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Autore: Elsira    15/10/2015    2 recensioni
Finalmente la nostra Kin è diventata adolescente!
Diventare ssj è ormai il suo desiderio primario, il pensiero fisso e questo farà esplodere la furia della madre, che si abbatterà su di lei in un modo che nessuno in famiglia si sarebbe mai aspettato. Allo stesso tempo però, riceverà degli aiuti esterni da una persona che diverrà speciale. Il loro affetto avrà ardui avversari e vivaci sostenitori. E voi? Da che parte vi schierate?
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Goten, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Sangue del padre e occhi della madre'
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Anno 790

Il super sayan toccò terra per primo, poggiando i propri stivaletti sull'erbetta che circondava il lago.

Dopo pochi istanti, gli occhi videro solo buio avanti a sé e le orecchie udirono la risata della sorella e l'acqua muoversi.

«Kin?» La chiamò perplesso il ragazzo, ma lei si era già immersa.

Goten si tolse dagli occhi la veste femminile guardando avanti a sé, completamente spiazzato dalla totale mancanza di pudore di Kin.

La sayan si era tolta i vestiti restando in biancheria e si era tuffata nell'acqua saltando direttamente dalla Nuvola.

Dopo nemmeno un minuto, il mezzo busto di Kin emerse dal liquido cristallino con le braccia sopra la testa, intente a sorreggere un pesce grosso quasi quanto lei. Lo lanciò verso il fratello, che buttò a terra l'abito femminile e lo prese tra le braccia con occhi spalancati per la sorpresa.

«Avanti occhi azzurri, vieni a darmi una mano!» Gli gridò con il suo sorriso raggiante sulle labbra, per reimmergersi subito dopo.

Lui sbatté le palpebre allibito ancora per qualche istante, poi un sorriso gli prese il possesso del volto; lasciò la prima preda a terra, lontana dalla riva e vicino alla nuvola Speedy, si tolse gli stivali e la tuta rimanendo in boxer e si tuffò nelle acque gelide del lago.

Appena fu sotto, vide poco distante da lui il corpo sinuoso della sorella spostarsi elegante nell'acqua, come fosse stato il suo elemento naturale.

I lunghi capelli si muovevano come seta all'interno del liquido, sfiorandole appena la schiena e il volto se la sayan si arrestava di colpo. La coda tenuta sempre a circondarle il bacino.

Improvvisamente, si rese conto quanto Kin fosse cresciuta e di che bella donna stesse diventando. Gli scappò un sorriso pensando che ce ne fossero davvero poche in grado di reggere il confronto con lei.

L'unica cosa che le mancava, era un pizzico in più di pudore e buon senso.

Goten si rese conto di essere contento che Kin fosse ancora una bimba sotto molti aspetti. Non essendo mai uscita dall'ambiente di casa nemmeno per studiare, avendo sempre avuto insegnanti privati per richiesta dei genitori e avendo ereditato tutta l'ingenuità del padre, molte cose le erano rimaste totalmente fuori mano.

Per certi versi era sicuramente un lato negativo, ma almeno così era ancora dotata di quell'innocenza tipica dei bambini e nessuno l'avrebbe portata via di casa ancora per molto tempo, permettendo così alla sua famiglia di godersela a pieno.

Mentre era perso nei propri pensieri, con la coda dell'occhio fece appena in tempo a vedere un pesce enorme che gli passava a poca distanza. Un sorriso gli attraversò il volto, fece uno scatto in avanti e lo prese per la coda, per poi risalire e riemergere.

Si alzò in cielo di appena un paio di metri per far uscire completamente la preda dall'acqua, lo resse per la coda a capo all'ingiù e gli assestò un veloce e potente shuto, in modo da ucciderlo velocemente e senza farlo soffrire troppo.

Lo lanciò poi vicino alla Nuvola, insieme ai vestiti e all'altro pesce, poi guardò in basso e vide la sorella riemergere con un'altra enorme preda in mano.

«Sei migliorata a pescare.» Le gridò, perdendo quota e tornando in acqua. Restò con la testa fuori, di fronte alla sorella che aveva i capelli appiccicati al viso e alle spalle. I suoi invece, in quanto ancora trasformato avevano mantenuto la stessa forma di quando erano asciutti, anche se al tatto risultavano effettivamente bagnati.

