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Autore: logan_weasley    14/10/2015    0 recensioni
Come avrete capito già dal titolo “Complotti Weasley” sarà una fan fiction riguardante il mondo di Harry Potter, più precisamente la mia storia si colloca 23-24 anni dopo la Battaglia di Hogwarts. Compariranno moltissimi personaggi, tanti nomi e cognomi già noti, ma anche alcune novità. La maggior parte di essi sono stati creati da J.K. Rowling, l’autrice della saga, che li ha fatti comparire nel capitolo finale del settimo libro, o li ha nominati nella famosa intervista rilasciata dopo la pubblicazione, oppure ancora li ha svelati sul suo sito ufficiale. Altri personaggi ancora sono di mia invenzione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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COMPLOTTI WEASLEY – CAPITOLO 10

Era notte fonda, il cielo era completamente ricoperto da grosse nuvole che oscuravano sia la luna che le stelle, rendendo i corridoi dell’istituto di magia Durmstrang ancora più tetri e bui. Il castello si presentava come era sempre stato dal momento della sua fondazione: un massiccio edificio in mattoni di quattro piani, con poche finestre, dotate di pesanti inferriate, una fitta merlatura proteggeva il tetto da cui spuntavano quattro piccole casupole di forma rettangolare che terminavano con un grosso pennacchio.  Un unico grande portone di legno rinforzato ne costituiva l’entrata. Davanti ad esso era presente un ponte levatoio, che in caso di pericolo, una volta sollevato, avrebbe fornito il castello di un’ulteriore barriera fisica. Intorno alle mura di delimitazione della massiccia struttura era stato scavato un profondo fossato, in cui in passato si faceva scorrere dell’acqua, ma che in tempi più moderni era stato svuotato ed al suo interno avevano iniziato a crescere funghi e licheni, fino a ricoprirlo completamente. Pansy Parkinson camminava all’interno dell’edificio facendosi strada nelle tenebre, apparentemente incurante del rumore provocato dalle sue scarpe. La strega indossava un elegante cappotto, ampio e caldo, per proteggerla dal clima estremamente rigido del nord-est. Mentre procedeva per la sua strada estrasse la bacchetta magica dalle tasche e la sollevò in aria. Assicuratasi che nessuno la stesse spiando e che nessuno l’avesse seguita, svoltò a destra e poi si diresse verso una rampa di scale, che salì giungendo al primo piano del piccolo castello. Con un rapido movimento della bacchetta magica, la donna aprì il grosso portone di legno che le sbarrava la strada ed entrò in una piccola stanza, spoglia e polverosa, illuminata da un focolare posto al suo centro con all’interno un fuoco scoppiettante che tinteggiava le pareti ed il pavimento con dei lampi di luce rossa e gialla. Intorno alla brace si trovavano tre scure figure: due ragazze molto simili fra loro ed un mago di bell’aspetto.

«Buona sera» disse atona la strega appena arrivata.
«Benvenuta, mia Signora» le risposero in coro i suoi adepti, chinando la testa in segno di rispetto.

Le due ragazze erano entrambe magre, una era parecchio alta ed aveva una folta chioma castana gonfia e riccia, mentre l’altra era più minuta ed aveva capelli castano scuro lisci e leggermente più lunghi, ma tutte e due possedevano un viso molto elegante. Il giovane mago invece era molto alto ed aveva le spalle larghe, gli occhi azzurri tendenti al grigio ed i capelli biondo cenere. Tutti e tre sembravano molto tesi per la presenza di Pansy Parkinson, la cui pelle diafana riluceva perfidamente ad ogni guizzo delle fiamme.

