un nuovo capitolo per giovedì o venerdì prossimo. Mi scuso ancora e spero di migliorare quanto presto.

Edward

Si era voltato istantaneamente al suono di quella voce dolce e suadente. Si era trovato di fronte degli occhi incredibili, che mai avrebbe creduto che un umano potesse possedere. Forse aveva delle lentine particolari come le usano nei set cinematografici per delle parti di personaggi appartenerti al mondo sovrannaturale. Ma gli suonava strano. Guardò attraverso le sue iride azzurre e più limpide del cielo non riuscendo a leggervi nulla. Lo osservò da cima a fondo. Non era messo niente male il ragazzo, poteva avere solo qualche anno più di lui, pettorali scolpiti che si intravedevano attraverso la maglietta.. Capelli biondi. Il classico ragazzo per cui le donne farebbero follie. Cosa voleva da Bella, e come la conosceva? Non sapeva se portandolo da lei gli avrebbe fatto un favore. Presentiva però che si sarebbe dato la zappa sui piedi da solo; forte. Nel frattempo non poteva di certo depistarlo, non sarebbe stato sportivo nè possibile. Era uno straniero, a giudicare dalla sua inflessione particolare, ma non stolto. Con un sospiro decise che l'avrebbe osservato e magari sarebbe riuscito a trargli qualche informazione. Aveva un'aria decisa e determinata e sicuramente aveva una missione. Vestiva come un soldato, ma si sarebbe potuto dimenticare che lui lo avrebbe lasciato fare. Mettiti in fila belloccio. Bella è mia. Scambiati i convenevoli, lui racclse i suoi "attrezzi del mestiere", o cianfrusaglie come le definivano i suoi genitori adottivi  e iniziò a guidare questo nuovo misterioso ragazzo nel bosco, osservandolo con discrezione dalla coda dell'occhio. Era perfettamente a suo agio, non aveva un minimo d'incertezza nel camminare a passo spedito fra foglie fangose e residui di neve. Gli ricordava Bella, neanche lei si era mai scomposta per un solo istante. A quanto pare avrebbe dovuto fare qualcosa per migliorare il suo equilibrio o presto l'avrebbero sorpassato. Strinse i pugni e lo osservò meglio. La sua pelle era chiarissima, senza imperfezioni o cicatrici evidenti. Solo i suoi vestiti facevano supporre che fosse un soldato, anche se non lo vedeva prendere ordini da qualcuno. Troppo indipendente.

Si sorprese quando venne distratto dai suoi pensieri proprio da quella voce che lo aveva anticipato nella sua domanda:

- Così conosci Bella? La sto cercando da un periodo a questa parte..- Criptico e vago... Avrebbe dovuto fare lo stesso. Rispose grattandosi il taglio sulla mano destra, quello che gli faceva male anche dopo anni dacchè glielo avevano procurato i suoi...

- Si, ci conosciamo da un pò e si può sapere il motivo? Se non sono troppo indiscreto. - Si aspettava una risposta evasiva o tutt'al più una frase che lo avrebbe rimesso al suo posto con gentilezza, invece si sorprese quando vide che iniziò a parlare con uno sguardo perso sulle fronde degli alberi, come ricordando.

- Bella e io ci conosciamo da molto tempo e ci siamo sempre aiutati fra di noi. Da dove veniamo non è semplice compiere una scelta diversa da ciò che t'impongono e per questo l'ho sempre ammirata. L'avrei lasciata andare quando è fuggita, ma sono venuto perchè questa stessa scelta sta per ritorcersi contro di lei e sono venuto qui per impedirlo. -

