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Autore: marl_vt    14/10/2015    3 recensioni
-Il Torneo Tremaghi è il torneo che vede sfidarsi le tre principali scuole della Gran Bretagna: Inghilterra, Irlanda e Scozia. Dopo duecento anni, Hogwarts avrà l'onore di ospitare questo grande evento. Harry Potter, insieme ai suoi grandi amici Ron Weasley e Draco Malfoy, sono studenti irlandesi. Hermione Granger è una studentessa di Hogwarts. Due caratteri incompatibili entreranno involontariamente in contatto, nello scenario di un Torneo decisamente pericoloso.- Una storia a cui sto dedicando tempo (da tempo) e inventiva, ho deciso di pubblicarla nonostante la stia ancora revisionando e completando, perchè ho capito che senza le vostre recensioni e (perchè no) consigli non so se il lavoro che sto facendo è buono o meno. Spero vivamente possa piacervi! Attendo impaziente commenti e note..:) Enjoy! marl_vt
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
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10. IL BALLO DEL CEPPO.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Credo che il momento in cui ti vedrò con un abito da cerimonia sarà il momento più bello della mia vita!” Ron dovette spostarsi per evitare un pugno di Harry diretto verso la sua spalla.

 

“Piantala Ron! Starà benissimo invece..” Hermione prese le sue difese abbracciandolo mentre camminavano verso Hogsmeade. Lui mugugnò qualcosa di incomprensibile.

 

“Ma poi tu credi di venire in tuta, Ronald?! Anche tu sarai vestito come un damerino eh.” Luna lo spintonò aumentando il passo e saltellando allegramente.

 

“Allora, facciamo così. Noi uomini andiamo per conto nostro e voi donne per conto vostro.” Ron bloccò Harry e Draco con le braccia allargate, e le ragazze furono subito d'accordo di allontanarsi da tutta quella negatività. Si aggregarono subito a Neville e Dean, che anche loro sembravano non poco nel panico.

 

“Per noi sarà più semplice, però. Le ragazze andranno avanti fino almeno a stasera.. E tenete conto che non siamo neanche all'ora di pranzo.” Neville si mise le mani in tasca, arrendendosi. Entrarono nel primo negozio che sembrava adatto a quella circostanza, e infatti dentro ci trovarono altri loro compagni di scuola. Quel venditore avrebbe fatto un affare quel giorno, poco ma sicuro. Harry se ne provò solo due, e optò per uno smoking nero classico con gilet sotto la giacca.

 

“Cazzo, che palle. Stai bene pure così, non posso neanche prenderti un po' in giro..” Ron era avvilito e aveva dovuto ammettere che in effetti Harry con lo smoking faceva la sua bella figura. Questa cosa gli tolse tutto il suo buonumore.

 

Non appena ebbero finito tutti (ci misero si e no mezzora) si addentrarono nella lunga via di negozi per cercare le ragazze. “Facciamo che andiamo a mangiare e le cerchiamo con calma?” Tutti appoggiarono la proposta di Ron senza il minimo dubbio e si infilarono in un pub ordinando panini e birre.

 

“Ecco dove sono, a mangiare e a bere!! Ve l'ho mai detto che odio gli irlandesi? E stanno pure contaminando gli inglesi per altro.” Luna entrò velocemente nel pub e si mise affianco a Ron, che l'abbracciò felice che avesse finalmente finito.

 

“Veramente no.. Non abbiamo ancora comprato niente.” Disse Hermione sedendosi affianco ad Harry e rubandogli un pezzo di panino.

 

“Come no?! State girando da tutta la mattina..” Neville mise su uno sguardo disperato.

 

“Manca ancora tutta la via opposta, Neville! Non possiamo di certo comprare senza aver visto tutti e dico tutti i negozi.” Cho rubò un sorso di birra a Draco facendogli la linguaccia. L'aveva invitata al Ballo pochi giorni prima, e lei ne fu così felice che dovette contenersi per non urlare. Gli moriva dietro dal giorno che avevano messo piede ad Hogwarts, se possibile.