«Non ho molto tempo da dedicarvi, mi sono recata qua molto di fretta, quindi non indugiamo oltre. Alyssa, dimmi, come procede l’incarico che ti ho affidato all’inizio di Dicembre?» chiese la strega dalla faccia simile a quella di un carlino, mentre osservava i tre fedeli Mangiamorte.
«Tutto secondo i piani, nessuno sospetta ancora nulla».
«Massima riservatezza, mi raccomando».
«Assolutamente» asserì la riccia.
«Zach, Morgana, le vostre consegne?»
«Gli oggetti incantati sono stati già venduti da ormai una settimana, entro metà Gennaio dovrebbero finire in commercio ed iniziare a creare scompiglio tra i vari uffici del Ministero» rispose il mago.
«Mia Signora, sono riuscita a scambiare la merce che mi è stata consegnata, ho ritirato gli incassi e, come avrà notato dagli articoli della Gazzetta del Profeta, moltissimi manufatti di magia nera sono scomparsi nel nulla durante le scorse notti» spiegò Morgana Wilson.
«In quanto a Lucius Malfoy?»
«Ancora nulla» risposero in coro le tre scure figure.

Così come era arrivata, Pansy Parkinson, uscì dalla stanza e richiuse la porta alle sue spalle degnando però le vecchie pareti polverose di un ultimo sguardo disgustato. Uscita dall’istituto Durmustrang si smaterializzò con un sonoro “pop”.

«In che cosa consiste il tuo incarico, Alyssa?» chiese Zach Zabini con una nota di curiosità nella voce.
«Non posso rivelartelo, mi spiace. Il tutto deve rimanere segreto fino all’ultimo, non possiamo permetterci che qualcuno dei nostri si lasci sfuggire il segreto con qualcuno legato all’Ordine e che, in questo modo, venga a conoscenza del nostro piano. Tranquillo però, sarai informato a tempo debito di quello che succederà, penso mi servirà il tuo aiuto» rispose la strega dai capelli ricci.

Morgana Wilson si congedò dai due interlocutori ed uscì sbadigliando dalla stanza, appena si fu assicurata di essere ad una buona distanza dai Mangiamorte iniziò a correre il più rapidamente possibile per raggiungere il suo dormitorio. Cercando di non svegliare le studentesse del suo anno tirò fuori inchiostro, penna e pergamena dal comodino situato di fianco al suo letto ed iniziò a scrivere forsennatamente una lettera. Doveva assolutamente avvisare i suoi amici in tempo, doveva svelare loro quale fosse il terribile piano architettato da sua cugina Alyssa per conto di Pansy Parkinson. Grazie alle sue doti di Legilimens era riuscita a captare tutti i non detti della conversazione avvenuta fra le due malvagie streghe. La situazione era disperata. Morgana Wilson chiuse la busta con un sigillo in ceralacca e poi corse sul tetto dell’edificio, facendo attenzione a non fare rumore, entrò nella piccola casupola adibita a Guferia, scelse un gufo, gli legò la lettera alla zampa e lo spedì verso Hogwarts sperando ardentemente che arrivasse al Castello entro una settimana, prima che l’Espresso partisse dal binario nove e tre quarti.
 
***
 
Il sole splendeva alto nel cielo, riscaldando delicatamente la coltre di neve che iniziava lentamente a sciogliersi regalando agli occhi degli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts uno spettacolo incredibile di luci e colori. Kimberly Malfoy era seduta all’interno di uno scompartimento molto affollato. Infatti erano presenti suo fratello Scorpius che, qualche giorno dopo il Natale, aveva deciso di raggiungere la sorella e la fidanzata alla Tana, per trascorrere le vacanze con loro, Roxanne Weasley, che per l’occasione si era tinta i capelli di un colore molto simile al blu elettrico, Leanne Baston, Albus e James Potter. Lily, la sua migliore amica, l’aveva abbandonata per andare a discutere di Quidditch con alcune sue compagne di squadra e Rose, per evitare di stare in presenza di Scorpius, per il quale nutriva una forte antipatia, l’aveva seguita a ruota, anche se a lei dello sport non interessava poi molto. Kimberly, aveva deciso di starsene comoda a pisolare nello scompartimento insieme a suo fratello Scorpius ed agli altri, ma la luce che entrava attraverso il grande finestrino dell’Espresso per Hogwarts le dava così fastidio da non lasciarla dormire nonostante la stanchezza causata dalla levataccia di quel mattino.

