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Autore: katyjolinar    09/10/2015    4 recensioni
Seguito di "Il veleno del Pungolo Orrendo". Moccicoso ha 5 anni, ora, e vive una vita normale, esattamente come i suoi coetanei. Questa è la storia di come crescerà e diventerà un uomo, seguito e amato dai suoi vecchi amici e dalla sua famiglia, senza mai dimenticare le tradizioni vichinghe.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Moccicoso, Testa Bruta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il veleno del Pungolo Orrendo'
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Moccicoso Jorgenson era stato un giovane uomo di 19 anni, un ragazzo vichingo, appartenente alla tribù degli Hooligans di Berk. Era strafottente, egoista e, alle volte si dimostrava stupido. Era l'unico figlio di Stizzabifolko Jorgenson, fratello minore di Stoick l'Immenso, il Capo del villaggio di Berk.
Moccicoso Haddock era un bambino di 5 anni, un piccolo vichingo degli Hooligans di Berk come ce ne erano tanti sull'isola. Era curioso, espansivo, rispettoso verso gli altri e per nulla stupido. Era il primogenito di Hiccup Horrendous Haddock Terzo, unico figlio di Stoick l'immenso e suo erede come capotribù.
Cosa hanno in comune questi due individui, a parte il nome? Tutto, si tratta della stessa persona.
Cinque anni prima dell'inizio di questa storia, il giovane uomo era stato avvelenato da un pericolosissimo drago di classe Sharp, il Pungolo Orrendo, il cui veleno ha l'effetto di far tornare il malcapitato alla primissima infanzia, sia fisicamente che mentalmente.
Tornato un neonato, con pochi ricordi della sua vita precedente, che andarono lentamente scomparendo, o almeno vennero accantonati a favore di nuovi ricordi, venne preso in custodia dal cugino, Hiccup, che se ne prese cura e, alla fine, lo adottò come figlio suo.
Inizialmente avevano provato a cercare un antidoto, ma fu inutile, e alla fine decisero tutti che era meglio che Moccicoso riprendesse tutto il percorso da zero, come figlio di Hiccup, il quale, nel frattempo aveva deciso di sposare l'amore della sua vita, con il quale era fidanzato da tempo.
Il bambino, così, crebbe, seguendo tutte le tappe di qualunque bambino della sua stessa età apparente, amato e seguito dai suoi genitori adottivi, che presto gli diedero anche dei fratelli, che divennero, poi, i suoi compagni di giochi.
La nostra storia inizia qui, in un caldo pomeriggio di fine estate.
Era periodo di esplorazioni, per il gruppo dell'Accademia, ma quel giorno, Hiccup aveva deciso di mandare solamente Gambedipesce, Testa di Tufo e Testa Bruta, restando a casa con la famiglia, perché Astrid aveva partorito appena il giorno prima, dando alla luce il loro quarto figlio.
La famigliola aveva passato la mattina in casa, così che i figli maggiori, ovvero Moccicoso, Valka e Hoffer, potessero fare conoscenza col nuovo fratellino, a cui era stato dato il nome del nonno, Stoick, ma il pomeriggio, il giovane padre aveva dato il permesso ai tre bambini di andare a giocare all'aperto, quasi completamente liberi dal suo controllo.
Moccicoso, unico dei bambini di famiglia ad avere un drago di grosse dimensioni tutto per sé, il vecchio Zannacurva, aveva spiccato il volo con lui, prodigandosi in spericolate acrobazie assieme all'Incubo Orrendo. Hiccup li aveva lasciati andare, conscio che il drago avrebbe protetto il figlio adottivo dai pericoli che avrebbero potuto presentarsi, quindi era rimasto a controllare gli altri due figli, e non aveva notato che il moretto e il suo animale erano precipitati nella parte alta di Berk, proprio nel punto in cui c'era la capanna del vecchio Mildew.