Bella era fuggita? Perchè? Come? Cosa le era successo? Moriva dal desiderio i chiederlo ma probabilmente era già fortunato che gli avesse rivelato queste cose e che si fosse lasciato sfuggire quella confessione, rinvangando chissà quali ricordi che aveva vissuto con Bella. Sembrava molto legato a lei, e per quanto ne fosse geloso, gli risultava meno odioso sapendo che le era stato vicino in qualsiasi periodo duro lei avesse vissuto. Dove lui non c'era e non ne era a conoscenza... Ma cosa pensava? Lui nemmeno la conosceva bene, Bella. Il passato non si poteva cambiare in alcun caso.
Si apprestavano ormai ad avvicinarsi all'albero dove l'aveva vista l'ultima volta, mentre si nascondeva nell'ombra da lui, e il suo giudizio. Accelerò il passo. Bene, via il dente, via il dolore. Doveva solo impegnarsi di più per conoscerla. Ian partiva già avvantaggiato, maledetto. Ritirava il suo giudizio su di lui. Era il nemico.
Giunto di fronte alla porta di casa bussò alla porta e attese di sentire qualsiasi rumore che gli preannunciasse la sua presenza in casa, o il suo arrivo. Invece quasi sobbalzò quando la porta si aprì anche fin troppo velocemente, rivelando la ragazza con il viso sporco di farina e un'espressione comicamente infastidita sul bel viso. Come le erano mancati i suoi bizzarri occhi dorati che si erano appena soffermati su di lui per un lungo istante per poi passare con costernazione in rassegna del nuovo venuto. Quel ragazzo, di cui non conosceva neppure il nome la fissava con intesità crescente, irrigidito. Sembrava che si stesse trattenendo dal fare qualsiasi cosa gli stesse passando per la testa, ma a giudicare dalla sua espressione, una commistione di gioia, affetto e rabbia, non sapeva se sarebbe stata una buona cosa o meno. Senza accargersene, si era lievemente spostato di fronte la figura di Bella in modo protettivo, tanto che la ragazza lo spostò gentilmente con una mano e un sorriso rassicurante. Non lasciò mai la presa sul suo braccio, neanche quando si era rivolta al suo accompagnatore che era evidente mai si sarebbe aspettatandi vedere. Di nascosto sciolse la presa delicatamente e avvolse la sua mano nella sua per incoraggiarla silenziosamente. Non sapeva se ciò che gli aveva raccontato il giovane corrispondesse alla verità, per ciò che conosceva poteva essere qualche ex fidanzato o un brutto ricordo del suo passato che lui avevo condotto direttamente alla sua porta. Fu smentito da uno strano sorriso che comparve sulle labbra di Bella, arrogante e rilassato, e dalle parole con cui accolse il ragazzo. Si rese conto che non conosceva affatto Bella. Certo, dopo pochi giorni non poteva avere neanche un'idea del suo carattere e sospettava che fosse tutt'altro che semplice come personalità. Per quanto l'avesse stuzzicata e provocata non aveva mai visto quel sorriso. Una cosa in più da invidiare a quel ragazzo. Sembrava un cane rabbioso ma non poteva impedirselo. Ciò che importava in quel momento è che Bella fosse al sicuro.

Doveva capire cosa stesse succedendo perciò presto ben ascolto a ciò che disse:

-Ian. Mi chiedevo quando saresti arrivato. Hai la testardaggine che il marmo a confronto è di creta. Qual buon vento ti porta qui? Credevo di aver chiarito di non voler essere seguita. -

Avrebbe ascoltato senza interporsi fra loro se non se necessario. Si sentiva quasi d'intralcio, però voleva starle vicino.

