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Autore: blu992    12/10/2015    5 recensioni
Ogni volta che c'è un plenilunio il branco si ritrova alla casa sul lago di Lydia.
Anche questa volta sarà così, ma qualcosa sconvolgerà il soggiorno dei ragazzi.
Di uno in particolare, a causa del morso di una fata. Per la leggenda é una benedizione, ma sarà davvero così?
[sterek]
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Scott, te lo ripeto per l’ultima volta, non lo so. Non lo so io, non lo sa lui e non lo sa nessuno. Disse che avrebbe chiesto a Deaton e Peter, aspettiamo”.
“Ok, amico. Ci sentiamo più tardi allora”.
 
Erano passati quattro giorni. Quattro giorni di normalità per Stiles. Nessun pensiero non suo gli invadeva la mente, andava a scuola, partecipava agli allenamenti, usciva con Scott. Quattro giorni che non vedeva Derek, che nessuno vedeva Derek.
Quella mattina era particolarmente iperattivo. Aveva riordinato la sua stanza, quella dello sceriffo e lucidato la cucina, aveva buttato tutti i giornali che erano ancora davanti all’ingresso e ora si godeva un po’ di meritato riposo uccidendo zombie.

“Ma questa casa è enorme! Come fate a viverci! Beh anche voi siete enormi, con i vostri piedi enormi, le vostre manone! Oh, eccoti! Stavo cominciando a perdere le speranze. E che ci fai da solo? L’Altro dov’è?”

Un essere alto circa venti centimetri, una donna in miniatura, con i capelli rosa e turchese e un abito bianco con decorazioni oro, come quelle del piccolo cilindro che aveva sulla testa. Orecchie sulla cui punta c’erano dei campanellini, occhi grandi e grigi.

“AAAAH!”
“Ehi! Ho le orecchie più piccole delle tue, ma ci sento benissimo! Smettila, non voglio ucciderti, non ho nemmeno sfoderato gli artigli!”
“Artigli? Ma tu chi sei? Anzi, cosa sei? Ehi, scendi dal divano, non ti avvicinare!”
“Smettila! Sono Afyra, piacere!”
“Io sono Stiles…”
“Dov’è quell’altro?”
“Quell’altro?”
“Quello ancora più grande, con i peli sulla faccia e gli occhi verdi”
“Derek?”
“Non lo so come si chiama, l’ho solo visto nella tua testa”
“Hai guardato nella mia testa? Ma come ti permetti!”
“Uffa! Non ho invaso la tua testa, ho visto cose che nemmeno tu conosci, quindi non ti arrabbiare”
“Come fai a vedere cose che nemmeno io so, ma che sono nella mia testa?”
“Sono una fata, ma che domande fai? Eppure in quella testa così grande dovrebbe esserci un cervello altrettanto grande!”
“TU! Sei stata tu a mordermi! Mi hai fatto male!”
“Ho fatto pianissimo, ti ho morso solo con le zanne anteriori, non esagerare!”
“Hai le zanne? E poi bruciava, veramente tanto”
“Non importa, apprezza il segno che ti ho lasciato. Mi dici dov’è l’altro umano? Perché non siete insieme?”
“Dovrei apprezzare un cuore rosa sulla mano? E perché dovrei essere insieme a Derek?”
“Forse il morso non ha funzionato. Avrei dovuto morderlo con tutte e trenta zanne...”
“Ferma! Ferma! Se volevi che io sentissi i suoi pensieri, ha funzionato eccome”
“Oh bene, che sollievo! E come fate a stare lontani?”
“Forse perché siamo sempre stati lontani?”
“Si, ma ora dovrebbe essere diverso. Non tanto per te, tu non conti. Ma per lui.”
“Oh grazie per la considerazione Signora fata. Perché per lui dovrebbe essere diverso?”
“Non posso dirtelo, il piano era che te lo dicesse lui. O almeno così mi diceva la sua testa. Strano…”
“Dato che non ti è riuscito bene, potresti interrompere questo incantesimo o qualunque cosa sia?”
“Mi hai presa per una strega? Io non faccio magie, faccio regali. E finché non si avveri la mia visione, resta tutto com’è! Non mi riprendo nulla, non posso avere torto!”
“Proprio a me doveva capitare la fata che fa i capricci…”
“Devo andare da quell’altro. Dimmi dov’è, subito!”
“Non lo so dov’è. E pure se lo sapessi non te lo direi. Non voglio rischiare che tu faccia un altro dei tuoi trucchetti. Troveremo una soluzione da soli”
“Non ci riuscirete”
“Ci proveremo lo stesso”
“Oh eccolo il ragazzo che ho visto, non quello che piagnucola per un morsetto!”
“Perché mi hai fatto questo?”
“Ti ho dato una spinta, dovresti dirmi grazie, sai?”
“Per ora mi è difficile”
“Da quello che vedo, credo di tornare qui tra tre giorni. Si, dovrebbero bastare. Ciao umano!”
“Ehi! Aspetta, mi devi spiegare tutto… Dov’è andata?”

