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Autore: Manu_Green8    15/10/2015    1 recensioni
Lauren poteva contare soltanto su una persona nella sua vita: Louis Tomlinson, suo vicino di casa e migliore amico da ormai tanti anni. E la svolta nella vita del neo cantante, porterà di conseguenza un cambiamento in quella della ragazza.
Il trasferimento, la conoscenza della band, il passato alle spalle.
Ma Lauren riuscirà a gestire il tutto? Con il nuovo lavoro accanto al migliore amico, un irlandese biondo e un nuovo mondo da esplorare, riuscirà ad avere una vita "normale"?
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Niall/OC; Larry Stylinson
E dopo una lunga riflessione, ho deciso di far venire a galla ancora una volta la mia ossessione per i One Direction con una fan fiction (rimandando altri lavori in programma).
Partirò dall'inizio, tenendo conto (per lo sfondo) di fatti realmente accaduti (tappe del tour, interviste e roba varia), ma tutto il resto è pura fantasia. L'unico personaggio che mi appartiene (ovviamente!) è quello originale.
Buona lettura!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Niall lo aveva immaginato milioni di volte. E ogni volta in modo diverso: sotto la pioggia, sul palco, in camera di Niall o di Lauren e anche in studio, proprio come allora. Era la sensazione più bella che avesse mai provato, che andava oltre la sua immaginazione. Quelle labbra rosee e morbide a contatto con le sue, dalle quali non si sarebbe mai più voluto staccare. L’unica differenza con tutte le volte che lo aveva immaginato era che dopotutto non era perfetto. Non lo era affatto, perché dopo pochi secondi di quel contatto, Niall si sentì tirare indietro dalla mano di lei, ora appoggiata sul suo petto. Fu come essere strappato dal posto più piacevole e sicuro del pianeta e Niall sentì improvvisamente freddo.
“Oh mio dio” furono le prime parole che spaccarono il silenzio. Lauren le aveva appena sussurrate, portandosi una mano alla bocca. “Oh mio dio” ripeté una seconda volta, mettendo ancora più distanza con Niall, che sentiva un macigno sullo stomaco. Che diavolo avevano fatto?
Quella stessa domanda ronzava nella testa di Lauren, dato che si era alzata in piedi e dando le spalle al ragazzo ammutolito aveva iniziato a blaterare: “Questo non doveva succedere. Ma cosa ho fatto? Oh mio dio” e strinse la braccia intorno al suo busto.
Solo a quel punto Niall si alzò in piedi. “Lauren” sussurrò, ma nonostante tutto lei sobbalzò.
Le si avvicinò e Lauren si voltò di scatto con un braccio dritto davanti a sé. “No. Sta indietro” disse con voce tremante.
“Lauren. Sono stato io” cercò di giustificarsi il biondo, con voce dolce e rassicurante.
Gli occhi della ragazza si spalancarono. “Oh dio. Ma è sbagliato. Noi non possiamo” replicò, facendo un passo indietro quando Niall ne aveva fatto uno avanti.
Niall sospirò. Merda. No, non doveva affatto andare in quel modo.
“Ren, non è sbagliato” sussurrò. Lauren rimase immobile a guardarlo e disse: “Sì, lo è”. Niall tentò ancora una volta di avvicinarsi. Quella volta la ragazza non si mosse e lui riuscì ad arrivare a pochi centimetri da lei. Le mise una mano sulla guancia e Lauren, dopo una piccola smorfia, sospirò appoggiandosi al contatto con gli occhi chiusi.
“Se lo è, allora voglio fare la cosa sbagliata” continuò Niall con la stessa voce melodiosa e dolce.
Lauren aprì gli occhi e incontrò quelli blu del biondo. Il suo respiro accelerò.
Portò la mano sopra a quella del ragazzo, ancora sul suo viso, facendo intrecciare le loro dita.
“E’ da mesi che aspetto questo momento, Lauren. E non mi importa di cosa sia giusto e cosa no. Io ho solo bisogno di questo. Di te. Mi sono innamorato, Rennie. E mi dispiace, perché non riesco a fare nulla al riguardo”.
Niall vide perfettamente gli occhi verdi che luccicavano di lacrime e poi lei gli gettò le braccia al collo, facendo scontrare le loro labbra una seconda volta. Niall le cinse meccanicamente la vita e si godette quel dolce sapore. Adesso che lo aveva provato, non ci avrebbe rinunciato facilmente. Era meraviglioso. Niall passò la lingua sul labbro inferiore di Lauren, chiedendo l’accesso che la ragazza gli concesse quasi immediatamente. Le loro lingue si muovevano insieme, mentre i loro corpi cercavano il contatto in qualsiasi modo. Le mani di Niall vagavano sulla schiena di lei e Lauren aveva infilato le dita nei suoi capelli.
In pochissimo tempo i loro respiri si fecero frenetici e pesanti e i due si allontanarono appena per respirare.
Lauren poggiò la fronte sulla spalla di Niall. “Lo penso anche io” disse, per poi sollevare la testa di scatto.
“Cioè, nel senso che non penso che tu ti sia innamorato di me, ma penso che lo sia anche io di te”.
Niall la guardò divertito e quando lei finì la frase, lui ridacchiò. “Allora va tutto bene, no?” le chiese, baciandole il naso.
Lauren fece un piccolo sorriso, ma quasi subito sospirò, spostandosi da Niall.
“Cosa c’è?” chiese il biondo, anche se temeva la risposta.
Lauren si sedette sulla sedia in cui stava prima.
“Ni, io davvero voglio che noi fossimo più che amici, ma…” iniziò a dire, ma Niall che aveva sentito lo stomaco chiudersi la interruppe.
