voglio ringraziare chi ha commentato e chi mi ha messonei suoi preferiti. grazie^^
VIA VIA VIA
Vidi ciò
che voleva fare, lo vidi, come stessi per farlo io stessa. Era la
sensazione
che provavo da troppo tempo, che mi faceva credere di essere diversa.
Così Dean impugnò la pistola, il tempo di
vederlo
puntare che riuscì a fermare la bambina, la vidi
vaporizzarsi giusto prima di
sferrarle un colpo alla schiena.
Quello
non era un demone,
ma una sorta di spirito.
Chiusi
gli occhi,
sapevo che in quel momento la mia “dote” ci avrebbe
dato un vantaggio, così
proprio prima di vederlo materializzare alle spalle di Dean lo
colpì con una
mazza di ferro.
Dean
si girò verso
di me con gli occhi spalancati, e mi guardò con
un’aria interrogativa che non
riuscivo ancora a capire bene.
Mi
girai verso Juan
e lo vidi preoccuparsi, gli feci un sorriso e lui mi rispose di rimando.
Juan
era l’unico a
sapere della mia “dote” extra, e mi guardava
preoccupato, non disgustato.
“Dean
dobbiamo
andare via da qui, e scoprire chi è quello spirito, dobbiamo
andare via da QUI!”
e presi Juan per la maglia trascinandolo fuori.
Dean
mi fermò
prendendomi per un braccio.
“cosa
significa? Noi stiamo qui e combattiamo”
“Dean
non capisci, non puoi combatterlo, devi solo bruciare il corpo,
dobbiamo andare
VIA” e dicendolo lo sfidai alzando una mano come per
trascinarlo fuori.
Quando vidi
di nuovo cosa lei stesse pensando,
era così chiaro, così nitido, che quasi svenni e
stavo per cadere a terra,
quando mi ritrovai d’improvviso appoggiata a qualcosa, o a
qualcuno. Vidi la
mano che sbucava da sotto la manica,e vidi un anello bellissimo.
“VIA
VIA VIA” urlai a Dean e a Sam, mentre loro mi guardavano
preoccupati più per
loro stessi che per me, sicuri che io fossi una pazza visionaria.
La vidi
ripresentarsi alle spalle di Sam, mentre digrignava e mostrava i denti,
e
capii, capii chi era e come aveva fatto a raggiungerci, e come
sconfiggerla.
In fondo
era tutto nella sua mente, dovevo solo scavarci un po’ dentro.
Sam si
voltò e la sparò con i proiettili a sale.
Dean mi
portò fuori e mi fece sedere di nuovo dietro, mentre gridava
a Sam di tornare in
macchina.
Dean
correva, con la sua bellissima Impala, e imprecava tutti.
Nelle sue
imprecazioni, alquanto impossibili, riuscì a sentire Juan
che mi chiedeva se
stavo bene, e se avevo “certi” mal di testa.
Gli sorrisi
a stento. Il dolore era così forte da farmi quasi
dimenticare quello che dovevo
dire.
“Dean,
quello era uno spirito, ha seguito voi perché tu hai
qualcosa di suo, la vostra
ultima caccia è stata su una madre
che
ha ucciso le proprie figlie??”
Nello specchietto
retrovisore vidi gli occhi di Dean diventare di fuoco, la sua bocca era
spalancata e spuntava appena qualche ruga attorno agli occhi. Sam
invece si
voltò, e mi guardò con la sua aria preoccupata
davvero, e con il suo fare
gentile.
“come
lo sai?” mi chiese senza troppi fronzoli.
“quella
bambina, la prima bambina che aveva ucciso la madre- ignorai la domanda
di Sam -
lei aveva quella
specie di porta che hai
preso dalla casa della madre. Ecco quello chela tiene legata a voi,
quello che
non avevate considerato era che non solo la madre era uno spirito, ma
anche la
bambina. Dovete bruciare quell’affare che Dean ha preso da
quella casa.”
“nessuno
sa di quello che ho preso lì, come fai a saperlo
tu?” Dean mi attaccò, era la
voce più odiosa che avessi mai sentito, era la voce del
disprezzo.
“brucialo
Dean, brucialo e non avremo più problemi” gli
risposi senza nemmeno degnarlo di
una veloce occhiata nello specchietto.
Dean
fermò la macchina ad un ciglio della strada, e
tirò fuori dal portafoglio una
sorta di portachiavi con un piccolissimo pezzo di plastica attaccato
vicino,
che raffigurava una bambola anni ’50.
Sam lo
guardò con l’aria un po’ dubbiosa, e
quando vide la figura sul portachiavi lo
rimproverò con lo sguardo, si vedeva così bene
ora, che erano fratelli.
Dean scese
dalla macchina di colpo e aprì la portiera per farmi
scendere.
“rimani
in macchina Sam” gli gridò con il finestrino
abbassato.
Mi trascinò
un po’ lontano dalla macchina.
“è
questo l’oggetto che dici?” mi mostrò
quella figurina.
“si, è
questo.” Gli dissi senza guardarlo, con appena un
po’ di voce.
“come
sai tutto questo?” mi chiese Dean abbassando la voce.
“brucialo
e facciamola finita ok?” gli dissi alzando la voce, e
guardandolo negli occhi.
Era così
sicuro di se, così pieno di se, che mai nessuno, tranne il
fratello, gli aveva
mai negato qualche risposta.
Lui così
prese il suo zippo dalla tasca e dopo aver buttato il portachiavi a
terra e
averlo ben inondato di benzina, lo bruciò colorando il fuoco
di un verde che mi
parve illuminare il suo viso.
“ora mi
devi dire come fai a sapere queste cose” mi impose con il suo
sguardo.
Non gli
risposi, semplicemente mi liberai dalla sua stretta e mi avviai alla
macchina.
Lui mi
riprese per il gomito e mi trascinò davanti a lui, di nuovo.
“STO
ASPETTANDOUNA RISPOSTA!” disse autoritario.
“beh
sai come si dice??? Aspetta e spera “ volevo ritornare a
casa, volevo ritornare
alla mia vita quotidiana, volevo non rivedere mai più quei
due strani ragazzi,
e soprattutto, non avrei mai voluto che qualcuno venisse a conoscenza
del mio “segreto”.