Kin lanciò il pesce dove si trovavano gli altri due senza alcuno sforzo, poi guardò il fratello biondo e gli disse in un sorriso: «Sono migliorata anche nella lotta se per questo. Tra poco potrò diventare anch'io super sayan!»

Lui rimase scioccato da quella frase. Non sapeva che la sorella volesse diventare super sayan.

Stava per rivelarle una cosa che di certo non le avrebbe fatto piacere, quando lei lo precedette con un sorriso: «Avanti, dobbiamo prenderne almeno altri quattro  così! Muoviamoci che voglio andare ad allenarmi con papà stasera!»

Kin tornò sott'acqua e Goten scacciò l'idea di rivelarle quel che sapeva; prese fiato e tornò anche lui nel lago, seguendola nella pesca.

Dopo l'ultima preda presa dal fratello, Kin uscì dall'acqua tirandosi su con le mani poggiate alla riva del lago, mentre Goten uscì volando.

La ragazza, adesso in piedi, si strizzò tra le mani i lunghi capelli neri, dai quali scese una buona dose d'acqua. Se li portò dietro e si avvicinò al fratello, che stava indossando i pantaloni della tuta.

«Ehi Goten.» Gli chiese mentre prendeva un pettine d'osso regalatole dal nonno materno quand'era piccola, dalla sacchetta che si era portata dietro. Lui la guardò interrogativo; non poté fare a meno di notare la pelle chiara e bagnata della ragazza brillare al sole come fosse un diamante.

Rimase un attimo incantato a quella vista, finché la voce di lei non lo destò. «Fratellone! Terra chiama Goten! Ma mi stai ascoltando?» Chiese con voce scocciata, scuotendogli la mano davanti agli occhi.

Lui scosse la testa e la guardò interrogativo, allorché lei sospirò scocciata e con tutta franchezza gli chiese: «Di nuovo? Si può sapere cosa significa quello sguardo?»

Kin gli si avvicinò ad un palmo dal volto, scrutandolo negli occhi e riflettendo tra sé e sé a voce alta: «È lo stesso che avevate sia te che Trunks stamattina... Ma perché?»

All'avanzare del viso della sorella, quello di lui arretrava, diventando sempre più rosso e con un'espressione indecifrabile, alimentata dal magnifico profumo della pelle della ragazza.

«Eppure sono certa che...» Non poté finire la frase che Goten le dette la schiena e gli urlò semplicemente: «Vestiti che dobbiamo tornare a casa!»

Lei sbatté un paio di volte gli occhi interrogativa poi si eresse nuovamente sulla schiena e si portò le mani a strigarsi i capelli, con l'aiuto del pettine: «Aspetta, non possiamo ancora tornare. Devo asciugarmi i capelli prima, altrimenti mi becco qualcosa con il vento della Nuvola.»

Lui abbassò le spalle arreso, sospirando. Si chinò e prese il vestito della sorella, per poi voltarsi verso di lei con ancora le guance rosse e porgerglielo, pregandola per l'ennesima volta quel giorno: «Ragione in più per coprirti, avanti indossalo.»

Lei sbuffò scocciata, prese il proprio abito e lo indossò, tranquillizzando evidentemente il fratello che finì anche lui di vestirsi indossando la maglia.

«Comunque, cosa mi stavi dicendo prima?» Chiese il ragazzo sedutosi accanto a lei, tornato padrone di se stesso dopo che la ragazza si fu coperta con gli abiti.

Lei distolse un attimo lo sguardo. «Ecco io...»

Goten la osservò interrogativo. Adesso era lei ad essere arrossita, così lui cercò di farle sputare il rospo: «Avanti, spara scimmietta!»

Uno sguardo omicida attraversò lo sguardo della sayan. Se c'era una cosa che odiava, era quando il fratello la chiamava in quel modo.

Si avvicinò lentamente a lui e gli mollò un colpo alla testa, sgridandolo: «La devi smettere di chiamarmi così!»

«Ahi ahi ahi...» Goten si chinò in avanti massaggiandosi il punto colpito.