 

“No belle, non ci interessa niente! Noi ce ne torniamo di corsa al castello.. Che ne dite se chiediamo il permesso di una bella partitina a Quidditch tra noi?” Ron si rivolse ai suoi amici, che subito annuirono entusiasti e fecero subito per alzarsi.

 

“Harry.”

 

“Ron.”

 

“Draco.”

 

“Neville.”

 

Nello stesso medesimo istante, Hermione, Luna, Cho e Calì pronunciarono con quel tono tipicamente femminile il nome del proprio fidanzato. I ragazzi si risedettero subito.

 

“Wow.. Fate veramente paura quando fate shopping tutte insieme.” Draco le guardò stralunato, e loro si misero a ridere per la bizzarra coincidenza che era appena successa.

 

“E dai, ma che ti costa.. Poi stasera stiamo insieme io e te.” Hermione baciò Harry sorridendogli e facendogli l'occhiolino, e non poté fare altro che cedere. Guardò gli altri e si rese conto che probabilmente tutte quante avevano detto la stessa cosa per convincerli. Era inutile, vincevano sempre loro.

 

Durante tutto il pomeriggio, i ragazzi si trascinarono per negozi non entrando mai dentro, per evitare di esserne risucchiati probabilmente. Ogni negozio che passavano, vedevano le loro ragazze uscire a mani vuoto dopo averci passato dentro almeno mezzora.

 

“E' una tortuna. Uccidetemi vi prego.” Ron si puntò la bacchetta alla gola ironicamente.

 

“In questo momento mi spiace non esserci rimasto secco alla Prova Inaspettata.” Harry si appoggiò al muro chiudendo gli occhi. Ma perchè ci tenevano tanto a farsi accompagnare? Potevano benissimo andarci da sole, loro non erano minimamente d'aiuto infondo.

 

Alla fine del pomeriggio dovettero mantenere la calma in maniera eccessiva, perchè tutte quante comprarono il loro vestito nel primo negozio che avevano visto quella mattina.

 

“No va be. Voi siete matte veramente.” Disse Draco, tornando al castello.

 

“Io ho comprato anche un altra cosa..” Hermione sussurrò nell'orecchio di Harry, e sapeva benissimo quanto gli piaceva. Si lasciò passare il brivido lungo la schiena e la strinse tra le braccia camminando.

 

“Che cosa?”

 

“Non te lo posso dire.. Ma stasera vedrai. Ci vediamo direttamente alla Stanza delle Necessità dopo il coprifuoco.” Hermione parlava in modo così malizioso che Harry neanche la riconosceva. Di solito riservava quella parte dannatamente sexy solo a lui, in intimità.

 

“Guarda che ti porto dietro a quell'albero se non la pianti.” Harry le morse il collo e lei rise spostandosi.

 

“No. Dovrai aspettare fino a stasera..”

 

 

Harry mangiò così poco e così velocemente quella sera che tutti lo guardarono come se stesse male.

 

“Amico, mica ti portano via il piatto!” Ron gli mise una mano sulla spalla sorridendo.

 

“No scusa, è che ho da fare.. Ci vediamo domani!” Si alzò con un sorriso a trentadue denti e andò via a passo svelto. Corse nella sala comune e poi subito nel Dormitorio: si tolse la divisa e si fece una doccia veloce, per poi mettersi abiti suoi. Si mise la camicia che piaceva tanto ad Hermione, i jeans che avevano comprato insieme qualche giorno prima e il maglioncino che gli “metteva in risalto il fisico”, come aveva detto lei. Si rese conto che si era preparato troppo presto, perchè mancava ancora mezzora al coprifuoco. Ma per evitare di incrociare qualcuno, decise di andare direttamente alla Stanza delle Necessità. Fece apparire la loro stanza privata e si sedette sul letto ad aspettarla impaziente.

 

Hermione si fece aspettare un po', lasciando Harry a marciare avanti e indietro per quella maledetta Stanza. Appena sentì la porta aprirsi, si girò. Fece per avvicinarsi ma lei lo fermò con un gesto della mano. Harry la guardò meglio: aveva addosso un cappotto lungo nero, tenuto legato da un laccio stretto, i suoi capelli erano mossi più del solito e lasciati liberi e selvaggi sulle spalle, era molto truccata (lui notò in particolare il rossetto rosso fuoco che lo fece rabbrividire). Si passò una mano tra i capelli, agitandosi non poco.

