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Autore: Danilibre    13/10/2015    1 recensioni
Seguito di " A million Little Pieces "
Dal testo :
" < Stai tranquillo, andrà tutto bene, e poi mica siamo da soli! C'è Gabriel,Balthazar,Sammy e Charlie! > Gli sorrise.
il suo sorriso non era cambiato con gli anni, gli faceva sempre perdere un battito, lo faceva innamorare sempre di più.
< Dai andiamo. > Dean lo spronò e scese dalla macchina.
Castiel lo seguì a ruota e si strinse nel Trech, Dean lo affiancò e gli prese la mano, per poi dirigersi lentamente verso il citofono del portone. "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Castiel, Claire Novak, Famiglia Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessuna stagione
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La pioggia era aumentata e dava segno di non voler smettere, l'auto era parcheggiata all'esterno della casa famiglia e avrebbero dovuto percorrere tutto il giardino prima di poter arrivare All'impala...
La piccola aveva solo una minuscola borsa con all'interno due cambi di vestiario e il suo spazzolino personale, i due uomini non avevano un'ombrello e ne la struttura ne aveva a disposizione uno da prestargli, Così Cas decise di usare il suo trech per coprire la piccola.
Logicamente la giacca toccava per terra, ma Dean la prese in braccio e la coprì con cura,
lasciandole scoperto il volto. Era carinissima, i suoi occhietti azzurri indagatori, passavano da un volto all'altro e poi infine sul cancello che stavano attraversando.
<  Hai paura?  > Le chiese il maggiore.
<  No  > Rispose la piccola, guadagnandosi un'altro bacio sulla tempia.
<  Non devi averne, ti amiamo e ti ameremo per sempre. Non ti faremo mancare nulla,  è una promessa.  > La voce del maggiore era profonda e rassicurante, ma sembrava che parlasse più per se stesso che con lei.
Claire si strinse di più nella giacca.
<  Profuma di buono.  > Commentò in un sussurro, Dean rise.
Arrivati all'auto Dean la sistemò con attenzione sui sedili posteriori mentre Castiel le prendeva posto accanto. Era inzuppato d'acqua e perfino delle goccie gli cadevano sul volto.
Claire era molto silenziosa, misurava ogni gesto prima di agire, Dean guardava ripetutamente lo specchietro retrovisore per assicurarsi che stesse bene. Forse era fin troppo protettivo, ma lui era fatto così.
Arrivarono nel vialetto della loro casa ed il maggiore parcheggiò con cura prima di recuperare la valigia della piccola abbandonata sul sedile del passeggero. Castiel e Claire erano già davanti alla porta , riparati dal tettuccio della veranda. Dean si fermò a metà strada ad'ammirare lo spettacolo che aveva davanti.
Castiel gli dava la schiena,ma era leggermente girato ad'osservare la piccola che indossava ancora il suo Trech. Sembrava una versione minuscola di lui, sembrava quasi che avessero lo stesso portamento. Il minore allungò una mano verso la bambina che lentamente si avvicinò ricambiando il gesto. Il minore si girò a guardare il maggiore con aria interrogativa.
<  Dean...  > La sua voce bassa lo fece riprendere.
<  Si?  > Rispose avvicinandosi ad appoggiando la valigia della piccola sulla sedia di legno.
<  Le hai tu le chiavi?  > Domando il minore.
Il maggiore tirò fuori dalla tasca della giacca un mazzo di chiavi e le fece tintinnare davanti al suo volto, prima di prendere quella più grande ed aprire la porta, per poi riprende la valigia ed'entrare in casa, seguito dagli altri due.
La casa era arredata con molte librerie piene di libri di vario genere, un enorme divano attirava l'attenzione con il suo colore nero pece, un tavolino era posizionato davanti ad'esso e divideva il divano dalla televisione. La cucina era divisa in due da un enorme tavolo di legno, preso apposta per le cene di famiglia.
La bambina sembrava smarrita, girava per le stanze toccando ogni cosa a cui poteva arrivare.
<  Ti piace ?  > Le chiese Dean,  togliendosi la giacca ed'attacandola all'attacca panni accanto alla porta.
Claire annui ed il maggiore sorrise.
<  Dai vieni ! ti faccio vedere il resto della casa!  > Salì le scale lasciandole il tempo di raggiungerlo.
La piccola lo seguì saltellando sui gradini finché non arrivò al pianerottolo da cui si vedevano le varie camere.
Dean era fermo davanti ad'una delle porte e la esortava ad'entrare, Claire aprì la porta allungandosi sulle punte dei piedi ed entrò estasiata.
La stanza era rosa e bianca, c'erano diverse principesse Disney attaccate ai muri e svariati giochi sparsi per il pavimento, in un'angolo c'era anche un cavalletto fatto su misura per lei.
La bimba fece un giro della camera e corse incontro al maggiore abbracciandolo.
<  Sono contento che ti piaccia, anche se in verità devi ringraziere Castiel! io sono una frana in queste cose!  > Dean gli sfregava il braccio sulla schiena e la piccola strette di più la presa sulle sue gambe.
Il maggiore la prese in braccio e tornò al piano di sotto, dove il minore stava preparando la cena.
