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Autore: Greece_Lee    10/10/2015    1 recensioni
Salve gente!
Questa è una crossover tra Star Wars e Doctor Who, le mie due storie di fantascienza preferite :)
E' ambientata nell'universo Star Wars, verso la fine dell'episodio III, prima che Anakin uccida tutti i Jedi.
Premetto che di Star Wars ho visto solo i film, i libri non li ho letti, quindi se leggete qualcosa che va contro le regole dei libri vi prego, segnalatelo! :)
In questa storia è presente anche il protagonista di "Padawan", di Dragasi. HO CHIESTO IL PERMESSO ED E' STATO CONCESSO.
La storia parla della guerra che infuria contro i sith, dove i Jedi si vedono costretti a chiedere un "aiuto dall'alto". Ma mentre si preparano ad una delle battaglie più dure di sempre, dall'altra il dottore è alle prese con una ragazza dal passato misterioso che ha promesso di aiutare. Come si incontreranno? Non voglio spoilerare nient'altro!
Vi dico solo che qualche frase all'interno della storia sarà in inglese, perché ci sono dei riferimenti intraducibili in italiano o solo perché suona meglio :) Anche i nomi spesso saranno in inglese (per esempio the doctor e non il dottore).
Vi prego, fate un piccolo salto e lasciate una recensioncina per la mamma!
Greece
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Obi-Wan Kenobi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAP. 2
La inseguivano per quello che era successo ieri. Doveva essere così. Svoltando l’angolo si ricordò di quando ieri Dan le aveva mostrato quella strada sulla cartina e lei aveva scosso la testa. Non ricordava neanche quella. Istintivamente ripensò al giorno prima, quando si era svegliata con quel terribile mal di testa. Era distesa su un materasso non molto comodo e non ricordava dove fosse. Guardando le facce delle persone intorno a sé aveva riconosciuto nei loro volti sconosciuti un’emozione simile ad un misto di preoccupazione e apprensione. Un ragazzo, Dan, le si era avvicinato esclamando:
- Ehi! Tutto a posto?
Lei aveva risposto di sì, ma la vena di menzogna era palese. Dan le aveva chiesto chi era il suo capo e lei aveva risposto che non lo sapeva. Allora il suo nome in codice. Non ricordava neanche quello. Il suo nome di battesimo, quello dei suoi genitori, la data di nascita, fratelli o sorelle, città natale. Le aveva mostrato dei luoghi sulla cartina e dalle telecamere. Niente, niente, niente. Non si ricordava niente, né chi fosse né cosa ci faceva la dentro.
- Qui dentro ti ci abbiamo portato noi.- aveva risposto Dan- Ti abbiamo trovata svenuta sul ciglio di una stradina qua vicino e abbiamo visto che portavi un cappello con il distintivo dei reparti speciali della U.N.I.T., così ti abbiamo portata qui. Ma ora non so che fare, vorrei aiutarti ma non so come. Devo chiamare il mio superiore. Potrebbe volerci un po’ (è molto impegnata questi giorni), quindi intanto sei libera di andare. Gira un po’ intorno e… vedi se ti torna in mente niente.
Le aveva dato un cellulare, dei soldi e un giaccone pesante. Lei lo aveva ringraziato e aveva seguito il suo consiglio. Aveva vagabondato per due giorni interi, ma non si era ricordata niente. Ma quello che era più strano è che sapeva leggere, scrivere, fare dei nodi, parlare tre lingue diverse, contare (e anche abbastanza bene), gestire bene un computer (Dan sospettava che fosse stata una specie di hacker, prima) e conosceva anche la storia, la geografia e molte altre cose. Insomma, sapeva qualsiasi cosa tranne su di sé. E adesso erano arrivati quelli. Dan l’aveva avvertita: “la U.N.I.T. ha molti nemici” aveva detto. Questi le avevano sparato (mancando per altro la mira) e poi si erano messi ad inseguirla. Se non altro aveva scoperto di avere un buon senso di orientamento, ma ora era passata in una zona della città che non aveva visto né sulla cartina né il giorno prima camminando. Ed ecco, come succede sempre in questi casi svoltò nell’immancabile vicolo cieco. Era in trappola. Provò ad appiattirsi contro il muro in modo da sgattaiolare via non appena questi avessero svoltato, ma ebbe sfortuna e se ne accorsero, puntandole una pistola alla tempia. Erano in quattro: alti, peso forma, occhi castani e con un passamontagna sulla testa.
- Dicci dove si trova l’esperimento 642!
Su una cosa aveva avuto ragione: la stavano cercando a causa della U.N.I.T.
-… non ne ho idea- sapeva che non avrebbe funzionato, ma spiegare che hai perso la memoria con una pistola puntata alla testa non era proprio facile.
Pregò per un miracolo. Non sapeva se fosse credente, ma il fatto che sapesse qualche preghiera indicò di sì.
- E tu ti aspetti che ci crediamo?- sbuffò uno dei tre.
- … veramente no. Ma vi prego, dovete credermi, è la verità!
- Direste qualsiasi cosa per salvarvi la vita- recitò quasi a memoria quello più vicino a sé.
- … non dovrei?
E poi il miracolo accadde.
Si udì prima una specie di sottile scricchiolio. Man mano si fece più forte, finché non iniziò ad apparire tra lei e loro una…cabina telefonica blu della polizia anni ’60?
Dato che era la prima non poteva dire che era la cosa più assurda che le fosse mai capitata, ma sicuramente con il tempo avrebbe acquistato un bel posto nella top 10.
I quattro fuggirono terrorizzati, ma lei rimase lì, come ipnotizzata.
Da quella cabina uscì un uomo. Era sulla trentina, molto carino però: aveva gli occhi castani e dei capelli stupendi e indossava una camicia con un lungo mantello sopra. Un tipo strano non c’è che dire.
- Ciao.- la salutò.
- Ciao!
A questo punto aveva esaurito le sue frasi d’autore. Cosa cavolo doveva dirgli? Grazie di avermi salvato la vita con quella tua animazione 3D? Assolutamente fuori discussione. Per fortuna fu lui a fare la prima mossa:
- Come ti chiami?
Peccato che, nella sua innocenza, fosse la domanda più difficile che le potesse mai porre. Sospirò, e rispose:
- Non lo so.
Lui inclinò la testa sorridendo:
- Che significa non lo so?
- Ho perso la memoria. Non so più chi sono, da dove vengo, niente.- poi, guardando quegli occhi così profondi e belli le venne spontaneo aggiungere:
- La prego, mi aiuti!
Lui le sorrise e rispose:
- Due parole che non rifiuto mai. Vieni con me, Jenna.
- Jenna?!
- Hai una collana con scritto Jenna. Complimenti, da questo momento hai ufficialmente un nome!






Angolo autrice

Ciao a tutti!
Ho tipo 5 secondi quindi approfitto solo per mandarvi un bacione a voi tutti che state leggendo e per ringraziare di cuore Dragasi per la sua fantastica recensione e (anche se non c'entra niente) per la sua fantastica storia che non vedo l'ra di continuare a leggere.
Scusate il ritardo nella pubblicazione, ma a scuola hanno iniziato tutti in quarta!
Un saluto a tutti e, con la speranza che recensiate, vi informo che sono aperta a qualsiasi domanda, opinione, consiglio o critica tramite recensione o messaggio personale :)
A presto!

Greece <3
  
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