 

“Devi metterti seduto..” Hermione parlò così maliziosamente che lui non poté fare altro che stare ai suoi ordini immediatamente. Lei si avvicinò piano piano, tenendosi una mano sul fianco. Quando fu abbastanza vicina, tirò il laccio del suo cappotto e lo lasciò cadere ai suoi piedi. Harry non riuscì a trattenersi dallo spalancare la bocca come un idiota.

 

Hermione indossava un corpetto completamente nero e quasi del tutto trasparente che lasciava carta bianca all'immaginazione di Harry. Era così bella e sexy che toglieva il fiato a guardarla.

 

“Io.. ehm.. io.. tu..” Harry non aveva mai balbettato in vita sua davanti a nessuno.

 

“Che c'è? Non ti piaccio?” Hermione alzò un sopracciglio e si finse offesa, allontanandosi un po'. Harry si alzò di scatto afferrandola subito e tirandola a se.

 

“Non provare ad allontanarti..” Si mise in ginocchio baciandola e toccandola ovunque. “Te l'ho già detto che ti amo?” Harry era già eccitatissimo.

 

“Si.. Però adesso conta di meno.” Lei sorrise ansimando, mentre si faceva toccare dove più le piaceva. Harry conosceva il suo corpo a memoria, sembrava che sapesse esattamente sempre cosa voleva lei, dove voleva essere toccata e baciata, quanto ne voleva e quando. L'accendeva come un fuoco, e non ne aveva mai basta. Non si sarebbe mai sognata, mesi prima, di presentarsi così davanti a un uomo. Per Harry avrebbe fatto qualsiasi cosa.

 

La spinse contro il muro girandola. Era troppo difficile capire il senso di quel corpetto, quindi preso dall'estrema eccitazione glielo strappò con le mani e con i denti. Hermione gli slacciò i pantaloni rimanendo girata, e implorandolo di prenderla subito. La penetrò subito, con decisione, appoggiando le sue mani contro il muro e infilando il suo viso nel collo di lei, torturandola anche con la lingua. Lei cominciò ad urlare, e da quel momento Harry non si controllò più. Per tutta la notte.

 

 

 

“Ma quindi il corpetto ha fatto la sua porca figura?” Luna voleva tutti i minimi particolari durante la lezione di Antiche Rune, e ad Hermione non pareva proprio il caso.

 

“In realtà è durato ben poco..” Rise sotto i baffi e parlò ancora più a bassa voce. “Harry me l'ha strappato quasi subito.” Proprio in quel momento la lezione fortunatamente finì, perchè Luna continuava a chiedere particolari decisamente imbarazzanti. La maggior parte delle cose successe la notte prima Hermione se le tenne per se: era cose intime sue e del suo ragazzo.

 

Andarono a pranzo, e li trovarono già Harry e Ron che avevano cominciato già a mangiare. “Che si dice?” Luna si sedette di fronte ai due ragazzi, così come Hermione.

 

“Parlavamo del fatto che il Ballo è già domani e non vediamo l'ora che finisca.” Ron si riempì di nuovo la bocca di cibo.

 

“”Ah, a proposito! Harry come l'ha preso quel fatto che abbiamo saputo ieri? E l'altra cosa che dovevi chiedergli?” Luna cominciò a mangiare, e Harry si girò aggrottando la fronte verso Hermione. Non sapeva assolutamente a cosa si stesse riferendo.

 

“Non gliel'ho ancora detto, in realtà.” Hermione fulminò Luna con lo sguardo. “Ecco..” Tornò a guardare Harry. “Ho saputo che i tre campioni devono aprire le danze..” Harry quasi si soffocò con l'acqua, mentre Ron si strozzò dalle risate.

 

“Scherzi vero? Non credo proprio che lo farò.” Harry scosse la testa.

 

“Harry, non è che puoi decidere di non farlo! E' tradizione..” Hermione lo guardò con la classica aria alla Granger, decisamente diversa da quella della notte prima. Aprì la bocca per rispondere, ma non gli venne niente. Così si limitò a brontolare tra se e se, dando gomitate a Ron che ancora rideva.

