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Autore: DanieldervUniverse    16/10/2015    2 recensioni
Squall e Cloud sono due rivali giurati dal primo giorno di scuola, e al terzo anno ancora non si quietano. Purtroppo il tempo non attenderà, e sotto la guida di Xemnas l'Organizzazione e i suoi alleati trameranno nell'ombra per loschi propositi. Gidan, Tidus, Lightning, Ashe, Yuna, Terra, Bartz, Aerith, Kain, Sephiroth, Jecht, Artemisia, Guerriero di Luce, Axel, Saix, i più grandi personaggi della saga incroceranno i propri destini in questa lotta, tra odio, morte, amore, intrighi e inarrestabili scherzi e gag. Ridete in allegria.
Coppie non canon: Rydia x Zexion; Artemisia x Sephiroth, Ashe x Lightning
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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A\N: Mmmmhhh...zzzz....

Yuffie\N: Stavolta non mi freghi, brutto stronzo. Ragazze è pronta la rete?

Selphie&Rikku: Yay!

Y\N: Shhh, se no arriva il tipo e ci corca.

S&R: Giusto.

Vanille\N: Nessuno in vista. Sususu dai che l'abbiamo preso.

Y\N: Uno due tre!

S&V&R&Y: Yeeeeeh! Preso.

Penelo\N: Shhhhh! E se l'altro è ancora in giro?

DII\N: *puf* Perché mi prendete nella rete?

P, S, V, R, Y\N: Oh merda...


Un panno con cappuccio, una benda all'occhio (con buco per vedere non visto annesso), un naso finto, un paio di stracci, e soprattutto un arco di fortuna.

Quelli dei soldati Palamesiani facevano largamente schifo, e il suo era troppo famoso.

Poi chi andava ad un torneo ufficiale indetto dall'Imperatore con l'arco di un fuorilegge?

Firion non era sicuro di aver fatto centro con il travestimento, ma almeno non sembrava più quel Firion Hood che tutti quanti idolatravano.

Forse avrebbe dovuto fare qualcosa per i suoi capelli, con quel bianco erano fin troppo facili da riconoscere.

Little Guy aveva proposto di metterci sopra il fango, ma francamente gli erano scesi i brividi lungo la spina dorsale all'idea.

E poi Little Guy non brillava certo per le sue idee.

Si sistemò l'arco a tracolla, si assicurò di avere sufficienti frecce, anche in caso di emergenze (tipo se lo Sceriffo Nero l'avesse riconosciuto) e si allontanò dal fiume che aveva usato come specchio.

-Ehi Guy sei pronto?- chiese, rientrando nella radura, e trovandosi davanti un omaccione impomatato e tirato a lucido, con il neo, i labbroni rossi, il girocollo da nobile, un bastone, un inquietante abito viola, un portamento altisonante, e una pancia di proporzioni improbabili.

-Sir, a quanto vedo il vostro travestimento rende bene: siete irri-conoscibile. Le mie più sentite congratulazioni- fece Little Guy, dandogli un'occhiata compiaciuta, da sotto gli immensi baffi.

-Fra'Minwu che hai fatto!- esclamò il ragazzo, mentre la sua mascella raggiungeva il terreno.

-Ancora un paio di ritocchi e ci siamo. Stai fermo- fece Minwu, sbucando da dietro al gigante, con ago e filo in bocca.

-Minwu che stai facendo!? Cos'è quell'obbrobrio!?- continuò Firion, sconvolto.

-Sir, le vostre urla disturbano le mie povere orecchie. L'etichetta stabilisce chiaramente di moderare il tono della propria voce in modo da non infastidire il vostro interlocutore- s'intromise di nuovo Little Guy (alla faccia, i nobili sono le persone più maleducate dell'universo, chi l'ha mai ascoltata l'etichetta?).

-Sono stato bravo no?- chiese Fra Minwu, finendo il suo ritocco e saltando agilmente a terra, per rimirare a braccia conserte l'opera -Oh si signor Guyron di Blanchette siete una visione sublime.

-Mi prendi in giro!?- insisté l'arciere con gli occhi di fuori.

-Signore avete superato voi stesso. Possedete un fine intuito per creare una tale opera di indiscutibile magnificenza- rispose Guy, facendo un giro completo su se stesso per dare sfogo alla sua nuova forma.

E dire che in quegli improbabili stivali sembrava camminare in punta dei piedi...forse camminava davvero in punta dei piedi.