“Non dirmi che vuoi, ma che non possiamo o non dobbiamo o qualsiasi altra cosa” disse esasperato, iniziando a camminare per la stanza.
“Non era quello che volevo dire” disse Lauren, poggiando le braccia sul tavolo davanti a sé.
Niall si fermò. “No?” chiese, guardandola e mordicchiandosi l’unghia del pollice.
La ragazza scosse la testa. “Io… Noi… come facciamo con gli altri? Niall, io sono la ragazza di Louis”.
“No, non lo sei” il ragazzo negò prontamente.
“Lo so. Ma che non lo sono realmente lo sappiamo soltanto noi. Per il resto del mondo io sono la fidanzata di Louis Tomlinson”.
Niall andò a sedersi accanto a lei, facendola voltare verso di sé. “Non mi importa, ok?” disse, prendendole la mano.
Lauren gliela strinse, facendo un piccolo sorriso stanco. “Forse… forse non dovremmo dirlo agli altri” disse alla fine, dopo aver riflettuto qualche secondo.
“Cosa? Perché no?” chiese Niall, sconvolto.
“Se Louis dovesse saperlo, andrebbe nel panico: si sentirebbe in colpa per avermi limitata e farebbe di tutto per saperci felici. Io non voglio che ciò che ha con Harry venga distrutto. E se noi venissimo fuori loro… “ e si fermò, sospirando “Ci sarebbe di mezzo un tradimento tra compagni di squadra. Ci starebbero duecento problemi. Se i vostri manager sapessero…”
“Da quando ti importa della nostra gestione?” chiese Ni, guardandola ancora confuso.
“Non mi importa, Ni. Ma mi importa di Lou ed Harry. Io… penso che sia la cosa migliore” terminò la ragazza.
“Quindi stai dicendo che dovremmo stare insieme senza dirlo ai ragazzi? Dovremmo avere una relazione segreta?”.
Una volta sentite quelle parole, dette ad alta voce dal biondo, lei stessa si rese conto che suonavano strane.
“Mi dispiace. Forse tu non vuoi. Insomma, può sembrare assurdo. E ti capisco, non…” adesso stava incespicando sulle parole.
“Va bene”.
Lauren si interruppe di colpo e lo guardò. “Cosa?” chiese lei.
“Va bene” ripeté Niall. “Possiamo tenerlo segreto, se preferisci. Glielo diremo quando vorrai tu. Quando ti sentirai pronta”.
“Dici sul serio?” la ragazza era davvero sconvolta. Non riusciva a ragionare lucidamente con tutte quelle emozioni in subbuglio. Ma in quel momento la sua decisione sembrava quella giusta.
Niall annuì e le accarezzò il viso. “Mi sta bene qualsiasi cosa. Ho solo bisogno di saperti mia. Ne ho bisogno da troppo tempo” terminò ridacchiando.
“Sei troppo buono con me, Ni” sussurrò Lauren, poggiandosi alla mano di lui ancora di più, godendosi il contatto.
“Non è affatto vero, piccola” rispose Niall, sporgendosi in avanti e baciandole la fronte. E Lauren sentì che un brivido piacevole l’attraversava. Era davvero una splendida sensazione.
 
 
Entrare in casa Stylinson quella sera era stato alquanto strano. Durante tutto il tragitto in macchina, dallo studio all’appartamento, le loro dita erano state intrecciate sul cambio dell’auto e le avevano sciolte solo quando Niall aveva parcheggiato.
Camminavano sempre alla stessa distanza. Se la gente li vedeva doveva continuare a credere che erano solo degli amici e colleghi di lavoro. Nulla sembrava essere cambiato da prima.
Quando Harry aprì la porta li accolse con un sorriso, mettendo in mostra le sue fossette e i due lo seguirono in salotto dagli altri.
E fu in quel momento, quando tutti si erano voltati a guardarli che Lauren e Niall iniziarono a sentirsi nervosi.
“Allora? E’ stato bello?” chiese Louis voltandosi verso di loro.
I due spalancarono gli occhi stupiti e si guardarono. Si vedeva così tanto?
“Cosa?” chiese Lauren, tornando a guardare il suo migliore amico e portando la mano alla bocca, mangiucchiandosi l’unghia.
Louis la guardò male. “Come cosa, Len! Hai incontrato Ryan, come è andata?”.
E a quel punto a Lauren tornò in mente. Dannazione! Niall era riuscito a farle dimenticare anche Ryan Tedder.
La ragazza vide perfettamente come Niall tornava a rilassarsi e andava a sedersi accanto Zayn e Liam con un sorriso.
“Oh, giusto” Lauren ridacchiò nervosamente e andò a sedersi sull’altro divano con Louis e Harry.
“Ti ha sconvolta così tanto?” chiese Louis con un sorriso divertito, passandole un braccio sulle spalle.
“Un po’” rispose la ragazza, sorridendo a sua volta. “Ryan è incredibile” e da lì iniziò a raccontare del loro incontro.
Niall pensò che dopotutto, nessuno si era accorto che qualcosa era cambiato. O almeno pensava. Alla fine, dovevano solo comportarsi come al solito e tutto sarebbe andato per il verso che volevano. O così sperava.
 
 
All’interno dei One Direction tutti si erano accorti che Niall era veramente felice. Non che solitamente non lo fosse, ma adesso aveva proprio il sorriso sulle labbra in ogni momento e sprizzava allegria come una piccola palla di sole.
Sembrava che la sua nostalgia dell’Irlanda fosse sparita, insieme a qualsiasi tipo di preoccupazione o tristezza. I ragazzi non sapevano il motivo, ma amavano averlo accanto in quel modo e non osavano chiedere per paura di far cambiare la situazione.