 

“E poi..” Hermione si schiarì la voce, mostrando il fatto che stava per dire una cosa molto più difficoltosa della precedente. “Volevo sapere che programmi avevi per Natale, ecco..” Ron, se possibile, rise ancora più forte.

 

“Harry odia il Natale!” Si guadagnò un bel calcio sugli stinchi da Luna.

 

“Infatti.” Annuì Harry. “Probabilmente andrò a casa di Draco, perchè lo festeggiano poco e quindi per me è l'ideale. Sinceramente non me ne frega un cazzo del Natale ne di dove sarò..” Con leggerezza riprese a mangiare, convinto di non aver detto niente di che. Hermione, invece, aveva lo sguardo ferito. C'era rimasta male per qualcosa.

 

“Ah ok, ho capito.. Scusate, devo andare.” Si alzò sorridendo appena e andò via. Harry la seguì con lo sguardo, non capendo quell'improvviso cambiamento di atteggiamento.

 

“Certo che sei proprio un idiota.. Peggio del tuo amico.” Luna lo guardò allibita.

 

“Io?! Ma che ho fatto!” Harry allargò le braccia, sentendosi innocente al cento per cento quella volta.

 

“Va da lei e vedi cos'hai fatto, muoviti!” Luna lo spinse ad alzarsi. Harry si alzò sempre più stralunato e si buttò all'inseguimento di Hermione. La trovò in un corridoio non molto lontano, con due libri in mano.

 

“Ei.. Ei aspetta. Ma dove vai? Ho detto qualcosa di sbagliato?” La prese tra le braccia.

 

“No, no.. Ma ti pare! Davvero, lascia perdere..” Provò a sorridergli e a nascondergli il suo risentimento.

 

“Dovevi chiedermi qualcosa? Perchè mi hai chiesto del Natale?” Harry cercò i suoi occhi, che erano piuttosto sfuggevoli.

 

“Ma no, niente.. E' che.. Sai, pensavo di chiederti di venire a casa mia per Natale.. Ma non importa eh, lo capisco se non ti va. Vai pure da Draco..” Hermione appoggiò le mani sul suo petto, senza però guardarlo ancora. Harry si sentì sprofondare: sia perchè aveva fatto rimanere male Hermione, sia perchè andare a casa sua lo impanicava non poco.

 

“A casa tua? Ma con i tuoi? Io non.. Non lo so Herm. Io non sono bravo con queste cose.. Non so.” Harry si staccò e si passò una mano tra i capelli, chiedendosi cosa doveva dirle.

 

“Non importa, davvero. Non avrei dovuto chiedertelo io..” Gli diede un veloce bacio sulla guancia e andò via, dirigendosi in largo anticipo alla sua prossima lezione. La lasciò andare, facendo dietro front.

 

 

“C'è rimasta male, è ovvio. Ma io non ci posso andare a casa sua.. Lo sai come sono, dai.” Harry era con Ron in sala comune, avevano cenato presto e si stavano rilassando sui divani da soli.

 

“Se non ci vuoi andare hai fatto bene a dirle di no.. Lo capirà, vedrai.” Ron lo tranquillizzò con superficialità, per il semplice fatto che conosceva Harry come se le sue tasche e sapeva che non sarebbe mai andato a casa di una ragazza a conoscere i genitori, per di più a Natale.

 

Hermione e Luna andarono a dormire presto, dicendo loro che il giorno dopo l'avrebbero passato tutto a prepararsi per il Ballo, e che quindi si sarebbero visti direttamente davanti alla Sala Grande all'ora dell'inizio. Harry e Ron le guardarono a bocca aperta incapaci di trovare una risposta di senso compiuti.

 

“Donne!” Disse Ron, una volta che erano di nuovo rimasti soli.

 

 

Per grande sorpresa di quasi tutti gli uomini presente in quella scuola, le donne non si fecero praticamente vedere mai sul serio quel giorno.

 

“Ma dove sono, poi? Hanno dei nascondigli segreti, l'ho sempre detto io.” Neville scosse la testa continuando a camminare. Era pomeriggio inoltrato e stavano facendo una passeggiata lungo le rive del Lago Nero, per ingannare il tempo.