Il tempo trascorse incredibilmente veloce per gli studenti in viaggio verso Hogwarts ed il cielo, con il passare del giorno e l’avvicinarsi della sera, iniziò a tingersi di rosso fino a che il sole non fu completamente tramontato. La luna era già alta nel cielo quando le prime stelle iniziarono a splendere. Alcune nuvole, trasportate dal vento, oscuravano di tanto in tanto la falce splendente e la volta celeste. Una decina di nere figure incappucciate stava volando, a bordo di scope, a tutta velocità nel freddo clima di Gennaio per raggiungere l’Espresso. Quando gli incappucciati furono arrivati abbastanza vicini ad esso, iniziarono a scendere di quota, e poi tutti insieme alzarono le bacchette e le puntarono contro il vagone in testa. Dei lampi rossi si andarono ad infrangere contro l’abitacolo del capo treno, che fu scagliato fuori. Il treno, spinto dalla forza dell’urto dei dieci schiantesimi, deragliò e si capovolse. Gli studenti al suo interno furono completamente sbalzati dai loro sedili e si colpirono a vicenda, molti caddero a terra svenuti, altri, invece, dopo essersi accertati di non essere feriti in modo grave, cercarono di guardare attraverso i finestrini per capire che cosa avesse causato l’incidente.

«Ricordate» disse una voce femminile da sotto uno dei neri cappucci.
«A bordo ci sono degli ospiti speciali che non vanno sfiorati nemmeno con un dito, fate attenzione o dovrete risponderne direttamente a Lei».

Le nere figure, dopo essersi accertate che il capo treno fosse stato neutralizzato, fecero saltare la porta del secondo vagone ma, quando provarono ad entrare al suo interno, furono bloccate da un incantesimo scudo che sbarrava loro la strada. Poi l’aria vibrò e i Mangiamorte vennero sbalzati via da un serie di lampi gialli e rossi.

«Ottimo lavoro» si complimentò Leanne Baston con i suoi amici.

Le figure incappucciate si ripresero subito dall’attacco a sorpresa e nel giro di pochi secondi erano già in piedi, bacchette alla mano, pronte a sferrare il loro prossimo attacco. Un lampo verde sfiorò la spalla del maggiore di casa Potter, scatenando l’ira della strega dai capelli biondi che gridando «Incendio» diede fuoco al cappuccio di un Mangiamorte. Alyssa Wilson si gettò a terra rotolandosi per spegnere le fiamme che avvolgevano la sua testa, ma tutto fu inutile, cercando di recuperare la calma disse «Diffindo» e si strappò il cappuccio prima che anche tutto il resto del suo abbigliamento prendesse fuoco.
«Pessima mossa» disse ringhiando, poi alzò la bacchetta e colpì in pieno petto la strega che l’aveva sfidata, che fu scaraventata all’interno del treno.
«Bombarda!» gridò Roxanne Weasley, mirando al terreno sotto i piedi di un gruppo di Mangiamorte che furono sbalzati via dall’esplosione causata dall’incantesimo.
Nel frattempo una ventina di studenti, tra quelli che non si erano feriti e non erano svenuti a causa dell’incidente, uscirono dal treno per vedere che cosa stesse succedendo ed iniziarono a combattere per difendersi dai lampi verdi che partivano dalle nere figure che avevano fatto deragliare l’Espresso per Hogwarts. Incantesimi scudo, lampi gialli, rossi e verdi partivano dalle bacchette magiche dei maghi e delle streghe coinvolti nel tremendo scontro, ma i Mangiamorte erano più abili della maggior parte degli studenti della scuola di magia e stregoneria e quindi, nonostante fossero in minoranza, riuscivano a tenere testa a tutti quanti senza nemmeno molta difficoltà.