Le fate possono teletrasportarsi


“Derek? Dove sei?”

 Stupore. Agitazione. Quell'odore. Finalmente posso…

“Ehi, ragazzino. Apri la finestra!”
“La porta di casa mia non è bloccata. Se voi lupi riusciste a bussare il campanello, io vi aprirei!”

Vaniglia. More. Marsiglia. Sudore. 

“Bagnoschiuma. Detersivo. Io”
“Stiles. Non rispondere ai miei pensieri”
“Scusami. Hai sentito tutto?”
“Gran parte. Credo di averci capito poco più di te, ma non ne sono sicuro”
“E potresti, gentilmente, dirmi cosa hai capito?”
“No”
Rabbia 
“No, non sono arrabbiato. Sono furioso! Che cosa vuol dire no? La cosa riguarda anche me. Quell’essere parlava come se ci fosse qualcosa tra me e te, qualcosa che riguarda entrambi. E tu non puoi tenerti le cose che hai scoperto per te! E poi mi ha detto che avresti dovuto dirmi qualcosa, secondo i suoi piani e secondo quello che ha visto nelle nostre teste! Hai qualcosa da dirmi, Derek?”
“Le fate vedono il futuro. È come se sapessero cosa succederà nel futuro più prossimo analizzando le emozioni che le persone provano al momento, o qualcosa del genere. Peter diche che probabilmente ha visto qualcosa in me, o in te, che le ha fatto credere che dandoti questa “capacità” ci avrebbe aiutati a realizzarlo. Non so dirti cosa, però”
“Ma c’è comunque qualcosa che ancora non vuoi dirmi”
Stupido ragazzino che capisce sempre tutto 
“Scusami se sono intelligente!”
“Smettila di leggermi nel pensiero!”
“Non posso smettere!”
“E fa finta di non sentire!”
“Certo, accendo la musica nel cervello! Cosa ti costa dirmi quello che sai? Neanche a me piace averti in testa, i tuoi pensieri sono fastidiosi, mi ringhiano nella mente!
“non te lo dico fino a quando non ne sono sicuro”

…legame

“Cosa significa “legame”?”
“Devo andare via”
Rabbia. Delusione. 
“Esatto! E se non mi dirai tutto al più presto sarò molto più arrabbiato di così! …Lo so che mi senti pure dalla macchina, lupo! Verrò a casa tua tra due giorni e voglio sapere tutto!”
 
Addio zombie. Stiles era arrabbiato, furioso. Voleva sapere cosa gli stesse nascondendo Derek, e soprattutto cosa avesse visto la fata nel suo futuro. Perché mai doveva avere a che fare con il mannaro nel prossimo futuro, se non voleva averci a che fare nemmeno nel presente?
Mentre cercava di riordinare la sua camera, di nuovo, dopo aver scaraventato tutto ciò che c’era sulla scrivania contro il muro, Stiles ricevette un sms. Lydia.
-  Ho fatto delle ricerche. Ti aspetto a casa. Porta Scott.

Dopo essere passato a prendere l’Alpha giunse a casa della ragazza. Lydia li attendeva in salotto, circondata da libri e pergamene che davano l’idea di essere molto antiche, alcune scritte in lingue che nessuno dei due ragazzi aveva mai letto.