In ogni caso Firion afferrò il suo fido arco, quello vero che stava appoggiato ad un albero lì affianco, e lo agganciò al collo del povero frate (l'unico in tutta Palamesia ad essere vestito di bianco) portandolo ad avere un faccia a faccia -Hai creato un mostro.

-Rilassati Firion, è tutto per permetterti di ricongiungerti con la tua bella no?- rispose Minwu, con un sorriso rassicurante, prima che Guy tornasse verso di loro -Ehi Firion, osserva.

Afferrò saldamente la spalla dell'amico e, anche se ci mise una grazia inequivocabile, trascinò rudemente il compagno verso il confine della foresta, tirandosi dietro, per la proprietà transitiva, anche il frate incastrato nell'arco.

-Guy cosa c'è da farmi vedere con così tanta urgenza?- chiese Firion, vagamente risentito, ma come tutta risposta l'amico gli afferrò il mento con la sua mano ciclopica e con la delicatezza di un toro gli indirizzò il capo verso i troni che stavano sul palco, bene in vista.

-Okay, vedo l'Imperatore Matheus, quel pallone gonfiato. Oh, anche Lady Hilda. Bene. Questo significa che non sarà tanto difficile tenerli d'occhio...-cominciò il ragazzo, prima di che Guy lo potesse afferrare di nuovo, costringendolo ad adocchiare una forma elegante e servizievole, in piedi affianco alla principessa con le mani appoggiate sopra un arco.

-Maria...- scappò al ragazzo, mentre arrossiva vistosamente.

-È lì davanti Sir. Fiera e splendente nel sole del mattino...- cominciò a dire Guy, dando sfogo ad un improvvisa vena poetica d'incredibile fattura, mentre Minwu, in lacrime, cercava inutilmente di liberarsi.


Firion fissò il bersaglio per pochi istanti, saggiando il vento, prima di scagliare la freccia che centrò perfettamente, aprendo in due il precedente dardo.

Come già si aspettava un incredibile coro di voci segnalò che la sua esibizione era stata travolgente e impeccabile.

-Signore e signori!- gridò il banditore, sovrastando la folla -Il vincitore di questo torneo è Robin l'Orbo!

Le esclamazioni crebbero d'intensità, mentre sotto invito del banditore Firion s'avviava verso il palco, tenendo l'arco nella mano sinistra e salutando con l'altra, seguito da un manipolo di cavalieri in formazione da parata.

Lui non ci fece tanto caso, ma al contrario Josef e Ricard si scambiarono uno sguardo preoccupato, nascosti in mezzo alla folla.

Quando il ragazzo travestito raggiunse il palco, si mise sull'attenti, fingendo di essere rispettosamente in attesa delle parole dell'Imperatore, quando i suoi occhi erano fissi su Maria.

La ragazza gli fece l'occhiolino, riconoscendo benissimo il vecchio amico d'infanzia sotto quelle mentite spoglie.

Firion per poco non svenne, ma riuscì a rimanere in posizione, ignorando completamente le parole di Matheus, che come al solo tirava fuori un discorso impomatato che aveva senso come Guy conciato da nobile.

C'era da dire che il ragazzone era probabilmente un attore migliore dell'amico, dato che restava a fissare la scena lisciandosi i baffi e annuendo convinto ogni tanto.

-...Per tanto, Robin l'Orbo- dichiarò infine l'Imperatore, poggiando momentaneamente lo scettro di lato e prendendo la spada che Hilda gli stava offrendo, alzandola di fronte al suo volto -Inchinatevi.

Firion si riprese, chinandosi come ordinato, offrendo la schiena al suo più grande nemico.

-Io qui presente, Imperatore Matheus, vi dichiaro vincitore!

La folla accolse l'ovazione gridando di gioia.

-E pertanto- continuò l'uomo, poggiando la spada sulla spalla del campione -Possiate voi fregiarvi del titolo e dell'onore nei tempi a venire.

Ci fu un'altra esplosione di giubilo, che si quietò dopo alcuni minuti.

L'imperatore a questo punto avrebbe dovuto ridare la spada alla principessa ma invece -Anzi no!

Con un colpo netto ma maldestro mantello e benda vennero tranciati, rivelando i capelli inconfondibili dell'arciere.

A Firion si gelò il sangue nelle vene.

Maria, dopo un attimo di sorpresa e terrore, fece per intervenire ma Hilda la trattenne, mentre Guy strinse convulsamente i braccioli della sedia, non sapendo cosa fare.