 

“Noi se ci prepariamo mezzora prima ce n'è pure d'avanzo.” Draco rise insieme agli altri, Harry invece era pensieroso. E se ci fosse andato a casa Granger per Natale? Ad Hermione sembrava importare davvero molto. Per lei sicuramente un passo importante presentarlo ai suoi genitori, ed era proprio questo il problema. Era davvero qualcosa di importante e duraturo ciò che c'era tra loro due? Certo, era qualcosa di fortissimo e trasportante.

 

“Dai, principe azzurro. Torniamo dentro che si comincia a gelare.” Ron gli diede un buffetto sulla testa per svegliarlo e tornarono al castello tutti insieme. Stettero in sala comune a riposarsi beatamente senza fare niente, e quando mancava poco meno di un'ora salirono al Dormitorio per prepararsi controvoglia.

 

Harry si fece la doccia per primo, si asciugò i capelli con un colpo di bacchetta e si mise il vestito, con calma. Guardandosi allo specchio se lo sistemò per bene, ci teneva infondo a presentarsi bene. “Come devo fare con questi dannati capelli?” Si guardò la sua testa ribelle, cercando di appiattirsi tutto quel caos che formavano i suoi capelli.

 

“Dannati li chiama lui! Tutte le donne si sono sempre innamorate prima dei suoi capelli che di tutto il resto.” Draco lo spinse ridendo. Lui alzò le sopracciglia, non potendo rispondere niente. Era vero, aveva ricevuto sempre e solo complimenti: ma in quell'occasione voleva essere più in ordine, non il solito pirata disordinato e scapestrato. Hermione si meritava un principe, quella sera.

 

Mettendoci non poco tempo, riuscì a mantenerli sempre alti ma con un senso molto più preciso. Si guardò in tutti lati possibili, per vedere se erano davvero perfetti come sembravano.

 

“Tu pensa se fossi stato vanitoso e ti fossi fatto i capelli così sempre! Se possibile, te ne saresti trombato pure di più..” Ron era spuntato da dietro e guardava sorridendo beffardo i suoi capelli.

 

“La pianti di rompere? Credo che prima della fine della serata ti picchierò molto forte.”

 

Scesero tutti insieme, pensando di essere in ritardo. Invece, arrivando davanti alla Sala Grande, non videro nessuna delle loro partner. Alcune ragazze erano già scese e qualche coppia stava già entrando, coordinati dalla professoressa McGranitt che sembrava quasi pettinata diversamente quella sera.

 

“Oh Potter, eccoti! Tu e la signorina Granger sarete i primi della fila ad entrare, le scuole ospiti entrano sempre per prime.” Sorrise, quasi sicura di farlo felice. Ma a giudicare dallo sguardo di Harry non fu affatto così.

 

“E Martin? Anche lui è..” Provò lui.

 

“Mi spiace, Potter. Questa è la decisione! Ricordati che è un onore sia essere campione sia tutte le conseguenze che ne comporta. Oh, Thomas eccoti!” Si allontanò buttandosi su Dean per avvertirlo che sarebbe stato l'ultimo dei tre.

 

Luna arrivò pochi minuti dopo, scendendo a braccetto con Cho. Erano davvero bellissime, Harry dovette ammetterlo senza riserve. Baciò la mano ad entrambe facendo il galantuomo e poi le lasciò a Ron e Draco. “Dov'è Hermione?”

 

“Sta arrivando..” Luna sorrise e insieme agli altri entrò dentro la Sala Grande, già quasi completamente gremita di persone.

 

“Potter, ma dov'è la signorina Granger?” La professoressa McGranitt cominciò a spazientirsi. “E' quasi ora di entrare!”

