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Autore: ADH    12/10/2015    0 recensioni
Jeff The Killer oramai è conosciuto da tutti come il serial killer più pazzo del secolo.Se ne sta rintanato in una catapecchia,in attesa di una vittima da rendere più bella con un smagliante sorriso inciso sulle labbra.
Un giorno,una misteriosa ragazzina dai capelli color grano verrà a fargli visita presentandosi con la frase "Ci siamo già conosciuti,solo che a quei tempi non esistevo ancora"
Da allora svariati ricordi torneranno a galla,per il killer sarà difficile continuare ad alimentare la sua sete di sangue con quella ragazza vicino.
Genere: Drammatico, Horror, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jeff the Killer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2 - MERCY

 

Mi alzo a bocca aperta. Non gli ho fatto un cazzo! Com'è possibile? Le sarebbe dovuto almeno mancare il fiato. --Grazie-- fa lei sorridente. --C-chi sei?-- chiedo,con voce un po' troppo alta. Lei piega leggermente la testa di lato,come se non capisse la mia domanda. --Ehm ecco...-- sembra pensarci un po' --Sono una tizia!-- dice alla fine .Una cosa? Una tizia? --Che vuol dire?-- sono sempre più confuso. Uno: perchè cazzo non scappa? Due: Come diavolo ha fatto a cavarsela dalla mia stretta senza il minimo graffio? Tre: Come diavolo fa a sapere dove mi nascondo? Respiro per calmarmi. La ragazza continua a fissarmi con una strana luce negli occhi,come se fossi uno dei suoi più cari amici. --Beh ecco...-- inizia. E perchè fa sempre "ecco"? --...n-non ho un nome--. Che si tratti di amnesia? --Come non hai un nome?--. Lei sembra voler ricordare qualcosa --Ma tu dovresti sapere come mi chiamo Jeffrey!--. A sentire di nuovo quel nome ho uno scatto d'ira,ma mi sforzo di rilassarmi. Uno come me non può permettersi di perdere il controllo, dato che la situazione potrebbe finire male. --Non chiamarmi così!-- urlo.Jeffrey appartiene al passato,Jeff è il presente. --Scusa,scusa-- agita una mano in segno di dispiacere --Ecco...non immaginavo che ti desse fastidio-- la sua voce è innocente e ingenua,mi da fastidio. Respiro,la voglia di ucciderla sta aumentando e la pazienza scendendo. --Che vuol dire che io dovrei saperlo?--. Lei mi guarda e fa un larghissimo sorriso,mostrando denti immacolati come perle --Ci siamo già conosciuti,solo che a quei tempi non esistevo ancora!!--.Quella frase mi rimbomba nel cervello.Che vuol dire? Chi è questa ragazza? --Cosa?-- faccio io,spalancando la bocca.La ragazza mi si avvicina con totale disinvoltura e mi posa una mano sulla guancia.Proprio sui tagli che mi sono inflitto tre anni fa --Cosa...ti è successo?Ti sei fatto male?--.Allontano la sua mano con un colpo brusco,la mia reazione sembra coglierla alla sprovvista,tanto che si allontana così velocemente da scivolare sull'erba,cadendo a terra. Mi ha sfiorato la guancia? Sono tre anni che non lo fa nessuno.Il tocco di questa ragazza e gentile e delicato,mentre io sono abituato a pugni e tentativi disperati di difesa. Sono sempre io a toccare qualcuno,e non sono neanche lucido quando succede. Mi allontano,sconvolto. Poi passo a toccarmi la guancia,mi sembra di sentire ancora la sensazione della sua mano calda sulle cicatrici del mio sorriso -dopo tre anni i tagli si sono uniti,e le due parti si sono cicatrizzate in un ghigno maligno degno di un killer- è una strana sensazione,ma non è poi così male. La ragazza si rialza --Ahi!!-- piagnucola,poi mi guarda.In qualche modo capisce la mia reazione e si fa immediatamente comprensiva --Tutto bene?-- nota le mie spalle --Oh cielo! Stai tremando!--. Non me ne ero neanche reso conto,sto tremando? Allontano le mani dal volto,che in qualche modo sembravano non volersi staccare dalle cicatrici. Faccio cadere le braccia molli sui fianchi. Respiro,fa un freddo cane. Una nuvoletta esce dalla mia bocca,mi sembra che la temperatura stia scendendo di gradi in gradi.La ragazza tira fuori da una borsa a tracolla una enorme giacca nera,si avvicina lentamente e me la mette sulle spalle --Fa freddo...ecco così starai meglio!-- fa sorridendo.Dovrei ringraziarla,invece mi stringo la coperta insieme alla giacca sulle spalle e le chiedo di nuovo --Chi sei?--. Lei si allontana --Te l'ho detto! Dovresti già saperlo chi sono,e poi non ho un nome!--. Io trattengo l'istinto di riprovare a strangolarla. Per una volta cerco di comportarmi da persona normale e gli dico --È impossibile,tutti hanno un nome--.Tutti hanno un nome,anche gli assassini come me. Lei alza le spalle e sorride ancora. La guardo negli occhi.Sono...innaturali. L'occhio sinistro è di un grigio talmente chiaro che sembra fatto di vetro,mentre quello destro è di un verde così intenso che non può essere minimamente paragonato al più prezioso smeraldo. Non me ne accorgo neanche,inizio a fissarla come un ebete. Una strana sensazione mi passa il cervello,fino ad arrivare al petto. Non è la sensazione che provo quando devo uccidere qualcuno,ma è una cosa strana.Come se stessi avendo un deja-vu,o come se qualcosa mi stesse dicendo di voltarmi e andarmene. --Non puoi non avere un nome!