Anche Ricard scattò all'assalto, volendo salvare il ragazzo, ma Josef, meno impulsivo, riuscì ad afferrarlo per un piede mentre stava per superare la staccionata, facendolo cadere rovinosamente a terra, di faccia, prima di riportarlo al sicuro.

-Tu sei fuori- disse il combattente.

-Tu sei un vigliacco- ringhiò il dragone -Fatti da parte.

-Ricard, per favore. Cerchiamo di agire al momento giusto. Adesso ci faremo solo massacrare inutilmente.

-Io non faccio morire un ragazzino per un tuo capriccio- Ricard scostò il compagno con malagrazia, ma quello lo riprese subito per la spalla -Pensa a tuo figlio, Ricard. Pensa a lui, ok? Ricordati di lui.

Il passo del dragone s'arrestò, mentre con una smorfia il combattente incrociava le braccia sul petto.

-Sei un vigliacco Josef.

-Spera solo che tuo figlio non finisca con un idiota come Firion- replicò l'altro, guidando il collega verso un punto dove le guardie erano più scarse (e tutti sappiamo che è una falsa speranza perché tutti sappiamo come finirà Kain -solo, cornuto e pure sfigato-).

-Prendetelo- replicò nel frattempo l'Imperatore, fissando gelido Firion, mentre riconsegnava svogliato la spada alla principessa e riprendeva lo scettro dalle mani di Guy, livido di rabbia.

La stretta vichinga della donna sui polsi di Maria era l'unica cosa che impediva alla ragazza di balzare in mezzo ai nemici e salvare il suo amore.

Firion fece per svignarsela, ma lo Sceriffo Nero lo agguantò senza tanti complimenti, gettandolo a terra e facendolo seppellire dai suoi uomini, che in pochi attimi l'avevano immobilizzato.

-Bene bene bene- fece l'Imperatore avanzando in trionfo, alzando il mento del ragazzo con lo scettro -A quanto pare neanche il grande Firion può ingannarmi tanto a lungo, vero ragazzo?

In tutta risposta il suddetto sputò in volto al suo aguzzino, venendo percosso sul volto con lo scettro.

-La tua insolenza finalmente verrà punita- con fare irato l'Imperatore si volse, avanzando verso il trono, ma Hilda intervenne -Vostra maestà, come mai tanto accanimento per un fuorilegge?

- “Fuorilegge”, mia signora? Questi è un ribelle, non un semplice fuorilegge- replicò Matheus.

-Vi prego maestà perdonatelo- lo pregò Maria con gli occhi lucidi.

Matheus rimase in silenzio un instante -Boia!

-Vostra maestà...- iniziò Guy, diplomatico, ma l'Imperatore si sedette ignorando tutti.

Il boia s'avanzò, silenzioso e con l'immensa ascia pronta in mano, e Firion non poté dire niente perché gli venne ficcato un morso di legno in bocca, mentre lo Sceriffo stesso lo piegava in ginocchio.

Hilda nascose il volto di Maria tra le sue braccia, cosciente che l'Imperatore avrebbe potuto passare anche lei a fil di spada se avesse scoperto la relazione con Firion.

-Vostra maestà- insisté di nuovo Guy, ma l'Imperatore non lo degnò di uno sguardo.

-Dobbiamo fare qualcosa- disse Ricard, nascosto tra i barili assieme al compagno.

-Aspetta!- esclamò Josef, mentre il suo sguardo veniva attratto da una figura sgusciante che stava raggiungendo il retro del palco.

-Che c'è ancora?- fece Ricard, seguendo il suo sguardo.

Intanto i singhiozzi di Maria si facevano sempre più forti, soffocati a malapena dal petto di Hilda.

Anche Firion piangeva, della propria stupidità.

Era stato un idiota a camminare diretto tra le fauci della tigre, e adesso ne avrebbe pagato le conseguenze, davanti alla donna che amava.

-Ehm...ah...Sceriffo?- fece d'improvviso Matheus, talmente piano che solo Guy se ne accorse.

Il ragazzone si volse subito verso l'Imperatore, vedendolo leggermente pallido e sudato.

-Sceriffo- fece l'uomo con più enfasi, ma l'altro sembrò ignorarlo.

-Sceriffo!- esclamò quasi disperato, facendo voltare tutti -Sleghi il prigioniero!

