Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: fedetojen    13/10/2015    1 recensioni
Julien, che è stata sempre fedele a Jin, da ora questo non sarà più così: lui l'ha tradita e Suga potrà fare qualcosa?
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Mi scuso enormemente per la faccenda di smettere di scrivere e quant'altro. E' stato un periodo difficile per me e riversarlo sui miei lettori non è giusto. Mi dispiace. Spero possiate perdonarmi con questo nuovo capitolo :) Buona Lettura

 
How Deep Is Your Love?

Capitolo primo: un amore struggente
 

Mi alzai la mattina seguente: stanca, con il volto ancora assonnato e gli occhi gonfi, dovuti alle lacrime versate la notte.
Ero un completo straccio mentre mi osservavo nel riflesso dello specchio.
Mi vestii, mi truccai cercando di nascondere i segni della nottata e delle mie occhiaie.

Appena arrivai a scuola, stringendo i libri al petto, cercai di farmi forza mentre percorrevo il corridoio.
Appena lo vidi, sorridere e irradiare luce in quel corridoio a me buio, tentennai: un fuoco ardente si accese in me, non capendo se fosse rabbia, rimorso o solo odio profondo. Appena mi vide, qualcosa cambiò nel suo sguardo e nel suo corpo, irrigidendosi e cambiando sguardo verso quelli intorno a lui.

“Una volta mi hanno detto che sono proprio stronzo” quasi mi caddero i libri dalle mani e voltandomi guardai con gli occhi spalancati Suga, che rideva silenzioso.

“Stronzo” dissi a denti stretti.

“Vedi?” mi disse poggiandosi all’armadietto, con le braccia conserte mentre mi sorrideva. Sorrisi a malapena, cercando di sembrare il più serena possibile.

“E’ inutile fingere e lo sai bene” mi disse diventando serio, spostando poi lo sguardo dietro di me.

“Sto bene, davvero” dissi mostrando un sorriso fintissimo.

Mi voltai cercando di non crollare, ritrovandomi però la figura di Jin davanti a me.
Le gambe mi tremarono, credetti di cadere da un momento all’altro e cercai di resistere il più possibile.

“Devo parlarti” mi disse secco.

“Scusa, ci conosciamo?” dissi cercando di non vacillare.

“Julien, non fare così” mi disse Jin avvicinando la mano al mio polso, come ad afferrarlo ma indietreggiai.

“Andiamo Suga” dissi passando di fianco a Jin, che continuava a guardarmi con le mani strette in pugni.

Appena svoltammo nel corridoio, mi fermai sentendomi quasi oppressa: tutta quella tensione nei nostri sguardi e nell’aria, mi avevano sconvolta.
Il cuore correva, come i miei pensieri. Chiusi gli occhi una volta che sentii Suga abbracciarmi, facendo scomparire così i pensieri.

“Non ti merita. Non merita il tuo tempo, le tue lacrime, i pensieri, i ricordi. Non merita nemmeno un tuo sguardo” mi disse Suga di fronte a me.

Le lacrime scesero, a fiumi, guastandomi il trucco messo per coprire il volto segnato.
Con sguardo rammaricato, Suga passò le dita affusolate e leggere sotto i miei occhi, cercando di pulirmi.

“Ma io lo amo ancora” dissi a fatica guardando Suga con occhi imploranti.

“Ora lui fa parte del tuo passato. Non rovinarti il futuro per colpa sua” mi disse accarezzandomi la guancia.

Per tutto il tempo delle lezioni cercai di guardare il professore e di ignorare gli sguardi provocanti e di rabbia di Jin, che non smettevano di tormentarmi.
Quando poi mi voltai per sbaglio, lo vidi baciare un’altra nei corridoi, preso da quel bacio.
Diventai di marmo, a guardare quello spettacolo raccapricciante.

Camminai forse in modo meccanico verso l’uscita della scuola, con la cartella alla spalla destra e i libri in mano.
Solcai il cancello della scuola e attraversai la strada.

Mi ha già dimenticata? Sono così facile da rimpiazzare?
Appena sentii una frenata rumorosa e il rumore di un motore mi voltai, guardando a pochi millimetri dalla mia gamba il muso di una macchina color celeste.
Rimasi ferma, e alzando lo sguardo vidi un ragazzo preoccupato che si avvicinava a me.

“Ti sei fatta male? Stai bene? Rispondimi!” continuava a chiedermi guardandomi impaurito.

Non risposi, rimanendo ferma in quel piccolo quadrato immaginario che mi impediva di camminare.
La folla di ragazzi ormai era in cerchio a curiosare per sapere dell’accaduto.
Il ragazzo davanti a me venne spostato e ricevette un pugno da una sagoma più alta di me.
Dopo che questa sagoma si voltò un istante a guardarmi, mi resi conto che era Jin.

“Josh, ma cazzo, non l’avevi vista?” gridò Jin contro l’amico ormai a terra e sanguinante dal labbro inferiore.

“E il pugno per cos’era? Manco l’ho sfiorata!” gridò l’altro da terra, mentre si alzava.

“Se le tocchi anche un capello, ti faccio il doppio” disse Jin, con tono poco amichevole.

Stanca, terrorizzata e piena di adrenalina, mi mossi con tutta la forza che avevo nelle gambe e mi avviai verso casa.
Un paio di braccia fermarono ancora la mia corsa, riconoscendo poi quel profumo a cui mi ero tanto abituata.
Appena la stretta si fece più forte, le lacrime uscirono senza preavviso.
Buttai i libri a terra e abbracciai con tutta la forza che mi era rimasta Jin.

“Non farmi preoccupare così tanto, potrei morire” mi disse stringendomi ancora a sé.
Annuii, continuando a singhiozzare vicino al suo petto.


JIN e SUGA
Potreste già scegliere tra loro due? Io no ç_ç

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