“Sono stata un po’ in giro, ho incontrato un po’ di persone che mi ha fatto conoscere Deaton. Questo che vedete è tutto ciò che ho trovato sulle fate e i loro morsi”
“Dimmi che c’è anche scritto come uscirne”
“Non proprio, ma ora questo non ci interessa”
“Scusami, mia cara Lydia, cos’altro dovrebbe interessarci?”
“Il perché è successo. Passami quel libro dorato. Ecco, qui dice che le fate decidono di mordere qualcuno solo per fare del bene. Ci sono due tipi di morsi: quello che serve a ricongiungere un rapporto e quello che invece lo crea. Il tuo credo faccia parte del secondo tipo, altrimenti avresti avuto un morso blu e non rosa”
“E poi lui non ha nessun rapporto da ricongiungere con Derek”
“Esatto Scott. Quindi la fata ha visto in te e in lui del potenziale, probabilmente analizzando le emozioni che provate per l’altro e vedendo un futuro in base ad esse”
“Si questo me l’ha detto la fatina che mi ha fatto visita poco fa. Zitta, non agitarti, mi ha detto solo questo e che secondo lei Derek si sarebbe dovuto già trasferire da me e non so cos’altro, solo per quello che ha letto nella sua testa. E nella mia. Tutte cose che a quanto vedo già sai”
“In realtà no, di solito i rapporti riguardano l’amicizia. E non vedo perché si sarebbe aspettata di trovare un tuo semplice amico da te. Questo complica un po’ le cose. Com’era la fata?”
“Piccola, capelli rosa e blu, vestito di Barbie bianco e oro uguale al cappello. Occhi enormi, antipatica, voce fastidiosa come quei campanelli che suonavano ad ogni movimento e po…”
“Campanelli?”
“Ha detto di aver visto una fata e tu ti stupisci dei campanelli?”
“Zitto, Scott. Sulle orecchie per caso?”
“Si. Ti prego dimmi che è la razza cattiva, che uccide le persone. Non mi stupirei”
“Idiota. Appartiene alla famiglia reale. Una principessa probabilmente. I membri della famiglia reale, c’è scritto, che poche volte escono e che ancora più raramente sfruttano i loro poteri. Di solito stanno tutta la vita a palazzo a gestire la comunità. Tra l’altro credevo fossero in Inghilterra, non si spostano da secoli”
“Lydia, dimmi che poteri hanno, non mi interessa lo stile di vita e dove abitano”
“Amore. Le fate reali hanno la capacità di, diciamo, vedere l’amore. I libri dicono che hanno sia la vista interiore, quella che permette loro di vedere le emozioni, sia quella che gli permette di vedere se due persone sono legate. È come se vedessero un filo che lega due anime, o qualcosa del genere”
“Quindi Stiles è, secondo questa regina delle fate, attaccato a Derek con un filo magico”
“Detto molto semplicemente sì. Ed è una principessa, una regina avrebbe avuto le ali visibili”
“Vabbè è quello che volevo dire. E quindi cosa bisogna fare? Spezzare questo filo? E poi che significa che sono legati, che sono anime gemelle o qualche altra cosa che si vede in quelle commedie romantiche? È impossibile, non si parlano nemmeno”
“Secondo ciò che ho letto potrebbero anche non conoscersi ancora, la fata lo avrebbe fatto comunque. Anche se non mi spiego cosa ci facesse alla mia casa al lago, non dovrebbe uscire. Sarà una principessa ribelle…Stiles, che ti prende?”
“Ehi amico, sei pallido, stai bene? Siediti”
“Sto bene. E solo che mi sono ricordato una cosa. Qualcosa che ha detto Derek prima. Cioè l’ha solo pensato, ma sapete io sento i suoi pensieri e quindi l’ho sentito. Però era solo una parola, perché cercava di censurare la sua mente o almeno di non pensare a qualcosa e quel pensiero che era più forte degli altri gli è scappato. Quindi l’ho sentito, gli ho chiesto cosa significasse e lui è andato via senza rispondere, io ero arrabbiato e…”
“Stiles, cosa ha pensato? Stai calmo”
“Legame”
“Cosa?”
“Legame, Scott. Ha pensato la parola legame e basta. Lui lo sa. Ed è probabile che ne sappia anche di più dato che la fata mi ha detto che avrebbe raggiunto il suo scopo quando Derek mi avrebbe parlato”
“Ok, Derek sa qualcosa del legame. È un licantropo, avrà parlato anche con Peter, conosce il sovrannaturale molto più di noi, è normale”
“No, Scott, io non ne sono sicura. Ora andate via devo fare altre ricerche, ho un’idea. Su, via. Sciò!”
 