Ed era un bene che non chiedessero, perché il reale motivo era Lauren. La neocoppia era diventata inseparabile. Passava insieme più tempo possibile e spesso e volentieri dormivano insieme la notte. Amavano stare tra le braccia dell’altro e coccolarsi davanti al televisore o dormire incollati, con Niall a cucchiaio su Lauren.
E anche se potevano farlo soltanto quando erano da soli e dovevano comportarsi come semplici amici davanti agli altri, a loro andava bene.
L’unica cosa che inizialmente aveva rattristato Niall era Louis. Ovviamente non aveva nulla contro il suo amico e compagno di band, ma non poteva fare a meno di essere geloso di lui. Lauren continuava ad uscire con Louis qualche volta e i fan (quelli che non credevano in Larry) li ritenevano una coppia perfetta.
Tutto, però, era cambiato un venerdì sera, quando Lauren era andata ad una sfilata di moda con Louis, insieme a Zayn e Perrie e Niall era rimasto con Harry e Liam a casa. Anche se quest’ultimo li aveva raggiunti dopo un’uscita al centro commerciale con Danielle.
I tre ragazzi avevano ordinato una pizza e avevano messo su un film, ma soltanto Liam lo stava vedendo realmente. Harry continuava a guardare le foto che uscivano online di Louis e Lauren e questo non aiutava affatto Niall. Più guardava lo schermo di quell’Iphone, più la gelosia lo assaliva e lo abbatteva, tanto che aveva iniziato a sbuffare e a guardare l’orologio appeso al muro.
“Niall, devi prendere la pillola per caso?” gli aveva chiesto Liam ad un certo punto, guardandolo con la coda dell’occhio.
“No” rispose secco l’altro, ignorando l’ironia dell’amico.
“E allora che ti prende?” gli chiese Liam a quel punto, voltandosi a guardarlo completamente.
Niall scrollò le spalle. “Sono solo stanco” rispose, passandosi una mano sul viso.
“Vuoi andare a casa? Rimango io qui con Harry” disse Liam, guardando il più piccolo che li fissava con occhi imploranti: voleva compagnia fino all’arrivo di Louis.
Niall aveva annuito e si era alzato in piedi. “Grazie. Ci vediamo domani” ed era uscito da quell’appartamento per dirigersi al suo.
Anche se forse non era stata una grande scelta: continuava a pensare a quei due e a chiedersi se fossero tornati. Alla fine aveva deciso di usare la tecnica di Harry e aveva visto dal telefono che i due erano usciti già da un po’ da quella sfilata. E ovviamente si era messo le scarpe ed era uscito di casa una seconda volta.
In una decina di minuti era arrivato a casa di Lauren e aveva suonato il campanello senza curarsi di nulla. Con il senno di poi, avrebbe potuto creare un guaio se Louis fosse stato ancora lì, ma la sorte era dalla sua parte.
Quando Lauren, già in tuta, aveva aperto la porta apparve stupita. “Niall” disse e il ragazzo annuì, chiudendo la porta dietro di sé e attirandola a sé per baciarla.
La ragazza poté sentire perfettamente lo stato d’animo di Niall da quel bacio. Era quasi disperato.
“Ehi” disse quando si separarono e Niall rispose soltanto con un: “Mi sei mancata” e chiuse gli occhi, affondando il viso nel suo collo.
“Cosa c’è?” chiese Lauren, passando le dita tra i suoi capelli biondi e Niall si stupì di come riuscisse a capirlo.
“Niente, mi sei solo mancata” mentì Niall trascinandola verso il divano.
“Sono stata via solo un paio d’ore, piccolo” disse e il biondo si sistemò tra le braccia di lei, poggiando la testa sul suo petto.
In questi casi si vedeva maggiormente la differenza di età tra i due e a Lauren più che infastidire, la cosa affascinava.
“Mmh” rispose Niall chiudendo gli occhi a godendosi le carezza che lei gli stava facendo, cercando di confortarlo.
“E’ successo qualcosa?” chiese la ragazza, baciandogli la fronte.
Il ragazzo scosse la testa e poi chiese: “Ti sei divertita con Louis?”. Il tono con cui l’aveva detto, quasi cattivo, ma allo stesso tempo addolorato, fece capire a Lauren quale fosse il problema.
“Oh, piccolo. Sei geloso di Louis”. L’ultima frase era uscita più come un’affermazione che una domanda.
“No” la riposta di Niall era stata fulminea.
Lauren ridacchiò e disse: “Non devi esserlo, Ni. Louis è di Harry, mentre tu sei il mio piccolino. Io ti amo”.
E quella sera Niall rischiò veramente di morire affogato con la sua saliva. Era la prima volta che Lauren glielo diceva apertamente dopo settimane. Era la prima volta che glielo diceva in quel senso.
Sollevò la testa di scatto e la guardò con gli occhi spalancati. “Cosa hai detto?” chiese con un filo di voce.
“Che non devi essere geloso?” Lauren era confusa dalla sua reazione.
“No, dopo”. Niall sentiva l’ansia crescere.
“Che sei il mio piccolino?”.
Niall scosse la testa con foga. “No, proprio alla fine”.
Lauren ci pensò su e poi sorrise. “Oh” disse. E dopo un attimo di silenzio continuò: “Ti amo, Niall James Horan”.
E il sorriso sul viso di Niall sorse immediatamente. Si lanciò sulle labbra di Lauren, chiudendo la distanza e staccandosi solo per dire. “Ti amo anche io, Lauren Frost”.