 

“Lo so professoressa, sono sicuro che sta..” Harry in quel momento si girò verso la scalinata, e la vide. “Scendendo.” Disse l'ultima parola in un sospiro, che fu probabilmente l'ultimo che gli era rimasto. Per l'ennesima volta, Hermione riuscì a lasciarlo senza fiato. Si avvicinò alla scala piano piano, senza perdersi neanche un attimo di quella discesa. Aveva un vestito azzurro, lungo dietro con un po' di strascico e più corto davanti, lasciando le sue perfette gambe in vista. Aveva uno scollo vertiginoso sulla schiena, così profondo che arrivava proprio a pochissimi centimetri dal suo sedere, perfettamente accolto in quello che sembrava un abito disegnato a posta per le sue forme. Era truccata leggermente, il suo viso non aveva bisogno di troppe cose in più, e aveva i capelli legati in un elegante chignon alto con alcuni boccoli volutamente lasciati sulle spalle. Harry allungò la mano ed Hermione gliela afferrò sorridendo, facendosi aiutare per gli ultimi scalini.

 

“Sei la cosa più bella che io abbia mai visto.. Non ho altre parole per descriverti. Sei davvero una meraviglia.” Harry le fece fare una giravolta per ammirarla ancora un po', ma la professoressa McGranitt li richiamò alla realtà mettendoli già in fila.

 

“Siamo i primi, tra parentesi..” Disse Harry guardandola ancora e baciandola sulla fronte. Lei gli mise a posto il farfallino e lo ammirò, sorridendo compiaciuta.

 

“Ero sicura che saresti stato benissimo in smoking. E i capelli ti stanno se possibile meglio del solito così.” Non poté resistere e glieli toccò, senza però spettinarli.

 

La porta della Sala Grande si spalancò, e la professoressa McGranitt esortò Harry ed Hermione a partire. Non appena misero un piede dentro alla Sala un applauso fragoroso accolse tutti loro. Hermione si strinse timidamente al braccio di Harry, sentendosi troppo osservata per i suoi gusti. Lui rispose alla stretta, facendole capire che erano in due a sentirsi così. Quindi era tutto a posto. Raggiunsero il centro della Sala e si misero in posizione, pronti per iniziare le danze. Sentirono partire mille flash, e Harry riconobbe con disgusto Rita Skeeter tra la folla.

 

“Sei pronta?” Sussurrò Harry ad Hermione sorridendole.

 

“Se sei tu a guidare, sono sempre pronta.” Partì un valzer lento, e con sorpresa di tutti (soprattutto di Hermione), Harry si dimostrò davvero molto bravo. La faceva girare e volteggiare in aria come se fosse la cosa più leggera del mondo, con grazie e sapienza. Quando la pista si riempì di altre persone, lei lo prese e lo portò fuori dalla mischia.

 

“Che significa?!” Lo guardava mezza strabiliata e mezza divertita.

 

“Questo è uno dei segreti che mai avrei voluto uscisse, in realtà.” Harry sorrise. “Mia zia era fissata con il ballo da sala, e visto che non aveva nessuno con cui prendere lezioni mi ricattò, e fui costretto ad andare. Per due anni. Io odio ballare, perchè ritenevo quel posto un ulteriore gabbia.. Ma il maestro diceva che ero molto portato.” Si mise una mano in tasca scrollando le spalle. Hermione gli diede un piccolo buffetto sulla spalla ridendo.

 

“Sei super portato! Non ho parole.. Ti farò sanguinare i piedi stasera, sappilo! Almeno per una sera devi prestarmi il tuo corpo..” Hermione era entusiasta, ma non appena si rese conto che sicuramente Harry avrebbe frainteso quell'ultima frase sorrise togliendo lo sguardo.

 

“Piccola, posso prestartelo anche tutte le sera se è quello che desideri..” Si avvicinò a lei sorridendo e premette la fronte sulla sua, per poi baciarla sulla bocca. In quel preciso istante un falsh molto forte e vicino li invase. Si girarono quasi spaventati.

 

“Mio Dio, ma è meraviglioso! Ti ho lasciato qui ribelle e solitario, e ti trovo più che innamorato direi..” Rita Skeeter si avvicinò a loro felicissima di aver trovato un altro scoop. Guardò Hermione con estrema curiosità. “Molto, molto carina! Qual è il tuo nome, tesoro?” Hermione titubò, e Harry la avvolse con il suo braccio.

 

“Con tutto il rispetto, signora Skeeter, ma non credo siano affari suoi. Stasera siamo qui solo per divertirci, anche lei credo.” Harry si voltò portando via Hermione, che scuoteva la testa.