-Cosa?- fece con voce distorta il Nero.

-Cosa?- fece quel lecchino di Borghen.

-COSA?- fece la folla.

-HOHA!- fece Firion.

-Cosa?- fece Guy.

-Mi avete sentito!- fece Matheus decisamente a disagio -Slegatelo subito!

Anche se un po sorpreso, lo Sceriffo si fece indietro, liberando il ragazzo dagli impedimenti, e quello si gettò immediatamente tra le braccia di Maria, con un gemito di sollievo da parte di entrambi.

Ma lo Sceriffo era di un altro avviso; si avvicinò a Borghen mettendogli una mano sulla spalla -Qui qualcosa non va. Resta vicino a sua maestà- fece per allontanarsi ma poi si rivolse di nuovo al suo sottoposto -E non prendere iniziative- ordinò, facendo storcere il naso al tipo, che si credeva chissà chi.

-Adesso, “Imperatore” dei miei stivali- fece Leila, tenendo il proprio pugnale saldamente puntato alla nuca del biondo -Di ai tuoi soldati di sgomberare il campo e lasciarci andare, altrimenti ti faccio appendere come uno stoccafisso alle mura del tuo castello, è chiaro brutto...!?

-Assassina!- gridò lo Sceriffo Nero, comparendole alla spalle, a spada tratta.

-Leila scappa!- gridò Josef schizzando fuori dal nascondiglio, preceduto da Ricard.

Ma la ragazza non ebbe fortuna dato che l'uomo in armatura l'afferrò saldamente per i capelli, sollevandola in aria e preparandosi a tagliarle la gola.

Guy sbucò dalle tende sul retro del palco, diventando verde e riducendo i propri abiti a brandelli -GUY SPACCA!- e colpì lo Sceriffo con un pugno talmente forte da spedirlo a nanna, frantumando l'elmo che gli copriva la faccia.

-Ehi ragazzone- fece Leila, che gli era atterrata sulla spalla, con tono tenero.

-Uccideteli!- grido Matheus, infuriato -Uccideteli tutti!

-Nessuno si muova o uccido l'imperatore!- esclamò Hilda, puntando la spada alla gola del suddetto, che ammutolì.

-Per il nostro signore! Sterminate i ribelli!- gridò Borghen, da ottimo coglione, ignorando la voce della donna ed estraendo la spada.

“Questo imbecille mi farà ammazzare! Ecco perché gli aveva detto di non prendere iniziative!” pensò Matheus, già sentendo la spada di Hilda perforargli la carotide.

Da canto loro i ribelli rimasero un attimo a fissare i nemici con un gocciolone dell'imbarazzo che gli scivolava sulla nuca.

Tuttavia la prima cosa che Borghen fece fu gettarsi su Hilda, che cadde pesantemente a terra.

Matheus se la diede a gambe, salvandosi per un pelo da Guy, che sotto la guida di Leila riduceva a brandelli il palco e i nemici che gli capitavano a tiro, e raggiunse un barile dietro a cui nascondersi -Uccideteli!

Firion prese la spada e si unì ai compagni in battaglia, mentre Maria afferrò una freccia e la piantò nel didietro di Borghen, spedendolo decine di metri più in là, dove Josef lo centrò con un masso spedendolo definitivamente a nanna.

-Meglio se ve la squagliate da qui mia signora, non è posto per voi!- disse Maria, prima di unirsi ai compagni nella mischia.

Leila dirigeva Guy alla carica da sopra la sua spalla, (stile Vedova Nera-Hulk), sfondando le squadre di cavalieri Neri come se fossero birilli, mentre dietro Firion e compagni finivano i rimanenti.

Il ragazzo aveva afferrato una seconda arma, una lancia che gli era capitata in mao per caso, e si difendeva con tutto se stesso, coordinando parate e affondi con grande facilità, dato che oltre ad essere grossi e lenti, i cavalieri erano anche sufficientemente sbandati, cozzando gli uni contro gli altri.

Maria gli scivolò al fianco, facendo lo sgambetto ad uno dei nemici che lo stavano impegnando, per poi rizzarsi di colpi e catturare con l'arco (di foggia simile a quello di Firion) un secondo nemico, che finì a ruzzolare molto presto nella polvere.

Firion colse al volo l'occasione per piantargli la lancia in testa, per poi deviare un colpo che probabilmente avrebbe aperto in due la ragazza con la spada.