E dopo allora i ragazzi avevano potuto vedere il cambiamento di Niall: la felicità palpabile in lui, che considerava quella sera la più bella della sua esistenza.
I due avevano iniziato a baciarsi sul divano e Niall era finito presto sopra di lei.
Lasciava piccoli baci e morsi sul collo e sulla mascella della ragazza, per poi tornare alle sue labbra.
“Letto?” sussurrò Lauren afferrando ancora di più i capelli di Niall.
Il biondo riuscì soltanto a gemere e sollevò da lì la ragazza, che gli aveva cinto la vita con le gambe.
Dopo quei pochi passi aveva poggiato Lauren sul letto matrimoniale, prendendo la stessa posizione che avevano assunto precedentemente sul divano.
“Niall” Lauren sussurrò il suo nome, con le labbra che sfioravano la guancia del biondo.
Il ragazzo infilò la mano sotto la maglia di lei, a contatto con la schiena, graffiandole appena la pelle e facendola ansimare. “Sei mio” balbettò Lauren, mentre Niall le continuava a stampare baci in qualsiasi porzione di pelle scoperta.
“Sono tuo” ripeté il biondo, prima di slacciare l’elastico della tuta che lei portava.
Lauren però gli afferrò la mano e lo fermò. Mise la mano rimasta libera sul petto di lui e lo spinse, ribaltando le loro posizioni e finendo a cavalcioni su Niall.
Il biondo le cinse i fianchi con le mani e la lasciò fare: Lauren sollevò l’orlo della sua maglia e con l’aiuto di Niall finì per terra, lasciando il suo petto scoperto. Niall vide perfettamente il sorriso malizioso sul viso della ragazza e sentì i suoi pantaloni farsi sempre più stretti.
“Lauren” borbottò, affondando la mano nei capelli di lei, che si era abbassata per baciare la sua pelle.
Niall sentiva ogni punto in cui le labbra di lei si poggiavano andare lentamente a fuoco. Non ce la faceva più.
“Basta” disse e con un solo movimento del braccio tornò alle posizioni di partenza.
Lauren ridacchiò e aiutò Niall nell’intento di toglierle la maglia.
Quando il biondo si trovò davanti per la prima volta la ragazza con addosso soltanto il reggiseno rimase senza fiato. Lauren aveva una terza piena di seno e il biondo l’ammirò, prima di andare alla ricerca del laccetto che avrebbe permesso di mettere in mostra il tutto.
Anche quell’indumento finì presto per terra e Niall sentì il suo respiro accelerare. “Wow” disse estasiato.
“Sei... sei bellissima” terminò e vide Lauren sorridere.
“Anche tu” sussurrò lei, facendo scontrare le loro labbra per l’ennesima volta e assaporando l’uno la bocca dell’altro.
Le mani vagavano sui loro corpi, cercando di scoprirsi, di conoscersi e di portare alla luce parti del loro corpo che entrambi avevano solo potuto immaginare.
Ben presto, tutti i loro vestiti erano ammucchiati sul pavimento, mentre l’unica cosa che a Niall e Lauren importava era proprio loro. Solo e semplicemente loro.
 
Novembre 2012
Harry non sapeva più come far aprire la porta della camera da letto a Louis, che si era chiuso all’interno dall’ora di pranzo.
Aveva cercato di convincerlo in qualsiasi modo, ma niente. Alla fine aveva chiamato Lauren, cercando di farsi aiutare.
La mora era arrivata a casa dei due ragazzi e aveva trovato un Harry disperato, quasi sull’orlo delle lacrime.
“Tranquillo, Haz. Lo faremo uscire. Con le buone o con le cattive” lo aveva tranquillizzato sollevando le sopracciglia e facendo sorridere il più piccolo.
“Louis William Tomlinson!” aveva detto in modo imponente bussando alla porta della camera da letto. “Apri questa dannata porta”.
All’inizio nessuno rispose e i due ragazzi si lanciarono uno sguardo.
“Louis, apri!” ripeté.
“Va via, Lauren!” urlò finalmente il maggiore dall’altra parte.
“Io e Harry staremo qui fin quando non aprirai la porta!”. Harry sospirò e si appoggiò al muro.
“Non è vero! Andate via!” ribatté Louis.
“E’ colpa mia” si lamentò Harry, sedendosi per terra. Lauren lo guardò compassionevole.
“Oh, tesoro. Non è colpa tua” gli disse, abbassandosi sulle ginocchia e affondando la mano nei suoi ricci.
“E invece sì. Con Taylor…”
Lauren lo interruppe: “Haz, Louis sa che non è una tua scelta quella di avere Taylor come beard, proprio come io lo sono per lui. Si sta solo incolpando a causa di quella maledetta intervista”.
“E’ un attore fantastico” ridacchiò Harry tristemente, con le lacrime agli occhi.
“Già. Proprio per questo si odia. Sappiamo entrambi che non voleva dire quella cosa ai vostri fan” continuò lei, prima di sussurrare: “Anche io sono una Larry shipper, ma non dirlo in giro, né ad Harry né a Louis. E ti assicuro che io continuo a credere in loro” e gli sorrise facendogli l’occhiolino.
Harry fece un piccolo sorriso, ma non disse nulla.
“Odio i vostri manager. L’ho mai detto? Obbligare Louis a negarvi e a dire alle fan Larry di non essere vere fan.  È una pazzia. E adesso far comparire Taylor accanto a te. Proprio non capiscono”.
Harry sospirò e annuì. “Lo so. Lo hai già detto, sì. Come facciamo a tirare fuori Lou dalla camera da letto?”.