Si rialzò e puntò i propri occhi azzurri in quelli scuri della sorella, con un sorriso di scuse e la mano ancora a massaggiarsi il punto dolorante sotto la chioma bionda. «D'accordo, d'accordo...»

Allungò un braccio e le circondò le spalle per poi avvicinarla e scarruffarle i capelli in modo affettuoso, facendole l'occhiolino: «Però dai, dimmi tutto!»

«Lasciami Goten!» Riuscì a mala pena a dire lei. Lui obbedì con un sorriso divertito e Kin si portò le mani tra le gambe incrociate. Abbassò il volto e disse, fingendo un tono scocciato per gli scherzi di poco prima: «Mi chiedevo se tu... Conoscessi la lingua sayan...»

Goten la guardò interrogativo. «Perché me lo chiedi?»

«Perché la voglio imparare, che domande!» Gridò lei, alzando i pugni e rossa in volta.

Subito dopo, divenne immediatamente seria e abbassò il tono di voce fin quasi a farlo divenire un sussurro, senza che il leggero rossore le abbandonasse le guance: «Voglio imparare qualcosa sul pianeta Vegeta e il popolo sayan... Ho già chiesto a papà ma lui non mi ha saputo dire nulla di più di ciò che già sapevo. L'unico che potrebbe soddisfare questa mia curiosità probabilmente è Vegeta, ma sai com'è fatto, non oso nemmeno domandarglielo... Ho anche chiesto a Bra, ma lei non è mai stata interessata a queste cose e ne sa meno di me.»

«Vedi il fatto è che... Nemmeno io mi sono mai interessato a queste cose... La storia non è il campo. E credo che purtroppo nemmeno Gohan ne sappia granché, se devo essere sincero.» Ammise lui dispiaciuto, massaggiandosi la chioma bionda.

«Capisco...» Lo sguardo di Kin si fece terribilmente triste. A Goten si strinse il cuore dal dispiacere e perse il suo solito sorriso, finché un'idea gli balenò in testa e gliela propose con entusiasmo: «Ma Trunks potrebbe aiutarti!»

«Trunks?» Chiese Kin perplessa. Il fratello annuì, spiegando: «Da piccoli suo padre ci raccontava sempre storie sul pianeta Vegeta e le tradizioni dei sayan. Io non lo ascoltavo mai, ma Trunks era sempre interessantissimo a riguardo! Sono certo che un genio come lui, avrà certamente immagazzinato tutte quelle storie e di certo ti potrà insegnare un sacco di cose!»

Kin guardò interrogativa il fratello, chiedendosi come mai non le fosse mai venuto in mente di rivolgersi a Trunks.

Un sorriso le apparì sulle labbra, si alzò in piedi e disse euforica: «D'accordo allora! Chiederai a Trunks se può darci qualche lezione!»

Goten s'indicò perplesso ancora seduto a terra, pensando di non aver capito: «No scusa... Darci? Io dovrei chiederglielo?»

La ragazza annuì, poi disse, come fosse la cosa più scontata del mondo: «Certo. Trunks è il tuo migliore amico perciò sarà un piacere farti un favore e poi anche tu appartieni alla stirpe dei sayan, imparare qualcosa sul tuo popolo potrà farti altro che bene.»

«Ma... Ma a me veramente non importa un bel niente...» Tentò di controbattere il super sayan, ma la sorella non l'ascoltò minimamente e salì sulla nuvola Speedy, mondandosi due dei pesci sulle spalle. Si rivolse al fratello con un sorriso: «Forza, prendi gli altri quattro e andiamo a casa. Si sta facendo tardi.»

Diede il via alla Nuvola e partì con lei, mentre il fratello continuava a guardarla immobile. Prima di vederla sparire in cielo, la sentì gridare: «Muoviti che voglio allenarmi!»

Quando ormai la scia della nuvola gialla non si vedeva più, il ragazzo si mise in piedi con aria afflitta, prese i quattro pesci sulle spalle e si alzò in volo, dirigendosi verso casa mentre pensava ad un modo per evitare quelle lezioni con Trunks e la sorella.