Il giovane uomo si allarmò solo quando vide l'anziano brontolone avvicinarsi, trascinando il piccolo, strattonandolo per un braccio con aria arrabbiata, avendo appresso Zannacurva da un lato e l'inseparabile pecora Fungus dall'altro.
Il castano si alzò dalla panca, avvicinandosi e guardando il vecchio con fare interrogativo.
"Tu! Ragazzo, cercavo proprio te!" ringhiò Mildew, fermandosi, ma senza mollare il bambino "Già mi tocca sopportare queste maledette bestiacce per colpa tua, ma credevo fossi più responsabile con i tuoi figli! Questo ragazzino mi ha sfondato il tetto, insieme al suo dannatissimo drago!"
"Ma non l'abbiamo fatto apposta..." piagnucolò Moccicoso, cercando di liberare il braccio dalla presa dell'altro.
"Non l'hai fatto apposta?!" esclamò il vecchio "Tu ti meriti una lezione, nanetto! Così imparerai a pensarci due volte prima di distruggermi la casa, la prossima volta!"
Alzò la mano, pronto a tirargli un ceffone, ma Hiccup gli bloccò il braccio, guardandolo severo.
"Basta così, Mildew!" lo fermò "Accetto le tue lamentele, ma se alzi anche solo un dito su chiunque dei miei figli te ne pentirai! Ora me ne occupo io, quindi vattene!"
Mildew borbottò qualcosa di incomorensibile, mollò la presa sul ragazzino e se ne andò brontolando; Hiccup, quindi, prese il figlio per un braccio e si rivolse a Zannacurva.
"Vai alla tua cuccia, Zannacurva." ordinò "Per oggi avete fatto abbastanza danni." attese che il drago si fosse allontanato e si abbassò, per guardare il figlio negli occhi, molto severo "Quanto a te, Moccicoso, ti ho detto mille volte di fare attenzione, quando esci con il tuo drago. Sei più grande dei tuoi fratelli, devi fare loro da esempio, quindi non mi fare pentire della maggiore libertà che ti concedo rispetto a loro!"
"Scusa, papà..." sussurrò Moccicoso, tenendo lo sguardo basso, con aria colpevole "Non lo faccio più, te lo prometto..."
Hiccup sospirò, dandogli un buffetto affettuoso, infine lo abbracciò e si tirò su, prendendolo in braccio.
"Va bene, giovanotto, ti perdono." disse "Sacro Thor, quanto pesi! cominci ad essere grande per certe cose, ragazzo mio! Che dici? Andiamo a vedere se mamma ha bisogno di qualcosa? Non possiamo farla stancare troppo, deve ancora riprendersi dalla nascita di tuo fratello."
Il bambino annuì, stringendosi al padre, quindi i due rientrarono in casa, andando ad aiutare Astrid e a farle compagnia, raggiunti poco dopo anche dagli altri due bambini.
Erano tutti radunati nella stanza coniugale, intenti ad osservare il piccolo Stoick alle prese con il suo pasto, quando Gambedipesce entrò, trafelato, e si rivolse ai due adulti.
"Hiccup! Astrid! Tragedia!" esclamò "È successa una grande tragedia!"
"Calma, fai un respiro profondo e spiegati bene." lo calmò Hiccup, facendolo sedere.
"Siamo... siamo andati a esplorare un'isola..." spiegò il corpulento giovane "Ma dobbiamo starci lontani, assolutamente!"
"Perché? che cosa è successo?" insistette l'altro.
"È infestata! Non possiamo assolutamente avvicinarci!" continuò il biondo.
"Infestata da cosa?" lo incitò Astrid, prendendo meglio il figlio, che aveva appena finito di poppare.
Il giovane non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo su Moccicoso, che era rimasto in piedi accanto al letto. Hiccup capì, posò una mano sulla spalla dell'amico e lo guardò negli occhi, serio.
"Chi è stato colpito, Gambedipesce?" domandò, con un filo di voce "Chi è la vittima del veleno del Pungolo Orrendo?"
   
 
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