Film > X-men (film)
Segui la storia  |       
Autore: emmevic    11/10/2015    4 recensioni
Cit/: Charles aspetta la risata beffarda con le braccia strette ai fianchi, rigido senza volerlo, già pronto a maledirsi per aver posto una domanda di siffatta natura, ma, quando questa tarda ad arrivare, si passa una mano tra i capelli e si gira sul fianco, fissando la schiena dell’uomo che Raven ha ribattezzato Magneto.
♣ What if. Cosa sarebbe successo se Erik avesse permesso a Charles di salvarlo, se Erik non avesse ucciso Shaw.
♣ Scritta per la corsa delle 48 ore organizzata dal forum Torre di Carta.
[ Raccolta, Cherik, What if ]
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
This much I know, all ends well
Siamo uomini

Il vero potere non è poter uccidere, ma avere tutti i diritti per farlo, e trattenersi!
Oskae Schindler, Schindler’s List



Fuori fa freddo e le cime degli alberi si piegano sotto i colpi del vento, come immense spighe. I vetri delle finestre sono opachi di condensa e la pioggia, obliqua, picchietta contro di essi; è difficile vedere cosa vi è oltre e il ticchettio ritmico – a volte più intenso, a volte più dolce – estrania dalla realtà.
Erik affonda nella poltrona con gli occhi chiusi e la fronte aggrottata, mentre fa scivolare nell’aria, tra un dito e l’altro, una moneta. Quella moneta.
Sente la porta aprirsi con un cigolio, ma finge di non accorgersene, sapendo già chi è appena entrato: l’unico in quella casa a non temerlo oltre alla sfacciata Raven, che in quel momento è troppo impegnata a ridere di gusto per venire a cercarlo. Una risata piena che penetra timida nella stanza e lo affossa; facendolo cadere in pensieri ancora più tetri.
«La giornata perfetta per stare davanti a un camino, no?» comincia Charles, poggiandosi con le mani alla scrivania in mogano lavorato, mentre osserva senza vederlo il fuoco morente nel caminetto.
Silenzio. Il sopravvissuto ha ancora gli occhi ben serrati, immobile come poco prima, ma ora la mano si chiude di scatto sul piccolo disco di metallo.
«È da stamattina che sei chiuso qui dentro, Erik. Potresti venire a cenare con noi, ci farebbe piacere» continua il Professore, prendendo a camminare a lunghi passi per la stanza, una delle molte della villa.
«Ho bisogno di stare da solo».
Semplicemente gelido; il tono di Erik non ammette repliche.
«Sai, Hank ha anche avuto un piccolo incidente con un pelapatate, ma poi si è sistemato tutto» riprende il discorso il mutante, ignorando l’ultima affermazione dell’altro. «Peccato che il purè che lui e Raven avevano intenzione di preparare si sia praticamente trasformato in uno sformato di peli blu e bucce di patate. Sarebbe stato utile averti lì».
Erik glissa sulle parole del telepate, fingendo di non aver colto una nota di divertimento, e apre di scatto gli occhi quando sente la sua voce farsi vicina. «Pensi che mi ci vorrà molto per convincerti a venire di là?».
Un sospiro rassegnato.
«Mi chiedo come tu faccia a non temermi, dopo avermi guardato dentro» commenta lapidario Magneto. «Sai di cosa sono capace» conclude, senza nascondere un velo di amarezza.
Perché Charles ha visto il suo vero io, quella parte più tormentata, più terribile; ciò che sarebbe potuto essere se solo si fosse lasciato divorare dalla rabbia e dalla vendetta.
«Quindi è questo che ti tormenta?» chiede il Professore con un sorriso dei suoi, uno di quelli sghembi, sotto i baffi. Sembra sempre che sappia più cose di quanto rivela; Erik si chiede se non gli stia leggendo i pensieri anche ora. «Credi che io abbia scorto in te qualcosa che non c’è?»
«Charles... È da settimane che continuo a ripensare a quel giorno. Se tornassi indietro, ammazzerei Shaw. Avrei voluto ucciderlo con le mie mani. – Avrei voluto vedere il suo sangue tingere di rosso ogni cosa – La verità su di me la conosciamo entrambi, sai chi sono».
«Quando ti ho toccato la mente la prima volta, non ho visto solo ciò che pensi tu. Non ho visto solo la rabbia, l’odio e la vendetta. Oltre al dolore ho visto un uomo altruista, a cui interessa il futuro di altri. È per questo che hai deciso di aiutarci. Non solo perché volevi ammazzare Shaw, volevi aiutare anche tutti quelli come noi». Il telepate parla con convinzione, con gli occhi cerulei che brillano. «C’è del buono in te, Erik, ma adesso vieni di là» lo esorta infine, porgendogli la mano.
Ed Erik si chiede se Charles non sia troppo ottimista, come al solito, mentre accetta la sua stretta.




Fanfiction scritta in occasione della Corsa delle 48 ore organizzata sul forum Torre di Carta
Partecipa fuori gara ed è stata betata da Mokochan
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > X-men (film) / Vai alla pagina dell'autore: emmevic