«Ah Goten finalmente! Dai muoviti a portare dentro quei pesci, altrimenti per cena non saranno mai pronti.» Esordì Chichi appena vide il figlio atterrare davanti casa. Lui rispose con un sorriso, entrando dentro l'abitazione e posando le sue prede in cucina, a fianco dei due pesci che aveva portato la sorella.

Si guardò attorno, cercando evidentemente qualcosa, poi domandò confuso alla donna: «Ehi mamma, dov'è Kin?»

Chichi indossò il grembiule. «Dovrebbe essere fuori a prendere la legna per la stufa.» Si avvicinò ad un casssetto del mobile ed estrasse un enorme coltello, lungo quanto mezzo braccio, per poi rivolgersi al figlio in un sorriso: «Fammi un favore, va' a chiamarla. Ho bisogno di lei in cucina.» Goten annuì ed uscì dalla porta sul retro, lasciando la madre a pulire il pesce.

Giunto in giardino, la vide a sedere sulla pila delle legna, che osservava il cielo.

«Kin, la mamma ti vuole in cucina.» Esordì il sayan, sedendosi accanto a lei. La sorella si riscosse dai propri pensieri e lo guardò interrogativa un breve attimo poi annuì, sussurrando in modo distratto: «Si.. Arrivo subito...»

Tornò a guardare il cielo limpido sopra di sé, finché Goten non le chiese confuso: «Ehi sorellina, che stai facendo?»

«Mi chiedevo...» Iniziò lei, immersa nei propri pensieri. «Mi chiedevo quanto tempo mi occorrerà ancora prima di riuscire a trasformarmi.» La faccia di Goten si fece seria tutt'un tratto.

«Ma guarda che essere super sayan non è una cosa così eccezionale... Si può essere forti anche senza trasformarsi...» Disse cercando di dissuaderla da quel desiderio evidentemente forte, ma dal tono si capiva benissimo che non lo stesse pensando davvero.

Kin posò i propri occhi scuri in quelli azzurri del fratello. «Perché allora tu è più il tempo che stai super sayan che normale?»

Goten si ricordò solo allora di essere ancora sotto trasformazione. Si portò una mano dietro la testa, mentre tornava in forma normale, ridendo nervosamente e colto in fragrante: «Eh eh... È solo perché... È talmente inutile, che spesso mi dimentico di essere trasformato...»

Kin lo guardò storto. Suo fratello non era mai stato capace di mentire, non a lei perlomeno.

La ragazza scese dalla fascia delle legna con un sospiro rassegnato, dirigendosi verso la cucina per andare ad aiutare la madre. Arrivata alla soglia di casa, si voltò un'ultima volta verso il fratello, dicendogli: «Ricordati di chiedere a Trunks di quel favore.»

Goten non rispose e si lasciò cadere all'indietro scocciato, portandosi le mani dietro la testa.

Mentre osservava le nuvole camminare lente nell'azzurro, continuò a pensare ad un modo per evitare quella rottura e allo stesso tempo chiedere a Trunks di fare lezione alla sorellina.

Non ci sarebbero dovuti essere problemi, quei due erano sempre andati d'accordo, ma temeva che Trunks avrebbe trovato il modo di coinvolgerlo in quel progetto suo malgrado, perché la pensava esattamente come Kin a riguardo e anche da piccoli lo aveva sempre rimproverato per il suo scarso interesse in materia sayan.

«Ah accidenti, che rompicapo!» Esclamò il ragazzo, passandosi nervoso le mani su capelli e volto, per poi sbuffare e aprire le braccia a croce.

Il sole, proprio sopra di lui, splendeva decisamente troppo forte, perciò Goten chiuse gli occhi finendo ben presto per addormentarsi, ancora stanco delle stanchezze della notte scorsa.

Ormai al calar del sole, Kin e Chichi udirono bussare alla porta e la ragazza andò ad aprire: gli ospiti erano arrivati.