IAN

Quell'umano lo irritava, con i suoi gesti protettivi e il suo sguardo a tratti finatamente minaccioso. Come se avesse potuto resistere ad uno scontro con lui. Sarebbe morto quasi all'istante probabilmente e non se ne sarebbe accorto. In che guai si era cacciata Bella? Cosa le passava per la testa per far avvicinare così un umano a loro? Era ridicolo il tentativo di quell'umano di proteggerla.Non sapeva nulla della loro razza o non si sarebbe comportato in questo modo. Gli uomini erano tutti uguali. Dacchè viveva si erano comportati sempre tutti allo stesso modo, prima paura, poi disprezzo e timore. Ciò che non conoscevano li mandava fuori di testa. Erano così fragili e limitati, non per le loro ondizioni fisiche che naturalmente erano inferiori a lui, ma per le capacità mentali. Ma forse pretendeva troppo da degli esseri che aerano cresciuti per millenni affidandosi a miti e leggende per poi cambiare versione. Nessuno che cercasse di scoprire la verità celata dietro quei racconti. Se esistevano c'era un motivo, e se erano così fiabeschi ancor di più. Poi gli umani tendevano ad esagerare ogni cosa. I vampiri erano una razza completamente diversa, ma lui si poneva nel mezzo. Erano capaci di un'incredibile crudeltà e si vergognava terribilmente per ciò che erano in grado di fare. Almeno in questo, gli umani erano più "umani" appunto. Il vampirismo amplificava ogni cosa, e con il dilatarsi del tempo ogni cosa cambiava molto, tranne loro che rimanevano statici nel tempo, persino la percezione del giusto e sbagliato diventava un confine sottile. Conservare una propria integrità e propri principi quando tutto il mondo e le persone si trasformavano diventava ogni giorno più difficile. Era l'amara realtà. Con la vecchiaia anche loro risentivano di una morte che per loro non ci sarebbe mai stata se non per mancanza di sangue oppure l'attacco di un altro vampiro. La sua "infanzia" da vampiro era stata molto dura in mezzo a quegli umani, perciò li disprezzava. Da quando aveva conosciuto Bella non li considerava più come qualcosa di cui cibarsene e dalla sua storia aveva scoperto che in fondo non erano proprio tutti uguali gli umani ma ciò nonostante non riusciva a non provare odio anche se cercava di contenerlo, dal momento che ne sapeva il motivo. Nonostante ciò era terribilmente sollevato di vederla, a prescindere con chi passasse il tempo. Aveva fatto tutta quella strada perchè doveva assolutamente raccontarle le novità, e si era assunto dei rischi enormi. Rischi che impallidivano di fronte al suo viso sporco di farina e la sua espressione mentre cercava di nascondere la gioia e l'imbarazzo sotto un velo di sarcasmo.

Ma lui la conosceva, perciò non vi diede peso.

Perciò rispose dicendo:

- Un messaggio coinciso supplichevole sul mio letto non mi sembrava una spiegazione chiara ed esaustiva. Francamente credevo che se mai avessi deciso di scappare me ne avresti quanto meno informato e sapevi che sarei voluto venire con te. Fare l'eroina da sola non ti sarà d'aiuto lo sai? E dovresti saperlo che sono un pò duro d'orecchi. Volevo vedere come stava la mia Bellina. -

Con un sorriso a trentadue denti la vide sbuffare stizzita, perchè odiava quel nomignolo. Gli era scappato quell'aggettivo possessivo ma sperava che non ci avrebbe fatto caso. Erano novant'anni che si conoscevano e che lui era follemente innamorato di lei ma la ragazza caparbia e sbadata in questione o non se n'era mai accorta, oppure aveva sempre fatto finta di non saperne nulla. Il risultato è che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei. Aveva accettato anche lo "stile vegetariano" che lei si proponeva per sostenerla nel voler realizzare questo suo progetto. Era riuscito a giungere senza difficoltà a Seattle, sentendo distintamente il legame con lei, dopodichè per non farla iinsospettire aveva dovuto affidarsi semplicemente al suo fiuto di cacciatore e all'istinto, cercando delle tracce di lei e impegnandosi per evitare controlli. C'erano talmente tante guardie vampiriche nei paraggi che era un miracolo che Bella ne fosse rimasta immune per tutto quel tempo... Certo meglio questa lontana possibilità che l'altra opzione, che lo riempiva di terrore e pe usare un'espressione umana, l'idea gli faceva "tremare i polsi".

Bella si scostò una ciocca di capelli dal viso e guardandolo con circospezione gli disse:

- Presto ci avrebbero presi entrambi, non volevo che fossi coinvolto, ma dimmi Ian... Sei venuto con le tue gambe o ti hanno mandato? Ma che maleducata, entrate dentro casa e parliamone. Abbiamo molte cose da discutere. -

Quest'ultima affermazione l'aveva profondamente offeso. Mai in nessun caso avrebbe tradito la sua amicizia venendo per conto di quegli strozzini. Si sarebbe fato torturare ed uccidere nel tentativo di carpirgli informazioni su di lei. Avrebbe aggiunto anche questo aspetto alla lunga strigliata che l'aspettava.
   
 
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