Lauren si sollevò in piedi e porse la mano ad Harry per aiutarlo a tirarsi su. “Mmh” disse Lauren guardando la porta. “Mi serve una forcina e cinque minuti di tempo. Vedrò quello che posso fare” disse seriamente.
Harry la guardò con la bocca aperta. “Dici sul serio?” chiese, senza neanche riuscire a ridere.
“Certo. Quando ero piccola forzavo sempre la porta della cucina per mangiare qualcosa, nel caso in cui la cena…” si interruppe di colpo e si voltò a guardare Harry. Lauren ridacchiò nervosamente e continuò: “Lunga storia. Però aspetta, voglio provare prima una cosa”.
Osservò per bene la serratura, poi bussò per l’ennesima volta, ma non ottenne risposta. Infilò una forcina tirata via dai suoi capelli nella serratura, senza curarsi che potesse fare rumore. “Louis? Boo, apri la porta?” chiese poi, bloccandosi. “Se non lo fai tu, lo faccio io. E sai che ne sono capace. Non ti darei neanche il tempo di bloccarla in altro modo. Non sto scherzando”.
Silenzio. Lauren contò mentalmente fino a tre, poi la serratura scattò: Louis aveva aperto la porta.
“Oddio, ce l’hai fatta” disse Harry, guardandola e facendole un sorriso. Lauren sollevò le spalle e abbassò la maniglia.
“Adesso è compito tuo, Hazza. Vai a dirgli qualcosa, confortalo nei modi che vuoi tu…” Harry sollevò gli occhi al cielo. “Sei la persona più indicata in questo caso. Digli solo che gli voglio bene, ok?” terminò lei, battendo la mano sul petto di Harry e camminando verso l’uscita della casa.
“Grazie” disse Harry voltandosi verso la ragazza ormai dietro di lui e lei rispose con un semplice: “Di nulla”.
E adesso il ragazzo aveva un lavoro da fare. Lauren aveva ragione: Harry sapeva come tirare su Louis e anche quella volta ci sarebbe riuscito.
 
Dicembre 2012
“Non voglio! Non voglio!”.
Niall sospirò e si sedette sul letto, accanto ad Harry.
“Senti, amico. Non voglio arrivare in ritardo. Louis e Laurie sono già usciti di casa, Liam e Zayn sono già lì. Manchiamo solo noi, quindi muoviti e vestiti” disse Niall, stufo di dover aspettare.
“Non voglio andare ad una stupida festa di Natale in cui dovrò stare appiccicato a Taylor a causa di tutte le macchine fotografiche” si lagnò l’altro con le mani sul viso.
Niall sbuffò. “Harry! Sarà solo per un paio d’ore. Per Louis non è un problema e ti farai perdonare con la sua festa di compleanno. Quindi, non rompere. O ti lascio qui” gli disse categorico.
Harry sospirò e si alzò in piedi borbottando. “Stupida Modest!”.
Per lo meno, adesso si stava vestendo e loro potevano raggiungere la loro destinazione.
Quando arrivarono all’hotel in cui si sarebbe tenuta la festa, Harry e Niall vennero assaliti dalle macchine fotografiche. Erano veramente tante, ma sapevano che una volta arrivati all’interno si sarebbero come minimo dimezzate.
Entrambi vennero accolti dopo una serie di corridoi da alcuni uomini eleganti che per tutta la sera si sarebbero occupati delle giacche dei presenti.
“Buona serata!” gli dissero con un sorriso, che Niall ricambiò, aggiustandosi il maglioncino sopra agli skinny stretti.
E poi seguì Harry dentro a quella sala enorme e addobbata, pronti per quella serata.
 
Lauren pensava che dopotutto quella non era una brutta serata. Eccetto le continue foto scattate da uomini pagati appositamente per l’occasione, il tutto era organizzato bene, la musica piacevole e il cibo eccellente. Inoltre si stava divertendo un mondo a criticare e a sparlare di qualsiasi persona presente con Louis accanto e un bicchiere di champagne in mano. Accanto a loro ci stavano anche Niall e Zayn, con la sua Perrie, mentre Liam e Danielle stavano poco distanti, a chiacchierare con uomini e donne in completi perfettamente eleganti.
Un’altra storia era quella di Harry e Taylor. Sembravano la coppia della serata, avevano riconfermato la loro relazione e venivano riempiti di domande. Louis aveva deciso di ignorarli palesemente dall’inizio, nonostante Harry lanciava spesso delle occhiate al suo fidanzato. Dal canto suo, Louis continuava a divertirsi in quel modo con la sua migliore amica.
Tutto stava andando liscio e i ragazzi aspettavano solo il momento in cui sarebbero andati a casa.
Mancava veramente così poco. Nessuno credeva che la serata potesse degenerare.
“Vado a prendere da bere” disse Niall, alzandosi in piedi. Nessuno commentò e Lauren lo seguì semplicemente con lo sguardo.
“Ma che cappello ha in testa quella donna?” chiese Louis, attirando la sua attenzione. Lauren scoppiò a ridere, ma la sua risata scemò di colpo e la sua testa si voltò di nuovo nella direzione precedente.
“Oddio. Scusa. Scusami, mi dispiace. Non volevo” Niall stava farneticando quelle parole davanti una Taylor Swift con il vestito bagnato. Evidentemente c’era stato uno scontro involontario e quello era stato il risultato. Niall era così rosso in viso.
E poi le parole di Taylor: “Non toccarmi di nuovo, brutto maiale biondo!”.
Fu il caos. Tutti si erano fermati, compreso Harry, che stava cercando di aiutare la bionda, ma si era bloccato di colpo a guardarla. Tutto lo staff aveva vietato immediatamente ai fotografi di usare le loro macchine.