Vedendo la mala parata Ricard balzò sul cavaliere, decapitandolo con un colpo ben assestato della sua temibile lancia, per poi allontanare un successivo avversario con un calcio, che grazie alle sue possenti gambe spedì molto lontano.

Quindi Guy, al comando di Leila, tornò indietro e ridusse in polvere i nemici rimanenti.

Poco più il là Josef riuscì a finire l'ultimo dei suoi avversari con un colpo ben assestato al petto, bucandolo da parte a parte, quindi si ricongiunse con i colleghi.

Non altrettanto bene stava andando per Hilda, che scappando si era diretta nella direzione opposta, e decine di sgherri le si erano fatti dietro.

-Cazzo la principessa!- esclamò Maria, ricordandosi di lei in quel momento.

“Oh che peccato! Una rivale in meno” pensò con un mezzo sorriso la ragazza.

-Principessa!- esclamò Firion, voltandosi verso la suddetta.

Il ragazzo avvistò una corda appesa al niente e l'afferrò al volo gettandosi verso Hilda e i suoi inseguitori, con uno sbuffo rabbioso di Maria -Torna qui brutto cretino!- la ragazza compì una brusca inversione a “U”, inseguendo l'amato.

Firion atterrò leggiadramente sulle teste dei cavalieri tuffandosi in avanti per afferrare un altra corda che era lì per caso e cingendo nel contempo anche la vita di Hilda, ma per sfortuna uno dei soldati riuscì a colpire la fune con una freccia e i due rovinarono a terra senza speranza.

-Vostra maestà scappi, qui ci penso io- disse il ragazzo, volgendosi a spada tratta verso gli avversari.

Hilda si sollevò dal fango con fatica, dolorante per la facciata e per il fatto che con la sua proverbiale imbranataggine Firion le aveva piantato un gomito nella spina dorsale.

Rimase a fissarlo indecisa, mentre quello le dava le spalle, brandendo solo una spada di fronte ad almeno dieci cavalieri.

Si chiese se le fosse dovuto fuggire, lasciarlo lì a morire per lei.

Una freccia sbucò dalla fronte di uno dei cavalieri, segnale che Maria stava tornando indietro a sua volta.

Si riscosse d'improvviso, notando una grossa spada abbandonata lì vicino: scelse la battaglia, e la sollevò con qualche difficoltà -Io resto.

Firion si volse vero di lei, con lo sguardo sorpreso, mentre il primo cavaliere gli balzava addosso.

Il ragazzo parò, facendo scivolare la lama verso destra, prima di menare un fendente che aprì in due per obliquo il torace del nemico, il quale stramazzò a terra senza emettere un suono.

Intanto Maria era stata chiusa in un angolo dal cavaliere a cui aveva piantato una freccia in testa, che non dava segni di voler morire.

Un braccio nero e possente si chiuse attorno al cranio del nemico, maciullandolo, lasciando Maria esterrefatta di ritrovarsi di fronte il fratello Leon, vestito come lo Sceriffo Nero -Sorpresa, sorellina?

Leila e Guy intanto erano bloccati, dalle decine di cavalieri creduti morti ma che invece si stavano rialzando uno dopo l'altro.

L'omaccione ricevette un brutto taglio al bracco destro, e la sua forma verde iniziò a dissiparsi, lasciando Ricard e Leila da soli a fronteggiare i nemici.

Josef invece venne intercettato da quel seccatore di Borghen, che calò la sua spada sulla schiena indifesa del combattente, rimanendo tuttavia fulminato dalla rapidità con cui quello intercettò l'arma, bloccandola tra e proprie mani.

-Mi hai stancato, vecchio babbeo. È ora di finirla con questa storia- fece il soldato, rabbioso.

-Sarà un piacere per me farlo Borghen!- replicò il combattente, prima di spedire nuovamente a nanna il soldato con un calcio al plesso solare -Ma non oggi.

Intanto Hilda tentò di aiutare Firion, ma un cavaliere la colpì al collo con un pugno, spedendola a terra.

Fortunatamente un Barriera intercettò il nemico, facendolo a cadere a terra.

-Vostra maestà, di qua!- gridò Minwu, invitandola con la mano.

La donna la prese al volo, nascondendosi, dietro ad una tenda, sorpresa -Minwu che stai facendo?

-Niente vostra maestà, vi sto salvando la vita.

In quel momento un biondo affaticato, stanco e lacero sopraggiunse, fermandosi a prendere aria di fronte ai due.