-- faccio dopo essermi staccato da quegli occhi inumani. --Beh ecco....perchè non me lo dai tu? Come hai vecchi tempi si!!--.Vecchi tempi? Che intende? Ignoro l'ultima frase che ha detto e penso ad un nome.Ma perchè diavolo mi ritrovo a dover dare un nome ad una strana ragazzina? Sospiro,mi infilo le mani in tasca...voglio il mio coltello...scuoto la testa.Non è il momento di pensarci!Un nome...un nome...poi penso ad un nome perfetto --Mercy! Che te ne pare?--.Lei sembra apprezzarlo --Ecco...Mercy è perfetto! Chiamami Mercy!-- detto questo inizia a saltellare emozionata,battendo le mani come una bambina che sta per andare ad un parco giochi. --Che bello mi sembra di essere tornata in dietro nel tempo!--. Non capisco cosa voglia dire,ma forse è solo una ragazza un po' folle. Perchè Mercy? In inglese significa "misericordia" ed è la cosa che mi serve di più in questi giorni. Il me del passato ha lasciato posto all'assassino che c'è oggi.Scie su scie di sangue innocente mi macchiano l'anima di nero,ma ormai non riesco a controllarmi. Come ho già detto è una droga, anche a me farebbe comodo un perdono di qualsiasi genere. E' egoistico,dopo il male che ho fatto alla mia famiglia e a tante altre persone,voglio il perdono? Sono solo un pazzoide,sul serio,incredibilmente malato. Andiamo... non merito una cosa del genere. Ma Mercy le s'addice...un nome singolare per una persona molto singolare. Ma voglio delle risposte,perchè questa ragazza è venuta qui? Cosa vuole? --Senti Jeff...-- infila una mano nella borsa a tracolla e tira fuori il mio coltello --L'ho trovato ieri sera.Ha il tuo odore,lo rivuoi?--. Guardo il mio coltello e lo afferro sorridendo. Colty è l'ultimo ricordo della mia famiglia.Un orrendo ricordo,ma almeno prova che anch'io avevo una famiglia. --Dove l'hai trovato??-- lei ride,come se fosse felice di vedermi così sollevato. --Era in una stanza,c'erano dei lenzuoli bianchi per terra e una roba rossa appiccicaticcia.Che cosa è successo lì dentro?--. La guardo,lasciando che la mia mandibola cada in un'espressione sorpresa. Possibile che non sappia cos'è un omicidio? Sa che sono un serial killer...giusto? --Hai detto che hai sentito il mio odore-- rimetto il coltello nella tasca della felpa --Cosa sei un cane?--. Lei ride alla mia battuta come se fosse più divertente di quello che in realtà è. Dice --Ma no spiritosone!Ho l'olfatto sviluppato!-- arriccia il naso.Io ancora non capisco,quel'è il suo problema? Questa ragazza è strana,non solo per l'eterocromia ma anche per il suo modo di parlare: più giovane di quanto sembri. Nonostante la statura sembra una bambina. Voce squillante,innocente e incurante del fatto di trovarsi di fronte ad un assassino. Potrei ucciderla,come potrei anche ritornarmene a casa e fare finta che niente di questo sia successo. Ma decido di rimanere a guardarla,voglio delle risposte --Quanti anni hai?-- chiedo.Lei alza le spalle e poi inizia a fare dei calcoli mentali,muovendo le dita come serpentelli --Venti?Cento?O forse erano duecento?Oh...l'ho dimenticato!Scusa Jeff!--.Ma è pazza! E' fuori di melone! E' messa peggio di me questa! Faccio un sorriso tirato,quando una sensazione di vuoto mi attanaglia il cuore,bloccandomi di colpo. Cazzo! Devo uccidere qualcuno. Mi porto una mano alla testa e una proprio sul cuore,imponendo al me assassino di starsene buono ancora per un po'. Ma proprio non funziona. Il dolore al cuore aumenta e sento la testa andare a quel paese. Adesso che ho riavuto il mio Colty posso tranquillamente andare ad uccidere...che male c'è...una vittima in più,una in meno...che fa? Un sorriso sadico mi appare sul volto. --Resta qui-- dico frettolosamente a Mercy,confusa. Con passo svelto mi avvio verso la città. --Ecco...Dove vai?-- chiede lei seguendomi con lo sguardo,mi guarda smarrita come se avesse di colpo perso il senso dell'orientamento. --A...lavoro--mento. Anche la mia voce sembra cambiata,ormai non sono più lo stesso.Inizio ad aumentare il passo,Mercy rimane indietro.Presto non sento più i suoi occhi fissarmi,perchè ho già raggiunto il bordo della strada con una velocità incredibile.E' ora di far festa! Chi uccido oggi? Ieri sono passato a fare una visitina agli appartamenti subito di fronte al bosco,mi sa tanto che oggi andrò a fare una visitina a quel vecchiaccio che abita vicino alla mia vecchia casa. Il mio vecchio vicino...l'ho sempre odiato. Inizio a correre,in preda ad una risata maligna. Solo immaginarmi la faccia di quel vecchio piegata dal dolore mi sta emozionando un po' troppo. Dovrei concentrarmi -nel caso che qualche poliziotto stesse setacciando il territorio- ma ormai sono fuori di me,pronto ad uccidere.