Pan e Kin si saltarono addosso l'una con l'altra con il solito entusiasmo di sempre. Avevano un ottimo rapporto, avendo due caratteri simili ed essendo le uniche donne sayan di famiglia avevano sempre fatto squadra. Da piccole era Kin quella che badava a Pan, ma man man che la bimba era cresciuta, nella coppia le decisioni era prese fifty-fifty da entrambe; così come le punizioni e le ricompense che di volta in volta si guadagnavano, soprattutto quand'erano ancora piccole.

Quando la nipote la lasciò libera per andare a salutare la nonna, Kin abbracciò suo fratello maggiore e Videl di slancio, che contraccambiarono il gesto d'affetto.

«Tieni Kin, questo è per te. Scusa il ritardo.» Disse dolce Videl, porgendole un pacco infiocchettato. La ragazza lo prese tra le mani interrogativa. «Che cos'è?»

Fu suo fratello a risponderle. «Ma come che cos'è? È il tuo regalo di compleanno.»

«Ah già... Ma non dovevate, davvero...» Sussurrò imbarazzata la ragazza ricordandosi che per il suo compleanno, il mese scorso, i due non erano potuti venire.

«Avanti aprilo, aprilo!» La esortò Pan, arrivandole da dietro e poggiandosi sulla sua schiena, con il volto raggiante tenuto sopra la spalla ad osservare il pacchetto colorato.

Kin sorrise e scartò il regalo, per poi aprire la scatola e tirarne fuori il più bel vestito che avesse mai visto. Le ricordò vagamente quello che portava da bambina, ma il tessuto di questo era pura seta.

«Wow...» Esclamò con un filo di voce Kin, alzandolo per osservarlo al meglio. «Posso indossarlo?» Chiese euforica ai due, con gli occhi che le brillavano.

Gohan gli rispose con un sorriso: «Ma certo, altrimenti che te lo avremmo regalato a fare?» Non fece in tempo a finire la frase che Kin era già corsa in camera sua.

Si cambiò velocemente e indossò il nuovo abito, per guardarsi poi al lungo specchio che teneva all'angolo della stanza. Le stava; anzi le stava che era una meraviglia.

L'abito le fasciava perfettamente il corpo snello, mettendole in risalto il seno, che di suo non era prorompente. Era rosso con dettagli dorati intorno alle brevi maniche, nonché alla rifinitura che dal corto colletto andava a ricadere lateralmente sotto la spalla destra. Inoltre, oro erano anche gli abbellimenti astratti che il vestito aveva verso il fondo, a decorare dalla vita in giù e circondare l'intero spacco, il quale si apriva sul fianco sinistro appena sopra la coscia, garantendole così più libertà nei movimenti.

«Uuurca! Che bella!» Kin si voltò verso la finestra di camera sorridente, dove vide il padre, udendone il commento d'apprezzamento.

Goku entrò e andò incontro alla figlia, che fece un giro su se stessa per sfoggiare al meglio il nuovo abito. «È meravioglioso vero? Me lo hanno regalato Gohan, Videl e Pan per il compleanno.» Disse con gli occhi scuri che le brillavano dalla gioia.

«Ti sta davvero una favola!» Esultò il sayan, osservando la bellezza della figlia, non data tanto dall'abito quanto dal suo volto raggiante.

«Senti Kin, quanto tempo abbiamo prima di cena?» Chiese Goku in un sorriso speranzoso. La ragazza lo guardò un po' triste, perché sapeva quale fosse la richiesta del padre ma ormai era tardi per realizzarla. «Purtroppo sono già arrivati tutti, la mamma chiamerà a tavola da un momento all'altro.»

Goku si portò una mano a massaggiarsi la chioma scura, sorridendo arreso. «Capisco... E va bene...»

Kin fece due passi in avanti per poterlo abbracciare, cingendogli le braccia attorno al torace. «Tranquillo papà, ci alleniamo subito dopo cena, così digeriamo meglio.» Alzò il volto per guardare gli occhi del padre, dato che anche se cresciuta gli arrivava appena al naso, per aggiungere entusiasta: «E così Pan e Gohan potrebbero unirsi a noi!»

Lui sorrise, contento della bella idea che aveva avuto sua figlia e la strinse a sé affettuoso, togliendole quasi il respiro e facendola ridere quando l'alzò da terra in preda all'entusiasmo. «Ottima idea, piccola! L'ho sempre detto io che hai preso tutta l'intelligenza di tua madre.»