I due ragazzi, dopo essere stati letteralmente cacciati da casa Martin, decisero di tornare nelle rispettive case. Avevano le idee più chiare e allo stesso tempo più confuse. Ne sapevano di più, ma erano sorte nuove domande alle quali non sapevano dare risposta, e nemmeno dove cominciare a cercare. Erano nelle mani di Lydia e in quelle di chiunque a cui si fosse rivolto Derek.
 
Era ormai notte fonda, Scott dormiva già da un po’, sua mamma aveva il turno di notte quel giorno. All’improvviso un suono assordante lo svegliò, aveva dimenticato di abbassare il volume della suoneria; mentre dormiva i suoi sensi erano più attenti e aveva quasi rischiato un infarto. Era Lydia che lo stava chiamando.

“Lydia? Che è successo? Sono le…oddio sono le tre di notte, stai bene?”
“Certo che sto bene. Ho una soluzione. Rispondi a queste domande Scott”
“Dimmi…”
“Quando hai visto Allyson la prima volta, cosa hai sentito?”
“Che aveva bisogno di una penna”
“Non con le orecchie. Qualcosa di interno”
“Che era agitata, forse. Anche un po’ impaurita”
“Senti mai, quando siete vicini, il tuo lupo?”
“In che senso?”
“Ti sembra di lasciare più spazio agli istinti e non alla razionalità?”
“Credo di si. Cioè, è come se smettessi di pensare, a volte non ricordo nemmeno quello che ci siamo detti perché ascoltavo il battito del suo cuore e non la bocca”
“Com’è il suo odore?”
“In che senso?”
“Senti solo il profumo, il bagnoschiuma, le creme eccetera, o ti sembra di sentire altro?”
“A volte c’è altro. È sempre lo stesso profumo in realtà, non so cosa. Mi capita di sentirlo solo con lei, ora che mi ci fai pensare. Oddio ha qualcosa che non va?”
“No, è solo sudore”
“Ma Allyson non suda. Cioè, ovvio che lo fa, ma non lo vedo. Con gli altri me ne accorgo anche se è leggero, lo vedo con gli occhi”
“Non si tratta di un bagno di sudore. È più qualcosa che emana la sua pelle e lo fa solo quando tu sei vicino”
“Lydia riparti daccapo e spiega tutto, non ti seguo”
“Quando sei con Allyson sei più lupo del solito, ti lasci prendere dall’istinto. I tuoi sensi sono più sviluppati, ma concentrati all’ottanta percento su di lei, il resto è solo sottofondo. È per questo che riesci a sentire le sue emozioni così bene e lo fai senza nemmeno accorgertene. Infine l’odore. Lei ha quel profumo perché la tua vicinanza fa reagire il suo corpo. Quando un lupo mannaro è legato ad un altro essere, anche ad un umano, quest’ultimo emana un particolare odore che permette al lupo di riconoscerlo”
“Ma io e Allyson siamo innamorati, è ovvio che siamo legati. Intendi legati nel senso sovrannaturale, vero?”
“Esatto. E ti sbagli, non siete legati perché innamorati. Siete innamorati perché siete legati. Predestinati, anime gemelle, chiamalo come vuoi”
“Lydia, mi stai dicendo che quindi anche...che anche loro…cioè il legame”
“Stiles è legato al lupo di Derek. La fata lo ha visto e li spinge a stare insieme, con i suoi mezzi”
“E quindi…”
“E quindi è molto probabile che Derek, essendo nato licantropo ed avendo vissuto tra licantropi, sappia tutto ciò”
“E perché non fa…”
“Non fa nulla a riguardo perché ha paura della reazione di Stiles credendo che non possa innamorarsi di lui. Quindi gli nasconde tutto”
“E questo cosa comporta a D…”
“Derek è più vulnerabile se sta lontano dal suo legame. Ecco che si spiega il bisogno che ha di Stiles durante la luna piena, probabilmente gli è stato vicino di nascosto per tutto questo tempo. Più un licantropo si oppone al legame più si indebolisce. Potrebbe perdere i poteri. Potrebbe scegliere di non averlo come compagno, gli basterebbe averlo vicino, ma conosciamo il soggetto”
“I soggetti. Stiles non riesce a stare vicino a Derek per più di un’ora. Si ucciderebbero a vicenda, uno con gli artigli e l’altro con il sarcasmo”
“Ma tu sei l’Alpha”
“E con questo?”
“Puoi ordinare ad entrambi di essere ragionevoli”
   
 
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