-Maestà... sono venuto a salvarvi...- disse Gordon, più morto che vivo.

-Ma grazie principe! Potremmo salvare Firion adesso?- chiese la donna, voltandosi verso il ragazzo.

-Tu non sai proprio come evitarli i guai, dico bene?- una voce conosciuta raggiunse Firion alle spalle.

Quello si volse sorpreso, scorgendo il vecchio amico Leon con il volto ammaccato dalla botta di Guy.

Il ragazzo più grande gli sorrise, fiducioso, sollevando la spada caduta a Hilda, e preparandosi a combattere quando un grido disperato -GIÙÙÙÙÙÙ LE ZAMPE DAL MIO FIRION!!!- e la terra che tremava avvisò i due che Guy e Leila stavano arrivando di gran carriera.

I due grandi eroi si scambiarono un occhiata, prima di darsela a gambe.

Intanto, più per culo che per coraggio, Hilda venne afferrata da un nemico, che tuttavia venne eliminato quando Gordon, inciampato nei suoi stessi piedi, gli finì addosso piantandogli la spada nel petto.

-Principe Gordon!

-Principessa Hila!- esclamò il ragazzo.

-Bel lavoro- disse lei, offrendo una mano aiutarlo a rimettersi in piedi.

-Vostre maestà da questa parte, prego- fece Minwu, guidandoli verso il bosco.

Dal canto loro Firion e Leon se la stavano passando piuttosto male, mentre i cavalieri che li inseguivano erano inseguiti a loro volta da Guy e Leila tallonati da vicino da Maria, che ci stava per rimettere anche il fegato pur di tenere il passo.

Poi per qualche ragione sconosciuta i nemici mancarono la svolta e andarono a sbattere contro una torre, l'unica nel raggio di cento miglia, dove Guy li seppellì per bene tra le macerie.

-Firion...- una Maria mezza morta gli svenne tra le braccia, mentre i due ragazzi riprendevano la corsa per scampare alla pioggia di macerie che stava per seppellirli.

Josef e Ricard rimasero a fissarli da lontano, sbuffando con molta enfasi -Che branco di idioti.

-Fermateli!- esclamò l'Imperatore, ma Leila, non soddisfatta, gli atterrò alle spalle, piantandogli un coltello nelle chiappe -Ti serva di lezione brutto stoccafisso!

-Fermate la ragazza!- esclamò Matheus, con quanta furia aveva in gola.

Quella fece una faccia poco convinta, limitandosi a scivolargli oltre e riprendere a correre, quando ancora una volta diversi cavalieri si rimisero in piedi per saltarle addosso.

-Oh, finalmente faccio qualcosa!- esclamò la piratessa, con un ghigno sulle labbra, scivolando agilmente tra le gambe del primo nemico, facendogli uno sgambetto, per poi spedire il secondo gambe all'aria con un doppio calcio.

Quindi balzò sulla testa di un terzo, spedendolo a terra senza tanti complimenti.

A quel punto i cavalieri le caddero addosso in massa, ma lei riuscì tranquillamente a sottrarsi alla loro presa.

La ragazza passò al successivo, che cadde dolorosamente a terra dopo un calcio nello stinco, e poi ad un altro ancora a cui balzò sopra la schiena facendolo impalare sulla spada del compagno.

-Hilda. Gordon. Firion. Maria. Guy. Leon. Ricard. Josef. Leila- a quel punto Minwu s'interruppe -Leila!

-Eccomiiiiii! Che guastafeste che siete!- esclamò quella, balzando dalla testa di un cavaliere nemico e sfrecciando a tutta velocità verso la foresta.

In pochi istanti era sparita nella selva, al seguito dei compagni, ma Hilda, da brava principessa, era rimasta sul limitare per lanciare un ultima sfida.

-Morte all'Imperatore Matheus e alla sua genia dal sangue nero!- gridò, prima di essere afferrata da otto diverse paia di mani e tirata a forza dentro, mentre decine di frecce si abbattevano dove si era fermata.


A\N: Un tantinello lungo, lo ammetto, ma lo spazio è quello che è. E poi stiamo parlando di una cosa non totalmente mia o sbaglio?

DII\N: Sei un grandissimo pezzo d'infame. Senti non vorrai fare male quelle ragazze vero?

A\N: Chi me lo impedisce?

DII\N: *sguardo truce e spada puntata alla mia gola* Io.

A\N: Sta bene.

  
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