«Senti papà...» Cercò di dire la ragazza dopo un po', stretta al suo petto. Lui allentò l'abbraccio e la guardò sorridente negli occhi.

«Meglio se ti vai a lavare adesso, altrimenti la mamma non ti farà cenare.» Il sayan impallidì di colpo al futuro che la figlia gli aveva giustamente predetto, sapendo che c'era una buona probabilità che si avverasse sul serio.

Si staccò da lei e passò nuovamente dalla finestra, strizzandole l'occhio un'ultima volta prima di uscire e dirigersi alla vasca.

La ragazza guardò il padre allontanarsi, si diede un'ultima occhiata alla specchio e uscì dalla propria stanza con il sorriso sulle labbra.

Fuori dalla porta trovò sua madre, suo fratello maggiore, sua cognata e sua nipote che l'aspettavano. Tutti rimasero a bocca aperta, facendole tantissimi complimenti per come le stava il nuovo vestito, finché Pan non si guardò attorno, in cerca dello zio. «Ehi, dov'è Goten?»

Chichi la guardò interrogativa, dicendo che era da quando era andato a chiamare fuori Kin che non lo vedeva. A quell'informazione, la ragazza si avviò verso il giardino sul retro, sussurrando un debole: «Non ci credo...»

Arrivata fuori, vide suo fratello sdraiato sulle legna che dormiva beato. Pan, al suo fianco, le lanciò un'occhiata inequivocabile che lei colse all'istante. Sul viso di entrambe le ragazze si disegnò un sorriso malvagio e corsero nel bagno, dove Goku si stava lavando.

Kin entrò e prese il secchio vicino la vasca, per riempirlo poi di acqua gelida sotto lo sguardo interrogativo del padre, che vedendosi entrare la figlia in bagno chiese curioso: «Ragazze, che succede?»

La sayan più grande gli si rivolse quando il secchio fu ormai pieno e porgendolo alla nipote. «Stiamo andando a svegliare Goten, non ti spaventare per le grida che sentirai.» Le due corsero fuori, lasciando Goku con un sorriso divertito in volto.

Dopo pochi secondi, vide il mezzobusto di sua figlia fare capolino. «Ah e, papà, quando lo senti urlare esci, che si andrà a cena.» Detto questo, chiuse la porta e seguì la nipote fuori.

Giunte di fronte a Goten, tutte e due presero il secchio con entrambe le mani e iniziarono a contare assieme, mimando i numeri con le labbra. Al tre, rovesciarono l’acqua gelida sul volto rilassato del ragazzo, finendo per mezzarlo completamente.

Goten saltò in piedi con un urlo. Dei brividi di freddo gli percorsero l'intero corpo, paralizzandolo per qualche istante.

Quando sentì le risate delle ragazze, le fulminò entrambe con lo sguardo: «Voi due, razza di teppistelle.... Venite subito qui!»

Kin e Pan iniziarono a correre verso casa, non riuscendo a smettere di ridere, mentre Goten le rincorreva fuori di sé e ancora tremante di freddo.

Il grido arrivò alle orecchie di Goku, che sorrise e s'immerse un'ultima volta nell'acqua calda, per poi uscire, asciugarsi e vestirsi in fretta, dirigendosi finalmente verso l'agognata cena.
 


Elsira #2

Gente, ve lo dico qui e a tutti quanti nella speranza che leggiate questa mia brevissima nota: io sono una fan di Goten!!! Quindi, tutto quello che gli farò patire in questa storia, sarà sotto forma di estremo affetto perché gli voglio un bene nell'anima <3 Giusto la dose che gli vuole anche Kin :P Davvero, non lo faccio per male, ma avverto ora che a questo poveraccio gliene ho fatte di tutti i colori e non vorrei rischiare di venir falciata dalle sue fan in futuro xD
 


Se lasciate una recensione con i vostri pensieri non potete che farmi piacere :) Se notate degli errori o avete dei consigli, non esitate a farmelo sapere; voglio davvero migliorare il mio modo di scrivere e ve ne sarei davvero grata se mi aiutaste ^^
   
 
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