 

“Quella pettegola!” Sentenziò lei. Ma ci mise davvero poco a dimenticarsi dell'accaduto, perchè riprese Harry e si buttarono di nuovo in mezzo alla pista. Non se lo tenne solo per lei, per altro: lo prestò anche a tutte le sue amiche non riuscendo a non spifferare a tutti la palese bravura di Harry nel ballo.

 

“No dai, ora basta! Voi siete matte..” Harry si sedette affianco a Ron e Draco che ridevano come matti: aveva appena finito di ballare con Luna.

 

“Ora tocca a me!” Ron, non appena sentì partire una base molto più movimentata, prese al volo Hermione e la portò in mezzo alla folla, ridendo entrambi da morire. Harry scosse la testa ridendo a sua volta, sentendosi davvero felice come mai prima. Chi l'avrebbe detto che un stupido ballo scolastico l'avrebbe fatto sentire così bene?

 

“Potter..” Martin Gully si avvicinò ad Harry, dandogli la mano. “Volevo farti gli auguri di Natale, caso mai non ci vedessimo più.” Si abbracciarono dandosi pacche sulle spalle.

 

“Buon Natale anche a te! Ci rivediamo alla fine delle vacanze.. Pronti per altre due prove, o forse pure di più.” Si strinsero di nuovo la mano e Martin si allontanò, salutando con un cenno della testa anche gli altri che erano ancora seduti li. Harry si rimise seduto, e con lo sguardo riuscì a trovare Hermione. Ron faceva l'imbecille e lei rideva, rideva di gusto lasciandosi trasportare da tutta la serenità e la tranquillità che stava provando sicuramente in quel momento. Non poté fare a meno di sorridere e di pensare a quanto l'amasse.

 

“Draco..” Chiamò l'amico, senza togliere lo sguardo da lei. “Non credo che verrò da te a Natale, puoi scusarti con i tuoi?”

 

“Ma certo, amico..” Gli diede un pugno amichevole sulla gamba. Harry lo ringraziò con un cenno della testa e si alzò, andando in mezzo alla mischia pure lui per raggiungerli.

 

“Ok adesso basta, me la riprendo.” Si mise davanti a lei spingendo Ron scherzosamente.

 

“Che palle, guastafeste! Fai tanto il figo con il valzer e cagate varie ma io si che le faccio divertire davvero le donne!” Si rimise a ballare come un idiota e Harry ed Hermione si allontanarono ancora ridendo. La prese per mano e la condusse fuori: stava nevicando silenziosamente. Si tolse la giacca e gliela mise addosso, per ripararla dal freddo. La prese tra le braccia e si mise a ondeggiare piano, muovendosi a un tempo di musica che non c'era, ma che sentivano entrambi.

 

“Voglio venire a casa tua, a Natale.. Se ancora mi vuoi con te.” Harry glielo sussurrò nell'orecchio, così che lo potesse sentire davvero bene. Lei si scostò da lui, guardandolo con gli occhi sbarrati.

 

“Dici davvero? Ne sei sicuro?” Il modo in cui le brillarono gli occhi fecero si che la scelta di Harry fosse ancora più sentita.

 

“Assolutamente si, più che sicuro.” Le sorrise, prendendola in braccio e girando su se stesso tenendola stretta. La baciò, mentre lei gli stringeva forte il collo.

 

“Ti amo, Hermione. Ora conta di più, vero?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti :) Rubo questo piccolo spazio per dare qualche piccola anticipazione: come avrete notato, ho interrotto per un attimo la tensione del Torneo Tremaghi, lasciando più spazio alla coppia protagonista. L'ho fatto per il semplice motivo che voglio regalargli due capitoli (questo che avete appena letto e il prossimo) interamente a loro. Perché? Perché se lo meritano eccome, santa zia Row che hai preso quella maledetta decisione di non combinarli insieme. Ma non temete, i colpi di scena non sono assolutamente finiti qui.. Ringrazio chi trova sempre il tempo di lasciarmi una recensione e ringrazio anche tutti voi, che mi leggete silenziosamente. ;) marl_vt

 

   
 
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