Saluto Seth e Jeremy e corro verso casa,sono una macchia nera sotto il cielo plumbeo di questo pomeriggio di ottobre,una macchia nera e terribilmente sudata. Le ronde sono così estenuanti,certo,sono il primo a sottolinearne la necessità;”la sicurezza prima di tutto”ripeto costantemente al mio migliore amico quando la sua volontà vacilla ma a volte,a fine giornata,vorrei piantare tutto e correre verso casa,fiondarmi sotto la doccia,mangiare qualcosa al volo e dormire. L’alfa che è in me ha sempre fatto in modo che seguissi i miei compiti,che fossi ligio al dovere,che dessi il buon esempio……Renesmee ha stravolto non solo l’alfa ma anche l’uomo…ora mi ritrovo a correre verso casa sua,sento l’estenuante necessità di vederla,di starle vicino,di sapere che sta bene,di respirarne l’odore. È ovvio che stia bene,ha una schiera di assassini pronti a difenderla da ogni tipo di pericolo,ha Edward,il simpatico e accondiscendente vampiro che,dal tuo imprinting ti rende la vita impossibile,ma va be,questi sono dettagli….sfiderei tutto e tutti per lei. Questo è l’imprinting,il mio imprinting. Se chiudo gli occhi la rivedo tra le mie braccia, avvolta in una coperta gialla,mezza addormentata e in una frazione di secondo,una manina si muove nell’aria,un vagito ed i suoi occhi si aprono,mi fissano,mi catturano,mi stregano,allora come oggi. È stato difficile accettare la situazione,capirne fino in fondo l’entità,fare i conti con una Isabella incredula e incapace,seppur solo all’inizio di capire,tenere tra le braccia il motivo della mia esistenza,averla davanti ai miei occhi,vederla camminare,parlare,gioire, piangere,crescere,approcciarsi al mondo,sapendo di essere parte integrante della sua esistenza. Se avessi seguito le mie stupide paure,se avessi continuato a maledire la gravidanza di Bells e ciò che la logorava dentro,Renesmee non sarebbe qui tra noi ma ora c’è,è qui,con me,rumorosa,caotica e maladettamente bella . Si,la mia non più tanto piccola Nessie è bellissima,manda le mie facoltà mentali a puttane e la cosa inizia a spaventarmi…il senso di protezione che ho sempre avvertito nei suoi confronti si è piano piano amplificato,raggiungendo un certo grado di gelosia…Rachel dice che la gelosia è fondamentale come la felicità,essere gelosi di qualcosa dimostra a se stessi il punto di interesse. Devo aver raggiunto un punteggio bello alto perché sento dentro di me un tumulto di sensazioni e tutte convergono nell’idea che noi ci apparteniamo. Jake ,jake cosa blateri ! lei non appartiene a nessun altro che non siano i suoi genitori,tu sei una virgola nell’enorme e intrigato poema della sua vita,tu sei una virgola che mette ordine ma pur sempre una virgola. Si,sono una virgola ma punto ad essere qualcosa di più,una lettera magari…una parola…una frase…..lei è tutta la mia storia. Questa congiunzione sta facendo tardi ! immagino Nessie sulla veranda di “reggia cullen “ ad aspettarmi,i piedi battono l’uno contro l’altro sorreggendo un corpicino il cui sguardo spia tra gli alberi circostanti in attesa del suo lupo. Da quando è piccola non sopporta i ritardatari,non sopporta me in ritardo…odia il fatto di avere degli orari prestabiliti e fissi in cui poter uscire e il solo perdere minuti preziosi delle sue “ore d’aria” le fa male….abbiamo parlato a lungo di quanto si senta oppressa dai suoi genitori ma non ha mai avuto il coraggio di parlare apertamente delle sue necessità. A sei anni anagrafici ma 17 fisici e mentali,sorgono delle necessità e quando non si ha modo di esprimerle perché si vive con un padre iper protettivo e per di più,non amante della gente,le cose non si mettono bene. Se solo quel vampiro sapesse leggere ciò che deve nelle mente della figlia,trascurando la sua voglia matta di capire cosa c’è tra noi,le cose andrebbero meglio ma l’amore di un padre a volte ne acceca la vista. Eccola,come pensavo in veranda,le vado incontro,mi trasformo dietro il garage,le sorrido e lei ricambia con un abbraccio.Ha un maledettissimo odore di buono,Jake basta! Jake,basta ! salutiamo Bells seduta in giardino,la rassicuriamo dicendole che tra un paio d’ore,come da contratto aggiunge Renesmee ironica,saremo di ritorno. Saluto la mia migliore amica,mi guarda e per l’ennesima volta,silenziosamente,mi ringrazia ed io vorrei ringraziarla per aver messo al mondo il mio mondo,ma nessuno parla,Renesmee mi chiama,mi trasformo e ci incamminiamo nel bosco,verso la spiaggia di La Push. Quando era piccola,l’appuntamento in barca era fisso ! le piaceva essere cullata tra le onde ed ascoltare strane storie che inventavo al momento su sirene,pesci dai mille colori e mostri marini…da queste storie era nato il suo soprannome,rimasto immutato dai tempi dei tempi. Era da un po’ che non andavamo in barca,avevamo sostituito le nostre spedizioni con infinite passeggiate sulla spiaggia…aveva messo fisicamente e mentalmente i piedi per terra.Stava crescendo ed io con lei. Non so cosa ci riserverà il futuro ma di una cosa sono certo,lei ci sarà ed io ci sarò per lei,anche ora,mentre tenta di farsi rincorrere e non riesco a starle dietro .