Niall, dopo quelle brutte parole, si era zittito di colpo. Lauren poté vedere il momento preciso in cui ingoiò, cercando di mandare giù qualsiasi cosa gli si fosse formato in gola e poi i suoi occhi: si erano riempiti di lacrime.
Fu proprio in quel momento che Lauren, con il sangue che le ribolliva dentro, si alzò di scatto. “Chi diavolo crede di…?”.
“Len!” Louis la fermò di colpo, passandole un braccio intorno alla vita e trattenendola. “Che pensi di fare?”.
Niall, intanto si era voltato di colpo ed era uscito dalla stanza, seguito da Zayn e Liam.
“Louis, lasciami!” affermò Lauren, dandogli un pizzicotto.
“Ahi” Louis la lasciò, ma la seguì, avendo paura di ciò che avrebbe potuto fare.
“Chi diavolo ti credi di essere?” disse Lauren infuriata e Taylor si voltò verso di lei con una smorfia.
“Come ti permetti di insultare Niall in questo modo? Non sei nessuno per i ragazzi. Non dovresti neanche azzardarti”.
“Tu sta zitta. Sei proprio come me. Sei nella mia stessa condizione. Vieni usata solo per salvare la faccia dei ragazzi” ribatté la bionda.
Lauren rise in modo crudele. Anche Louis, adesso che si era accertato che Lauren non l’avrebbe aggredita, stava guardando con disprezzo la finta ragazza di Harry.
“Saremo nella stessa condizione, ma tu sei molto peggio di me, bionda. Io amo i ragazzi, mentre tu ami i tuoi soldi. Se avessi un po’ di considerazione loro o semplicemente altrui non avresti mai detto quelle parole a Niall” Lauren aveva proprio perso le staffe. Una ragazzina viziata, con la bella voce e bel viso, ma senza un po’ di intelligenza.
Taylor rise e Lauren continuò: “Prova ad avvicinarti a Niall un’altra volta. Non voglio vederti neanche a dieci metri di distanza da lui oppure…” si interruppe, voltandosi verso il suo amico riccio. “E tu tieni a bada la barbie Harry, o qui finisce male”. E dopo questa affermazione girò sui tacchi e prese la direzione in cui erano andati gli altri tre.
Harry aveva una faccia afflitta e si scambiò soltanto uno sguardo intenso con Louis. Il maggiore stava cercando di consolarlo in quel modo, senza dire una parola, mentre intorno a loro la festa riprendeva di colpo vita.
Lauren attraversò in fretta il corridoio, seguendo le voci basse che si sentivano da quella distanza.
Svoltò l’angolo e: “Oh, Ni” sussurrò. Il biondo era seduto su una poltroncina di pelle, con gli occhi arrossati, mentre Liam e Zayn cercavano di consolarlo, in piedi davanti a lui. Comunque il biondo non sembrava calmarsi molto.
“Niall” ripeté Lauren a voce più alta e tutte e tre le teste si voltarono verso di lei. Lauren si era concentrata solo sull’espressione di Niall, tanto che non si rese conto di quella di Zayn, sollevato di vederla arrivare.
Il biondo, dal canto suo, aveva spalancato gli occhi e mentre Lauren si avvicinava iniziò a farneticare tra le lacrime: “Mi dispiace, mi dispiace. Io non volevo. È stato un incidente”.
Lauren arrivò davanti al ragazzo e Liam e Zayn si scansarono istintivamente, arretrando e lasciandola fare.
“Lo so, Ni. Ssh, non piangere. È ok” gli disse mettendogli le mani sul viso e asciugandogli le lacrime.
“Non volevo toccargli le tette, davvero. Mi hanno spinto”.
Lauren si fermò un attimo. Oh, ecco cosa si era persa in quel caos.
Taylor doveva ritenersi fortunata ad essere stata toccata, seppur per sbaglio, da uno di quei cinque splendidi ragazzi. E invece l’aveva chiamato “brutto maiale biondo”. Che ingrata. Che stronza.
“Niall” disse Lauren dolcemente. “Noi lo sappiamo. Ti crediamo”.
“E poi perché avresti voluto farlo? Insomma, Taylor avrà a malapena una prima. Avresti potuto scegliere di meglio” disse Zayn a quel punto e Lauren scoppiò a ridere, mentre Niall fece un piccolo sorriso divertito.
“Niall, lascia perdere. Taylor è stata cafona. Hai milioni di fan che apprezzerebbero. Milioni di ragazze” lo rassicurò e poi si abbassò e gli sussurrò all’orecchio: “tipo me” in modo che potessero sentire soltanto loro.
Niall a quel punto scoppiò a ridere. Zayn e Liam si guardarono: loro non ci erano riusciti, mentre quella ragazza aveva impiegato pochissimo tempo.
“Sarebbe stato molto meglio” commentò Niall, sorridendo complice alla mora. Ormai avrebbe potuto toccarle il seno senza problemi e il biondo amava da impazzire le forme della sua ragazza.
“Laurie?” chiese a quel punto Liam.
“Sì?” la ragazza si voltò.
“Che ne hai fatto di Taylor?”.
Lauren scoppiò a ridere.
“Ren” commentò invece Niall, stropicciandosi il naso.
“Non le ho fatto niente, giuro. E’ ancora perfetta” disse Lauren.
“Cosa le hai detto?” chiese Zayn, infilandosi una mano in tasca e sorridendo divertito.
“Solo due parole” fu la risposta della mora, con un sorriso soddisfatto sul viso.
“Ragazzi?” la voce di Louis li interruppe e tutti si voltarono verso il più grande.
“Possiamo anche andare via adesso” disse felicemente.
