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Autore: Mauretania    17/02/2009    0 recensioni
Mi alzai. Vidi una grande scritta bordeaux: “KINGSTON HIGH SCHOOL – Honoring to the Kights of the Round Table.
« Onore ai cavalieri della tavola rotonda. Cominciamo bene... » disse Cecilè tra i denti.
Quella scuola già dalla scritta cominciava a piacermi. Non si poteva dire lo stesso per Cecilè. Sembrava che quell'edificio avesse un nonsochè di antico, mediovale direi. Il giardino era, come da bravo prato britannico, coperto di erba inglese. Al centro c'era una grande statua raffigurante Arthur Pendragon.
« Eroe dell'Inghilterra, ricordatelo. » dissi io con il dito alzato.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo l'interpretazione, fui la prima a dileguarmi fuori dalla classe. Mi diressi verso il mio armadietto, correndo. Avevo fatto la figura della scema. Non ero riuscita a spiccicare una parola davanti i Matthew. Era difficile farlo. Lui era di una bellezza assurda, quasi inguardabile. « Aspetta! » Mi girai per guardare. Matthew veniva verso di me. Feci finta di non vederlo e continuai a camminare. Ma non fui abbastanza veloce. Sentii qualcuno prendermi per il polso. Cercai di scappare ma lui era troppo forte. « Senti. Lasciami in pace. » « No. » disse lui. Mi girai per guardarlo. In un'attimo mi persi nei suoi profondi occhi azzurri. « Dai allora, prendimi in giro. Ho fatto una figura, ti guardavo con una faccia da ebete... » Lui mi zittì, mettendomi un dito sulle labbra. Evidentemente non gli sembravo la solita sfortunata, miss faccia da ebete. Mi prese per una mano e mi trascinò via. « Ma dove andiamo? » chiesi io. Ero un po' irritata, ma era una bella sensazione tenergli la mano. Era morbida, calda e stringeva la mia come se stesse toccando del cristallo, con molta attenzione. Avrei potuta tranquillamente mollare la presa e scappare, ma non ne avevo voglia. Finalmente fummo fuori dalla scuola. « Ecco. » disse lui. Mi lasciò. Lo guardai negli occhi, sperando in un bacio. « Dovrei dirti una cosa ma questo non è il posto più adatto. Ti andrebbe di uscire stasera... non so... magari al ristorante medioevale 'Camelot Table?' » disse lui guardando a terra, poi me, negli occhi. « Mi stai invitando fuori? Un appuntamento... » « Si. Sai... non so come, ma io provo un'attrazione speciale per te... e anche tu per me. Lo so. » « Beh... » « Allora? » « Si... va bene. A che ora? » « Alle sette in punto. » Dopo quello, lui si avvicinò e mi diede un piccolo bacio e scappò. Io rimasi lì, a fissare il vuoto. Sembrava che tutto il resto non esistesse, come se esistesse solo il cielo, rosa, come l'amore improvviso. Vidi Cecilè avvicinarsi. « Amy? » disse sventolandomi la mano davanti al viso. « Si? » dissi tornando alla normalità. « Che fai qui? » « Matthew... mi ha invitato a cena e... e... » « E? » « Mi ha baciata. » Cecilè rimase a bocca aperta. I suoi occhi mi fissarono increduli. « Allora? » dissi io. « Oh, scusa. Allora, vieni a casa mia. Yoel ti darà una mano a vestirti ed io con i capelli. » « Yoel? Ma... » « Sta tranquilla. Yoel ha imparato molto sulla moda. La nuova compagna di suo padre è stilista. » Io rimasi stupita. Il padre di Yoel aveva una nuova compagna? Non me ne aveva ancora parlato. « Ma l'appuntamento sarà al ristorante medioevale... » « Sta tranquilla. La moda non ha epoche. » Io e Cecilè ci dirigemmo verso casa. Gli raccontai ogni dettaglio dell'incontro lampo con Matthew e di tutto quello che avevo provato. Lei non si stupiva ma continuava a chiedere perchè solo lui. Beh, era ovvio che lo chiedeva, in due anni aveva cambiato sette fidanzati.
  
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