....................

Sangue. Solo sangue. E' quello che ho addosso in questo momento. Macchia la felpa,i jeans neri e le scarpe. Per non parlare dei muri e del suolo. Ho i piedi immersi in una pozza di sbrodo cremisi puzzolente. Credo di aver esagerato sta volta. Il sangue mi è arrivato persino sui capelli,appiccicaticcio e umido.Prima ho puntato alla gola della mia preda ,questa fece in tempo ad emettere un urlo di terrore prima che il mio coltello lo interrompesse. Dopo avergli inciso un enorme sorriso sulla guance,che di sicuro lo ha fatto ringiovanire,avevo ancora una voglia incredibile di uccidere qualcun'altro. Ma poi ho cambiato idea. Con il coltello ho letteralmente squartato il cadavere,se adesso abbasso gli occhi,posso vedere quelli del vecchio rotolare per la stanza,insieme a fegato e milza. Questo è bastato per calmarmi. Che io sto peggiorando? Mi sembra di perdere piano piano quel poco di umanità che mi resta. Mi passo nervosamente le mani nei capelli umidi e sporchi. Guardo intorno a me,cercando di non soffermarmi troppo sul cadavere del vecchio. La casa è ancora in ordine,ma macchiata di rosso.Tre muri su quattro,record. Quel liquido cremisi è schizzato dappertutto. Però c'è qualcosa che non quadra,mi sento osservato. Volto di scatto lo sguardo verso la porta. Mercy mi sta guardando,chiaramente scioccata. Merda! Da quanto tempo è lì? Mi ha visto?. Trovo la forza di guardarla negli occhi e con orrore scopro che i suoi occhi,prima luminosi e raggianti, sono vitrei. Ma c'è qualcos'altro. L'eterocromia è sparita,entrambi gli occhi sono neri,dello stesso colore della pece. 

   
 
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