<  Amore, la piccola ti deve dire una cosa. Dai tesoro dillo!  > Il volto del maggiore era così splendente.
Cas rimase impietrito con la padella a mezz'aria, fissava i due e provava gelosia.
Vederli così in sintonia lo faceva sentire in disparte, come se fosse il terzo incomodo.
<  G-grazie  > Sussurro la piccola e nascose il volto nel petto dei Dean, che rise a quella reazione.
<  Sai, mi ricorda te quando ci siamo conosciuti.  >
Era vero, ricordava se stesso quando era più piccolo, quando si nascondeva dietro a Gabriel per la timidezza.
<  Non c'è di che.  > Era l'unica cosa che riuscì a dire, si sentiva notevalmente a disagio.
Dean lo capì e lasciò la piccola a terra.
<  Perché non vai a giocare nella tua nuova stanza? Ti chiamiamo quando la cena è pronta!  > La esorto e Claire scappò su per le scale, con ancora indosso il cappotto del minore che le faceva da mantella.
Il maggiore si appoggiò al piano della cucina fissando il minore preso nella preparazione dei piatti.
Sentiva il suo sguardo addosso, sapeva di cosa voleva parlare eppure non voleva iniziare il discorso, sarebbe passato per quello infantile.
Rimasero in silenzio per dei minuti,  finché Castiel non decise di rompere il silenzio.
<  Cosa?  > Frustrato appoggiò entrambe le mani sul tavolo, inclinò la schiena e lo fissò.
Dean lo guardò spaesato, non era un posizione che prendeva spesso, anzi.
<  Ti senti bene?  > Riuscì a domandargli
<  Sto benissimo.  > Gli rispose secco il minore.
<  va bene, Drama Queen, cos'hai?  >  Si staccò dal bancone e incrociò le braccia al petto.
Cas lasciò cadere la testa e chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e tornò a guardarlo.
<  é che...   > Scosse la testa, come per mettere in ordine i suoi pensieri.
<  è che, cosa?  > La voce di Dean era diventata più dura, come il suo sguardo.
<  é che è arrivata da neanche un giorno e io mi sento escluso, ecco cosa c'è! Capisco che avere un figlio è la cosa che hai sempre voluto, ma ho paura che...  > Sentiva la gola bruciargli, l'agitazione stava prendendo il sopravvento...
<  Oh, Cas..  > Si avvicinò ed il minore si tirò dritto.
<  Cas... non potrei mai, MAI dimenticarmi di te o cose del genere.  > Lentamente annullò la distanza che c'era tra i due e lo baciò, le sue mani si intrufolarono sotto la camicia del minore ed accarezzavano ogni millimetro di pelle che riuscivano a toccare.
Le mani di Cas si piantarono sui fianchi di Dean avvicinando i loro bacini.
Le labbra del maggiore segnavano la  sua mandibola e scesero sul collo, toccando un punto sensibile del minore che gemette a quel contatto. Il respiro affannato gli stuzzicava la gola e lo eccitava.
<  D-dean..  > Risucì a sussurrare.
Il maggiore mugugnò in risposta mentre le sue labbra risalivano fino al suo orecchio, ed incominciò a mordicchiarlo e a succhiarlo, mentre col suo peso lo spinse con la schiena sul tavolo. Cas si sentì prerplesso, mentre vedeva l'amante salire a cavalcioni su di lui, le sue mani lentamente gli slacciarono la camicia, mentre i suoi occhi erano fissi in quelli del minore.
<  D-dean... La bambina... La cena...  >
Il maggiore si bloccò, si era dimenticato della piccola al piano di sopra, scese lentamente dal tavolo e si allontanò di pochi passi, prima di passarsi una mano tra i capelli.
<  Me ne ero compleatamente dimenticato... e ora come facciamo... Astinenza? Non ci riuscirò mai...  > Sembrava parecchio preoccupato.
Cas si tirò su e si sistemò la camicia, ridacchiando.
<  è seriamente questo il tuo problema? Sei preoccupato che non avremo il tempo di fare l'amore?  > Sapeva sempre come tirarlo su di morale, quell'uomo era incredibile.
<  Si! Lo sai che ne ho bisogno!  >
<  Cosa l'abbiamo fatta a fare la camera da letto insonorizzata?  > Rispose il minore.
Ridacchiarono entrambi, quella notte i loro problemi sarebbero stati sistemati.
Cenarono e cercarono di socializzare il più possibile con Claire, l'indomani avrebbe conosciuto il resto della famiglia e dovevano sapere se lei preferisse aspettare o no, ma la piccola sembrava felice di incontrare i nuovi familiari.
Erano le 21 e i due uomini misero a letto la piccola, Dean le rimboccava le coperte e la coccolava a letto, mentre Cas gli leggeva una favola.
Si addomentò quasi subito e i neo-padri si sentirono pieni di felicità e orgoglio mentre la guardarono dalla soglia della porta.
Cas prese la mano di Dean e fece un paio di passi in direzione della loro camera da letto, mentre il maggiore chiuse la porta della stanza della piccola.
La loro vita da Padri iniziò così.
 
   
 
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