«Confringo» disse Albus Severus Potter, generando in questo modo una piccola esplosione a mezz’aria che respinse due Mangiamorte che stavano attaccando sua cugina Rose.
«Come stai?» chiese il giovane mago, ma non fece in tempo a sentire la risposta, perché dovette buttarsi a terra per evitare una maledizione scagliata da una delle figure incappucciate.

Correndo il più velocemente possibile i due Malfoy, che erano stati scagliati lontano dai loro amici da una serie di schiantesimi, raggiunsero i pochi studenti che erano rimasti illesi dallo scontro e che continuavano a difendersi ed attaccare. «Everte Satim» gridò la minuta strega bionda, spingendo via la mangiamorte dai capelli ricci, che aveva perso il suo cappuccio.
Leanne Baston, che si era ripresa dall’attacco subito, fu aiutata ad alzarsi dal suo ragazzo, uscì dal vagone del treno e, con qualche piccola difficoltà, riuscì a reggersi in piedi.

«Non ti conviene tornare dentro? Lì sarai più al sicuro» disse James Potter, fissando intensamente la Serpeverde.
«No, non sarò più al sicuro, anzi c’è il rischio che facciano saltare l’intero treno» rispose la bionda.
Il discorso dei fidanzati dovette però interrompersi, perché entrambi si trovarono a gridare una serie di incantesimi per difendersi dalla pioggia di lampi rossi che i Mangiamorte avevano iniziato a scagliare a raffica contro gli studenti di Hogwarts, che più volte furono costretti a trovare riparo dentro i vagoni rovesciati dell’Espresso. «Aqua Eructo» pronunciò il maggiore di casa Potter, spingendo via una figura incappucciata che stava attaccando sua sorella Lily, la quale, però, fu scagliata a terra da un incantesimo lanciato da quella che sembrava il capo di tutta l’operazione. Adirato, Albus Severus, puntò la bacchetta contro la strega dai capelli ricci e gridò «Stupeficium!», ma Alyssa Wilson, con un balzo, evitò il lampo rosso e si spostò correndo per attaccare un altro gruppo di studenti, che in breve tempo non furono più in grado di contrastare la raffica di maledizioni scagliate dalla loro malvagia avversaria.

«Non reggeremo a lungo» disse Scorpius Malfoy, mentre si asciugava il sudore dalla fronte.
«Anche se sono solo in dieci, sono molto più forti» asserì sua sorella.
«Kim, a te non sembra che stiano prendendo di mira tutti quanti, meno che noi?»
«Sì, l’ho notato anche io. Dobbiamo sfruttare questa cosa a nostro vantaggio».

Dopo queste parole, la minuta strega dai capelli biondi, a fianco di suo fratello e di Roxanne Weasley, si lanciò contro una coppia di Mangiamorte, leggermente separati dal grosso del gruppo, e tutti e tre iniziarono a bombardarli con lampi di luce rossa e gialla, fino a che entrambi non furono disarmati delle loro bacchette e scagliati qualche metro indietro dagli schiantesimi.

«Questa tattica sembra funzionare» si complimentò la ragazza dai capelli blu.

Infuriate come non mai, le nere figure, si radunarono davanti agli unici studenti rimasti in piedi per combattere e gridarono «Bombarda!». I dieci incantesimi si fusero fra di loro aumentando di gran lunga la loro potenza. Infatti, un’intera porzione delle pianura circostante venne completamente lacerata dall’esplosione creatasi. I giovani maghi e streghe furono sbalzati in aria, a circa tre metri di altezza, alcuni svenuti, altri feriti. Da lontano si sentì una voce severa gridare «Aresto Momentum» e gli studenti della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts furono bloccati a mezz’aria, fermando in questo modo la loro rovinosa caduta e, con delicatezza, furono adagiati al terreno.
 
  
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