Niall si alzò in piedi mentre gli altri commentavano: “era ora” e “recuperiamo le nostre donne e fuggiamo”.
E quando Niall passò accanto a Louis, questo gli chiese se stesse bene. “Sì, andiamo a casa” fu la risposta del biondo, che in quel momento si stava trattenendo con tutte le sue forze dall’intrecciare le dita con quelle della sua ragazza.
 
 
“Non ce la faccio più” Lauren lasciò cadere la testa sul tavolo davanti a sé.
“Neanche io” disse Louis, senza staccare lo sguardo dallo schermo del telefono.
Niall invece, stava in silenzio, battendo la penna sul foglio davanti a sé a tempo di musica immaginaria.
I tre ragazzi si trovavano in studio. Liam, Zayn ed Harry erano ad un’intervista e li avevano lasciati lì a lavorare.
Dopo pochi secondi di silenzio, Louis sollevò finalmente gli occhi. “Harry ha finito. Sta arrivando, mentre gli altri stanno andando a casa” affermò con un sorriso.
E così dopo circa dieci minuti Louis li aveva salutati e Niall e Lauren erano rimasti da soli.
“Basta. Posa quella penna” affermò Lauren, alzandosi in piedi e girovagando per la stanza. Si soffermò su alcuni strumenti e iniziò a toccarli, dando le spalle al ragazzo.
Lauren non si accorse nemmeno che si era alzato e sobbalzò quando Niall gli mise le braccia intorno alla vita. “Ehi” disse, baciandole la tempia, per poi poggiare la testa sulla sua spalla.
“Ehi” ripeté Lauren, facendogli un sorriso.
Il suo sguardo, però si posò sulla porta ancora aperta e decise di staccarsi dal ragazzo, che sospirò.
“E’ snervante” disse, mentre Lauren andava a chiudere la porta.
“Lo so, amore. Mi dispiace” rispose, sedendosi sul tavolo.
Niall si avvicinò, poggiandole le mani sui fianchi. “Sono passati due mesi, Ren. Inizio a sentirmi in colpa”.
“Siamo due bravi attori” cercò di sdrammatizzare lei e il biondo fece un mezzo sorriso. Non era poi così sicuro del fatto che avessero brillanti abilità teatrali, anche se lui stesso si chiedeva come i ragazzi potessero non accorgersene. Ok, anche prima della loro relazione i due passavano parecchio tempo insieme, dato che avevano molte cose in comune. Ok, anche prima non avevano problemi a mangiare dalla stessa forchetta o bere dallo stesso bicchiere. Ma Niall pensava che involontariamente fosse aumentato il contatto o quanto meno gli sguardi. E poi spesso pensava che più tempo facevano passare, peggiori sarebbero state le conseguenza. Ma Lauren continuava a preferire quella scelta. Voleva salvaguardare Louis ed Harry. Voleva proteggere il suo migliore amico.
Niall sospirò di nuovo. Per quel pomeriggio avrebbe lasciato perdere. Si sporse in avanti e fece scontrare le loro labbra.
Lauren era titubante: erano in studio, sebbene la porta fosse chiusa. Ma dopo qualche secondo lei stessa sentiva il bisogno di ricambiare e per una volta decise di rischiare.
Portò le braccia al collo di Niall e lasciò che il biondo approfondisse il bacio.
E nel momento in cui si separarono, le loro labbra, come se fossero soggette ad attrazione magnetica, tornarono a cercarsi. Niall mise la mano sotto la maglia di Lauren, lasciandole quasi i segni sulla schiena, mentre lei aveva preso a giocare con il suo labbro inferiore.
“Lauren” sussurrò il biondo, scendendo a baciarle la mandibola e la base del collo, quella appena scoperta dalla sciarpa. La ragazza intrecciò le gambe intorno alla sua vita e gli sollevò di nuovo la testa, volendo continuare il bacio e fregandosene dei loro respiri affannati.
Erano così presi l’uno dall’altra. C’erano solo loro due. Tanto che non si accorsero che la porta era stata aperta.
“Oh mio dio”.
 
 
Louis era uscito dalla stanza dello studio di registrazione, lasciando Niall e Lauren da soli. Aveva Harry che lo aspettava di sotto in macchina e poi sarebbero potuti tornare a casa da soli. Avevano in programma una serata relax, soltanto loro due, senza alcuna finta fidanzata o amici che li ostacolavano nei loro intenti, come dire, focosi. Ne avevano davvero bisogno. A loro piaceva ricordarsi in quel modo a chi appartenevano davvero e quanto si amavano. Con quei pensieri percorreva i corridoi frettolosamente, andando verso l’uscita. Ed era talmente preso che una volta svoltato l’angolo non si prese nemmeno la briga di guardare e stava per finire addosso a qualcuno.
“Ehi, Louis”. L’accento del ragazzo fece sorridere Louis, che sollevò lo sguardo per incontrare lo sguardo dell’amico dai capelli rossi.
“Ehi, Ed” lo salutò.
“Fretta? Stai già andando via?” gli chiese con un sorriso sul viso.
“Già, non ce la faccio più. Il cervello mi si sta sciogliendo”. Rispose, mentre Ed ridacchiava. “E poi Harry mi aspetta di sotto” rispose, grattandosi la testa.
“Stava in macchina? Mmh, non l’ho visto. Che peccato. Lo saluteresti tu per me?” disse il rosso con un sorrisino.
“Certo, amico. Ci vediamo presto” fece Louis e Ed annuì.
“Mi metto a lavorare, prima che l’ispirazione se ne vada” terminò il rosso, dando una pacca sulla spalla di Louis e percorrendo il corridoio canticchiando un motivetto.
Louis sorrise divertito e si affrettò ad uscire. Voleva vedere Harry e subito.
Vide la macchina parcheggiata sul vialetto e si chiese come avessero fatto né Ed né Harry a non accorgersi l’uno del l’altro. Erano talmente tra le nuvole.
Aprì lo sportello e Harry gli fece un sorriso, mettendo in mostra le sue fossette.
“Ciao, amore” disse il più piccolo.
“Ehi, babe. Andiamo a casa?”. Harry annuì e fece per mettere in moto quando Louis lo fermò: “Aspetta. Ho dimenticato il mio diario con i testi di sopra”.
Harry lo guardò: “Lo prenderà Lauren. Mandale un messaggio”.
Louis ci rifletté un attimo e annuì soltanto.
 
 
“Oh mio dio” la voce fece separare Niall e Lauren all’istante e le loro teste si voltarono verso la porta aperta.
Lauren sentiva ancora le mani di Niall su di lei e non sapeva se lasciarle lì o allontanarle da sé. Ma rimase immobile, tanto il danno ormai era fatto.
“Merda” disse la ragazza, grugnendo e poggiando la fronte sulla spalla di Niall, che guardava in silenzio verso il ragazzo dai capelli rossi che era appena entrato.
“Siete vestiti?” fu la prima cosa che Ed chiese. Aveva portato una mano alla faccia per coprirsi gli occhi.
Lauren sospirò, lasciando che fosse Niall a rispondere. “Sì, Ed”.
Ed chiuse tolse la mano e li guardò. “Voi… voi due state insieme?” chiese con gli occhi sbarrati e il dito che si muoveva ad indicare l’uno e l’altra.
“Beh…” Lauren sentì le braccia di Niall che stringevano possessivamente la sua vita. “Sì” terminò il biondo.
Ed rimase un attimo a guardarli, poi chiuse la porta dietro di sé e disse: “Da quanto tempo? Perché cavolo non ne sapevo niente?”.
Lauren a quel punto sollevò di nuovo la testa. “Sei il primo che lo sa, Ed” disse, spostando Niall e alzandosi in piedi.
“Cos…? Aspetta. Voi mi state dicendo che nessuno sa della vostra relazione a parte me?”.
Niall sospirò e si sedette sul tavolo, nel posto occupato subito prima da Lauren, la quale adesso stava camminando per la stanza.
“Esattamente” disse Niall, portandosi le mani sul viso, come se volesse scacciare tutto via con quel gesto.
“Quanto tempo?”.
“Due…” iniziò Niall, prima di fermarsi.
“Settimane?” fu la domanda di Ed, dopo essersi seduto su una sedia.
“Mesi” lo corresse Lauren, voltandosi per guardare la sua reazione.
Ed spalancò gli occhi e i due amanti riuscirono a vedere perfettamente quanto il suo cervello si stesse impegnando per capire, ma con scarso risultato.
“In che casino vi siete cacciati?”.
Niall ridacchiò nervosamente, mentre Lauren tornò di nuovo verso il ragazzo, come se una forza invisibile la richiamasse a lui.
“Ed, gli altri non devono saperlo” disse Niall, lanciando all’amico uno sguardo supplicante.
“Perché no? Non sarebbe più facile…?”.
“No!” Lauren lo interruppe e Niall voltò di scatto la testa nella sua direzione. La ragazza adesso sembrava in preda al panico.
“Ma Louis…” tentò Ed, ma Lauren lo sovrastò: “Tu non capisci! Harry e Louis… è il mio migliore amico, cristo! Mi ha chiesto soltanto di fare una cosa per lui e io… io non ci sono riuscita!” la sua voce si era fatta più alta e il suo respiro più veloce.
Niall balzò in piedi. “Ehi, ehi. Ren. Va bene. È tutto ok” le disse, mettendole le mani sul viso e cercando di calmarla.
Ed rimase a guardarli in silenzio, con uno sguardo triste rivolto alla ragazza.
Lauren si concentrò sulla voce di Niall e sul suo contatto, riuscendo a calmarsi e ad annuire.
“Scusami, Lauren” disse Ed a quel punto.
La ragazza si voltò a guardarlo dispiaciuta e scosse la testa. “No. È colpa mia. Non volevo, aggredirti, mi dispiace”.
“Non fa niente” le sorrise il rosso.
E poi dopo un attimo di silenzio Niall chiese: “Non lo dirai agli altri, vero?”.
Ed scosse la testa. “Se è questo che volete, no. Lo terrò per me. Ma penso che più lo teniate nascosto, peggio finirà”.
Niall annuì. Lui la pensava proprio come Ed. Ne era consapevole, ma cercava di non pensarci, perché dopotutto aveva la sua Lauren e questo gli bastava. Se lei era felice, lo era anche lui.
“Grazie” disse Lauren, sorridendo al loro amico.
“Comunque ragazzi. Insieme siete davvero molto carini” terminò Ed.
E anche Niall, uscendo dai suoi pensieri, non poté fare a meno di sorridere dolcemente, proprio come stava facendo anche la ragazza.
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice: Ehilà!! Ok, so che vi ho fatto aspettare alquanto, ma per adesso non ho molto tempo per scrivere. Ew.
Allooora, di questo capitolo volevo dire soltanto una cosa: l'isulto di Taylor. Girava voce che glielo avesse detto davvero all'epoca, ma non ho idea se sia vero o meno. Comunque, spero di non aver insultato nessuno trattando la cantante in questo modo. Ma mi piaceva alquanto per i fini della mia storia.
Adesso scappo. Grazie a tutti! Mi farebbe piacere se mi lasciaste un commento.
Tanto amore xx
-M

 
  
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